I raggi di sole filtrano attraverso le nuvole sospese sulle cime montagnose, disegnando un paesaggio delicato e irreale. Isole alte e lussureggianti emergono dall’Oceano Pacifico, una terra di storie e leggende, affascinanti ed indimenticabili. Benvenuti nella “Terra degli Uomini”, le Isole Marchesi. Situate a 1.500 km a nordest di Tahiti, si estendono su 12 isole di cui solo 6 sono abitate.
Incorniciata tra scogliere imponenti, le coste sono una miscela di spiagge nere e baie paridisiache. Tra lussureggianti foreste pluviali, dove giacciono migliaia di resti pre-europei e vivono cavalli e capre. La natura è selvaggia e il suo fascino ancora più forte. Dalla valle di Taipivai fino alla baia di Hatiheu da Anaho a Hakaui (Vaipo, la più alta cascata de Le Isole di Tahiti), il viaggiatore è invitato ad ammirare le meraviglie naturali e culturali. Gli abitanti delle Marchesi sono considerati i più abili artigiani di tutta la Polinesia Francese: grandi e bellissime incisioni, bellissimi tatuaggi, gioielli sorprendenti, testimonianze del famoso talento di questo popolo.
Questa è la storia di un marinaio che voleva scappare da una barca, una barca che detestava. Egli sbarcò di nascosto su un’isola dura e impenetrabile. Girovagò da solo, ma presto fu accolto dalla tribù dei Taipi. Il marinaio aveva paura che fossero cannibali. Non solo lo trattarono bene, ma gli permisero anche – primo europeo in assoluto – di scoprire la loro comunità. Era il 1842. Oggi, seguendo le sue orme, c’è un pellegrinaggio mistico tra centinaia di resti della valle (tiki, petroglifi…) in un’atmosfera senza tempo.
Benché Nuku Hiva non sia una delle principali destinazioni per le immersioni, è di fatto molto emozionante. L’isolamento geografico dell’isola ha permesso alla biodiversità di svilupparsi. Nell’oceano aperto si incontrano in abbondanza mante, diavoli di mare, squali di varie specie, tonni delfini e pesci spada. Un bacino di centinaia di delfini vive vicino alla costa, dove possono essere facilmente avvistati.
Nel 1901, Paul Gauguin e più tardi, nel 1975, Jacques Brel, vennero a Hiva Oa in cerca di quella che si potrebbe chiamare pac
e interiore. Nessuno sa se mai la abbiano trovata, ma ogni mattina, all’alba, la luce sull’isola lascia senza fiato e fa sentire immersi nell’eternità. È una sensazione indescrivibile che ogni viaggiatore dovrebbe provare. Camminare sulle orme di questi artisti comprende anche una visita al cimitero di Calvaire dove entrambi riposano di fronte alla baia di Taaoa sotto la dolce fragranza dei frangipane. Visitate poi la riproduzione della “Maison du Jouir”, il piccolo museo dedicato al pittore e la sua casa.quando viveva alle Marchesi. Gauguin dipinse qui alcuni dei suoi quadri più famosi, prendendo ispirazione dalla vita quotidiana degli isolani e dalle leggende e antiche tradizioni religiose di queste terre mitologiche.
Hiva Oa vale una visita per i sui molteplici siti archeologici come i me’ae a Puama’u, dove si trova la più grande statua tiki de Le Isole di Tahiti. “Takaii” (2,5 m.) è l’unica statua sorridente, nascosta in una vegetazione lussureggiante. Petroglifi, come la pietra specchio della regina viaggiatrice, si trovano nella zona circostante. A Taaoa c’è una grande area di culto con strutture litiche e tiki che si amalgamano piacevolmente con la natura incontaminata e primitiva: giganti baniani, alberi del pane, alberi di cocco e papaia.
Fonte: Tahititourisme.it
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