Uno dei complessi templari meglio conservati in Egitto: Dendera
Situato sulla riva occidentale del Nilo, il complesso templare attuale risale al periodo tolemaico-romano. Il tempio principale è dedicato alla dea Hathor, venerata dea della maternità, della gioia e dell’amore, affiancato da altri siti minori tra cui due Mammisi – luoghi della rinascita – un lago sacro e una chiesa cristiana. È evidente che anche i regnanti in epoche più recenti, come quelli della dinastia tolemaica, si siano adoperati per dimostrare la devozione verso le divinità dell’olimpo egizio, sempre tanto care al popolo.
Il sito presenta tracce riconducibili all’Antico Regno, il che fa supporre che il luogo fosse già da secoli significativo per gli antichi Egizi.
Giunto a noi quasi intatto, con cappelle, passaggi sotterranei, il tetto policromo, costruito con monoliti, e grandi colonne con capitelli che raffigurano il viso della dea dalle orecchie bovine, il tempio testimonia l’importanza del culto di Hathor, legata indissolubilmente al divino Horus.
Il luogo è avvolto da alcuni misteri di cui si dibatte da decenni, in primis il rilievo dello Zodiaco, che rappresenta la volta celeste secondo schemi mesopotamici presumibilmente precedenti alla civiltà Egizia. Inoltre due misteriosi bassorilievi contenuti nella cripta, comunemente ritenute immagini simboliche di fiori di loto associate al serpente, vengono interpretate da alcuni esperti come rappresentazioni di “lampade a incandescenza”, ipotizzando la conoscenza dell’elettricità all’epoca egizia.
Colori rimasti eccezionalmente vividi e suggestive iscrizioni geroglifiche rendono Dendera uno dei più interessanti templi in Egitto, che svela numerosi e importanti indizi legati all’evoluzione della
sua misteriosa storia e sacralità.
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