Santorini… una destinazione e un viaggio. Un viaggio in cui il mare blu intenso funge da sentiero mentre la carezza della calda brezza è una fedele compagna. Sopra di te, le stelle luccicano come diamanti, le tue guide personali nel ricco cielo notturno. Compagni e testimoni della tua avventura serale. Santorini, un’isola modellata in modo così caratteristico dal tempo e dalla natura, il cui generoso spirito sfocia senza sforzo in una vita notturna pulsante.
Kivotos Santorini è la proprietà gemella di Kivotos Mykonos, situata a Imerovigli, considerata la zona più privata della caldera di Santorini. La proprietà, che apre le sue porte al pubblico per la prima volta nell’estate del 2018, è composta da cinque lussuose suite e due ville – una con due e l’altra con quattro camere da letto – tutte dotate di viste mozzafiato sul tramonto.
Fonte: xoprivate.com
Alla scoperta dell’antica Lamphun e del Regno di Hariphunchai
Fondata nel 7° secolo dalla Regina Chamathewi, Lamphun è una delle più antiche città della Thailandia con una lunga storia da raccontare. Era la capitale del Regno di Hariphunchai e la città più settentrionale del Regno Mon nel periodo Dvaravati. Nel 1281 fu inclusa nel nuovo Regno Lanna da Re Mengrai di cui Chiang Mai divenne capitale. Solo alla fine del XIX secolo, Lamphun divenne parte del Siam.
La città è spesso inclusa nei programmi di viaggio come visita di un giorno in estensione da Chiang Mai. Si raggiunge passando attraverso l’esotica campagna del nord della Thailandia lungo quella che è conosciuta come la strada dell’albero della gomma, fiancheggiata da alti alberi su entrambi i lati. A Lamphun, il primo posto da visitare è il Wat Phrathat Hariphunchai, il tempio più famoso della provincia. Le sue origini risalgono all’897 circa quando Re Hariphunchai ha fatto costruire lo stupa centrale per conservare una ciocca di capelli di Buddha. La leggenda narra che Buddha visitò quest’area. Nell’ala sud-ovest del complesso del tempio è visibile un’impronta attribuita proprio a lui. Questo tempio ha fatto da modello per il famoso Wat Phrathat Doi Suthep di Chiang Mai e include nel suo perimetro una biblioteca del 19° secolo, diverse immagini di Buddha e un enorme gong in bronzo che si dice sia il più grande al mondo. Il chedi principale ha in cima un ombrello a nove livelli realizzato con quasi 6.500 grammi di oro.
A breve distanza dal Wat Phrathat Hariphunchai si trova il Wat Chamthewi, un tempio più piccolo ma molto venerato perché si ritiene che le ceneri della regina Chamthewi siano custodite in una delle sue pagode. Conosciuta anche come Wat Ku Kut, la sala del culto presenta murales raffiguranti la vita e gli eventi ai tempi della regina guerriera con annesso un piccolo museo a lei dedicato.
Per uno sguardo alla celebre storia di Lamphun, il Museo Nazionale Hariphunchai accanto al Wat Phrathat Hariphunchai ospita reperti dei periodi Dvaravati, Hariphunchai, Lanna e Rattanakosin. Gli oggetti in mostra includono utensili, sculture, amuleti, pietre di iscrizione Mon e Lanna, e scheletri umani preistorici. Dietro questo museo si trova il Lamphun Community Museum che si concentra su epoche più moderne esponendo testi, foto, radio, grammofoni e altri oggetti del secolo scorso.
Fonte: turismothailandese.it
Thai Airways International, Compagnia di bandiera thailandese e maggior vettore del Sud Est asiatico, annuncia l’incremento dell’operativo tra l’Aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino e l’Aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok.
A partire da sabato 2 novembre 2019 THAI opererà il nuovo volo non-stop da Roma a Bangkok, offrendo una frequenza di 5 voli alla settimana.
Grazie all’incremento dell’operativo, a partire dalla stagione invernale 2019, THAI offrirà un totale di 10 voli non-stop alla settimana dall’Italia alla Thailandia, dagli aeroporti di Roma Fiumicino (5 voli/settimana) e Milano Malpensa (5 voli/settimana).
