Un itinerario alla scoperta delle aree verdi di New York.
Tra giardini, orti e community garden.
Quando si pensa a New York si immagina generalmente una sconfinata distesa di grattacieli. Ma in realtà la Grande Mela è costellata di tanti spazi verdi, più o meno grandi, che permettono a residenti e turisti di rilassarsi, passeggiare, prendere il sole e fare sport.
Central Park è il parco urbano più grande della città e uno dei più importanti al mondo, grazie anche alla sua presenza in numerosi film. Definito il “polmone verde” di Manhattan e aperto nel 1857 su progetto di Frederick Law Olmsted, appare naturale, ma è in gran parte opera dell’uomo. Le più importanti innovazioni nel progetto sono le vie di circolazione separate per pedoni, cavalli e altri veicoli. È il primo parco urbano totalmente aperto al pubblico su volere dell’amministrazione cittadina, che designò un’ampia area inclusa fra la 59esima e la 106esima strada. Olmsted l’ha definito “il primo vero parco del secolo, con uno sviluppo democratico di altissimo rilievo”. Nei 340 ettari che occupa si trovano giardini, laghi artificiali, cascate e piccoli boschi. All’interno vi sono inoltre 36 ponti, lo zoo, due piste di pattinaggio, un teatro, spazi per l’arte, e il Park Drive, un anello di quasi 10 chilometri, paradiso per i corridori, e tappa finale della Maratona di NYC. Parallelamente al grande parco sorgono dozzine di piccoli giardini, molti dei quali voluti dalla cittadinanza. Sono i famosi Community Garden di New York. Nel 1973 Liz Christy, un’artista dell’East Side, riunisce amici e vicini per pulire un pezzo di terra abbandonato all’incrocio tra la Bowery e Houston Street. Sono i Green Guerillas, un movimento che darà vita alla prima comunità giardino urbana.
HIGH LINE E BROOKLYN BRIDGE PARK
Tra gli spazi verdi più recenti di Nyc va sicuramente citata la High Line: straordinario parco lineare sorto sui resti di una vecchia ferrovia, è tra i giardini pubblici più visitati al mondo. Fortemente voluta dalla comunità locale, ideata dalla creatività dello studio Diller Scofidio + Renfro, vede all’opera il genio botanico Piet Oudolf, che qui riunisce specie vegetali in dialogo con piante pioniere e con graminacee. Oudolf sostiene che le piante devono essere belle tutto l’anno, e non bisogna concentrarsi solo sulle fioriture, bensì sulla forma e struttura architettonica della pianta stessa. Altro parco pubblico sul lungofiume è Brooklyn Bridge Park, progettato da Michael Van Valkenburgh Associates. Oltre 2,5 chilometri di passeggiata verde di fianco al rinomato quartiere DUMBO, con un panorama mozzafiato su Manhattan. Tra giardini, sentieri a filo d’acqua, colline ondeggianti, campi da basket sui vecchi Pier e lo storico attracco di Fulton Ferry, qui prendono vita numerosi eventi artistici, tra cui Photoville, frequentatissimo festival indipendente di fotografia.
Tra le più recenti aree verdi newyorkesi, Domino Park è un parco pubblico di 5 acri situato lungo il fiume East River a Williamsburg. Progettato dallo studio James Corner Filed Operations, è costruito sul sito dell’ex raffineria di zucchero Domino. Il parco è un tributo alla diversità e alla resilienza delle generazioni di lavoratori della fabbrica, delle loro famiglie e del loro quartiere.
