IL NEW MUSEUM DI NEW YORK

20 Lug 2019 In: Stati Uniti

Il New Museum di New York raddoppia i propri spazi con un progetto firmato da Rem Koolhaas

L’ISTITUZIONE DIRETTA DA MASSIMILIANO GIONI SVELA COME SARÀ LA NUOVA ALA DEL MUSEO PROGETTATA DALL’ARCHISTAR KOOLHAAS E ADIACENTE ALL’EDIFICIO REALIZZATO NEL 2007 DA KAZUYO SEJIMA E RYUE NISHIZAWA

Nel 2017 il New Museum – istituzione museale che si trova a New York, per la precisone a Downtown sulla Bowery all’altezza del Lower East Side, con la direzione artistica dell’italiano Massimiliano Gioni – annunciava che Rem Koolhaas, in collaborazione con Shohei Shigematsu dello studio di architettura OMA, avrebbe progettato la nuova ala del museo, un edificio che sarebbe sorto al posto di un fabbricato semi abbandonato adiacente al New Museum recentemente acquisito e in parte già utilizzato a spazio espositivo. A distanza di due anni, l’istituzione newyorchese rivela i dettagli dell’edificio di prossima costruzione, che andrà a integrarsi con quello già esistente commissionato nel 2002 agli architetti giapponesi Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa di SANAA e inaugurato nel 2007.

L’AMPLIAMENTO DEL NEW MUSEUM FIRMATO DA REM KOOLHAAS

Il nuovo edificio avrà un’estensione di oltre 5.500 metri quadrati e si svilupperà in sette piani, raddoppiando così l’attuale spazio espositivo del museo. Comprenderà tre piani di gallerie, spazi pensati per attività rivolte al pubblico, una sede per l’incubatore culturale NEW INC e nuovi servizi. La nuova ala del museo progettata da OMA, in particolare, è concepita per essere parte integrante della vita del quartiere, aperta al pubblico: a partire dalla sua facciata in vetro stratificato con rete metallica (e in continuità con la facciata di SANAA anche se non si capisce perché non puntare sull’omogeneità e far progettare allo stesso studio giapponese la nuova ala), la cui trasparenza crea un dialogo tra lo spazio interno e quello esterno. La scala dell’atrio e tre ascensori permetteranno la comunicazione tra i sette piani dell’edificio, ognuno dei quali sarà adibito a differenti destinazioni: il pianoterra ospiterà una libreria e un ristorante; secondo, terzo e quarto piano le gallerie espositive; il quinto piano l’incubatore NEW INC; il sesto uno studio per artisti in residenza e un forum per eventi e incontri che prosegue fino al settimo piano. Le nuove gallerie dell’edificio targato OMA saranno collegate alle gallerie dell’edificio SANAA su tre livelli (secondo, terzo e quarto piano), in maniera uniforme e senza discontinuità. L’espansione del museo inoltre darà anche vita al peculiare dialogo tra due costruzioni architettoniche differenti non solo per soluzioni formali ma anche concettuali: da un lato, l’edificio di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, concepito come una pila scomposta di scatole rettangolari che si sviluppa in verticale, una sorta di metafora della storia e dello spirito dinamico che anima la Bowery; dall’altro, la nuova ala di Rem Koolhaas e Shohei Shigematsu, decisamente più lineare e “aperta”, con la sua facciata trasparente, verso la città e i suoi abitanti e frequentatori. Ai lettori il giudizio sui benefici (o meno) di questo matrimonio. A stare ai randering, l’unicità dell’edificio di SANAA verrà un po’ sacrificata in un pastiche architettonico che attenua l’iconicità di un museo importantissimo per la città dio New York, il primo grande museo ad aprire a Downtown…

Piccola domanda: qualcuno penserebbe mai di edificare una nuova ala – sebbene firmata da un grande progettista – addosso alla facciata del Guggenheim di Wright sulla Fifth Avenue? Non a caso l’ampliamento, lì, è stato fatto sul retro.

