Ad Al Haouz i resti di una magnifica fortezza medievale che fu la capitale di un vasto impero
In un piccolo villaggio, nel cuore delle montagne dell’Alto Atlante, si trovano i resti della fortezza medievale di Almohad che un tempo era la capitale di un vasto impero che si estendeva dal Mali alla Tunisia e alla Spagna.
La città di Tin Mal fu fondata da Ibn Tumart, fondatore e mahdi (leader spirituale) degli Almohadi, intorno al 1124, e fu il centro culturale e religioso dell’impero fino alla distruzione della città da parte della dinastia rivale Merinide negli anni 1270. Tutto ciò che fu risparmiato, a parte qualche frammento di muro, fu la monumentale moschea costruita nel 1156 in onore di Ibn Tumart, secondo la dottrina ufficiale di Almohad.
La moschea fu abbandonata per molti anni, ma restaurata negli anni ’90. Si erge prominente su una collina che domina il villaggio rurale che Tin Mal (chiamato anche Tinmel) è diventato oggi. A differenza della maggior parte delle moschee di Almohad, i non musulmani sono ammessi all’interno, anche se potrebbe essere necessario telefonare al guardiano per far aprire la porta.
L’interno è straordinariamente ben conservato, con un elaborato mihrab (la nicchia nel muro che si affaccia sulla Mecca, che indica la direzione della preghiera) e colonne a volta. La moschea è unica ad avere il suo minareto sopra il mihrab piuttosto che in una torre separata, dandole un aspetto simile a un castello dall’esterno.
Per visitare Tin Mal si percorre una delle strade più mozzafiato del Marocco, il Tizi n’Test nell’Alto Atlante. Tin Mal è a circa 100 km da Marrakech, ma il luogo non potrebbe essere più diverso. La Moschea si trova subito dopo il cartello per Tin Mal, e per accedervi si deve contattare Youssef, la guardia ufficiale. I pilastri in mattoni e pietra si innalzano per creare bellissimi archi e lo stucco rimanente farà intravedere come deve essere apparso nei suoi tempi di gloria. Non c’è un biglietto di ingresso per visitare la Moschea, ma le donazioni sono benvenute.
Sebbene bella, la strada che attraversa l’Alto Atlante è difficile e si consiglia un autista.
Fonte: atlasobscura.com
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