Ponte sul Fiume Kwai

Situato a nord della città, il ponte è stato reso famoso dal film del 1957 di David Lean: “Il ponte sul fiume Kwai”. Il ponte rimase seriamente danneggiato dagli attacchi aerei degli Alleati tra il 1944 e il 1945, ma diverse arcate in ferro rimasero in buone condizioni ed è per questa ragione che venne riparato dopo la guerra. Il ponte era il punto chiave della “Ferrovia della Morte” che collegava la Thailandia con il Myanmar e fu costruito con l’intenzione di fornire una linea di collegamento a disposizione per le truppe giapponesi. La costruzione fu completata con la perdita di numerosissimi prigionieri di guerra e di operai locali, costretti al lavoro forzato sotto il controllo dei nipponici. La ferrovia fu usata soltanto un paio di volte prima della resa del Giappone. Successivamente il percorso venne distrutto dai britannici.

Oggi è possibile varcare il ponte a piedi o col treno che percorre circa 80 chilometri a nord-ovest sulla strada verso una cascata. La navigazione sul fiume è un’esperienza spettacolare da vivere in concomitanza del Bridge Festival che, ogni anno, cade tra le fine novembre ed i primi di dicembre, regalando ai presenti intensi momenti di festa allietati da uno spettacolo di suoni e di luci, tutto per rendere omaggio ai caduti di guerra. È molto divertente prendere il treno da Bangkok a Kanchanaburi e attraversare il ponte sul fiume Kwai. Due treni al giorno partono dalla stazione di Bangkok Thonburi (conosciuta anche come Bangkok Noi) sul lato ovest del fiume Chao Praya, per Kanchanaburi e poi per la stazione del fiume Kwai Bridge. Il treno prosegue fino a Nam Tok. Non è necessaria alcuna prenotazione, basta accedere, comprare un biglietto e saltare in carrozza.  I treni sono solo di terza classe, ma non lasciatevi scoraggiare perché sono puliti e confortevoli. Rimanere seduti accanto a una finestra aperta, godere della brezza e del lento click-clack del treno attraverso la campagna thailandese è il modo più piacevole per raggiungere Kanchanaburi. C’è un altro modo per visitare il Ponte sul fiume Kwai, ed è un’opzione di lusso. Il superbo Eastern & Oriental Express collega Singapore con Bangkok fino a 3 volte al mese e fa una deviazione al ponte durante il viaggio, concedendo agli ospiti il tempo per scendere e visitarlo.

Oppure affidatevi ad una buona organizzazione che vi costruirà un tour su misura per soddisfare le vostre esigenze e aspettative.

Fonte: turismothailandese.it

Nel Pacifico spunta un’immensa “isola” di pomice:
potrebbe curare la barriera corallina

A poche miglia dall’arcipelago di Tonga, nell’Oceano Pacifico, è stata scoperta una massa rocciosa galleggiante. A parere di Scott Bryan, geologo della Queensland University of Technology, l’isola di pietra pomice, ora diretta a ovest, verso la Grande barriera corallina, sarebbe frutto di un’eruzione sottomarina di un vulcano senza nome, avvenuta all’inizio di agosto. La massa, composta dall’insieme di frammenti di roccia rilasciati dopo lo scoppio subacqueo, potrebbe disgregarsi nell’area durante la sua “navigazione”.

Come stimato dagli esperti, l’isola potrebbe raggiungere l’Australia nei prossimi mesi e apporterebbe dei cambiamenti sostanziali all’ecosistema, trasportando diverse forme di vita marine. Un fenomeno che se da un lato introdurrebbe delle specie invasive, dall’altro potrebbe giovare alla barriera corallina australiana, favorendo la rigenerazione dei fondali danneggiati.

