Parte la crociera più costosa al mondo: 1 milione di sterline per 123 giorni “immersi” nel lusso

A smentire tutti coloro che immaginano la vacanza in crociera come un incubo fatto di file ai buffet, cabine dagli spazi vitali ridotti e inquietanti spettacoli di cabaret ci ha pensato SixStarCruises, la società inglese specializzata nell’organizzazione di crociere ultra lusso, lanciando la crociera più costosa al mondo.

Ben 123 giorni per visitare 41 porti in 11 paesi e circa 263 escursioni a terra, sono questi i numeri della super crociera di lusso che mollerà gli ormeggi il giorno 11 novembre 2021.

La crociera di lusso da un milione di sterline, un’esperienza a sei stelle

La crociera da un milione di sterline promette esperienze esclusive a sei stelle, tra queste: un safari nel Deserto a Dubai, un tour guidato con autista sull’isola di Lantau a Hong Kong, un tour privato della Waitomo Glowworm in Nuova Zelanda, un tour delle Blue Mountains in Australia e un incredibile tour in elicottero sul Monte Fuji in Giappone.

Fanno parte dell’offerta: pernottamenti in nave nell’esclusiva Regent Suite della Seven Seas Explorer, considerata “la suite più lussuosa del mare” caratterizzata da 370 metri quadrati con vista mozzafiato sull’oceano, centro benessere e balcone privato; soggiorni in hotel da sogno come quali il Burj Al Arab di Dubai, il Ritz Carlton di Hong Kong e il Sofitel Viaduct Harbour di Auckland; trasferimenti in jet privati, elicotteri e auto con autista.

Fonte: Forbes.it

Il Cairo Copto ospita un’importante comunità Cristiana
con origini molto antiche

L’insediamento urbano originario de Il Cairo, risalente al 969 dC, oggi è situato a Misr al-Qadima, conosciuto come Il Cairo antico. Attualmente questa zona ospita anche il quartiere Copto. Risalente alla dominazione romana in Egitto tra il IV e il VII secolo, antica fortificazione romana e baluardo cristiano in Egitto, Il Cairo copto ha conservato le chiese e le tradizioni storiche importanti alla comunità cristiana, prevalentemente costituita da copti ortodossi, che rappresentano una significativa minoranza religiosa nel Paese. È presente un interessante museo, ricco di preziosi reperti di arte copta a testimonianza della trasformazione culturale e religiosa che coinvolse i territori affacciati sul mar Mediterraneo interessati al cristianesimo all’epoca in cui prevalevano le religioni pagane greche, romane ed egizie.

UMBRIA: LA CITTÀ SOTTERRANEA DI ORVIETO

28 Ott 2019 In: italia

Non può mancare la visita alla città sotterranea di Orvieto, tra storia, arte e magia, vi sembrerà di tornare indietro nel tempo

Se siete ad Orvieto o volete andarci per visitarla, non potete rinunciare alla piacevole visita guidata della città sotterranea. La città è stata realizzata dagli antichi abitanti in circa duemilacinquecento anni di scavi ininterrotti. Orvieto con la sua storia e la sua arte, è una città sospesa tra cielo e terra, quasi magica. La città sotterranea presenta innumerevoli cavità e visitandola si riesce ad immaginare la vita in quelle grotte, una città nascosta dove si lavorava per la città sovrastante. Strade, cunicoli, passaggi inattesi che si intrecciano fra loro. Uno spettacolo da non perdere.

Fonte: notizieora.it

FÈS: OVUNQUE C’È UN PO’ DI MAGIA!

28 Ott 2019 In: Marocco

Fès è la più antica delle città imperiali del Marocco,
fondata da Moulay Idriss II

La città, adagiata su una dolce collina, è considerata la capitale religiosa e culturale del Paese: annovera la nascita della prima università religiosa del mondo islamico, la moschea Al-Karaouine, e manifesta una spiccata propensione all’arte e all’artigianato.