BROOKLYN BOTANIC GARDEN
Oltre a queste ‘green star’, New York presenta vari orti botanici, tra cui il Brooklyn Botanic Garden, un’oasi in cui ci si può immergere tra i profumi e i colori di fiori, piante e alberi di ogni tipo. Fondato nel 1910 dal botanico Charles Stuart Gager all’interno di Prospect Park nel cuore di Brooklyn, da oltre cento anni traSporta i visitatori in un’altra dimensione, facendo dimenticare a chiunque entri di trovarsi a New York. E pensare che alla fine dell’Ottocento questo luogo era solo una discarica. Il Brooklyn Botanic Garden è molto ampio e dettagliato. Fin dalle origini comprende una sezione dedicata alla flora autoctona, il Native Flora Garden, e un orto riservato ai bambini, il Children’s Garden, dove i piccoli possono vedere crescere le proprie piante. Negli anni il giardino è stato ampliato con nuove sezioni, tra cui il Japanese Hill-and-Pond Garden ‒ il primo degli Stati Uniti ‒, realizzato dal landscape designer Takeo Shiota; il Rose Garden, con oltre 5mila cespugli di 1.400 varietà diverse; lo Shakespeare Garden, per letture tra gli alberi; una serra di piante acquatiche, una biblioteca e una galleria d’arte. Il giardino ospita oltre 15mila specie di piante e ogni anno conta più di 900mila visitatori.
Ampliando il programma di attività sociali e didattiche con eventi culturali, mostre e tour guidati, la città di New York permette a questi luoghi di entrare nel cuore di milioni di cittadini e turisti, in una visione circolare che collega i community garden ai grandi parchi pubblici, considerando che un giardino e un orto botanico avvicinano le persone al mondo delle piante, favorendo la conoscenza della natura e dell’ambiente.
Fonte: artribune.com ‒ Claudia Zanfi
La sagoma imponente della Kechla con le onde dell’Atlantico che si infrangono sulle sue mura: questa non è che una delle tante scene da osservare a Safi. Da cinque secoli, la fortezza è di guardia ai margini dell’oceano. Le sue alte torri merlate offrono vedute in eguagli abili della zona circostante. Venite ad ammirare il lungomare e la forte animazione della vita di tutti i giorni in questo capoluogo di provincia.
Anche il distretto dei vasai catturerà la vostra attenzione. Qui gli artigiani lavorano con passione sui loro torni per creare splendidi pezzi in terracotta e argilla che vengono poi esposti nelle loro vetrine e bancarelle. Dopotutto, Safi è una delle città principali del Marocco per la produzione di oggetti in ceramica, e le sue strade sono il punto d’origine di molti begli oggetti-ricordo destinati a diventare affascinanti souvenir.
Lasciate vagare il vostro sguardo dai punti più elevati della Kechla fino all’antica medina. Il labirinto dei suoi stretti vicoli emana un senso di mistero e invita a passeggiare. Il suk è un po’ più distante forse potrete sentir riecheggiare i suoni del mercato o coglierne gli odori. Proprio dietro di voi, ascoltate lo scroscio delle onde: fa piuttosto impressione da qui. Safi è una zona di surf conosciuta in tutto il mondo.
Ora che avete dato un’occhiata in giro, potete abbandonare la vostra postazione di guardia e andare a vedere i tesori di Safi da vicino!
Scopri “The Garden” l’onda più grande del Marocco
Safi è situata sulle rive dell’oceano Atlantico, dove venti potenti scuotono le acque, creando delle forze che generano alcune delle migliori onde del pianeta. Queste si rompono sulle bellissime spiagge, provviste di servizi di alto livello che contribuiscono a rendere Safi una destinazione per il surf di fama mondiale.
Ad ogni modo, il surf non è l’unica attività disponibile a Safi. Presso Lalla Fatna, Sidi Bouzid e Oualidia, i turisti troveranno tutti i tipi di sport, come il kitesurf o il windsurf, cosi come uno skate park che ha appena aperto in città.
Le onde eccezionali sono la ragione per cui le spiagge del posto sono cosi famose e amate dai surfisti. Tutti i grandi campioni conoscono le migliori onde da prendere a Safi: “The Garden”, il tubo più potente del Marocco, è lungo parecchi centinaia di metri. I surfisti più virtuosi riescono a cavalcarla per quasi 15 secondi.
Una delle più imponenti onde nel mondo ti aspetta, quindi vieni a sentire il suo flusso e fai surf nelle spiagge di Safi!
La ceramica, la forma d’arte ufficiale di Safi
Safi è molto di più di una famosa destinazione per il surf. E’ anche una piccola città ricca di storia e autenticità le cui ceramiche hanno una loro propria reputazione.
Riconoscibili attraverso il loro tipico colore blu, le anfore, i vasi di fiori e oggetti quotidiani come tazze, scodelle e piatti realizzati a mano dai ceramisti di Safi, sono irresistibili e sicuramente ti verrà voglia di comprarli!
