Un imprenditore inglese, titolare di una catena di bookshop per clientela benestante, lancia l’appello: non riesce a trovare candidati!
Avete presente la domanda che spesso viene rivolta a intellettuali, ma anche attori o comunque personaggi in qualche modo celebri: che libro vi portereste nell’isola deserta? Un uomo d’affari inglese è andato oltre e nell’isola deserta (o quasi) vuole portarci direttamente il libraio. Che possa dare consigli a chi è in vacanza sotto le palme. E ha lanciato un appello per chi fosse interessato: la paga non è molto alta, ma la sede di lavoro è un resort esclusivo delle Maldive.
L’idea è venuta a un giovane rampollo di una dinastia di librai inglesi, Philip Blackwell: nel 2006 la famiglia ha ceduto la catena e lui – con i soldi ricavati – ha cominciato a girare il mondo. In alberghi e villaggi di lusso, ovviamente. Si è reso conto che con il denaro poteva comprarsi tutto, ma non la cosa che, probabilmente, ama più di ogni altra cosa: i libri. Semplicemente, perché nessuno nelle destinazioni più esotiche ed esclusive li vende.
Da qui – come ha spiegato in una intervista al quotidiani inglese The Guardian – l’idea di aprire una catena nei luoghi di vacanza vip, con prodotti adeguati alla clientela: libri di fotografie sulle bellezza e gli usi locali, ma anche prime edizioni e una selezione dei volumi più interessanti appena usciti. Che poi è la stessa concezione della catena che Blackwell ha aperto da qualche anno in giro per il mondo e che si chiama Ultimate e che ora vuole portare anche nei “paradisi” esotici.
Solo che ora, invece di New York o Hong Kong, offre un posto di lavoro alle Maldive. Ma non basterà essere amanti e conoscitori di libri: nel curriculum – ha sottolineato – si richiede capacità di andare incontro ai gusti del lettore di ogni età, bambini compresi. Tenendo conto – è l’opinione di Blackwell – che si tratta di una clientela sulla carta raffinata ed esigente.
Non solo: nei tre mesi che vengono offerti per la gestione, l’aspirante libraio dovrà anche tenere un blog raccontando la sua esperienza. Servirà per l’attività di marketing attraverso la rete e i social per lanciare l’iniziativa anche in altre località. Al Guardian, Blackwell l’ha così descritto: “Un blog divertente e vivace che catturi la vita estenuante di un libraio su isola deserta”.
Sarà per il curriculum non proprio da commesso ordinario se, per il momento, l’annuncio di lavoro è andato deserto: non c’è da stupirsi, tra le caratteristiche richieste anche la capacità di tenere corsi di scrittura creativa per la clientela in vacanza. E se vi sembra tutto molto strano, vi sbagliate: nel suo penultimo romanzo John Grisham (Il caso Fitzgerald) ambienta la vicenda in una località per americani benestanti della Florida, protagonista un libraio gentiluomo (è un giallo, vietato raccontare il finale).
Fonte: La Repubblica.it
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