Fonte: repubblica.it – Francesco Milo Cordeschi

L’isola più green delle Baleari è perfetta in autunno

Andare in vacanza quando tutti ormai cominciano a rientrare in ufficio? A pensarci bene, non è sempre questione di sfortuna se il capo, per via della mole di lavoro, decide che per noi è tempo di staccare la spina quando i lidi si svuotano, le scuole riaprono e le famiglie lasciano le principali mete delle vacanze. Che sia in Italia o all’estero, rilassarsi nelle settimane in cui non c’è troppa afa e caos può trasformarsi in una mossa vincente, magari da condividere con le amiche o da vivere in piena solitudine alla ricerca di nuovi stimoli e di se stesse. Dopo aver superato un intenso agosto vicino casa, dunque dove andare al mare a settembre? Le Baleari rappresentano un’idea vincente, soprattutto Formentera, con il suo clima mite e le sue spiagge non affollate.

Le settimane di inizio e fine settembre permettono ancora di concedersi qualche bagno, lunghe passeggiate nel verde, ma anche di dedicarsi ad attività sportive e di prendere parte a eventi a tema.

Formetera in bassa stagione nell’isola più green delle Baleari

Lontani dalla calca, quando tutti sono andati via, Formentera regala il suo lato meno mondano e più autentico. Fino a ottobre le gite all’aria aperta sono garantite, così come le full immersion di yoga e meditazione nei numerosi retreat dell’isola con panorama da cartolina. Con un gruppo di amiche in questo paradiso, quali sono le idee, gli indirizzi e i luoghi da non perdere?

Formentera è la meta ideale per le amanti di mare e sport

Durante l’alta stagione son impraticabili, ma adesso ci si può avventurare anche verso le più note spiagge dell’isola, Ses Illetes e Patja de Llevant. In autunno, inoltre, è molto piacevole immergersi in queste acque calde. Chi vuole dedicarsi alla vacanza attiva, può scegliere tra 32 percorsi differenti nella natura, a piedi, in bicicletta o a cavallo, totalmente immersi nella vegetazione mediterranea, tra foreste di pini e ginepro e spiagge di dune sabbiose. Chi, invece, non vuole allontanarsi dalle spiagge può dedicarsi alla vela, al surf, al kayak e al diving tra calette nascoste. Da non perdere la visita al Faro de la Mola, su una scogliera a picco sul mare che ospita uno spazio culturale e di divulgazione sul patrimonio marittimo di Formentera.

Fonte: elle.com – Francesca Spanò

Il 30 agosto 2019 è salpata da Londra la crociera più lunga del mondo: farà ritorno a maggio 2020, e promette esperienze indimenticabili!

Di crociere, il mondo sembra non averne mai abbastanza. Ci sono quelle che solcano gli oceani e quelle che navigano placide lungo i fiumi, ci sono le navi immense e quelle che – più piccole di uno yacht – arrivano anche nelle calette più sperdute. Ce n’è però una che, più di tutte, sta facendo parlare di sé: è la crociera più lunga del mondo, salpata da Londra lo scorso 30 agosto.

Toccherà, questa crociera da Guinness World Record, 51 Paesi e 111 porti, per un totale di 55.700 miglia nautiche da percorrere. Per 8 mesi, i 930 passeggeri a bordo della Viking Sun (che, per esserci, hanno sborsato almeno 66.900 sterline – pari a quasi 74.000 euro a testa) vivranno un vero e proprio viaggio attorno al mondo, facendo ritorno a Londra nel maggio 2020 e prendendo così parte – di fatto – alla più lunga crociera continua che sia mai stata organizzata.

La Grande Barriera Corallina

Sarà una crociera leggendaria, promette Viking. Da Greenwich, circumnavigherà il globo conducendo i suoi ospiti tra le città più leggendarie del Pianeta, tra panorami unici e destinazioni decisamente insolite. Si comincerà da alcune tappe nel Regno Unito (Dover, Dublino, Liverpool, Holyhead, Belfast, Edinburgo) per raggiungere poi la Scandinavia, i Caraibi, diversi angoli del Sud America e le più remote isole del Sud Pacifico. Da lì, si procederà verso l’Australia e l’Asia prima di far ritorno nel Mediterraneo e dunque in Europa.

