DECORATA CON PIÙ DI 11 MILA PIASTRELLE DIPINTE A MANO DA UN’ANTICA FABBRICA DI LISBONA, È CONCEPITA COME UNA PORTA VERSO UN’ALTRA DIMENSIONE.

Jupiter Artland è una delle fondazioni d’arte più significative della Scozia, situata a pochi chilometri da Edimburgo. Qui, oltre a spazi espositivi interni, la fondazione offre la possibilità di visitare un esteso giardino che ospita un parco di sculture con opere di artisti tra i più affermati degli ultimi decenni. Tra questi figurano infatti nomi come Anish Kapoor, Antony Gormley, Christian Boltanski e Marc Quinn. Il 28 luglio 2019, durante l’Edinburgh Art Festival, è stata inaugurata Gateway, la nuova installazione di Joana Vasconcelos (Parigi, 1971).

GATEWAY DI JOANA VASCONCELOS

Si tratta di una piscina dal fondo variopinto della lunghezza di nove metri. Le decorazioni utilizzate presentano forti richiami alla tradizione della ceramica portoghese. Le pareti sono ricoperte, infatti, da ben 11.366 piastrelle dipinte a mano e smaltate secondo un metodo artigianale antico, in collaborazione con Viúva Lamego, la centenaria fabbrica di ceramica di Lisbona e, naturalmente, con Atelier Vasconcelos. Il disegno che il mosaico va a formare è composto da linee dinamiche che l’artista concepisce come canali energetici che collegano la Terra e i siti sacri sparsi per il mondo. L’ingresso in piscina diventa quindi un atto rituale; la vasca è una porta verso un’altra dimensione. “Gateway è una grande piscina che invita il pubblico ad immergersi in una dimensione gioiosa e vivace, accendendo una connessione con l’energia della Terra”, dichiara l’artista, “è come una soglia per un altro universo di cui non siamo consapevoli, ma attraverso il quale possiamo fluire”. La piscina sarà fruibile agli utenti a partire dal mese di agosto.

Joana Vasconcelos, Gateway
JUPITER ARTLAND
Bonnington House Steadings
Near Wilkieston
Edinburgo EH27 8BY

Fonte: Artribune.com – Giulia Ronchi

Nuove rivelazioni hanno svelato come la Grande Piramide di Giza sia stata costruita: grazie alle nuove analisi svolte un po’ di chiarezza è stata fatta. Ecco cosa sappiamo a riguardo.

Nuove rivelazioni in merito alla Grande Piramide di Giza potrebbero aver finalmente svelato come quest’ultima sia stata costruita o per meglio dire, da dove le ingenti quantità di materiali siano arrivate. L’Antico Egitto potrebbe, quindi, aver risolto una delle più grandi domande della storia grazie a dei collegamenti avvenuti tra antichi resti ritrovati nella necropoli e delle nuove analisi.

Per anni le persone comuni e gli studiosi si son domandati come queste Piramidi, in particolare l’imponente Piramide di Cheope fossero state costruite: oggi lo scopriamo insieme.

Grande Piramide di Giza: ecco cosa è stato rivelato

A seguito della diffusione di un nuovo documentario intitolato: “Great Pyramid of Egypt: The New Evidence” è emerso un possedimento senza eguali del Faraone Khufu. Secondo quanto assodato dagli studiosi, costui aveva una numerosa flotta navale che può essere confermata anche attraverso le nuove analisi effettuate su delle travi di legno trovate in un luogo adiacente alla Grande Piramide. Il responso di queste ultime ha effettivamente affermato che le assi appartenevano ad una costruzione navale.

Cosa ci facevano a Giza, quindi? Beh, studiando il calcare presente nelle piramidi si è capito che questo appartiene ai giacimenti dell’isola di Torah. Proprio qua, durante l’era delle Piramidi, circa 17 mila tonnellate ne furono estratte e trasportate fino al posto desiderato.

Non si può che immaginare la mole di lavoro a cui gli schiavi erano sottoposti ogni giorno,  ma sembra essere pressoché confermata questa teoria. Ad oggi, quindi, questa nuova evidenza ha contribuito a far chiarezza sulla costruzione delle Piramidi di Giza.

Fonte: tecnoandroid.it

LE NUOVE GRAND SUITE DELL’ORIENT EXPRESS

12 Ago 2019 In: Treni

Treni di lusso: alla scoperta delle nuove Grand Suite dell’Orient Express

Il leggendario Orient Express, annuncia tre nuove e lussuriose suites, prenotabili dal 2020

Vienna, Praga e Budapest, questi i nomi scelti per le tre nuove suites che renderanno, ancora più incredibile, l’esperienza a bordo del leggendario Orient Express.