Fonte: GV Promotion
I faraoni tornano in vita al tempio di Karnak!
Lo spettacolo di Suoni e Luci del tempio di Karnak a Luxor narra la storia della antica città di Tebe. Passeggiando attraverso il complesso templare, i faraoni raccontano in prima persona i successi e le eroiche imprese conseguite durante i loro regni.
Allietati da un sottofondo musicale suggestivo, si apprende la storia della nascita dei templi resi ancora più incantevoli da giochi luminosi che ne enfatizzano gli straordinari dettagli. Numerosi faraoni, tra cui i potenti Seti I e Ramses II, contribuirono alla realizzazione del complesso templare più grande del Mondo Antico, aggiungendo elementi architettonici dedicati alle divinità così care agli antichi Egizi e trasformando Karnak in un capolavoro ineguagliabile, che esprime la grandezza del vasto impero egizio. Lo spettacolo svela alcuni dei misteri e delle leggende della storia dell’Antico Egitto lasciandone un ricordo indelebile.
LA MOSTRA “DEGAS DANSE DESSIN” SARÀ COMPOSTA DA 26 INCISIONI ORIGINALI RAFFIGURANTI GLI STUDI SULLE BALLERINE E 5 VIDEO INEDITI CHE RACCONTANO DELLA VITA DEL PITTORE IMPRESSIONISTA. L’OBIETTIVO È AVVICINARE ANCHE IL PUBBLICO DELLE CROCIERE ALL’ARTE
È pronta a salpare la “Grandiosa”, nuova nave della linea MSC Crociere che per la prima volta nella sua storia porterà a bordo delle importanti opere d’arte. La mostra, che verrà inaugurata il prossimo 9 novembre ad Amburgo, omaggia il maestro impressionista Edgar Degas (Parigi, 1834-1917): Degas Danse Dessin, precedentemente esposta in musei e gallerie internazionali, è composta da 26 incisioni originali provenienti da The Art Company, una collezione privata che conta oltre 3500 pezzi di arti grafiche. In un mercato che offre crociere di ogni tipologia e tematica, anche l’arte inizia a fare capolino, come abbiamo visto nella recente collaborazione tra il Louvre e la compagnia francese Ponant.
LE OPERE DI DEGAS A BORDO DELL’MSC
Il progetto nasce dalla collaborazione tra MSC Crociere e THE AIMES, società specializzata nella creazione di esperienze di intrattenimento culturale. Abbiamo raggiunto Marcello Smarrelli, storico d’arte e curatore della mostra, da anni impegnato nell’intersezione tra attività artistiche e aziende. “Insegnando la storia dell’arte da quarant’anni, ho sempre cercato dei modi per diffondere l’arte in diversi contesti sociali, soprattutto tramite realtà come il Pastificio Cerere di Roma o Fondazione Ermanno Casoli”, racconta ad Artribune. “Anche questa idea della mostra su una crociera è un modo per diffondere l’arte dove non ce la si aspetterebbe. Eppure, c’è un pubblico potenziale di migliaia di passeggeri che può essere messo in contatto con opere dotate di un apparato didattico che le rende interessanti da guardare, in qualche modo divertenti”. La mostra sarà allestita presso l’Atelier Bistro, nel cuore della promenade interna della nave, uno spazio pensato appositamente per l’esposizione di opere. “Ha tutta una serie di sistemi di sicurezza e di accorgimenti tecnici che la rendono adatta al 100% per l’esposizione di oggetti anche molto fragili”, prosegue Smarrelli. “Inoltre, il trasporto delle opere in nave non è una novità: quando ci sono dei trasferimenti su lunga distanza, si usano mezzi navali o aerei, sottoponendole a uno stress pari a quello di questa mostra”.
DEGAS E LA TECNOLOGIA
Punto focale dell’iniziativa è l’uso delle tecnologie, ricorrente in tutti i progetti di THE AIMES. Accanto alle incisioni esposte, infatti, ci saranno cinque videoinstallazioni dal carattere coinvolgente oltre che didattico, che rimandano alla vita e all’opera di Degas. “Quando nell’Ottocento nacque la fotografia, fu subito utilizzata dagli Impressionisti come metodo immediato per catturare la natura, inserendo il movimento nella raffigurazione pittorica”, conclude il curatore. “Per lo stesso motivo, i soggetti più amati da Degas erano i cavalli e le ballerine. Abbiamo voluto accostare il video alla figura dell’artista considerandolo come un precursore del cinema, che all’epoca era la tecnologia nascente”.
