Salé è una città antica situata proprio di fronte al fiume Bou Regreg da Rabat, la capitale del Marocco. Sebbene non sia molto popolare tra i turisti, ha alcune innegabili attrazioni storiche.
Fai una passeggiata lungo la costa atlantica e le mura della città che circondano Salé, passando per la vivace Medina, e alla fine potresti trovarti davanti a un vecchio cannone e all’ingresso di una fortezza dimenticata, che ricorda ancora l’origine di queste mura.
Nel 13° secolo, una flotta di spagnoli, forse castigliani, arrivò dall’altra parte dell’oceano e fece irruzione nella città, uccidendo molte persone e catturando più di 3.000 abitanti per venderli come schiavi sivigliani. Il sultano, Abu Yusuf Yaqub ibn Abd al-Haqq, riconquistò la città dopo due settimane di assedio e presto iniziò a costruire una fortezza con grandi mura cittadine per la protezione civile.
Questa fortezza fu chiamata Borj Adoumoue (Borj ad Dumû), che significa “Bastione delle Lacrime”, dopo i terribili eventi che ebbero luogo sul sito. Fu affidato al marabout Sidi ben Achir, uno dei maggiori santi islamici di Salé, il cui mausoleo si trova proprio di fronte ad esso. Nel 1785, il sultano alauiita Sidi Mohammed ben Abdallah riattrezzò la fortezza con una prigione e cannoni di bronzo, che sono ancora lì nel loro stato arrugginito e fatiscente, a guardare in silenzio le onde sottostanti.
Fonte: atlasobscura.com
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