Mumbai

Cosa si vedrà, durante la crociera più lunga del mondo? Le tappe non si contano: dalla Grande Barriera Corallina alla foresta amazzonica, dai fiordi norvegesi a Machu Picchu, fino alle antiche meraviglie di Angkor Wat non ci sarà tempo per annoiarsi.

Ovviamente, neppure a bordo il divertimento mancherà. Gli ospiti avranno accesso a numerose piscine, ad un centro fitness, al teatro e alla LivNordic spa, dove potranno provare il tradizionale bagno nordico con tanto di neve artificiale, e le opzioni per pranzi e cene saranno in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

Si potrà partecipare alle lezioni di esperti in tema d’arte, storia, architettura, musica, geopolitica e natura, oltre a performance musicali dal vivo. E, per chi lo volesse, c’è anche la possibilità di prendere parte ad una sola porzione del viaggio: ci sono infatti ancora cabine disponibili per la tratta Los Angeles – Londra, 119 giorni a partire dal 4 gennaio 2020 con prezzi da 36.400 euro.

Fonte: SiViaggia.it

Affacciata sull’Oceano Atlantico, Casablanca è una città cosmopolita e vibrante, la più moderna del Marocco,
polo economico, finanziario e industriale del Paese.

Imponenti palazzi moderni, sedi di prestigiosi uffici, banche, grandi alberghi e negozi alla moda, si affacciano su ampi viali costeggiati da palme e si mescolano a edifici storici, retaggio della cultura arabo-islamica e dell’epoca coloniale, come il quartiere Ville Nouvelle, creato dai francesi in stile Art Decò.

La Medina, una delle più recenti del Marocco, è circondata da mura del XVI secolo e le sue tipiche stradine tortuose ospitano i colorati e profumati souk ricchi di negozi artigianali, che offrono allettanti prodotti locali, souvenir, cibi e spezie.

La Moschea di Hassan II, inaugurata nel 1993, tra le più grandi del mondo, è un interessante mix di tradizione e innovazione high-tech, il cui minareto, alto 210 m, dispone di un raggio laser che punta in direzione de La Mecca. Costruita per buona parte sull’acqua dell’oceano, visibile dal pavimento di vetro, ha un tetto apribile che, oltre a favorire l’aerazione, collega idealmente la struttura con uno dei 4 elementi della vita: l’aria!

Per gli amanti dello shopping, il Morocco Mall, direttamente sull’oceano, offre negozi con brand di lusso, ipermercato, ristoranti, l’Aquadream, un acquario gigante, e un cinema IMAX.

I numerosi ristoranti propongono una cucina marocchina e africana insieme a piatti internazionali. Immancabili sono il cous cous e il tajine, la carne speziata cotta nella tipica pentola di terracotta, i deliziosi dolci e le frittelle di ricotta.

Casablanca è una città che non dorme mai in cui è impossibile non esplorare tutte le sfumature della vita notturna nei locali alla moda.

Dal 20 maggio 2020 e per tutta l’estate sarà operato dalla
United Airlines sullo scalo di Newark

Torna il volo per New York dall’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo. La compagnia aerea statunitense United Airlines ha annunciato oggi il nuovo volo diretto giornaliero tra l’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo (PMO) e New York/Newark (EWR), a partire dal 20 maggio e per tutta la stagione estiva 2020. United, che opera in Italia dal 1997, sarà la prima compagnia statunitense a collegare le due città. Il volo sarà operato con aerei 767-300. Il collegamento con la Grande Mela mancava da ottobre 2017, data dell’ultimo volo dell’ex compagnia aerea Meridiana. L’hub della compagnia United Airlines si trova a New York-Newark Liberty International.

“Ancora una conferma della rinnovata attrattività di Palermo sullo scenario internazionale – afferma Leoluca Orlando, sindaco di Palermo – Ancora una conferma del fatto che l’aeroporto e la Gesap rappresentano straordinarie risorse per il rafforzamento delle nostre relazioni internazionali e per il nostro territorio. Confidiamo nel fatto che questi collegamenti diretti internazionali ed internazionali continuino a crescere, contribuendo a porre Palermo al centro di una rete che servirà a creare nuova economia legata non solo al turismo ma anche ad investimenti e nuovi mercati”.