Fès el-Bali, la sua medina, come viene definita la zona antica di ogni città araba, è un intricatissimo dedalo di stradine talmente strette e tortuose che sono percorribili soltanto a piedi. La porta principale di accesso alla medina, Bab Bouljoud, internamente è rivestita da piastrelle di colore verde, colore che rappresenta la religione islamica, mentre esternamente è blu, colore che caratterizza la città.

Sorprendente è la gentilezza dei marocchini che affollano i negozietti, le botteghe e i piccoli locali che servono tè e cibo speziato. L’offerta è molto ricca: si passa dai prodotti tipici, come oggetti di legno di cedro, di metallo e di rame, a irresistibili pezzi di ceramica bianca e blu, la cui pregiata lavorazione è nota in tutto il Paese.

Oltre alla moschea Al-Karaouine, interessanti sono il mausoleo di Moulay Idriss II e le scuole coraniche, chiamate Mederse, le Bou Inania e Al Attarine, circondate da edifici che svelano straordinarie architetture arabeggianti.

A Fès el-Jedid, la zona nuova, si trova l’imponente Palazzo Reale, con sontuosi portoni in bronzo dorato realizzati a mano e il quartiere ebraico Mellah, famoso per la sua bellissima architettura.

Immancabile è la visita alle famosissime concerie. Scavate nel terreno, le vasche sono una tavolozza dalle innumerevoli sfumature di colore, dove instancabili e agili operai, sotto un sole implacabile, saltano da una fossa all’altra per la concia e la tintura delle pelli.

Cultura e tradizioni millenarie alimentano la spiritualità di Fès: ovunque c’è un po’ di magia!

LA METAMORFOSI DI FORMENTERA

27 Ott 2019 In: Spagna

La metamorfosi di Formentera: da isola della movida a meta ecosostenibile per le famiglie

Il governo locale ha detto stop all’invasione chiassosa dei turisti e ora sta cercando di voltare pagina.

Da tempio della movida a destinazione per famiglie. Ecco servita la metamorfosi turistica di Formentera, l’isola più caraibica delle Baleari, meta prediletta di calciatori, vip e presunti tali. Fin dagli anni Sessanta, quando i Pink Floyd ci trovarono ispirazione per comporre la colonna sonora del film “More” e Bob Dylan individuò al mulino de La Mola il buen ritiro per staccare qualche settimana dai riflettori.

Ma allora era ancora un rifugio hippie. Poi negli anni Ottanta hanno aperto i chiringuiti, l’hanno scoperta i tour operator e dagli anni Novanta in poi è stato un crescendo continuo: di locali, di veicoli, di turisti. Specialmente italiani, che ne hanno fatto una colonia estiva attirandosi inevitabilmente le antipatie degli spagnoli.

Ora però la bolla pare essere scoppiata, e il governo locale – di orientamento ecologico e progressista – ha detto stop. «Formentera non è Ibiza. Dai 12 mila residenti che ci sono durante l’anno, d’estate si arrivano a contare 50 mila persone: quattro volte tanto. E’ un’invasione che l’isola non può più sopportare», dice il responsabile del Tourism Board, Carlos Bernús.

Da qui la svolta ecosostenibile dell’isla, che da qualche tempo ha cambiato la propria politica puntando su una clientela più adulta e responsabile. Meno sballo e mondanità, più paella e tranquillità: sono questi i nuovi mantra, e per chi sgarra sono multe salate. Un giro di vite imposto per proteggere Formentera e il suo patrimonio naturale, parecchio malvisto però da esercenti e operatori turistici, che bollano la nuova linea come proibizionista. «Non imponiamo divieti tanto per farlo ma per tutelare il fragile ecosistema dell’isola – replica Bernús –. Soprattutto per difendere la posidonia oceanica, la pianta acquatica che contribuisce a rendere così puro e cristallino il mare di Formentera».

