È l’isola verde per definizione, una “montagna sul mare”, il cui territorio è quasi interamente Parco Naturale Regionale: la Corsica ha una vocazione assoluta per la natura e la protezione dell’ambiente. E tante altre storie da raccontare.
Il parco e le riserve della biodiversità
Creato nel 1972, il Parco Naturale Regionale della Corsica comprende oltre 365.000 ettari. Essenzialmente montuoso, con le vette più alte dell’isola, la più elevata è il Monte Cintu (2.706 m), con due zone litorali e una biodiversità ricca e abbondante, è attraversato da oltre 1.500 km di sentieri di randonnée, fra cui la GR20, e vanta un ricco patrimonio di cultura, storia, tradizioni: un territorio vivo e attivo, con ben 145 comuni, autentici e pittoreschi, e circa 28.000 abitanti.
Ma la natura sull’isola offre tante altre suggestioni. Merito di 83.500 ettari di riserve naturali che hanno l’obiettivo di tutelare la biodiversità terrestre e marina. Pronti a partire per un tour di scoperta?
Cominciamo da Ovest, con la Riserva di Scandola, creata nel 1976, 1.919 ettari di cui 1.000 in mare e habitat dell’aquila pescatrice che nidifica qui. Un luogo splendido, riserva marina e terrestre, non a caso Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Uno spettacolo di rocce rosse e dalle forme più incredibili, che contrastano con il blu del mare…
All’estremo Sud, la Riserva delle Bocche di Bonifacio, 79.460 ettari nel cuore del Parco Marino Internazionale fra Corsica e Sardegna, che comprende anche gli arcipelaghi di Lavezzi, le isole Cerbicales, Bruzzi, Moines, le falesie di Bonifacio, regno degli uccelli marini è uno scampolo di eden fra terra e mare. In zona, la più recente delle riserve naturali della Corsica, nata nel 2000: le Tre Padule di Suartone, 217 ettari di macchia periodicamente invasi dall’acqua, dove vivono specie vegetali particolarmente rare. Sulla costa Est, al largo di Porto Vecchio, la Riserva Naturale delle isole Cerbicales, 6 isolette ricche di una flora e una fauna intatte. Risalendo la costa, a Sud di Bastia, la Riserva Naturale dell’Etang de Biguglia, 1.790 ettari protetti, dove vivono più di 250 specie di diverse di uccelli e 350 varietà di vegetali: è la principale zona umida dell’isola. A Nord di Cap Corse, infine, la Riserva Naturale delle tre isolette di Finocchiarola, la più piccola di soli 3 ettari: disabitate e selvagge, le tre isole proteggono una natura eccezionale.
Città e villaggi, l’arte di vivere in Corsica
Accanto alle città più affascinanti – Ajaccio, la città bianca adagiata sul mare, costellata di souvenir di Napoleone, nato qui; Bastia, barocca, con scorci di case alte dalle persiane verdi; Corte, la storica capitale della Corsica libera di Pasquale Paoli, qui considerato il padre della patria – tanti villaggi autentici e di grande fascino. Ecco una selezione dei più bei villaggi arroccati. Cominciamo da Nord, dalla Balagne, la regione di Calvi. Sant’Antonino, villaggio medievale che domina il mare, è ufficialmente classificato nei “Più bei villaggi di Francia”, un dedalo di stradine di pavé e di case antiche, con sosta d’obbligo per una rinfrescante citronnade, la tipica bibita al limone, imperdibile! Nonza, villaggio arroccato sul Cap Corse, famoso per la sua spiaggia di sabbia nera e per la chiesa di Santa Giulia, dedicata alla martire cristiana nata qui e qui condannata a morte. Sempre nel Cap Corse da non perdere Pinu, villaggio arroccato con le case dai tetti di pietra. Nel centro dell’isola, a 15 minuti da Corte, nella regione verde del Boziu, Tralonca è un bel villaggio pastorale antico, mentre in Casinca, verso la costa Est, merita una sosta Penta, che domina la piana orientale da 400 m di altitudine, e, sempre a Est, Cervione la capitale della nocciola della Corsica: vista panoramica sull’isola d’Elba, Montecristo e Capraia e da gustare la nuciola, crema da spalmare a base di nocciole. A Ovest, sull’altro lato dell’isola, da non perdere Piana, fra le omonime calanques, Patrimonio dell’Unesco che con la chiesa di Santa Maria domina il golfo di Porto. Gran finale a Bonifacio, all’estremo Sud, con la cittadella arroccata sulle falesie di calcare bianco, le chiese e uno struggente cimitero marino affacciato sul grand bleu.
