Una mostra a Londra esplora per la prima volta come l’artista olandese si sia ispirato all’arte, alla letteratura (in particolare Dickens) e alla cultura britannica nel corso della sua carriera.
Il prossimo 27 marzo, la Tate Britain di Londra inaugura una grande mostra su Vincent van Gogh (Zundert, 1853–Auvers-sur-Oise, 1890), la prima in assoluto che indaga il suo rapporto con la Gran Bretagna. La retrospettiva esplora, infatti, come l’artista olandese si sia ispirato all’arte, alla letteratura e alla cultura britannica nel corso della sua carriera, e come egli abbia a sua volta ispirato gli artisti britannici, da Walter Sickert a Francis Bacon. E lo fa riunendo il più grande gruppo di suoi dipinti esposti nel Regno Unito da quasi un decennio, con oltre 45 opere dell’artista provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
Van Gogh trascorse diversi anni cruciali a Londra tra il 1873 e il 1876, scrivendo al fratello Theo “amo Londra”: di quella cultura amava tutto, incluse le opere di John Constable e John Everett Millais, e gli scrittori britannici, da William Shakespeare a Christina Rossetti. Charles Dickens in particolare influenzò il suo stile e i suoi i soggetti nel corso della sua carriera. L’Arlésienne (1890), per esempio, un ritratto realizzato nell’ultimo anno della sua vita nel sud della Francia, presenta in primo piano un libro di Dickens, tra i preferiti dell’artista.
The EY Exhibition: Van Gogh e la Gran Bretagna
Dal 27 marzo all’11 agosto 2019
Tate Britain, Millbank, London SW1P 4RG
Fonte: Artribune.com – Claudia Giraud
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