Sono lontani i tempi in cui orde di giovani tiravano notte in motorino ballando in costume e pareo sulle dune di sabbia del Big Sur, trangugiando sangria e martelada come se non ci fosse un domani. Dal Piratabus all’ultimo Kiosko 62, oggi tutti i chiringuiti devono chiudere al tramonto: per ragioni di ordine pubblico e per non penalizzare i ristoratori locali. Insomma, fiesta sì ma con moderazione. «L’aperitivo sulla spiaggia era un rito collettivo – ricorda il torinese Bruno Bortot, uno degli artefici del boom di Formentera per aver fondato locali leggendari come il Banana’s –. C’era un clima di festa, si applaudiva tutti insieme il sole che tramontava. Al mio Big Sur suonavano i deejay e ha cantato persino Jovanotti: chissà, forse l’idea dei Beach Party gli è venuta da lì. Certo, oggi è cambiato tutto: l’isola è più ordinata ma ci si diverte anche di meno. Dipende uno cosa cerca».

Già. Oggi è vietato calpestare le dune di sabbia, è proibito il campeggio, sono banditi i boat party, sono state contingentate le feste Flower Power, bar e locali devono staccare la musica alle 2 di notte, non un minuto di più. D’estate è regolamentato persino l’ingresso dei veicoli sull’isola, e l’eco-pedaggio per accedere alle spiagge di Illetes costa ogni anno più caro: 4 euro al giorno le moto, 6 le auto. In compenso il nuovo corso green di Formentera ha promosso la nascita di 32 circuiti verdi da percorrere a piedi o in bicicletta e altri due – in costruzione – per il running e il bird-watching.

Pure i vip nel tempo sono cambiati, come spiega Eugenio “Geg” Covolan, veneto trapiantato da 25 anni a Formentera, dove ha fatto pure lo skipper sul veliero di Baci & Abbracci: «Da Tomba a Corona e Belen, una volta i personaggi venivano per farsi notare e fotografare; oggi quelli più affezionati come Vieri, Inzaghi o Borriello hanno comprato casa e vengono qui per cercare tranquillità. Alla vita mondana preferiscono le feste in villa, al riparo da occhi e paparazzi indiscreti».

Per chi non può permettersi la seconda casa, i prezzi delle locazioni d’estate hanno raggiunto cifre stellari, anche per via del ricarico degli intermediari immobiliari che spesso non forniscono alcun servizio e a volte nemmeno la ricevuta fiscale: fino a 1500 euro la settimana per un monolocale, anche 5-6 volte tanto per una finca rustica con servitù e tutti i comfort, come quella che affitta abitualmente Paolo Bonolis, un habitué di Formentera come l’amico e collega Luca Laurenti.

Sarà anche per questo che la clientela dell’isola, negli ultimi anni, è sempre più adulta. «Per i ragazzi che cercano solo la movida – conclude Carlos Bernús – ci sono destinazioni molto più economiche nel Mediterraneo. Formentera è ancora per molti ma non è più per tutti».

Fonte: lastampa.it – Max Cassani

Questo resort extra lusso è l’ultima perla che ha aperto alle Maldive

120 ville, di cui una da 900 mq, circondate da 1,5 km di sabbia soffice e bianchissima: ecco il nuovissimo Emerald Maldives Resort

Lussuoso, attento all’ambiente e nuovo di zecca. L’Emerald Maldives Resort & Spa, infatti, ha aperto i battenti proprio ad agosto scorso, e lo ha fatto in grande stile. I clienti possono scegliere tra 120 ville, divise in 11 tipologie, tra cui spicca la più grande Royal Beach Villa delle Maldive da 900 mq.

Costruito per fondersi in perfetta armonia con l’ambiente circostante, utilizza materiali come bambù e pietre naturali. Particolare attenzione, infatti, è stata riposta all’efficienza energetica e al rispetto dell’ambiente in ogni fase della sua costruzione. Il resort combina scenari tropicali con un design moderno, creando atmosfere di eleganza naturale e informale.