IL NUOVO CORSO DEL NEW MUSEUM

L’integrazione fisica dei due spazi corrisponde inoltre alla nuova linea che verrà adottata dal museo, incentrata sulla maggiore integrazione tra la programmazione espositiva e quella didattica, con lo scopo di ampliare il pubblico del museo. “L’edificio ci offre l’opportunità di continuare a sperimentare nuovi formati e modelli attorno a varie aree di interesse”, ha dichiarato Massimiliano Gioni, direttore artistico di New Museum. “Queste aree includono nuove produzioni e nuove ambiziose commissioni; presentazioni delle mostre; spazi per residenze di artisti; partnership e collaborazioni internazionali con istituzioni di pari livello in tutto il mondo”. La nuova ala del New Museum sarà dedicata a Toby Devan Lewis, collezionista e filantropo che dal 1997 è amministratore del museo e che recentemente ha donato, per la realizzazione del progetto di espansione, 20 milioni di dollari.

Fonte: Artribune.com

Le porte dell’hangar al Kennedy Space Center in Florida si spalancano e la vista del maestoso Saturno V, posto in orizzontale,
con i suoi 5 motori di fronte a me, è straordinaria!
L’emozione mi stordisce e il mio primo pensiero si sintetizza così:
“con un lanciatore del genere è evidente
perché siamo arrivati sulla Luna!”

Al famoso centro spaziale della Nasa a Cape Canaveral, in Florida, si rivive la storia delle missioni spaziali che hanno caratterizzato decenni della nostra vita senza perdere di vista il futuro, per continuare a nutrire le speranze di tutti gli amanti dell’esplorazione dell’Universo.

Oggi si celebrano i 50 anni dell’arrivo di Apollo 11 sul nostro amato satellite. Dalla famosa piattaforma di lancio 39A, Saturno V tenne il mondo con il fiato sospeso e, dopo un viaggio di 4 giorni, Neil Armstrong, il comandante di missione, Michael Collins e Edwin ‘Buzz’ Aldrin raggiunsero l’ambito traguardo che, durante i difficili anni della Guerra Fredda, sancì la supremazia degli Stati Uniti sull’Unione Sovietica nella Corsa allo Spazio.

Il 20 luglio 1969, l’Eagle toccò il suolo lunare, mentre milioni di persone in tutto il mondo assistevano ad un evento che avrebbe cambiato la storia per sempre. Neil Armstrong fu il primo uomo a posare il piede sulla Luna pronunciando la famosa frase:

“Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità”

Fu l’inizio di un sogno che ancora oggi alimenta il desiderio di superare i propri limiti verso spazi infiniti e verso la conoscenza dell’ignoto.

La straordinaria Stazione Spaziale Internazionale in orbita intorno al nostro pianeta è l’evidente dimostrazione che i tempi sono cambiati e, a bordo, sei astronauti di diverse nazionalità ogni giorno collaborano eseguendo importanti esperimenti scientifici in microgravità. Attualmente, dopo aver saturato le orbite a noi più vicine con satelliti che consentono livelli di alta tecnologia, ormai necessari per una moltitudine di applicazioni inclusi i nostri cellulari, la Luna ha catturato di nuovo l’attenzione della maggior parte delle agenzie spaziali. Una più approfondita conoscenza sarà necessaria per l’utilizzo delle risorse disponibili in previsione di diventare base a supporto di missioni future a lungo termine, Marte in primis.

Il Kennedy Space Center è situato a poca distanza da Orlando, famosa meta per il divertimento di grandi e piccini nei numerosi parchi a tema marcati non solo Disney. La stessa visita nel centro, cuore delle missioni spaziali, a cui si accede con il semplice acquisto di un biglietto di ingresso, è ricca di attrazioni volte sia all’intrattenimento che alla divulgazione scientifica indirizzata a tutti i livelli di preparazione e di età.