A piedi, a cavallo o in bicicletta?
Un’isola-natura come la Corsica è perfetta da girare in modi sostenibili. A piedi, seguendo uno dei tanti sentieri che la attraversano, primo fra tutti la GR20, l’itinerario di grande randonnée – uno dei più famosi, scenografici e impegnativi d’Europa – che attraversa in diagonale tutta l’isola, da Calenzana a Conca, 180 km (ma naturalmente si possono percorrere solo dei tratti), e una Carta dell’escursionista ecoresponsabile da osservare nel rispetto della natura.
A cavallo, magari una passeggiata equestre lungo le coste, così panoramiche.
Oppure – ed è la tendenza più attuale – in bicicletta, seguendo il percorso della GT20, la Traversata Maiò, versione bike della GR20 (con cui ha alcuni punti di connessione), 550 km totali, 13 tappe da Bastia a Bonifacio. Già una leggenda fra gli appassionati!
Il Gusto dell’Isola
Qualunque sia il modo che avete scelto per andare alla scoperta dell’isola, la Corsica ha in serbo per voi sapori autentici, legati alle tradizioni e a un autentico spirito di convivialità. Dalle castagne agli agrumi, dai salumi ai formaggi ai vini, la gastronomia corsa ama sorprendere. Che cosa non bisogna perdersi? I salumi per cominciare. DOC dal 2012, comprendono specialità come la coppa, il prisuttu, il tipico prosciutto crudo, il lonzu, la panzetta, la saucisse Corse, salame crudo ben stagionato e il figatellu, a base di fegato di maiale, specialità dell’inverno. In quanto ai formaggi, c’è solo l’imbarazzo di scegliere in un’isola dalle lunghe tradizioni pastorali. Il brocciu è il formaggio più famoso, DOC dal 1998, una specie di ricotta di pecora, da consumare fresco o stagionato, spesso con un po’ di acquavite, e proposto in diverse ricette, dalle omelettes, ai cannelloni al dolce fiadone. Poi la toma corsa, di pecora o di capra, da gustare anche con confetture di fichi e noci, una delizia. Ma ogni microregione ha i suoi formaggi: il Niulincu nel Niolu, il Venachese nella regione di Venaco, il Calinzanincu nella Balagne, a Calenzana, il Bastellicacciu a Bastelica e Bocognano, il Sartinese nella regione di Sartène e in generale nel Sud. E ancora miele, olio d’oliva, i canistrelli, il vino, con 9 DOC: Vins de Corse, Patrimonio e Ajaccio, Corse Porto-Vecchio, Corse Figari, Corse Sartene, Corse Calvi, Corse Coteaux du Cap Corse e un vino dolce naturale, il Muscat di Cap Corse.
5 ristoranti stellati
Per gustare i prodotti corsi in versione gastronomica, ecco i 5 ristoranti stellati dell’isola:
U Santa Marina a Porto Vecchio, 1 stella Michelin
La Table de la Ferme Murtoli a Sartène, 1 stella
Casa del Mar a Porto Vecchio, 2 stelle
Le Lido a Propriano, 1 stella
La Signoria a Calvi, 1 stella
Fonte: it.france.fr/it – Rosalba Graglia
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