Fonte: Artribune.com – Giulia Ronchi
DA STRUTTURA IN DEGRADO AD AVVINCENTE HUB CULTURALE: AL CITYLAB 971 SULLA VIA SALARIA DI ROMA ARRIVA ANCHE UNA GALLERIA D’ARTE. SARÀ INTERATTIVA E MULTIMEDIALE.
Ha aperto a inizio estate Citylab 971, il complesso dedicato a progetti di valore sociale e culturale che sorge nella fabbrica dell’Ex Cartiera Salaria, la cui ristrutturazione è stata portata avanti dalla società URBAN VALUE by Ninetynine, con la collaborazione di Comune di Roma, CDP e Visionart. Un progetto ambizioso di cui si sono visti i primi risultati già negli scorsi mesi, con l’organizzazione di ARE Festival, il festival dedicato alle arti miste che ha ospitato spettacoli teatrali, cortometraggi, concerti, oltre all’intervento di Urban Art dell’artista Emmeu, che ha dipinto quattro pareti esterne della struttura su un totale di 1.400 mq. Il prossimo passo sarà l’apertura di Blue Hole Art Gallery: una nuova galleria di arte contemporanea e emergente che va di pari passo con la tecnologia e la multimedialità.
BLUE HOLE ART GALLERY
Il nome trae origine dall’esperienza dell’uomo con le profondità marine: se una volta si credeva che l’essere umano non potesse addentrarsi oltre i 50 metri sotto il livello del mare, Enzo Majorca superò nel ‘62 questo limite, dimostrando l’esistenza del Bloody Shift, ovvero la capacità del cuore di compensare allo schiacciamento toracico della pressione tramite il supporto di una maggiore irrorazione di sangue nei vasi polmonari. Un fatto storico che diventa ispirazione per lo statement della galleria: “Blue Hole Gallery, dall’inglese cratere blu, è la metafora di quell’abisso erroneamente considerato invalicabile”, spiega la gallerista Valentina Ferrari, “la galleria propone un approccio nuovo al mondo dell’arte contemporanea, sia in termini strutturali che di proposte artistiche, con un occhio attento a quelle che sono le sono le offerte contemporanee dove arte e tecnologia si fondono. La galleria esce dal cubo asettico e si muove, spostandosi in infinite location e il fenomeno del Bloody Shift diviene la sua ispirazione quotidiana, nella consapevolezza che si ha il dovere di spingersi sempre oltre i limiti”.
BLUE HOLE ART GALLERY: ARTE E TECNOLOGIA
A caratterizzare l’attività della galleria sarà dunque un approccio intensivo alla tecnologia. Come l’utilizzo di visori che renderanno possibile assistere, in realtà virtuale, al momento di creazione delle opere d’arte in esposizione, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico agli artisti. Inoltre, a partire da novembre 2019, gli eventi e le mostre organizzate da Blue Hole Art Gallery saranno disponibili in versione 360° sul sito della galleria www.blueholeartgallery.com. Si inizia il 12 ottobre con la mostra di Sebastiano Bottaro (Noto, 1993) eo/hoc ipso tempore, organizzata in concomitanza della Roma Art Week (dal 21 al 26 ottobre 2019): una raccolta di opere su tela dai motivi astratti che evocano il concetto filosofico dell’atemporalità.
Sebastiano Bottaro, eo/hoc ipso tempore
Dal 12 al 26 ottobre 2019
Blue Hole Art Gallery
Fonte: artribune.com – Giulia Ronchi
Un’esperienza autentica a contatto con la tradizione del Maghreb
I riyāḍ sono abitazioni tipiche tradizionali del Marocco. Il nome arabo significa “giardino” che, infatti, rappresenta il cuore dell’edificio intorno al quale si sviluppa la singolare l’architettura della struttura.