Dal passato al futuro percorrendo mezzo secolo di storia che continua ad appassionare milioni di persone…

Apre il Tioga Pass per la stagione 2019

A partire da lunedì 1 luglio dalle ore 8:00., lo Yosemite National Park ha riaperto la Tioga Road (Highway 120 East) per la stagione a tutto il traffico veicolare.

La Tioga Road è una meravigliosa strada panoramica lunga 64 miglia che collega Big Oak Flat a Lee Vining. Il nome della strada, un po’ meno affascinante ma utile per orientarsi, è California State Ruote 120 (oppure più semplicemente Highway 120).

Si tratta di una strada stagionale generalmente aperta dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno, anche se il periodo di apertura può variare in base alle condizioni climatiche. Lungo la Tioga Road numerosi sono i punti panoramici che lasciano il visitatore senza parole di fronte all’immensità della natura: cascate, laghi, torrenti, pareti di granito, distese di prati verdi e una vegetazione lussureggiante costeggiano il percorso.

Ci sono moltissime possibilità che vi troviate a percorrerla per un motivo molto semplice: il solo e unico modo per attraversare Yosemite andando verso ovest è quello di valicare il Tioga Pass, che si trova proprio lungo la Tioga Road. E’ infatti la strada che attraversa il parco da est a ovest e che consente di proseguire il viaggio da San Francisco verso il Nevada, Las Vegas o Los Angeles senza dover tornare indietro venendo da San Francisco. E’ una delle strade più belle della California ed un vero e proprio must per chi visita il parco.

I servizi disponibili lungo la Tioga Road sono limitati nonostante la riapertura, i centri informazione sul parco e i bagni sono aperti da lunedì mentre altri servizi per i visitatori, come campeggi, negozi e il Tuolumne Meadows Grill, riapriranno mano a mano durante il mese di luglio.

Tutti gli automobilisti dovranno guidare con prudenza ed essere consapevoli dei possibili pericoli nella carreggiata, inclusi rocce, detriti e acqua. La Tioga Road potrebbe risentire del mal tempo in arrivo, tra cui neve e possibili tratti di strada ghiacciata. La Tioga Road potrebbe chiudere (temporaneamente) in qualsiasi momento a causa di condizioni meteorologiche e condizioni di guida non sicure.

Fonte: Mammoth Lakes Tourism – Italia – visitmammoth.com

Cocktail gratuiti anche in Economy:
la compagnia aerea che coccola tutti i passeggeri

Delta Airlines presenta il nuovo servizio che coccolerà tutti i viaggiatori a bordo.

Il prossimo novembre, la compagnia aerea Delta, presenterà una nuova esperienza per tutti coloro che sceglieranno di viaggiare con essa, indipendentemente dalla scelta del biglietto.

La novità introdotta da Delta infatti, è quella di offrire comfort e coccole a tutti i viaggiatori, anche a chi ha prenotato un volo in economy: un Bellini in omaggio, asciugamani caldi, antipasti e stuzzichini.

Cocktail gratuiti anche in economy dunque, è questa la missione della compagnia aerea che si è prefissata l’obiettivo di garantire la migliore esperienza di viaggio a chiunque scelga di viaggiare con Delta, indipendentemente dal posto aereo scelto al momento della prenotazione.

Un’esperienza indimenticabile, capace di entusiasmare i passeggeri e rendere il viaggio piacevole e unico. Il servizio di Main Cabin, sarà disponibile da Novembre su tutte le rotte internazionali.

È ormai un dato di fatto che sempre più globetrotter, siano alla ricerca di un’esperienza a tutto tondo durante una vacanza, a partire dal viaggio da affrontare per giungere a destinazione. Delta ha tenuto conto proprio di questo aspetto progettando un momento unico per tutti coloro che si affideranno all’azienda.