Situato sull’Atollo Raa, nella parte settentrionale dell’arcipelago delle Maldive, questo resort all-inclusive Deluxe è circondato da 1,5 km di soffice sabbia bianca, su una lussureggiante isola privata di 20 ettari e dispone di 120 ville, 60 delle quali situate sull’isola e 60 direttamente sul mare.

Oltre a ben 4 ristoranti, il resort offre tra le sue attrazioni anche un centro immersioni, una palestra e diversi campi sportivi all’aria aperta (c’è anche il padel). Il centro privato di sport acquatici e immersioni vi offre l’opportunità di esplorare la meravigliosa barriera corallina delle Maldive e scoprire oltre 1.000 specie di pesci grazie. Le famiglie con bambini dai 4 ai 12 anni possono, inoltre, usufruire dell’accesso al Dolphin Kids Club.

Fonte: idealista.it

Questo albergo nel veronese sembra un’opera d’arte

Circondato dai vigneti della Valpolicella e immerso in un grande parco poco fuori Verona, il lussuoso Byblos Art Hotel Villa Amistà è molto più di un semplice (si fa per dire) albergo. Per la ricchezza delle opere ospitate, infatti, in alcune parti somiglia molto da vicino a una galleria d’arte.

Sorge in una villa veneta del XVI secolo e, infatti, è stato trasformato in un albergo-galleria con esposizioni permanenti d’arte contemporanea. Ospita alcune delle opere dei maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea: da Murakami a Marina Abramovic, da Mimmo Rotella a Mat Collishaw, da Damien Hirst a Piero Manzoni e a Luigi Ontani, da Vanessa Beercroft a Sandro Chia.

L’hotel, interamente di design, dista 20 chilometri dal Lago di Garda, in un parco con fontane e giardini fioriti nella regione vinicola della Valpolicella. Oltre alle lussuose camere, mette a disposizione anche un prestigioso centro benessere e un ristorante gourmet.

Il ristorante Amistà, infatti, propone specialità venete e piatti internazionali a base di verdure biologiche coltivate nel giardino dell’hotel. Potrete inoltre partecipare a degustazioni di vini nella cantina del XV secolo e gustare i pasti nelle zone ristorazione all’aperto.

Fonte: idealista.it

Trim Castle, una fortezza arcigna nell’Ireland’s Ancient East, è uno dei castelli medievali più belli d’Irlanda

Da oltre 800 anni, Trim Castle si erge sulla riva sud del fiume Boyne, nella contea di Meath; un’ingombrante e minacciosa presenza che domina su questa tranquilla città. Questo è il più grande castello normanno, costruito da un leggendario Lord con una cattiva reputazione e che offre un’interessante testimonianza sulla vita dell’Irlanda medievale.

Il castello

Non è difficile capire il messaggio che Hugh de Lacy, signore di Meath, voleva trasmettere con Trim Castle. Una dichiarazione di potere, per ricordare agli irlandesi che gli invasori anglo-normanni non se ne sarebbero andati. Questa enorme torre a croce con i suoi 20 lati (le sue mura sono spesse 3 metri) era una vera fortezza. Ma era anche una casa.

Nella Sala Grande ti sembrerà di vedere banchetti sontuosi e fuochi scoppiettanti. Sali la stretta scala a chiocciola fino alla cappella e ripercorrerai le orme dei molti pii abitanti del castello. E se fai correre lo sguardo oltre i bastioni che sovrastano la fortezza di tre piani, vedrai un panorama familiare ai signori medievali di Trim: il fiume Boyne che scorre sotto di te e i pascoli di Trim che si estendono a perdita d’occhio.

L’uomo dietro a Trim Castle

Hugh de Lacy era un noto sciupafemmine, famoso tanto per i suoi facili costumi quanto per le impressionanti cicatrici sul suo volto. Quando de Lacy sposò la figlia di un re supremo d’Irlanda, Enrico II d’Inghilterrà sospettò immediatamente che il suo lord volesse tentare di diventare un re indipendente d’Irlanda. Fortunatamente per Enrico, un contrariato nobiluomo irlandese decapitò Hugh con un’ascia, risparmiando al re la fatica di eliminarlo personalmente.

