“Un piatto senza spezie è come un giardino senza fiori”
recita un proverbio marocchino.
Alnif è un piccolo villaggio berbero situato nel cuore di una valle arida circondata dal paesaggio tipico del deserto presahariano. Posto ai piedi delle montagne dell’Anti-Atlante orientale, il territorio è di colore rossastro e la formazione delle rocce risale all’epoca paleozoica, quando l’area era ricoperta da un bacino d’acqua poco profondo.
La zona è ricca di fossili e minerali che rappresentano una fiorente attività per la popolazione locale. Scavando a mano nei vari strati di roccia, i fossili vengono raccolti e abilmente preparati per essere commercializzati o, se particolarmente rari, per raggiungere qualche museo.
Palme da dattero, mandorli e fichi arricchiscono la piccola oasi dove viene anche prodotto il prezioso cumino, la cui pianta è ben adattata nell’ambiente ed è nota per l’ottima qualità e l’intenso profumo. Sono le donne che si prendono cura della produzione del cumino sin dalla raccolta, che viene effettuata a mano e successivamente il cumino viene composto in mazzi per farlo essiccare.
Nell’utilizzo locale i semi, ben setacciati, vengono macinati al momento e donano il tipico sapore ai piatti della cucina tradizionale marocchina, come il tajine di carne e verdure e il cous cous, e, grazie alla loro azione digestiva, rendono più leggeri piatti a base di agnello o montone, molto amati nell’entroterra del Paese.
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