Il viaggio in aereo, si trasforma quasi in un’esperienza di lusso: all’interno della Main Cabin della compagnia aerea, si potrà bere un cocktail e degustare cibo delizioso che renderà il tempo, da trascorrere a bordo, davvero piacevole.

Le coccole, destinate ai passeggeri, iniziano al momento stesso dell’imbarco. Il personale della compagnia infatti, accoglie le persone al Gate e una volta saliti a bordo, ecco che arriva un welcome kit che comprende una bevanda e asciugamani caldi. I viaggiatori potranno quindi rilassarsi con cocktail a base di Bellini e prosecco, e magari accompagnare la bevuta con un piatto selezionato. Il menù Delta, infatti, è ricco di proposte internazionali ispirate a chef stellati.

L’idea di questo servizio, è nato diverso tempo fa, ma ci è voluto più di un anno per perfezionarlo: a seguito di test, feedback e sperimentazioni, l’innovativo progetto si è concretizzato in una realtà.

A noi, viaggiatori, non resta che salire a bordo e vivere questa nuova e rilassante esperienza di viaggio.

Fonte: SiViaggia.it

HILO, HAWAII: LE LEGGENDARIE RAINBOW FALLS

19 Lug 2019 In: Hawaii

Le Rainbow Falls, Il cui nome hawaiano è Waiānuenue, le leggendarie cascate, creano uno spettacolo di arcobaleni straordinario.

Queste cascate mozzafiato alte 25 metri si trovano all’interno del Wailuku River State Park, che si trova nella città di Hilo. Si pensava che questa meraviglia della natura fosse la casa della dea della luna hawaiana nota come Hina. La leggenda narra che Hina viva nella caverna della lava dietro le cascate, uscendo solo in certe notti.

Le cascate sono conosciute come Waiānuenue nella lingua hawaiana nativa. La parola si traduce approssimativamente in “acqua arcobaleno” ed è facile capire perché.

Quasi ogni mattina intorno alle 10, le cascate producono una serie abbagliante di arcobaleni. Le cascate forniscono un’oasi di pace e un ricordo della profonda connessione della Big Island alla mitologia hawaiana.

La migliore vista delle cascate si può avere salendo una ripida serie di scale rocciose verso un’area panoramica. È popolare sia tra i turisti che tra la gente del posto, anche se gli abitati del luogo tendono ad andare al mattino presto o più tardi nel pomeriggio per evitare la folla.

Fonte: Atlasobscura.com

Dal 27 luglio al 27 ottobre 2019 è prevista la chiusura straordinaria dell’aeroporto di Milano Linate

Dal 27 luglio al 27 ottobre è prevista la chiusura straordinaria dell’aeroporto di Milano Linate per importanti lavori di ristrutturazione da parte del gestore SEA: lavori di rifacimento della pista di atterraggio e decollo, oltre ad un restyling di aree interne.

Durante questo periodo potrai continuare a volare con Alitalia dagli aeroporti di Milano Malpensa e Bergamo Orio al Serio. 

I voli giornalieri Alitalia da/per Roma Fiumicino saranno operati con la seguente programmazione:

9 frequenze da/per Milano Malpensa
4 frequenze da/per Bergamo Orio al Serio

Tutti i servizi presenti a Milano Linate saranno estesi e garantiti anche a Malpensa e Bergamo.

Fonte: Alitalia

IL NEW MUSEUM DI NEW YORK

18 Lug 2019 In: Stati Uniti

Il New Museum di New York raddoppia i propri spazi con un progetto firmato da Rem Koolhaas

L’ISTITUZIONE DIRETTA DA MASSIMILIANO GIONI SVELA COME SARÀ LA NUOVA ALA DEL MUSEO PROGETTATA DALL’ARCHISTAR KOOLHAAS E ADIACENTE ALL’EDIFICIO REALIZZATO NEL 2007 DA KAZUYO SEJIMA E RYUE NISHIZAWA

