Manco da Fez da molti anni e sono curiosa di scoprire i cambiamenti che troverò nella più antica delle
città Imperiali del Marocco.
Arrivo al tramonto… Fez è adagiata su una dolce collina e le lucine, timidamente accese, me la fanno apparire come un magico presepe.
Ho un deja-vu! Qui il tempo si è fermato e ogni scorcio sembra custodire intatti i miei ricordi…
La città è considerata la capitale religiosa e culturale del Marocco: annovera la nascita della prima università religiosa del mondo islamico e manifesta una spiccata propensione all’arte e all’artigianato.
Fès el-Bali, la sua medina, come viene definita la zona antica di ogni città araba, è un intricatissimo dedalo di stradine talmente strette e tortuose che sono percorribili soltanto a piedi. Mi faccio accompagnare da una guida locale, perché nemmeno seguendo l’itinerario suggerito dal navigatore del mio telefono riesco ad orientarmi.
Rispetto alla mia precedente visita è cambiata la tecnologia, ma questi luoghi sono rimasti incredibilmente immutati, come la gentilezza dei marocchini che affollano i negozietti, le botteghe e i piccoli locali che servono tè e cibo speziato. L’offerta è molto ricca: si passa dai prodotti tipici, come oggetti di legno di cedro, di metallo e di rame, a irresistibili pezzi di ceramica bianca e blu, la cui pregiata lavorazione è nota in tutto il Paese.
Ci sono anche moschee, scuole e università circondate da edifici che svelano straordinarie architetture arabeggianti. La porta principale di accesso alla medina, Bab Bouljoud, internamente è rivestita da piastrelle di colore verde, colore che rappresenta la religione islamica, mentre esternamente è blu, colore che caratterizza la città.
A Fès el-Jedid, la zona nuova, rimango incantata davanti all’imponente Palazzo Reale, con sontuosi portoni in bronzo dorato realizzati a mano, purtroppo, chiusi ai turisti.
Immancabile è la visita alle famosissime concerie. Chiunque le abbia visitate, non credo possa dimenticare il pungente odore a stento coperto dal ramoscello di menta che amabilmente viene offerto ai turisti
nel tentativo di farli sopravvivere!
Scavate nel terreno, le vasche utilizzate per la concia e la tintura delle pelli mi ricordano una tavolozza dalle innumerevoli sfumature di colore, magnifiche viste dall’alto, ma non avevo dimenticato quanto duro fosse il lavoro degli operai che, con sorprendente agilità, saltano da una fossa all’altra sotto un sole che non aiuta, certamente, ad alleviare la loro fatica.
La spiritualità di Fez è, a dir poco, sorprendente!
Ovunque c’è un po’ di magia!
Sono estremamente curiosa di cogliere ogni dettaglio e, grazie alla pazienza della guida che mi aiuta con la traduzione, mi intrattengo con uomini e donne del luogo, dall’età apparentemente indefinita, per approfondire la conoscenza della cultura e delle tradizioni millenarie e….
…carpire il segreto del loro approccio alla vita
che sembra rendere tutti felici.
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