I nomi, non sono certo un caso: l’ispirazione infatti, di queste nuove zone di lusso e comfort, arriva proprio dalle iconiche città europee che il treno stesso, attraversa nei suoi itinerari.

Cuscini in seta ricamati, bagni ricercati, letti matrimoniali e una zona soggiorno privata, le tre nuove suites dell’Orient Express rappresentano l’apoteosi del lusso: sarà come vivere in una reggia a bordo di un treno.

Le tre nuove zone, si aggiungono alle già presenti Venezia, Istanbul e Parigi, le stanze a bordo del treno che hanno vinto il premio come migliori suites del 2019. Del resto, il design, che ricalca minuziosamente i dettami dell’art Deco degli anni ’20, è superlativo.

Anche le nuove suites promettono un’esperienza indimenticabile: ogni stanza infatti, evoca la città a cui si ispira.

Grand suite Praga

Nella suite Praga, sarà possibile suggestionarsi tra architettura barocca e gotica: un’atmosfera teatrale contraddistinta da elementi di design, antichi e moderni che richiamano un lusso di altri tempi. Non mancano cuscini ricamati a mano e mosaici di ispirazione cubista.

Il design classico e imperiale di Vienna, ha ispirato l’omonima suite dell’Orient Express che prende appunto, il nome della capitale Europea. I colori dell’oro e del verde smeraldo, risplendono nei complementi d’arredo per richiamare il romanticismo che contraddistingue la città austriaca.

Grand suite Vienna

La Gran Suite di Budapest invece, svela al suo interno ispirazioni gotiche e ottomane: intarsi lussuosi e ricami in seta, contraddistinguono un design accattivante tra eleganza e decadenza.

L’esperienza, a bordo di una suite dell’Orient Express, si prospetta magnifica. Ogni stanza, è composta da bagno privato con doccia, letto matrimoniale, zona soggiorno privata e riscaldamento a pavimento.

Chi deciderà di prenotare una suite a bordo del treno più famoso e costoso del mondo, avrà a sua disposizione un maggiordomo h24 e champagne a tutte le ore del giorno. Insomma, un’avventura di lusso a 360 gradi che si può vivere per “soli” £ 6.200 a notte.

Fonte: SiViaggia.it

SOTTO LE STELLE NEL DESERTO DEL MAROCCO

12 Ago 2019 In: Marocco

Campo tendato nel deserto del Marocco

Dormire in un campo tendato sotto il cielo del Marocco…. lo si può fare partendo da due località considerate porte di accesso verso il deserto: Merzouga e Zagora.

Tramonto, notte stellata e alba da vivere in un’unica esperienza, che lascerà soltanto il dubbio su quale dei tre momenti sia il più emozionante.

Dopo un percorso in carovana a dorso di un dromedario o a bordo di una jeep, il campo appare come un piccolo nucleo di tende confortevoli situate nell’immensità del deserto. Ci sono alcune unità adibite al pernottamento e una centrale per la ristorazione.

Al tramonto, dove il terreno arido si trasforma in dune di sabbia fine, che danzano con il movimento del vento e cambiano colore assecondando i raggi solari, sembra che l’orizzonte si congiunga direttamente con il cielo, riuscendo a creare impensabili sfumature.

Quando il sole cede il passo all’oscurità, circondati dal nulla e avvolti da un silenzio raro, lo sguardo si perde nella profondità della volta celeste, che ha chiamato a raccolta numerosissime stelle per offrire uno spettacolo ipnotizzante. Il tempo rallenta e, dopo una cena tipica, intorno ad un falò, musica e vivaci danze berbere conferiscono alla nottata una dimensione surreale, dando vita alle tradizioni secolari di un popolo radicato nel territorio.

Al risveglio, l’alba restituire i colori all’immenso buio della notte appena trascorsa e trasforma in realtà ciò che sembrava un sogno. Con il viso avvolto nella sciarpa colorata, che protegge dall’intensità degli elementi naturali, diventa irresistibile affondare ancora per qualche minuto i piedi nella sabbia prima di riavviarsi verso la base.

Six Senses Duxton si trova a Tanjong Pagar, il cuore pulsante di questa città-stato multiculturale conosciuta come Singapore. Questo quartiere è interamente dedicato agli affari durante il giorno, ma le serate lasciano il posto alla vivace vita notturna. Tuttavia, questa non è l’unica cosa che rende eccezionale Six Senses Duxton. Il Duxton Hotel è un grande esempio del patrimonio culturale e architettonico del XIX secolo, meticolosamente restaurato dal famoso designer britannico Anouska Hempel.