Nel 2017 il New Museum – istituzione museale che si trova a New York, per la precisone a Downtown sulla Bowery all’altezza del Lower East Side, con la direzione artistica dell’italiano Massimiliano Gioni – annunciava che Rem Koolhaas, in collaborazione con Shohei Shigematsu dello studio di architettura OMA, avrebbe progettato la nuova ala del museo, un edificio che sarebbe sorto al posto di un fabbricato semi abbandonato adiacente al New Museum recentemente acquisito e in parte già utilizzato a spazio espositivo. A distanza di due anni, l’istituzione newyorchese rivela i dettagli dell’edificio di prossima costruzione, che andrà a integrarsi con quello già esistente commissionato nel 2002 agli architetti giapponesi Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa di SANAA e inaugurato nel 2007.

L’AMPLIAMENTO DEL NEW MUSEUM FIRMATO DA REM KOOLHAAS

Il nuovo edificio avrà un’estensione di oltre 5.500 metri quadrati e si svilupperà in sette piani, raddoppiando così l’attuale spazio espositivo del museo. Comprenderà tre piani di gallerie, spazi pensati per attività rivolte al pubblico, una sede per l’incubatore culturale NEW INC e nuovi servizi. La nuova ala del museo progettata da OMA, in particolare, è concepita per essere parte integrante della vita del quartiere, aperta al pubblico: a partire dalla sua facciata in vetro stratificato con rete metallica (e in continuità con la facciata di SANAA anche se non si capisce perché non puntare sull’omogeneità e far progettare allo stesso studio giapponese la nuova ala), la cui trasparenza crea un dialogo tra lo spazio interno e quello esterno. La scala dell’atrio e tre ascensori permetteranno la comunicazione tra i sette piani dell’edificio, ognuno dei quali sarà adibito a differenti destinazioni: il pianoterra ospiterà una libreria e un ristorante; secondo, terzo e quarto piano le gallerie espositive; il quinto piano l’incubatore NEW INC; il sesto uno studio per artisti in residenza e un forum per eventi e incontri che prosegue fino al settimo piano. Le nuove gallerie dell’edificio targato OMA saranno collegate alle gallerie dell’edificio SANAA su tre livelli (secondo, terzo e quarto piano), in maniera uniforme e senza discontinuità. L’espansione del museo inoltre darà anche vita al peculiare dialogo tra due costruzioni architettoniche differenti non solo per soluzioni formali ma anche concettuali: da un lato, l’edificio di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, concepito come una pila scomposta di scatole rettangolari che si sviluppa in verticale, una sorta di metafora della storia e dello spirito dinamico che anima la Bowery; dall’altro, la nuova ala di Rem Koolhaas e Shohei Shigematsu, decisamente più lineare e “aperta”, con la sua facciata trasparente, verso la città e i suoi abitanti e frequentatori. Ai lettori il giudizio sui benefici (o meno) di questo matrimonio. A stare ai randering, l’unicità dell’edificio di SANAA verrà un po’ sacrificata in un pastiche architettonico che attenua l’iconicità di un museo importantissimo per la città dio New York, il primo grande museo ad aprire a Downtown…

Piccola domanda: qualcuno penserebbe mai di edificare una nuova ala – sebbene firmata da un grande progettista – addosso alla facciata del Guggenheim di Wright sulla Fifth Avenue? Non a caso l’ampliamento, lì, è stato fatto sul retro.

IL NUOVO CORSO DEL NEW MUSEUM

L’integrazione fisica dei due spazi corrisponde inoltre alla nuova linea che verrà adottata dal museo, incentrata sulla maggiore integrazione tra la programmazione espositiva e quella didattica, con lo scopo di ampliare il pubblico del museo. “L’edificio ci offre l’opportunità di continuare a sperimentare nuovi formati e modelli attorno a varie aree di interesse”, ha dichiarato Massimiliano Gioni, direttore artistico di New Museum. “Queste aree includono nuove produzioni e nuove ambiziose commissioni; presentazioni delle mostre; spazi per residenze di artisti; partnership e collaborazioni internazionali con istituzioni di pari livello in tutto il mondo”. La nuova ala del New Museum sarà dedicata a Toby Devan Lewis, collezionista e filantropo che dal 1997 è amministratore del museo e che recentemente ha donato, per la realizzazione del progetto di espansione, 20 milioni di dollari.