L’aeroporto americano è a circa 23 chilometri da Manhattan e offre i collegamenti più rapidi per moltissime parti della città, compreso il servizio AirTrain fino alla Penn Station nel cuore di Manhattan, con un tragitto di meno di trenta minuti. Consente anche di raggiungere altri luoghi turistici come il Canada, i Caraibi e il Messico. L’aeroporto di Palermo diventa così il quinto scalo italiano che United aggiunge al suo network di voli diretti con l’Italia. “Lavoriamo da oltre un anno per fare atterrare all’aeroporto di Palermo più voli intercontinentali – ha sottolineato Giovanni Scalia, amministratore delegato di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo – United Airlines è stata tra le prime compagnie a raccogliere il nostro invito, e questo certamente per l’appeal del territorio palermitano, per il grande richiamo turistico della città. Si tratta di un’ottima notizia – ha concluso Scalia – frutto della credibilità internazionale della nostra struttura e del minuzioso lavoro portato avanti dal direttore generale Natale Chieppa e dall’ufficio Commerciale”.

Fonte: LASICILIA.IT

British Airways: visori VR per i passeggeri da Londra a NY
per un viaggio meno ‘lungo’

Di British Airways abbiamo parlato pochi giorni fa in occasione del blocco dei sistemi IT presso gli scali londinesi che ha causato numerose cancellazioni e ritardi. La notizia di oggi, fortunatamente, non ha nulla a che vedere con problemi ai check-in o alle partenze, ma riguarda un servizio attualmente in fase di test che è stato pensato per rendere i voli un po’ meno “lunghi” e noiosi.

I passeggeri in partenza da Heathrow con destinazione New York JFK potranno infatti gustarsi i loro video preferiti – film, documentari e tanti altri contenuti realizzati e selezionati da esperti – in realtà virtuale: a ciascuno di questi verrà infatti fornito un visore VR AlloSky realizzato da SkyLights, che non solo servirà per rilassarsi, ma contribuirà anche a combattere l’eventuale paura di volare. Le aspettative sono particolarmente elevate, e con l’ausilio dei visori VR British Airways ha intenzione di “rivoluzionare l’intrattenimento a bordo”, così come ammette l’Head of Inflight Product dell’azienda Sajida Ismail.

L’iniziativa fa parte di un più ampio progetto da 6,5 milioni di sterline (poco più di 7 milioni di euro) in occasione del centenario della compagnia (1919-2019): a breve tutti i posti all’interno dei velivoli saranno coperti dalla connessione WiFi, e 128 aerei a lungo raggio subiranno un profondo restyling interno. BA aggiungerà alla sua flotta anche 72 nuovi apparecchi.

Fonte: hdmotori.it

Selvagge, incontaminate e belle: benvenuti in uno dei segreti meglio conservati d’Irlanda, le Sperrin Mountains

Una gemma nascosta

Prati deliziosi racchiusi da siepi, dolci valli e colline ricoperte da erica con panorami a 360°: questo e molto altro sono le Sperrin Mountains. Pur essendo una delle regioni montane più vaste d’Irlanda (si estende da Strabane nella Contea di Tyrone alle sponde del Lough Neagh a est), le Sperrins sono una gemma ancora sconosciuta – selvaggia, incontaminata e talmente bella da essere stata dichiarata Area di rilevante bellezza naturale.

La diversità dei paesaggi è un retaggio dell’era glaciale. Barnes Gap, Gortin Glen e le belle vallate di Owenkillew e Glenelly sono state forgiate dal ghiaccio, creando panorami spettacolari della campagna circostante. Anche in giornate non particolarmente terse si riescono a scorgere perfino Muckish ed Errigal nella Contea di Donegal. Infatti, il National Geographic ha apprezzato talmente le strade serpeggianti e di tanto in tanto adrenaliniche delle Sperrins da includerle nelle sue prestigiose “Top 101 Scenic Drives in the World”.

