Gli USA riaprono al turismo. Dai porti di ingresso aerei, a quelli terrestri e marittimi e in tutte le destinazioni a livello nazionale, l’industria dei viaggi degli Stati Uniti è pronta ad accogliere tutti i visitatori internazionali vaccinati, dopo 19 mesi di restrizioni legate alla pandemia, a partire dall’ 8 novembre.
E’ finta l’attesa, anche se ci sono ancora ombre su situazioni intermedie di interpretazione delle disposizioni di applicazione su guarigioni/vaccini/inoculazioni/situazioni sanitarie.
La tanto attesa pietra miliare che segna la ripresa dei viaggi internazionali verso gli USA una delle mete mondiali più gettonate, segna un primo passo fondamentale nella ripresa del di un segmento di mercato altamente redditizio.
Nel 2019, i viaggi internazionali “inbound” hanno prodotto $ 239 miliardi di entrate per l’economia degli Stati Uniti e hanno sostenuto direttamente 1,2 milioni di posti di lavoro americani.
Notevole la soddisfazione di Roger Dow, presidente e ceo della US Travel Association.
«Dopo quasi due anni di restrizioni, da lunedì si è iniziato sul serio a vedere il ritorno dei viaggi internazionali in sicurezza. Dall’8 novembre i viaggiatori possono esplorare questo fantastico paese e gli Stati Uniti sono finalmente in grado di riconnettersi con la comunità del turismo globale – ha affermato Dow, che il prossimo anno lascerà la carica – È una giornata monumentale per i viaggiatori, per le comunità e le aziende il cui business è incentrato sull’accoglienza dei viaggiatori e per l’economia degli Stati Uniti in generale».
U.S. Travel e tutti gli associati, che rappresentano il turismo organizzato a stelle e strisce, hanno lavorato instancabilmente per sollecitare l’amministrazione a un piano di riapertura sicuro per i viaggi internazionali.
«Siamo ansiosi di accogliere nuovamente questi viaggiatori qualificati mentre entriamo nella prossima fase della ripresa del nostro settore – ha aggiunto Dow – I paesi interessati da restrizioni di viaggio, che includevano Regno Unito, Irlanda, i 26 paesi dell’area Schengen, Sudafrica, Iran, Brasile, India e Cina, comprendevano solo il 17% di tutti i paesi del mondo, ma rappresentavano uno “”sproporzionato 53% dei visitatori negli Stati Uniti fino al 2019».
Anche i confini terrestri con Canada e Messico, i due principali mercati in entrata negli Stati Uniti, sono stati chiusi. Secondo le stime il calo delle visite internazionali dall’inizio della pandemia (marzo 2020-ottobre 2021) ha comportato quasi 300 miliardi di dollari di mancato introito dalle esportazioni e una perdita di oltre un milione di posti di lavoro sul territorio statunitense.
L’associazione stima anche che il segmento dei viaggi internazionali in entrata non tornerà ai livelli del 2019 almeno fino al 2024, per cui il traguardo dei 100 milioni di arrivi auspicato dall’amm.ne Obama, quando per aiutare il turismo promosse il TPA (Travel Promotion Act) istituendo l’ESTA e Brand USA si allontana.
«Sebbene la riapertura dei nostri confini sia un passo fondamentale nella giusta direzione, resta ancora molto lavoro da fare per garantire una ripresa uniforme per i viaggi internazionali – aggiunge Tori Emerson Barnes, vicepresidente esecutivo degli affari pubblici e delle politiche di US Travel – In particolare, auspichiamo la riapertura completa e la ripresa dell’elaborazione dei visti dei visitatori presso le ambasciate e i consolati degli Stati Uniti per ridurre l’arretrato per i futuri visitatori e accelerare il recupero dei viaggi in entrata».
In media, i paesi che non fanno parte del Visa Waiver Program attualmente affrontano tempi di attesa inaccettabilmente lunghi superiori a 14 mesi per un appuntamento per il visto turistico. Il che non aiuta il turismo, già aggravato dalla pandemia.
Dei primi 20 paesi per i viaggi in entrata negli Stati Uniti, solo cinque hanno tutte le ambasciate o i consolati statunitensi completamente aperti per l’elaborazione dei visti, secondo l’analisi della US Travel Association.
Altre politiche chiave, come la fornitura di fondi per i soccorsi di emergenza a Brand USA, l’organizzazione di marketing turistico USA, saranno essenziali per ripristinare i viaggi internazionali in entrata. Un disegno di legge per fornire questo finanziamento è stato approvato dalla Commissione per il commercio, la scienza e i trasporti del Senato degli Stati Uniti all’inizio di quest’anno.