Una kasbah in mattoni di fango con una storia di sontuosità e tradimento
Sebbene la maggior parte dei visitatori del Sahara marocchino visitino il sito Patrimonio dell’Umanità di Aїt Ben Haddou, coloro che cercano una kasbah appartata, fuori dai sentieri battuti e piena di storia affascinante non dovrebbero guardare altrove se non alla Kasbah Telouet, un villaggio fatiscente ma bellissimo, ricco di sontuosità, di tradimenti e di lotta per l’indipendenza del Marocco.
Nel makhzen, il sistema feudale del Marocco precedente al 1957, un sultano governava il Paese, mentre un gruppo di Pasha, l’equivalente dei duchi, istituiva il controllo locale imponendo tasse e mantenendo l’ordine. Uno dei Pasha più potenti del Marocco del XX secolo è stato Thami El Glaoui, il “Signore dell’Atlante”. La famiglia El Glaoui aveva stretti legami con il Sultano e aveva presieduto la Kasbah Telouet sin dalla sua costruzione nel 1860, e dal 1912 al 1956 Thami governò come Pascià di Marrakech.
Thami El Glaoui può essere facilmente definito il Grande Gatsby del Marocco. La famiglia El Glaoui dominava il commercio di olive, zafferano e sale grazie alla posizione ottimale della Kasbah Telouet sui sentieri delle carovane, rendendo Thami uno degli uomini più ricchi del Marocco. El Glaoui esercitava un’immensa influenza politica, culturale ed economica ed era noto per organizzare feste ostentate alla kasbah.
Ma a metà del 20° secolo, El Glaoui spinse la sua influenza politica un passo in avanti. Mentre il movimento di indipendenza marocchino stava guadagnando popolarità, El Glaoui si unì ai colonialisti francesi per estromettere il sultano in carica, Mohammed V, e mettere al potere Ben Arafa, un marocchino simpatico ai francesi. Costui servì bene El Glaoui fino al 1955, quando Mohammed V tornò dall’esilio in Madagascar e dichiarò l’indipendenza per il Marocco.
Con Mohammed V ancora una volta al comando, El Glaoui fu dichiarato traditore e perse tutta la sua influenza politica, e da allora la Kasbah Telouet fu lasciata in rovina. Ora la famiglia El Glaoui addebita una quota di ingresso di 10 Dinah (€ 1 circa) al raro visitatore al fine di preservare dal decadimento l’architettura moresca, le finestre ornate, i soffitti dipinti e gli stretti corridoi della kasbah. Sebbene gran parte della sua bellezza originale sia stata distrutta, lo stato decrepito della kasbah l’ha resa la gemma nascosta perfetta per i pochi che si avventurano fino qui per scoprirla.
Fonte: atlasobscura.com
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