Presenti nelle medine di alcune città del Paese, i riyāḍ hanno origini antiche. Nascono sotto la dinastia berbera degli Almoravidi, che regnò alla fine dell’XI secolo nel Maghreb e nella Spagna musulmana. L’origine arabo-andalusa ha caratterizzato lo stile unico di queste secolari case marocchine.
Sono edifici totalmente chiusi senza affacci all’esterno, per garantire una completa privacy, fondamentale nella cultura islamica. Costruiti con numerose stanze distribuite su più piani, si sviluppano intorno ad un giardino o ad un cortile interno, arricchito da fontane, piante e fiori. Sono decorati con figure geometriche e arabeschi multi colore.
Attualmente numerosi palazzi storici sono stati trasformati in apprezzate strutture turistiche, come alberghi e ristoranti, con il giardino interno che rappresenta ancora lo spazio principale per il relax. Un soggiorno in un riyāḍ permette di immergersi nelle tradizioni culturali e architettoniche magrebine.
Un’esperienza autentica a contatto con la tradizione del Maghreb
I riyāḍ sono abitazioni tipiche tradizionali del Marocco. Il nome arabo significa “giardino” che, infatti, rappresenta il cuore dell’edificio intorno al quale si sviluppa la singolare l’architettura della struttura.
Presenti nelle medine di alcune città del Paese, i riyāḍ hanno origini antiche. Nascono sotto la dinastia berbera degli Almoravidi, che regnò alla fine dell’XI secolo nel Maghreb e nella Spagna musulmana. L’origine arabo-andalusa ha caratterizzato lo stile unico di queste secolari case marocchine.
Sono edifici totalmente chiusi senza affacci all’esterno, per garantire una completa privacy, fondamentale nella cultura islamica. Costruiti con numerose stanze distribuite su più piani, si sviluppano intorno ad un giardino o ad un cortile interno, arricchito da fontane, piante e fiori. Sono decorati con figure geometriche e arabeschi multi colore.
Attualmente numerosi palazzi storici sono stati trasformati in apprezzate strutture turistiche, come alberghi e ristoranti, con il giardino interno che rappresenta ancora lo spazio principale per il relax. Un soggiorno in un riyāḍ permette di immergersi nelle tradizioni culturali e architettoniche magrebine.
In epoca di Halloween il Massachusetts non solo si accredita per il più lungo festeggiamento della festa autunnale più famosa a Salem – città stregata -, ma annovera una serie di luoghi ove il brivido diventa la sensazione più celebrata dell’anno.
Nella zona della Greater Boston è tradizione dal 1993 degli Hanson’s Haunted Hayride ogni venerdì e sabato notte ad ottobre. In una fattoria un centinaio di volontari s’industriano per procurare spaventose ed eccitanti giri su carri campestri.
Nel cuore dello stato, il Central Massachusetts, la Sylvester Pierce Mansion di Gardner con le sue atmosfere vittoriane si premura di rinnovare il mistero delle attività paranormali, forti della leggenda che annovera l’epoca più buia della magione con apparizioni che ad Halloween nei weekend di ottobre diventano la vera attrazione di questa dimora che – unica negli Stati Uniti – risulta stregata e combina il divertimento della stregoneria con il paranormale. L’ospite – che non deve essere debole di cuore – si aggira tra i meandri della dimora incontrando una trentina di attori ben preparati che procurano animazione ed illusione.
A West Boylston, non lontano da Worcester, i Tower Hill Botanic Gardens splendidi giardini che si stendono su quasi 70 ettari, festeggiano con Ghouls in Gardens: si inizia la giornata con una parata di bambini in costume, ricca di dolci e scherzetti, poi si prosegue con il Pumpkin Painting e la parata dei cani “stregati” nel pomeriggio.