Fai battere il tuo cuore

Le Sperrins sono un paradiso, in particolare per gli escursionisti. Sia che tu voglia fare una passeggiata tranquilla di un qualche ora, sia che tu abbia voglia di fare un’escursione più impegnativa in montagna, qui troverai ciò che cerchi. Dolci colline, valli serene e torbiere montuose sono adatte a escursionisti non particolarmente ambiziosi, ma con 10 vette alte più di 500 metri, tra cui il Sawel, il più alto, che misura 678 metri s.l.m., c’è solo l’imbarazzo della scelta. Tuttavia, non venire impreparato, indossa scarponi adeguati – è un paese ricco di torbiere e le semplici sneaker non bastano.

Queste brughiere coperte di erica sono molto amate da cavalieri, ciclisti, mountain biker e paracadutisti, mentre i deltaplani sfruttano le correnti d’aria per volteggiare sopra Magilligan Point. Il vicino An Creagán Visitor Centre fa conoscere la torbiera e i punti di interesse della zona grazie ad attività ed esposizioni adatte a tutta la famiglia.

Storia e mistero

Il selvaggio isolamento delle montagne non è soltanto una gioia per gli escursionisti. Nei secoli passati, queste colline offrivano rifugio a banditi e vagabondi che attaccavano e rapinavano gli incauti viaggiatori. Il più tristemente famoso era un certo Shane Crossagh Ó Maoláin, un “raparee”, ossia un brigante (un ex soldato diventato brigante, così chiamato per l’arma utilizzata, la mezza picca) che per anni riuscì a sfuggire alla giustizia, ma che finì sulla forca nel 1720. Puoi ancora vedere il “Robber’s Table”, la Tavola dei Briganti, dove secondo la leggenda, i fuorilegge si dividevano il proprio bottino.

Ma questi loschi personaggi del XVII secolo rappresentano soltanto un recente capitolo della storia di queste montagne: qui, infatti, sono stati rinvenuti oltre 90 cerchi di pietra risalenti all’Età del Bronzo. I più famosi sono i Cerchi di pietra di Beaghmore, che si trovano nella parte sudorientale della catena, insieme a numerosi tumuli e strutture megalitiche dell’Età del Bronzo. Non sappiamo quale fosse la loro funzione, ma sappiamo che sono allineati ai movimenti del Sole, della Luna e delle stelle. Visitarli è come fare un viaggio indietro nel tempo.

Fonte: irlanda.com

Mizzi Studio firma il nuovo Serpentine Coffee House
di Hyde Park a Londra

LA SUA STRUTTURA ONDULATA RICHIAMA UNA PAGODA GIAPPONESE, MA ANCHE UN SERPENTE CHE ESCE DAL LAGO: È IL NUOVO CAFFÈ DI HYDE PARK A LONDRA, CHE OFFRE UN RILANCIO ARCHITETTONICO DEL LUOGO E UN’ESPERIENZA DI RISTORO SOFISTICATA

Si chiama Serpentine Coffee House ed è il nuovo punto di riferimento architettonico nell’Hyde Park di Londra. È stato paragonato a “un serpente che esce dal lago”, per via della sua struttura sinuosa e per la copertura color bronzo che riflette la luce nelle saltuarie giornate di sole londinesi. Andando a rimpiazzare un piccolo chiosco preesistente, il caffè è l’ennesimo di una serie di strutture (circa dieci) progettate dal giovane team di Mizzi Studio, chiamate The Royal Parks Kiosks, poste tra i Kensington Gardens e Hyde Park: un’iniziativa, voluta dal comitato dei Royal Parks, che mira a dare un nuovo e originale risalto a quest’area.

IL NUOVO COFFEE HOUSE DI HYDE PARK

È situato in un punto strategico tra le Serpentine Galleries, con vista sul Serpentine Lake e in direzione della fontana commemorativa della Principessa Diana, pronto ad accogliere i visitatori provenienti dai Kensington Gardens. “I parchi esistono per arricchire la vita dei cittadini“, afferma Jonathan Mizzi a Wallpaper, “i chioschi possono essere piccoli, ma forniscono un servizio molto importante. Questa è stata un’opportunità per il parco di trasformare la propria identità e arricchire realmente l’esperienza dei visitatori”.