Fonte: Artribune.com


Le Isole di Tahiti sono da sempre considerate il paradiso perfetto per vivere una luna di miele romantica e all’insegna del relax, dei colori mozzafiato delle lagune e dei tramonti polinesiani e del concedersi un trattamento di lusso per un ricordo insostituibile. Chi dice, però, che la destinazione sia adatta solo a questo tipo di soggiorno?

La diversità delle esperienze sulle isole è talmente variegata da rendere la scelta delle esperienze adrenaliniche molto ardua.
Di seguito una selezione di sei attività avventurose e mozzafiato da non perdere:

Grégoire Le Bacon / Tahiti Nui Helicopters

Volo in elicottero

La bellezza delle isole ha un fascino tutto particolare se vista dall’alto. Un’esperienza unica e indimenticabile è quella di un tour in elicottero, un’introduzione recente quella di Tahiti Nui Helicopters, che propone diversi itinerari tra le isole di Tahiti, Moorea, Bora Bora e Tupai, l’isola a forma di cuore.

Tiki Parc Moorea

Parco avventura per grandi e piccini

Per inoltrarsi nel verdissimo entroterra dell’isola di Moorea, non c’è modo più divertente che una mattinata al parco avventura Tiki Parc Moorea.
Il sito ospita diversi percorsi, tra zipline, ponti sospesi, travi, tunnel e tanti passaggi emozionanti circondati dalle inconfondibili cime montuose dell’isola e da una natura tutta da godere.

Steve Dickinson

Una lezione di surf a Teahupo’o, uno degli spot più impegnativi del mondo

Tahiti vanta diversi spot molto conosciuti per la disciplina del surf (tra i più frequentati Taapuna e Papara), ma lo spot per eccellenza rimane Teahupo’o, reso celebre dalla competizione annuale Tahiti Pro Teahupo’o, quest’anno dal 21 agosto all’1 settembre, che richiama gli atleti di tutto il mondo per una sfida su onde che raggiungono fino ai 4 metri di altezza.
Anche per i non professionisti, può essere sicuramente un’idea divertente quella di sfidare l’oceano con una lezione di surf in questi luoghi selvaggi.


Una corsa tra le onde in sella ad una moto d’acqua

L’esperienza è proposta in molte delle isole e permette di immergersi nel vivo dei colori della laguna con un mezzo divertente che regala adrenalina pura. Alcuni tour includono anche l’attrezzatura per fare dello snorkeling o una breve sosta su un motu, uno degli isolotti che cingono la laguna.

Mark Fitz

Immersioni nella Pass

Tra le attività più richieste, soprattutto nell’arcipelago delle Tuamotu, le escursioni di diving. Le immersioni sono particolarmente suggestive e ricche di incontri con la fauna marina, in prossimità delle pass, i punti di accesso che collegano la laguna all’oceano.
La corrente, spesso molto forte in questi punti, permette un passaggio frequente di delfini, mante, squali e tartarughe tra l’interno e l’esterno della laguna.

Tahiti Tourisme/Dimitri Nguyen Verdenet

Gita in quad o in 4×4


L’entroterra delle isole della Società è spesso poco conosciuto e sacrificato per l’esplorazione delle spiagge. Si tratta però di un’area suggestiva e rigogliosa, che merita sicuramente un’escursione; sono molti i mezzi proposti, tra cui un tour guidato in quad, per i più sportivi, o in 4×4.