Ma le preoccupazioni reali sulla famiglia de Lacy non si placarono alla morte di Hugh. All’inizio del XIII secolo, Re Giovanni, quello di Robin Hood, venne in Irlanda per sottomettere i ribelli lord normanni e affrontare Walter, il turbolento figlio di Hugh. Re Giovanni, nonostante la sua vittoria, non riuscì a violare le mura di Trim Castle e c’è chi dice che sia questo il motivo per cui nella zona è conosciuto come il Castello di re Giovanni: un titolo inteso a schernire il re inglese per il suo fallimento.

Panorami da cinema

Probabilmente, la battaglia più famosa di Trim Castle non ha mai avuto luogo. Braveheart, il film vincitore dell’Oscar di Mel Gibson, è ambientato in Scozia ma in parte è stato girato in Irlanda e Trim Castle ha recitato la parte di York, la città inglese fortificata, e le scene d’interni di Londra sono state girate all’interno delle sue mura.

Passeggiando nella tenuta del castello e lungo il fiume Boyne, è facile capire come mai i produttori si siano innamorati di questa zona. L’interno del castello è altrettanto impressionante, i tour guidati assicurano l’accesso alla fortezza con i suoi panorami della campagna circostante.

Fonte: irlanda.com

Machu Picchu costruita su un crocevia di faglie per evitare inondazioni e frane

Risolto l’enigma del perché il celebre santuario di Machu Picchu sia stato costruito in un luogo tanto difficile da raggiungere, in cima alle Ande, su uno stretto e crinale sopra il canyon di un fiume: è stato volutamente realizzato su un sistema di faglie, come molte altre città Inca, per avere una maggiore disponibilità di roccia fragile ed evitare inondazioni e frane. La scoperta, nata dalla collaborazione fra geologi e le immagini fornire dai satelliti per l’osservazione della Terra, è stata presentata nel congresso della Società di geologia americana da Rualdo Menegat, della brasiliana Università Federale di Rio Grande do Sul.

“Non è un caso che Machu Pichu si trovi proprio in quel luogo: sarebbe infatti stato impossibile costruirla in alta montagna se il terreno sottostante non fosse stato frammentato”, ha osservato Menegat. Immagini satellitari e misure sul campo hanno permesso di ottenere la mappa della fitta rete di fratture e faglie che si intersecano sotto questo sito, mostrando che alcune di esse corrispondono alle strutture responsabili del sollevamento delle Ande nei passati otto milioni di anni.

Alcune orientate in direzione nordest-sudovest e altre in quella opposta, insieme hanno creato una struttura a forma di X proprio sotto Machu Picchu. Secondo lo studio anche i settori urbani e agricoli vicini al santuario, così come singoli edifici e scalinate, sono orientati lungo le direzioni di queste faglie principali. “Questa struttura riflette chiaramente la frattura che si trova sotto il sito”, osserva Menegat. “Anche altre antiche città Inca, come Ollantaytambo, Pisac e Cusco, si trovano – prosegue – in corrispondenza dell’incrocio di faglie”.

Costruire in una zona simile permetteva di avere a disposizione rocce in abbondanza: romperle lungo i piani di faglia permetteva di risparmiare l’energia necessaria per tagliarle e scolpirle. La posizione di Machu Picchu, così elevata, aveva inoltre il vantaggio di convogliare direttamente nel sito le acque piovane e quelle che derivavano dallo scioglimento dei ghiacci e nello stesso tempo di proteggerlo da valanghe e smottamenti e di aiutare a drenare l’acqua durante i forti temporali frequenti nella regione.

Fonte: ANSA

Per tutti gli amanti dell’avventura, sempre alla ricerca di nuove emozioni, e per tutti coloro che anche in vacanza non rinunciano al fitness, la California è ricca di destinazioni che permettono di vivere esperienze uniche praticando tanto sport.