Questa piccola città situata ai margini dell’Atlantico è una delle capitali delle ceramiche in Marocco. La storia della città e la sua lunga tradizione artigianale sono impressionanti. Dirigiti verso la sua medina per osservare i lavoratori del ferro e i ceramisti. Questi artisti appassionati sono esperti nel trattamento della creta eccezionale di Safi. Fai una chiacchierata con loro e ti confideranno loro segreti, ti saluteranno con un sacco di ricordi, per non parlare dei souvenir per la valigia!
Fonte: visitmorocco.it
Il programma Moana Explorer permette alle famiglie di avere ricordi indimenticabili durante le loro vacanze con la Paul Gauguin Cruises.
Paul Gauguin Cruises, operatore della più quotata nave da crociera di lusso nel Pacifico meridionale, offre il programma Moana Explorer: un nuovo modo per le famiglie di esplorare Tahiti, la Polinesia francese e il Pacifico meridionale durante le festività e i viaggi estivi.
In collaborazione con Te mana o te moana, una fondazione per l’istruzione e la conservazione marina del Pacifico meridionale, il programma Moana Explorer invita i bambini e gli adolescenti dai 7 ai 15 anni a scoprire e valorizzare le meraviglie naturali del Pacifico meridionale attraverso l’apprendimento interattivo pratico. Sia a bordo che a terra.
Ogni giorno durante il viaggio è prevista una combinazione di escursioni naturalistiche guidate da un’isola e/o spiaggia, attività scientifiche, artigianato, giochi e altre avventure. A seconda dell’itinerario, bambini e ragazzi possono esplorare la vita sottomarina, condurre esperimenti nell’acqua, creare gioielli naturali, divertirsi con la caccia al tesoro, conoscere la cultura di Tahiti, scoprire leggende e geologia delle isole, disegnare un tatuaggio polinesiano e altro ancora.
Il programma Moana Explorer è disponibile sui seguenti viaggi del 2019:
7-Night Tahiti & the Society Islands: July 20, 2019 —December 21, 2019 (Holiday Cruise) —December 28, 2019 (Holiday Cruise)
7-Night Society Islands & Tahiti Iti: July 27, 2019
10-Night Society Islands & Tuamotus: July 10, 2019 —August 14, 2019
11-Night Cook Islands & Society Islands: June 15, 2019 —August 3, 2019
Non vi è alcun costo per il programma; è infatti incluso nelle tariffe di crociera all inclusive di Paul Gauguin Cruises. Gli ospiti sono invitati a prenotare il programma al momento della conferma della crociera o in qualsiasi momento prima della data di partenza. Il programma può anche essere prenotato a bordo, se ancora disponibile.
Fonte: corporate.southpacificislands.travel
Questa città svizzera è ossessionata dal numero 11
Il mistero di Solothurn: la città svizzera e lo strano legame con il numero undici!
Solothurn è una città fondata dai romani 2000 anni fa, spesso viene “snobbata” dai turisti che preferiscono visitare la capitale Berna ma è un posto magico con una strana tradizione che mischia storia, superstizioni e leggende.
Solothurn è una città ossessionata dal numero 11: ha infatti 11 musei, 11 fontane, 11 cappelle, 11 chiese e addirittura un orologio con un quadrante con solo 11 ore. Gli abitanti di Solothurn, inoltre, utilizzano questa cifra anche nella sfera privata e nella vita di tutti i giorni, per esempio nei festeggiamenti speciali per l’11° compleanno (e i suoi multipli), o in campo commerciale ad esempio nel nome di una birra («Öufi-Bier» dove «Öufi» significa «undici»), di una cioccolata (11-i «Schokolade»), di un corso di yoga («öufiyoga»), oppure di un’azienda («IMMO-11»). Dal passato sono giunti numerosi riferimenti al numero 11: fra il 1344 e il 1532, per esempio, il Cantone di Soletta era suddiviso in 11 baliaggi ma la rappresentazione più importante dell’ossessione di Solothurn per il numero 11 è nella chiesa più importante della città, la Cattedrale di Sant’Orso.