Nel sud dello Stato si rianima il mito di Lizzie Borden, la donna che divenne il caso mediatico in tutto il Massachusetts per aver ucciso il padre e la matrigna con un’ascia a Fall River, sulla costa, protagonista di un celebre processo conclusosi con una sentenza di assoluzione nonostante i gravi indizi di colpevolezza. Il caso ha fatto storia tanto da generare filastrocche, rime, film, pezzi teatrali ed anche una serie televisiva; Il Caso di Lizzie Borden; in Italia, la miniserie è stata interamente pubblicata nel 2017 da Netflix. A Fall River esiste il museo The Borden house – anche bed and breakfast in pieno stile 1890 – ove si effettuano tour di 50. Gli ospiti che soggiornano al Lizzie Borden Bed & Breakfast ricevono il tour gratuitamente ed in maniera più coinvolgente e dettagliata. Il tour in notturna condotto a lume di candela inizia alle 20.00 ed include anche la cantina. Si dice che i fantasmi delle vittime s’aggirino ancora per la bella casa in stile vittoriano e che le loro anime inquiete facciano sobbalzare gli ospiti dai letti nel pieno della notte. Per la cronaca, la guida si chiama “Ax – ascia”. A Plymouth invece si possono scegliere tour a piedi in notturna, dal Dead of Night Ghost o Plymouth Ghost Tours; per non parlare del tour gratuito del cimitero storico organizzato dalla Plymouth Antiquarian Society, il Burial Hill Tour, ogni primo sabato del mese per tutto il 2019 per immergersi nella storia, grazie a guide esperte. Il 30 ottobre nel pomeriggio si svolge l’Halloween sulla Main Street, mentre ai bambini è riservato un Not So Spooky Halloween nel parco a tema di Edaville dal 2 al 25 ottobre.
Sulla penisola di Cape Cod, Provincetown organizza una bella parata in costume per le famiglie e per chi è già maggiorenne spettacoli, feste a tema ed il Black & Gold Ball alla Town Hall promettono ad ogni angolo della cittadina divertimento per tutti. Con Mass Paranormal Adventures si vive la Cape Cod del paranormale grazie ad investigatori specializzati che accompagnano in alcuni dei luoghi maggiormente stregati del sud-est del Massachusetts: addirittura ci si può equipaggiare con microfono e registratori e contribuire all ricerche sul paranormale. In alternativa c’è il Ghost Hunter Tour della Società di Ricerca del Paranormale di Cape Cod e delle Isole: si può apprendere come fare l’EVP (Electronic Voice Phenomenon) ovvero la registrazione delle voci dei morti nei cimiteri, oppure l’uso di strumenti sensoriali per individuare le attività paranormali. Il tour si svolge a Barnstable, Cape Cod. Con Capt. Lazarus’ Haunted Harbor ci si incammina in un labirinto mortale colmo di anime spaventose, nel Community Media Center di Dennisport, nei fine settimana di ottobre dalle 18 alle 20. Mitiche e spaventose creature marine accompagnano il ritorno dalla tomba del capitano Ezechiele che, in una casa con effetti speciali grazie riporta in vita miti e leggende di Cape Cod nati dal profondo delle dune di sabbia nel lontano 1890.
Non è da meno la Edward Gorey House del rinomato illustratore del macabro che visse in un cottage di Cape Cod a Yarmouth Port dal 1979 alla sua morte nel 2000. Riempì la sua casa di una miriade di eclettiche cianfrusaglie: oggi un museo decisamente poco convenzionale visitabile da aprile a dicembre.
Dalla costa all’isola di Martha’s Vineyard ove la storia è talmente antica e le case risalgono al 1672, che non si può non aspettarsi una presenza soprannaturale ad ogni angolo! La storia dell’isola attira ghost hunter e story teller per rimanere a contatto con il mondo degli spiriti e – se si è scettici – divertirsi durante Halloween. Tra le tante proposte si scopre che nel villaggio di Oak Bluffs la Corbin Norton House nell’Ocean Park fu distrutta ben due volte da un incendio, nel 1894 e poi nel 2002 e Holly Nadler, ghost hunter straordinaria, afferma che non è una coincidenza. Le sorelle Julie e Loulou Dazell sembra siano state registe di incendi dolosi nel 1894 e che i loro spiriti s’aggirino per l’isola. Basta seguire uno dei Vineyard Ghost Walking Tours per collezionare questa ed altre storie spaventose.