Perché allenarsi tra quattro mura in palestra, quando si hanno a disposizione 423.970 chilometri quadrati di palestra naturale, o meglio ancora, l’intera California?

Grazie ad avventure all’aperto alla portata di tutti, i turisti più o meno allenati si possono mantenere in forma esplorando e visitando le bellezze uniche di questo meraviglioso Stato.

Raggiungere nuove altezze

– Situato vicino ad alcuni dei resort sciistici più famosi, Truckee offre centinaia di chilometri di sentieri perfetti per gli appassionati di escursionismo e per gli amanti della corsa outdoor, tra cui il “Legacy Trail”, un percorso su strada asfaltata che costeggia il fiume Truckee.

– Per godere di pieno silenzio e tranquillità, lontani dal caos urbano, una salita di 8 chilometri su Pincushion Mountain, nella contea di Fresno, è l’ideale per avere una vista mozzafiato sul Lago Millerton e sulla distesa della Sierra Nevada. Per una sfida ancora più impegnativa, non mancate i sentieri attorno a Shaver Lake e Huntington Lake, così come il vicino Kings Canyon National Park.

– Il deserto di Palm Springs offre centinaia di chilometri di sentieri di montagna, ideali per l’hiking nei mesi da ottobre ad aprile. Nel periodo di massimo caldo estivo invece, la funivia di Palm Springs (Aerial Tramway) è la soluzione perfetta per effettuare escursioni sulle alture della zona che, grazie ad un clima ben più mite, spesso raggiungono 20 gradi in meno rispetto alla valle.

Palm Springs Aerial Tramway

– Rigeneranti escursioni si possono effettuare a Table Mountain o a Red Hills, nella Tuolumne County. Per i turisti in cerca di avventure, e per tutti gli appassionati di arrampicata, il vicino Tuolumne Meadows, nello Yosemite National Park, rappresenta un vero sogno che diventa realtà.

San Luis Obispo ospita una grande varietà di percorsi e sentieri collinari, tra i quali troviamo il famoso Cerro San Luis, un collo vulcanico situato nei pressi dell’omonima città californiana. Siete alla ricerca di una nuova sfida? Percorrete il “Firefighter Trail” verso il Reservoir Canyon, un sentiero che prende il nome dai pompieri del luogo che si allenavano correndo proprio lungo questo percorso.

Montare in sella

– Fort Bragg è l’unica città in California dove si può sperimentare una vera e propria pedalata sulle rotaie. Con speciali veicoli a pedali o elettrici, si può “serpeggiare” tra le foreste di sequoie e lungo  l’estuario panoramico di Pudding Creek, percorrendo il vecchio sentiero delle rotaie dello Skunk Train.

– Con il mezzo giusto è possibile: esplorare le coste frastagliate di Morro Bay in sella ad una bicicletta stile beach-cruiser, pedalare per le strade della città con una city-bike, o impolverarsi sui sentieri di montagna lungo Valencia Peak, nella vicina Montana de Oro, a bordo di una mountain-bike.

– Quando un panorama spettacolare si combina con del buon vino, si hanno tutti gli elementi per una perfetta biciclettata in campagna, spostandosi di vigna in vigna, nella bellissima Temecula Valley Wine Country.

Temecula Valley Wine Country

– La città di Torrance offre spiagge isolate, lungo una costa tutta da esplorare su due ruote. Torrance Beach è il punto di partenza per il percorso noto come “The Strand”: una pista ciclabile di 35 chilometri lungo la costa, che termina nella città di Malibu.

– Grazie alla sua vicinanza alla costa ed al suo panorama collinare, la città di Paso Robles è una delle principali destinazioni per tutti gli amanti del fitness, specialmente per gli appassionati di ciclismo. Non sorprende che Paso sia la casa dello storico festival dedicato al ciclismo, conosciuto come “The Great Western Bicycle Rally”.