Una volta una fila di vecchie case commerciali, il Six Senses Duxton ora si erge orgogliosamente come un mix di architettura asiatica ed europea. L’hotel è composto da camere e suite speciali che riflettono l’estetica eclettica di questo hotel esclusivo. La maggior parte delle camere sono eleganti con un design minimalista, ma la camera Opium è un’altra storia. Concede un’opulenza asiatica unica che esemplifica lo stile del 19° secolo. D’altra parte, ciascuna delle suite possiede un fascino distintivo che sicuramente impressionerà anche i clienti più esigenti.

Il raffinato ristorante Yellow Pot completa l’esperienza di alto livello che questo hotel ha da offrire. Sarai in grado di assaggiare l’ottima cucina cinese e provare alcuni dei cocktail d’autore nel bar adiacente.

Fonte: xoprivate.com

Six Senses Duxton si trova a Tanjong Pagar, il cuore pulsante di questa città-stato multiculturale conosciuta come Singapore. Questo quartiere è interamente dedicato agli affari durante il giorno, ma le serate lasciano il posto alla vivace vita notturna. Tuttavia, questa non è l’unica cosa che rende eccezionale Six Senses Duxton. Il Duxton Hotel è un grande esempio del patrimonio culturale e architettonico del XIX secolo, meticolosamente restaurato dal famoso designer britannico Anouska Hempel.

Una volta una fila di vecchie case commerciali, il Six Senses Duxton ora si erge orgogliosamente come un mix di architettura asiatica ed europea. L’hotel è composto da camere e suite speciali che riflettono l’estetica eclettica di questo hotel esclusivo. La maggior parte delle camere sono eleganti con un design minimalista, ma la camera Opium è un’altra storia. Concede un’opulenza asiatica unica che esemplifica lo stile del 19° secolo. D’altra parte, ciascuna delle suite possiede un fascino distintivo che sicuramente impressionerà anche i clienti più esigenti.

Il raffinato ristorante Yellow Pot completa l’esperienza di alto livello che questo hotel ha da offrire. Sarai in grado di assaggiare l’ottima cucina cinese e provare alcuni dei cocktail d’autore nel bar adiacente.

Fonte: xoprivate.com

Per chi ha amato e ama i libri di Andrea Camilleri e ne vuole ripercorrere i luoghi, ma anche per chi adora scrittori siciliani come Leonardo Sciascia, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello o il meno noto Pier Maria Rosso di San Secondo, c’è, in Sicilia, un viaggio particolarissimo che attraversa la valle dei Templi per 32 chilometri. È lungo la SS 640, La Strada degli Scrittori, da percorrere in macchina, lentamente, “per assaporare la pagina di un libro lì dove è stato pensato” come ci racconta Felice Cavallaro, giornalista del Corriere che ha fortemente voluto questo percorso letterario unico nel suo genere. Si può partire, per esempio, dal mare da Porto Empedocle (la vera “Vigata” di Camilleri) e Montelusa (“set” de “Il re di girgenti”), visitare la meravigliosa Scala dei Turchi (scenografica scogliera di roccia bianca citata ne “Il cane di terracotta”, sempre di Camilleri) e dirigersi poi verso la Agrigento di Pirandello (dove c’è la sua casa natale). Di seguito ci sono Palma di Montechiaro, con i luoghi che hanno ispirato Tomasi di Lampedusa, e la Racalmuto di Leonardo Sciascia. Infine Caltanisetta, città di Rosso di San Secondo e in cui Sciascia faceva le sue ricerche in biblioteca e mangiava cassatine al Bar Romano. Insomma un viaggio letterario, culinario e suggestivo.

Fonte: www.iodonna.it

LE 10 MIGLIORI SPIAGGE DELLA SPAGNA

10 Ago 2019 In: Spagna

Immagina di essere sdraiato su una spiaggia spagnola. Con il sole e la sabbia sottile, piacevole al tatto. Hai voglia di fare un tuffo. Magari sei sul Mediterraneo, o nel Mar Cantabrico o nell’Oceano Atlantico. In ogni caso, la spiaggia è davvero formidabile. Infatti in Spagna ci sono quasi 600 spiagge su cui sventola la Bandiera Blu, in riconoscimento della loro qualità.

Ti proponiamo di conoscere 10 tra le spiagge più belle della Spagna.

SPIAGGIA DI SES ILLETES

Raggiungere la spiaggia a piedi o in bicicletta e ammirare il paesaggio: un momento fantastico!

SPIAGGIA DI AS CATEDRAIS

Le sue rocce enormi formano archi curiosi che possono essere attraversati con la bassa marea. Da qui il nome: “Le Cattedrali”.

SPIAGGIA DELLA CONCHA

Si trova in una delle baie più belle e graziose della Spagna.

SPIAGGIA DI BOLONIA

Resterai impressionato dalle dune di questa spiaggia chilometrica. Non perderti il tramonto!

SPIAGGIA EL COFETE

È una delle spiagge vergini più famose di tutte le Isole Canarie.

