La musica, tradizionale e contemporanea, è la voce del Marocco: attraverso le molte sonorità si possono meglio comprendere la vitalità e la storia del Paese. E i numerosi festival organizzati in molte città durante tutto l’arco dell’anno, ma soprattutto d’esatate, offrono una rappresentazione varia e interessante dei suoni del Marocco.
Innazitutto c’è il Festival di Musica Gnawa, che si tiene a Essaouira a fine giugno.

I più grandi maestri (Maalêm) gnawa trascinano il pubblico su cadenze e sonorità mistiche che portano talvolta fino allo stato ipnotico.
A Marrakech, nelle vie della Koutoubia, la città vecchia, si possono ammirare tra cantastorie, indovini e acrobati anche i famosi Gnawa che vibrano e rimbalzano al ritmo della loro “krakachs” (nacchere metalliche).

Tra le kermesse musicali più note è da segnalare ilFestival di Musica Sacra del Mondo, che si svolge anch’esso a giugno e la cui prima edizione è del 1994, ha ormai superato i confini del Marocco. Questo evento offre una vasta gamma di canzoni e musiche spirituali tradizionali ed è portatore dello spirito di Fez, capitale culturale del Paese.

E per finire non si può non ricordare la musica andalusa ‘al- Ala’, tradizione viva soprattutto nella zona di Rabat. Eredità della cultura arabo-andalusa sono ancora oggi molti i centri e le scuole che hanno saputo conservare le regole severe di una musica trasmessa solo oralmente da maestro ad allievo. Tutte tradizioni musicali che influenzano la musica jazz di tutto il mondo, particolarmente attenta per natura a captare sonorità di culture tra loro diverse, come testimonia l’annuale festival jazz di Tangeri, il Tanjazz.

 

Gli artigiani liutai di Essaouira sono noti per una sensibilità unica nella fabbricazione di strumenti di musica tradizionale come il liuto, il tamburello, o il gumbri. Si tratta in quest’ultimo caso di uno strumento fondamentale per la musica e della danza gnawa.
Il Maalêm, che suona il gumbri, è accompagnato nel suo gioco melodioso da altri musicisti che suonano i krakeb, le grandi nacchere metalliche tradizionali e da un grosso tamburo.

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