Un cammino alla scoperta di un aspetto storico-archeologico davvero affascinante: quello delle sinagoghe del I secolo, in un’epoca di passaggio e di nascita del cristianesimo.
L’incontro ha avuto inizio con una presentazione dei luoghi realizzata da Kalanit Goren Perry, direttore dell’Ufficio Nazionale Israeliano de Turismo.”
“Abbiamo affiancato in questo incontro il professor Fidanzio volendo fornire un punto di vista culturale e turistico, che complessivamente possa raccontare i contenuti dei luoghi, nella loro varietà e bellezza. Da Gamla a Masada, passando per Gerusalemme, sono stati presentati siti spesso inediti per il pubblico italiano che ha potuto così scoprire luoghi e reperti di grande interesse e originalità, in armonia tra storia e natura”, ha concluso Kalanit.
Dopo la presentazione della direttrice, la parola è passata a padre Juan Maria Solana, direttore del sito di Magdala, che ha sottolineato come il sito, senza dubbio, appartenga al I secolo.
“Con grande gioia assecondiamo questa iniziativa, perchè grande è la speranza che presto si possa tornare a visitare questi luoghi” ha dichiarato Padre Solana presentando uno splendido video che ha potuto illustrare, oltre che la sinagoga, anche tutto lo straordinario sito dove si trova conservata anche una copia esatta della famosa e forse ancora in parte misteriosa Pietra di Magdala che dal 2009, anno della sua scoperta, affascina gli studiosi di tutto il mondo.
Dopo Padre Solana, la parola è passata al professor Marcello Fidanzio che, da nord a sud, ha percorso Israele illustrando le sinagoghe del I secolo e le tradizoni con esse collegate.
Ecco qui di seguito i siti fondamentali illustrati nella presentazione:
Affascinante sito archeologico posto al nord del Paese, Gàmala (in ebraico: גמלא, Gamla o Gamala) fu la principale città del Golan dall’87 a.C. al 67 d.C., quando fu distrutta dai Romani nel corso della prima guerra giudaica, con un destino simile a quello della più conosciuta Masada.
La costruzione della sinagoga si distingue per la sua imponente architettura e rappresenta il solo edificio pubblico dell’abitato.
Imponente edificio a pianta rettangolare 25,5 x 17 m; l’aula 13,4 x 9,3 m., sotto le navate sopraelevate vi era una cinque serie di panche che correvano sui quattro lati dell’aula principale.
Tre le entrate: due entrate a sud ovest, una conduce alla navata o pedana settentrionale, una più larga immette direttamente all’aula principale. Un’altra entrata a est, introduce alla navata orientale.
La sinagoga è ubicata all’interno di uno splendido parco, ideale anche per esperienze di trekkeing e di turismo a contatto con la natura.
Sinagoga di Gamla. Crediti Italy Levitas. Israel Park Authority
Se il sito di Masada è uno dei più conosciuti di Israele per la storia sapientemente raccontata da Giuseppe Flavio, la sinagoga costituisce un luogo davvero interessante e ancora da scoprire.
Aula rettangolare 15 x 12 m, una sola entrata al centro del muro sudorientale.
Su tutti i lati panche disposte su quattro file (una sola panca adiacente alla stanza settentrionale), muri d’intonaco semplici e privi di ornamenti.
Una piccola stanza (5,7 x 3,5) si protende nell’angolo settentrionale dell’aula. Qui sono stati rinvenuti frammenti di rotoli di Deuteronomio ed Ezechiele.
Splendido sito posto nell’area del Mar Morto, consente di vivere un’esperienza tra storia, natura e benessere.
Masada fortezza. Foto Itamai Grinberg
Uno speciale approdondimento è stato poi dedicato all’iscrizione di Teodoto conservata oggi all’interno del Museo di Israele.
Il professor Fidanzio ha spiegato e tradotto questa preziosa iscrizione attraverso l’utilizzo di immagini concesse per l’occasione dall’Israel Antiquity Authority. Ne diamo qui di seguito traduzione del testo:
” L’iscrizione di Teodoto è una fonte preziosa per conoscere le funzioni della sinagoga nel I secolo: innanzitutto un luogo di proclamazione e studio della Torah e uno spazio che poteva offrire diversi servizi alla comunità ” ha dichiarato il professor Fidanzio.
“Lo studio delle sinagoghe del I secolo introduce alla materialità dell’esperienza religiosa ebraica al tempo delle origini cristiane. Ttuto questo di apre una porta sulle esperienze in cui si radicano le nostre identità” ha concluso il professor Fidanzio.
Da: Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo
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