Cavalcare l’onda

– Il famoso surf break di Dana Point è ormai diventato un simbolo grazie ai Beach Boys, con la loro “Surfin’ USA”. Doheny State Beach è ideale per le famiglie e per tutti i principianti; Salt Creek Beach invece è uno spot per surfisti più esperti. Presso Hobie Surf Shop, lo storico negozio aperto nel 1954, è possibile acquistare articoli sportivi dedicati a questa disciplina sportiva.

– Grazie alla sua posizione riparata, Santa Monica è lo spot ideale dove imparare le tecniche più efficaci del surf. Dirigendosi verso la fine di Bay Street si ha la possibilità di iscriversi ad una lezione privata o di gruppo presso Aqua Surf School o Go Surf L.A.

Santa Monica

– Con i suoi 180 chilometri di costa lungo l’oceano Pacifico, San Diego richiama surfisti alle prime armi ed esperti. La spiaggia de La Jolla è l’ideale per imparare la tecnica, Trestles o Black’s Beach invece sono perfette per i surfisti più esperti ed abili.

– Huntington Beach è la destinazione più adatta per tutti coloro che hanno uno stile di vita attivo, grazie al suo clima mite durante tutto l’anno. Amatori ed esperti possono fare un salto da “Toes on The Nose”, presso Hyatt Regency Huntington Beach, per noleggiare l’attrezzatura o effettuare lezioni di surf.

Fare un tuffo

– Channel Islands National Park, sito al largo della costa di Oxnard e Santa Barbara, è una destinazione perfetta per le attività di fitness. Qui i turisti possono cimentarsi in escursioni, snorkeling e surf o provare l’esperienza di fare kayak all’interno di grotte marine con Santa Barbara Adventure Company.

– Fare Rafting lungo il Trinity River è un modo incredibile di rimettersi in forma in vista del viaggio successivo, riempiendosi gli occhi di scenari meravigliosi della natura selvaggia che cresce incontrastata nell’area di Shasta Cascade.

Trinity River

– Crystal Cove State Park, presso Laguna Beach, invita tutti i turisti a esplorare i 2.400 ettari di territorio, che includono 8 chilometri di spiagge e di piccole piscine naturali.  La vista dalla cima di El Moro Canyon Loop Trail è qualcosa di magnifico, che invoglia ad andare alla scoperta delle bellezze sottomarine, praticando sub al largo delle coste.

 – Siskiyou County è la destinazione ideale per chi è alla ricerca di emozioni intense. Qui i turisti si possono imbarcare in un’esperienza unica di kayak in acque fluviali, che lo stesso vincitore olimpico Jonny Moseley praticò presso Otter Bar Lodge Kayak School, una delle migliori scuole della Nazione. 

Esercizi in città

– Oakland è ricca di opportunità per praticare fitness all’aperto; dal paddle boarding al kayaking lungo l’estuario del fiume Oakland, passando per escursioni uniche che attraversano la foresta mozzafiato di Redwood Regional Park

– Costa Mesa è una località importante ove muovere i primi passi, grazie alla “Costa Mesa Art Walk”, che propone splendide sculture per tutti gli appassionati di arte e 400 ettari di sentieri che aspettano solo di essere visitati e scoperti al Fairview Park e al Talbert Regional Park.

– A Napa c’è molto di più del solo vino! Downtown Napa ospita numerose possibilità per una vacanza all’insegna del movimento, come ad esempio la possibilità di esplorare il fiume Napa a bordo di un kayak o di un paddleboard, o godere dell’arte presente lungo l’incredibile Napa ARTwalk.

– Concord si trova giusto a pochi minuti di auto dal trambusto di San Francisco, ciononostante è ricca di parchi, sentieri e di meraviglie naturali. Lime Ridge dispone di 1.226 ettari di ampi spazi aperti e 40 chilometri di sentieri percorribili in bicicletta o a piedi, mentre il vicino Mt. Diablo offre diverse tipologie di sentieri: dai più facili per camminate leggere, fino ai più faticosi per escursioni davvero molto stimolanti.

Fonte: Visit California – Italy c/o AVIAREPS srl


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