CALA BASSA

È circondata da una pineta. Che ne dici di fare una passeggiata sulla riva?

SPIAGGIA DELLE CANTERAS

Bel tempo garantito quasi tutto l’anno e la città è vicina. Vieni quando vuoi, qualsiasi periodo è buono.

SPIAGGIA DI RODAS

È stata scelta dal quotidiano “The Guardian” come la migliore spiaggia del mondo. Ci sarà un perché.

PLATJA GRAN

Dall’arenile si può ammirare una veduta privilegiata del centro storico e delle mura medievali.

SPIAGGIA CUÉ

Ideale per chi cerca la quiete o per fare immersioni. Con l’alta marea sembra una piscina naturale.

Fonte: www.spain.info

OLTRE A 20 CELEBRI DIPINTI DI NINFEE, SONO IN MOSTRA AL KIMBELL ART MUSEUM DI FORT WORTH MOLTE ALTRE OPERE DEGLI ULTIMI ANNI DELL’ARTISTA IMPRESSIONISTA, ESPOSTE PER LA PRIMA VOLTA
NEGLI STATI UNITI

Il Kimbell Art Museum di Fort Worth nel Texas ospita la prima mostra di respiro museale – nell’arco degli ultimi 20 anni – dedicata alla fase finale della carriera di Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926). Dai formati tradizionali alle tele alte quasi due metri, oltre a un’opera monumentale di 4,26 metri di larghezza, Monet: The Late Years – questo il titolo dell’esposizione in corso fino al 15 settembre 2019 – riunisce una selezione di 50 dipinti dati in prestito dalle principali collezioni pubbliche e private d’Europa, Stati Uniti e Asia.

Accanto a 20 esemplari degli amati dipinti di ninfee, sono presenti anche molte altre opere straordinarie e poco conosciute risalenti ai suoi ultimi anni di vita, molte delle quali sono esposte per la prima volta negli Stati Uniti. Dal 1914, fino alla sua morte nel 1926, Monet intraprese, infatti, una reinvenzione del suo stile pittorico che lo portò a opere sempre più audaci e astratte. A dimostrazione della continua vitalità della sua opera artistica, questo periodo lo impose definitivamente come uno degli artisti più originali dell’età moderna.

Fort Worth: fino al 15 settembre 2019
Monet: The Late Years
Kimbell Art Museum
3333 Camp Bowie Blvd

Fonte: Artribune.com – Claudia Giraud

Il Belvedere, la Vienna dorata
I capolavori di Klimt nella residenza barocca

Un castello del ‘700, nato come residenza estiva e oggi trasformato in raffinato museo. Custodisce opere d’arte che vanno dal Medioevo al contemporaneo ma soprattutto i capolavori di Gustav Klimt, tra cui Giuditta e il famoso Bacio.

Costituito dal Belvedere superiore, dal Belvedere inferiore e dall’esteso giardino, è una delle più belle opere barocche d’Europa, Patrimonio UNESCO. Nato a inizio ‘700 come dimora estiva del Principe Eugenio di Savoia, generale italo-austriaco che al servizio Asburgo fermò i turchi nel 1683, su progetto del famoso architetto Johann Lucas von Hildebrand.

Oggi il Belvedere è uno scrigno d’arte: ospita la maggiore collezione di arte austriaca, dal medioevo ai giorni nostri, oltre a opere di artisti come Monet, Van Gogh, Max Beckmann. Elemento di spicco della collezione è la più grande raccolta al mondo di quadri di Gustav Klimt, tra cui le famosissime icone dello Jugendstil, Il bacio e Giuditta, e lavori di Egon Schiele e Oskar Kokoschka.

Il Belvedere inferiore e l’Orangerie accolgono mostre temporanee che presentano l’arte austriaca in un contesto internazionale, come indicato dalla missione del 1903, quando fu fondata la Moderne Galerie. E dal 2007, le ex stalle del palazzo del Principe Eugenio offrono un tuffo nell’arte medioevale.

In estate è un piacere la visita del giardino del Belvedere, fine esempio di giardino barocco francese. Si sviluppa su tre terrazze che collegano il Belvedere superiore all’inferiore, con tutti gli elementi tipici del periodo: aiuole simmetriche, gradini, vasche. Più intimo è il Kammegarten, il giardino privato del Principe, mentre il giardino alpino è il più antico del genere in Europa, e ospita una grande collezione di piante dei monti.

Gustav Klimt Al Belvedere. Il pittore austriaco Gustav Klimt (1862–1918), uno degli esponenti del Modernismo Viennese, è tra i maggiori artisti del Novecento. Il Belvedere vanta la maggiore collezione delle sue opere, con 24 dei suoi lavori e molti in prestito. La completa il Fregio di Beethoven esposto alla Secessione.

Fonte: www.austria.info


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