Nel mondo, 1.2 miliardi di persone hanno esigenze specifiche, legate all’accessibilità. Gran parte di esse rinuncia ad un’esperienza apparentemente semplice e banale come andare in vacanza, partecipare ad un evento, visitare un museo, andare a cena al ristorante, solo perché non trova le informazioni di cui ha bisogno.
In Italia ve ne sono 20 milioni.
Ed ecco arrivare, in loro aiuto, Willeasy srl, startup innovativa a vocazione sociale, fondata da William Del Negro nel 2018 a Udine che sta sviluppando il primo ecosistema digitale dell’accessibilità in Italia.
«Siamo entrati il mese scorso a far partedi LifeGate Way e dell’Associazione Startup Turismo – spiega il fondatore William Del Negro – e abbiamo vinto un premio speciale alla finale di “Welfare che Impresa!” il 16 settembre 2021, il che ci rende orgogliosi dell’idea, del nostro percorso e del nostro obiettivo».
L’idea è nata da un’esigenza personale di William Del Negro, attuale presidente di Willeasy srl, startup innovativa a vocazione sociale e dell’Associazione Io Ci Vado, un grande amante dei viaggi che a causa della sua bassa statura e difficoltà motorie dovute ad una forma di nanismo, durante i propri spostamenti quotidiani e in vacanza, si è trovato in prima persona e non solo una volta a dover affrontare diverse situazioni di disagio per la mancanza o l’inaccuratezza delle informazioni di accessibilità di luoghi e servizi.
«Proprio per questo ho ideato l’ecosistema Willeasy, basato sulla raccolta, elaborazione e diffusione dei dati oggettivi sull’accessibilità – prosegue Del Negro – permettendo così alle persone con esigenze specifiche (famiglie con bambini piccoli, donne in gravidanza, persone con allergie o intolleranze alimentari, disabilità, età avanzata, persone che viaggiano con il proprio animale domestico, e come queste mille altre fattispecie) di trovare i luoghi più adatti alle proprie necessità legate all’accessibilità, come, per esempio, hotel, ristoranti e musei e tutti quei luoghi che si “frequentano”. L’obiettivo che mi sono prefisso è facilitare migliorare la qualità della vita alle persone, favorendone, parallelamente l’inclusione sociale».
L’ecosistema prevede un’app per la rilevazione e la gestione dei dati,un motore di ricerca per trovare il posto più adatto alle singole necessità e un algoritmo proprietario,in via di realizzazione, chesarà in grado di calcolare un punteggio di compatibilità individuale, legato a parametri delle specifiche esigenze di ogni persona, con le strutture presenti nell’ecosistema.
«Se esaminiamo i dati Istat e Doxa – spiega Del Negro – sui 20 milioni di italiani con esigenze specifiche, il 5% ha una forma di disabilità (cognitiva, sensoriale o motoria), l’11% è celiaco o ha eliminato il glutine, il 7% è vegetariano o vegano. Nel 5% delle famiglie c’è una donna in gravidanza o un bambino di età inferiore a 5 anni, il 12% della popolazione, invece, ha più di 75 anni, mentre il 27% delle famiglie ha un cane, e il 40% di queste lo porta con sé in vacanza. Possiamo dire che l’audience è di tutto rispetto».
Da un sondaggio di Willeasy, svolto tra luglio e settembre 2021 su un bacino di oltre 800 persone relativo alle proprie esperienze in vacanza o nel tempo libero in alberghi, ristoranti e negozi, Del Negro ha rilevato che …«solo il 54% delle persone ha dichiarato di trovare online tutte le informazioni di cui ha bisogno prima di recarsi in un luogo pubblico (negozio, ristorante/bar, albergo) e, di queste, solo il 36% si è definito pienamente soddisfatto. Poi, su 5 persone, 4 hanno ritenuto che le attività si stessero muovendo per offrire servizi dedicati alle loro esigenze. Di queste, però, l’81% credeva che ciò venisse fatto solo a volte o raramente.
«I dati di accessibilità di luoghi ed eventi, oggettivi e fruibili da tutti sul web, rappresentano una nuova leva per la ripartenza del settore turistico, consentendo alle strutture di intercettare il proprio “cliente ideale”, e al cliente, grazie a strumenti tecnologici innovativi, di valutare ciò che è maggiormente adeguato per sé, avendo la possibilità di scegliere in modo consapevole ed evitando di incorrere in situazioni spiacevoli – conclude Del Negro – Si viene a creare perciò anche una nuova figura professionale, ovvero quella del “rilevatore qualificato”, specializzato nell’effettuare le rilevazioni di accessibilità. Uno dei nostri obiettivi è quello di avviare dei progetti di mappatura massiva di specifiche destinazioni e creare occupazione, formando come rilevatori qualificati persone attualmente disoccupate».