Fonte: tahititourisme.it

In Kenya, nel cuore della Great Rift Valley, il lago Nakuru è uno scintillante lago di soda che è un terreno di nutrimento per centinaia di specie di uccelli, le cui rive boscose ospitano quattro dei Big Five dell’Africa.

Arroccato su una parete rocciosa a 100 metri sopra le acque blu del lago si trova The Cliff, un nuovo straordinario resort che è in parte un safari lodge e in parte un elegante hotel boutique. Ampie vetrate con copertura in tela, le camere sono dotate di vetrate avvolgenti per una vista a 180 gradi, interni ultramoderni in stile europeo e vasche ovali indipendenti.

Fuori, è pura Africa! A bordo di veicoli aperti si incontrano un miscuglio di creature maestose. Zebre, giraffe, leopardi e leoni girovagano per la regione ed è uno dei pochi posti in cui si può osservare sia il rinoceronte bianco che nero – uno spettacolo particolarmente memorabile se visto con uno stormo di fenicotteri rosa nello sfondo.

Fonte: xoprivate.com

Sukhothai è situata nella parte meridionale della porzione Nord del Paese. Si trova a circa 450 km. a nord di Bangkok e a 350 km. a sud di Chiang Mai. Nelle città di Sukhothai e Si Satchanalai, in special modo, troviamo un’alta concentrazione di siti archeologici. Il capoluogo di provincia, che a volte viene chiamato Sukhothai Nuova, è una piccola città che sorge sulle rive del fiume Yom, qui l’attività prevalente è il turismo che sfrutta il flusso di visitatori che visita il vicino complesso archeologico. Sukhothai, in lingua thailandese, vuol dire Alba della Felicità. Venne fondata, secondo la leggenda, nel 500 d.C. dal Figlio del Lampo, ovvero Phra Ruang, il re che nacque da una relazione tra un uomo e una mitica principessa Naya.

Ma la storia, senza dubbi, stabilisce che nel 1238 Khun Bang Klang Thao, capo di una tribù di Thai, riuscì a rendersi indipendente dall’Impero Khmer e stabilì a Sukhothai il primo grande regno siamese. Il nuovo re prese il nome di Sri Indraditya ed iniziò la dinastia del Regno di Sukhothai. Un posto magico, un susseguirsi di templi costruiti per rispettare l’antico ordine religioso e mantenere il contatto con Nma, Naga e Meru, l’acqua, il serpente e la montagna sacra. Un luogo suggestivo che l’UNESCO ha voluto dichiarare Patrimonio dell’Umanità e che straordinarie architetture rendono senza dubbio il sito archeologico più affascinante di tutta la Thailandia. Sukhothai venne costruita come estremo avamposto dell’Impero Khmer secondo criteri architettonici tipici di quella civiltà, molto simili a quelli già sperimentati ad Angkor Wat.

Quando arrivarono i Thai, nel XIII secolo, modificarono in parte l’impianto di un sistema urbano fondato sull’alternanza di chiuse e canali: più terra e meno acqua, anche se tuttora permangono laghetti e stagni che contribuiscono a donare al luogo romanticismo e magia. Gli urbanisti circondavano i templi con piscine di forma rettangolare che richiamavano il motivo khmer del mare infinito ma davano vita anche a una nuova simbologia, quella della barca della redenzione che grazie a quelle acque può condurre fino al Nirvana.

Aldilà della significativa e ponderosa storia architettonica e della formidabile importanza culturale, Sukhothai offre straordinarie emozioni puramente estetiche, è un insieme di travolgente bellezza che colloca questo luogo tra i posti che in Thailandia non possono essere trascurati. I chedi, ossia gli stupa conici dei monumenti, sono a forma di loto o di campana e si rincorrono, uno dopo l’altro, a formare una fuga di svettanti testimonianze della fede che, soprattutto con la luce del pomeriggio e del tramonto, diventano splendidi panorami fotografici.

Fonte: turismothailandese.it


Video









Cerca

Categorie

Archivio