Qui, nel 1762, il Maestro Gaetano Matteo Pisoni da Ascona rimase così affascinato da questa atmosfera misteriosa e speciale legata al numero 11 che creò la chiesa in perfetta sintonia con questa cifra: le misure del campanile sono infatti di 6×11 metri, vi sono 11 campane, 11 sedie per preghiere in file da 11, la scalinata è composta da 3 x 11 gradini e il numero di canne per l’organo è divisibile per 11. Gli 11 altari della chiesa sono infine visibili tutti insieme solo da un punto preciso all’entrata… indovinate in quale blocco nero di pietra? Esatto, proprio l’undicesimo!
La costruzione è, ovviamente, durata 11 anni (1762-1773) ed è il perfetto esempio di come un numero possa influenzare ogni aspetto della vita di una città diventandone un simbolo. Ad oggi è inoltre possibile prenotare visite guidate proprio dedicate a questo numero magico.
Ogni abitante di Solothurn conosce questa storia fin da bambino ma nessuno si ricorda qual è stato il momento preciso nel quale la città sia diventata così ossessionata dal numero 11. Molti esperti di numerologia e storici hanno provato a dare una soluzione realistica e concreta a questa bizzarra curiosità ma, probabilmente, si tratta solo di un’iniziale coincidenza che si è poi protratta avanti per oltre 500 anni.
Chissà, magari fra 11 anni e 11 giorni scopriremo la vera storia di Solothurn.
Fonte: SiViaggia.it
Il posto più stretto della terra è un ponte delle Bahamas
che divide l’oceano dalla laguna!
Quel lembo di terra che esisteva ormai non c’è più da tempo. L’arco di pietra naturale è stato spazzato via dagli uragani, ma oggi, nello stesso incredibile punto, è possibile ammirare una meraviglia della natura, grazie allo zampino dell’uomo. Siamo alle Bahamas, e stiamo parlando del Glass Window Bridge, la stretta striscia di asfalto che divide l’oceano Atlantico dall’azzurrissima baia di Eleuthera.
Eleuthera è una delle isole dell’arcipelago corallino dell’America Centrale e ha una forma molto allungata e sottile, proprio come il ponte che unisce le due parti dell’isola, creando uno spettacolo maestoso. Questo è il punto più stretto dell’isola e non a caso l’istmo è anche considerato il suo punto più vulnerabile. In 130 anni, il Glass Window Bridge è stato ricostruito, o anche solo rattoppato, innumerevoli volte. E si è anche guadagnato il titolo di «posto più stretto sulla Terra»
La vista più spettacolare dell’istmo è sicuramente dall’alto. Ma anche attraversarlo a piedi, in bicicletta o in macchina ha il suo perché. Tutt’intorno, fra le rocce, la marea crea delle impensabili piscine naturali. Ma a colpire di più è sicuramente la differenza dei colori: il blu intenso dell’oceano increspato a contrasto con il turchese della placida baia corallina. E quando un’onda più forte delle altre s’infrange sulla scogliera, l’Atlantico si tuffa in laguna e la doccia è assicurata, così proprio come lo spettacolo.
Le coste di Eleuthera variano da spiagge sabbiose o di piccoli sassolini a grandi affioramenti di antiche barriere coralline. Tutto il versante ovest si affaccia sul Grande Banco delle Bahamas, regalando meravigliose lingue di sabbia finissima che dal color bianco virano sino al rosa. Uno scenario completamente diverso da quello offerto dal versante oceanico, nonostante a dividerli siano una manciata di rocce che via via si perdono sotto la foresta tropicale.
Fonte: Noemi Penna – lastampa.it
Accor annuncia l’attesissima riapertura dei lussuosi overwater bungalows del Tahiti Ia Ora Beach Resort – Sofitel, a seguito di un progetto di rinnovamento completo multi milionario.
Ogni bungalow ha ricevuto un restyling in linea con il noto e raffinato lusso del marchio Sofitel, con un tocco di decadenza francese.
Ciascuno dei 12 bungalow deluxe sull’acqua del resort rappresenta la quintessenza di una fuga tahitiana. L’elegante restyling incorpora un gusto morbido e neutro e i materiali naturali usati si fondono armoniosamente per formare la zona perfetta per dormire e rilassarsi godendo dell’iconica vista sull’acqua.
