Se passi sotto una fitta tettoia di alberi nell’India peninsulare e ti capita di sentire un movimento veloce sopra di te, assicurati di alzare lo sguardo! Potresti intravedere uno scoiattolo sorprendente la cui pelliccia sembra essere stata dipinta a mano con schizzi di marrone, arancio, marrone e nero.
E’ lo scoiattolo gigante di Malabar, che vanta una pelliccia naturale technicolor. Conosciuto anche come shekru, questi stupendi esemplari, endemici dell’India, si estendono fino a quasi un metro di lunghezza, molto più lunghi dello scoiattolo grigio orientale e di altri esemplari.
La pelliccia patchwork può aiutare gli scoiattoli a nascondersi nella fitta tettoia di rami, il che è un vantaggio, perché trascorrono la maggior parte della loro vita lassù, scorrazzando tra i rami e rosicchiando fiori, corteccia, semi, insetti e uova di uccelli. Le loro code piumose color carbone li aiutano a stare in equilibrio mentre barcollano su rami stretti o ci si appendono. Al di sopra del suolo della foresta, sono fuori dalla portata di molti predatori, ma se sono spaventati, per esempio, da uno dei loro predatori alati, come l’aquila serpente crestata, si lasciano cadere a filo contro i rami, come se cercassero di fondersi con loro.
La simpatica creatura è l’animale di Stato del Maharashtra e se stai cercando di individuarne alcuni, la tua occasione migliore la avrai nel Bhimashankar Wildlife Sanctuary, nascosto tra le verdi catene montuose del Ghats occidentale.
Il sito è anche sede di uno dei 12 jyortirlingas dell’India, o santuari, dedicato al dio Shiva. I devoti spesso affollano il tempio durante la stagione dei monsoni, un tempo particolarmente poco favorevole per attraversare colline circondate da fitte foreste coperte di nebbia e immergere un piede nelle pozze alla base delle cascate.
Il santuario è stato istituito negli anni ’80 e da allora ha visto crescere la popolazione di scoiattoli. Gli animali sono stati inseriti sulle liste di specie in via di estinzione, ma un censimento dei residenti nel santuario ha scoperto che il loro numero è salito dell’otto per cento tra il 2015 e il 2016 e che nel 2017 conta più di 22.000 esemplari!!!
Come ulteriore spinta all’incremento del numero di animali, il Rajiv Gandhi Zoological Park and Research Center ha avviato un programma riproduttivo all’interno del santuario. Presto, potrebbero esserci molte più creature colorate!
Fonte: AtlasObscura
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