Fondato dall’imprenditore sociale Roth (Eduardo Neira), Azulik Uh May nasce sulla scia di Azulik Tulum, lussuosi alloggi eco-friendly e di Ik Lab Tulum, l’adiacente galleria d’arte. Il nuovo edificio comprende una serie di spazi per la creatività, un laboratorio dedicato alla moda e al design, una scuola di arti e mestieri, uno studio di registrazione all’avanguardia, e residenze per artisti provenienti dai settori più svariati.
“Azulik Uh May incoraggia e favorisce l’incontro con le miglior anime dei nostri tempi impegnate a esplorare nuove forme di riconnessione sia come individui che come comunità”, afferma Roth, “uniti dal desiderio condiviso di apprendere dalle tribù native come vivere in armonia con l’ambiente e aiutando loro a superare le sfide della vita contemporanea sotto la protezione dell’arte in diverse manifestazioni”. La popolazione maya locale, gli artisti in residenza, gli studenti e studiosi internazionali avranno modo di incontrarsi e collaborare nella scuola di arti e mestieri di Azulik Uh May. “L’arte è in grado di prefigurare ciò che non possiamo ancora concepire”, dichiara Roth, “gli artisti sono le nostre guide in questo viaggio, canalizzando ciò che è ancora al di fuori della nostra capacità di comprensione. Ci aiutano a progettare nuovi mondi possibili, a promuovere la nostra consapevolezza e ci permettono di ricordare noi stessi, le nostre origini e ciò che siamo veramente”. Sono inoltre previste strutture che uniranno pratiche mediche occidentali con quelle millenarie usate dai Maya. Con l’obiettivo di ampliare il complesso includendo un museo d’arte composto da padiglioni con installazioni site-specific, un centro di ricerca sul riciclo e la sostenibilità, e un hub per le nuove tecnologie, Azulik Uh May svilupperà nel 2019 un articolato programma di eventi.
Nel corso della cerimonia di apertura del 30 novembre si terrà un’asta di beneficenza per raccogliere fondi per la scuola di arti e mestieri sostenuta da Enchanting Transformation, la fondazione creata da Roth. All’asta anche opere di artisti che collaborano con Ik Lab e abiti di moda del marchio in-house sostenibile di Azulik, Anikena. Conjunctions, la mostra inaugurale presso Ik Lab Uh May, a cura di Claudia Paetzold, direttore artistico, riunirà opere di Ernesto Neto, Paulo Nazareth e Oskar Metsavaht, ispirate alla meditazione e riconnessione. “Sperimentare l’arte sullo sfondo di una natura sempre più abbondante e in presenza di una delle civiltà più significative che abbia mai messo piede sul nostro pianeta”, dichiara Claudia Paetzold, “non solo fornisce un contesto più ampio, ma rivela anche il potere trasformativo dell’arte oltre la semplice sfera estetica”.
“Azulik Uh May cattura l’anima del luogo ed è stato progettato con cura per preservare e abbracciare gli ecosistemi locali”, dichiara Roth, “il processo di costruzione è attento all’impronta di carbonio e non è stato tagliato un solo albero per creare spazio per gli edifici, le strutture abbracciano la vegetazione esistente”. Tutto il complesso, con le sue forme sinuose, è stato progettato con lo scopo di preservare e integrare l’ambiente attraverso scelte ponderate di materiali e tecniche. Basti pensare alla cupola di cemento e bejuco alta 16 metri coronata dal Fiore della Vita, una forma geometrica composta da cerchi sovrapposti disposti in un motivo simile a un fiore, con la base che si sviluppa secondo le proporzioni della famosa sequenza di Fibonacci che ispirò anche un maestro come Mario Merz.
Fonte: Artribune – Ilaria Bulgarelli
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