Sulle belle colline romantiche della regione del Berskhires, nell’ovest dello Stato, non si deve mancare il Ghost Tour at The Mount, nella casa della scrittrice Edith Wharton, a Lenox. Si inizia dai suoni, tra scricchiolii dei pavimenti, a porte che sbattono, passi che si allontanano da stanze vuote e la sensazione di essere osservati, di sentirsi toccare sulle spalle o di veder apparire una creatura spettrale in un angolo oppure di fronte ad un caminetto oramai spento da tempo. Giochi dell’immaginazione in una antica casa che fu un tempo vissuta da una talentuosa scrittrice di storie di fantasmi o qualcosa di diverso? Non è un tour adatto a bambini sotto i 12 anni. Altro bello spavento alla Naumkeag Haunted House presso la splendida mansion storica dei Choates a Stockbridge, ove si svolge un incredibile show di zucche per celebrare Halloween, ma non risulta proprio adatto ai bambini: le cose si muovono nella residenza e nel parco si percorre un sentiero da paura. Meno spaventoso il Pumpkin Trail nel parco storico: lungo il percorso illuminato nel giardino, si incontrano creature notturne dei boschi che emergono improvvisamente per condividere le proprie storie.
Nelle campagne e nei villaggi storici, altre occasioni per celebrare il mese stregato del Massachusetts in un contesto pastorale, circondati dai boschi e dalle foreste in epoca d’ estate indiana: ad Historic Deerfield un Guided Tour of the Old Buryning Ground il 19 ottobre, a South Hadley presso la McCray’s Farm dal 18 al 20 ottobre il Fear on the Farm e la Monster Mash Haunted Hayride, a Florence un bel Pumpkin Festival nel Look Mamorial Park il 12 ottobre, a Cummington una Homestead Haunted House nei due weekend finali di ottobre: Edgar Allen Poe incontra Washington Irving in questa casa infestata dai fantasmi ed insieme accompagnano attraverso le stanze dei servitori, il terzo piano e le scale di servizio. A Northampton uno Zombie Pub Crawl immancabile per la cittadina che produce birra artigianale.
Fonte: Ufficio Turismo Massachusetts
Nel blocco 12 di avenue La Mar, a Miraflores, c’è un piccolo murale che può decontaminare l’aria come 30 alberi adulti. Dietro questa iniziativa c’è la compagnia Grin Peru.
Un muro bianco che passava inosservato a Miraflores è lo spazio scelto per portare un messaggio di arte e responsabilità ambientale. Con i suoi 3 metri di altezza e 6 metri di larghezza, questo murale situato nel blocco 12 di La Mar Avenue è in grado di purificare l’aria. Sì, mentre lo leggi. Come? Il segreto è nella vernice speciale utilizzata per dare vita al progetto.
“Grazie alla tecnologia della pittura fotocatalitica, le sostanze nocive per la salute possono essere eliminate e l’inquinamento ambientale può essere ridotto”, afferma Verónica Balarezo, responsabile marketing e commerciale di Grin Perù, la società dietro l’iniziativa “Murales ambientali” . Attraverso un processo naturale chiamato fotocatalisi, questo dipinto può pulire l’aria, sottolinea. L’opera era a carico dell’artista nazionale Conrad Flórez, con il quale siamo molto vicini al murale. Mentre collauda uno scooter elettrico per la prima volta, si ferma a pensare a ciò che è stato ispirato per dipingere questo progetto. “Ho pensato a una Lima più verde, più verde e senza smog, con un trasporto più sano”, dice.
In totale ci sono stati sei giorni di lavoro per completare il murale. In esso puoi vedere come diverse persone si divertono con biciclette, skateboard e scooter. L’obiettivo parla da solo: viaggiare per la città in modo divertente e incontaminato.
Per Conrad, che confessa che è la prima volta che usa la pittura fotocatalitica, sono queste iniziative che valgono il doppio, dal momento che puoi trasmettere un messaggio potente alla società facendo arte.
L’azione mira a incidere positivamente sulla qualità della vita dei residenti e dei visitatori di questo distretto di Lima. E non sarà l’unico muro rinnovato nella capitale, rivela Balarezo. L’idea è di continuare a dipingere murales in altre parti della capitale. Conrad aggiunge e rilascia un’idea : “Il Lima Center sarebbe un posto eccellente per continuare questa iniziativa”.
Il progetto ha un equivalente di 30 alberi adulti nella mitigazione del biossido di azoto ed elimina anche fino a 25 grammi al giorno di particelle contaminanti.
Fonte: elcomercio.pe/vamos – Alejandro Salas