La struttura della Serpentine Coffee House è costituita da un padiglione di vetro aperto e semi-trasparente, con un tetto che evoca l’architettura a pagoda delle case giapponesi tradizionali: un baldacchino ondulato e lucente (dipinto a mano per rendere un effetto di ottone invecchiato) che pare levitare sulla struttura sottostante, evocando una sensazione di accoglienza e leggerezza. Il suo interno, inoltre, è progettato per racchiudere ampi spazi e contenere oltre 60 ospiti.

MIZZI STUDIO

“Abbiamo lavorato con Jonathan e il team di Mizzi Studio per sette anni e siamo immensamente orgogliosi di ciò che abbiamo creato” spiega Rob Colicci, direttore di Colicci, la catena di caffè che occupa i giardini di Londra. “La loro creatività e l’ambizione di essere i pionieri di questo tipo di costruzioni ha fatto avanzare il nostro marchio e ci ha dato un punto di vendita davvero unico in un mercato affollato. Il Serpentine Coffee House offrirà un nuovo modello esperienziale di caffè”. Mizzi Studio è uno studio di design con sede a Londra e La Valletta (Malta), composto da architetti, interior designer e designer industriali.

Fonte: artribune.com– Giulia Ronchi

Rigenerare il corpo e la mente in un hotel galleggiante immerso nella natura della Lapponia Svedese sotto il cielo del Nord.

Assistere all’aurora boreale è il sogno di molti. Dal prossimo anno, a Harads, in Svezia sarà possibile godere di un’esperienza sotto il cielo del Nord alloggiando in un hotel esclusivo: l’ARCTIC BATH HOTEL!
Situato sul fiume Lule, nella Lapponia Svedese, la struttura si presenta con un’architettura davvero particolare, ispirata al periodo in cui venivano trasportati grandi quantità di legname lungo il corso del fiume.

Circolare e galleggiante, avvolto da un intricato groviglio di tronchi, rappresenta un monito sull’importanza che le foreste rivestono nel Paese. Tutto ruota intorno alla Spa e ai servizi che offre.

Circondati da una natura selvaggia, sarà possibile sperimentare un bagno freddo nell’Artico sotto la volta celeste, alternato a calde saune, oppure, durante il periodo estivo, godere della vista del sole a mezzanotte che regalerà i suoi preziosi raggi di luce per nuotare in libertà sia di giorno che di notte. Alternare bagni freddi e caldi migliorerà la salute sia fisica che mentale, rinvigorendo la muscolatura e rilassando la mente, dando la consapevolezza di vivere attimi irripetibili in cui “volersi bene” è il motto giornaliero!


Uno dei punti chiave offerti dall’hotel è una ristorazione naturale, che utilizza ingredienti locali per garantire alti livelli di qualità in linea con le aspettative dei propri ospiti.
L’ambiente favorisce l’interazione con l’incredibile natura circostante e l’opportunità di entrare in contatto con la cultura e le abitudini di vita dell’Artico tramandate nel tempo. Esperienze sensoriali, di meditazione o escursioni esplorative e sportive in un ambiente inusuale e attraente da vivere dedicando le notti al cielo talmente ricco di corpi celesti da percepire la profondità dell’Universo, sperando di assistere allo spettacolo delle “luci danzanti” dell’Aurora Boreale.

L’Arctic Bath Hotel dispone di 12 cabine e suite, tutte con vista sul cielo stellato, alcune galleggianti e altre, con enormi pareti di cristallo, situate a terra lungo la riva del fiume Lula. Nella struttura centrale galleggiante si trovano il bagno freddo, quello caldo, le tre saune, il ristorante, zone lounge e bar e il centro benessere, che renderanno confortevole e indimenticabile un’esperienza tra i ghiacci e la natura dell’Artico.

Fotografie: Arctic Bath Hotel


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