Fonte: corporate.southpacificislands.travel
Situata a circa 899 km a sud del Cairo, Assuan è una destinazione tranquilla nella Valle del Nilo, dove il fiume diventa particolarmente maestoso, scorrendo attraverso rocce granitiche e circondando isole di smeraldo coperte di boschetti di palme e piante tropicali. E’ da sempre tra le mete turistiche invernali preferite.
E’ sorprendente la ricchezza di monumenti e siti, viste le dimensioni contenute della città. Raggiungete il tempio di Philae in barca, visitate il Mausoleo dell’Agha Khan e fate un’escursione al Monastero di San Simeone.
La città più soleggiata dell’Egitto meridionale è una destinazione ideale per passeggiare e rilassarsi in un ambiente di magia culturale: inoltratevi lungo i viali pedonali, chiamati localmente corniche, e osservate le feluche che navigano lentamente sul Nilo, quindi concedetevi una sosta presso uno dei ristoranti galleggianti per ascoltare musica nubiana e mangiare pesce fresco. Assuan offre una vista meravigliosa sul Nilo e costituisce il punto di partenza perfetto per le crociere sul fiume.
Assuan offre anche una ricca esperienza culturale; potrete entrare a contatto con la cultura nubiana e acquistare spezie, tatuaggi all’henné, souvenir e oggetti africani fatti a mano nel suq della città.
Fonte: egypt.travel/it
Costa Crociere presenta la nuova nave Costa Firenze: a novembre 2020 il viaggio da Savona a Hong Kong
Prima di posizionarsi in Asia per il mercato cinese, Costa Firenze rimarrà per un intero mese nel Mediterraneo, offrendo 5 crociere da Trieste e Savona.
Si chiamerà Costa Firenze la nuova nave di Costa Crociere che entrerà in servizio a ottobre 2020. Attualmente in costruzione presso lo stabilimento Fincantieri di Marghera, Costa Firenze è una nave da 135.500 tonnellate di stazza lorda e una capacità di oltre 5.200 ospiti, gemella di Costa Venezia, inaugurata a Trieste lo scorso 1 marzo.
Costa Firenze e Costa Venezia sono le prime navi della compagnia italiana progettate appositamente per il mercato cinese. Prima di posizionarsi in Asia, Costa Firenze rimarrà nel Mediterraneo per l’intero mese di ottobre 2020, offrendo così la possibilità a tutti i clienti Costa in Europa e nel mondo di essere i primi a vivere un’esperienza di vacanza davvero unica a bordo della nuova nave.
Le crociere saranno disponibili per la prenotazione già da ora: si tratta di 5 crociere dai 5 ai 7 giorni e una crociera di posizionamento in Cina di 51 giorni.
La prima crociera di Costa Firenze partirà il 1 ottobre 2020 da Trieste con destinazione Savona, toccando Bari, Barcellona e Marsiglia. L’8 ottobre 2020 la nave lascerà Savona per una crociera breve diretta a Barcellona e Marsiglia. Il 12, 19 e 26 ottobre 2020 Costa Firenze partirà da Savona per 3 crociere di una settimana che comprendono Napoli (sostituita da Civitavecchia per la crociera del 19 ottobre), Messina (sostituita da Palermo per la crociera del 19 ottobre), Valencia, Barcellona e Marsiglia. L’ultima crociera disponibile sarà quella di posizionamento in Cina: un fantastico itinerario di ben 51 giorni, che inizierà da Savona il 2 novembre 2020 e terminerà ad Hong Kong il 22 dicembre 2020. Durante il viaggio si andrà alla scoperta di diverse culture, paesaggi e sapori. Dal Mediterraneo la nave arriverà a Dubai, attraverso il Canale di Suez e il Mar Rosso, toccando Napoli, Messina, Grecia, Israele, Giordania e Oman. Da Dubai e Abu Dhabi, città avveniristiche costruite in mezzo al deserto, si passerà poi all’India, Sri Lanka, Indonesia e Malesia. L’ultima parte della crociera sarà dedicata all’Estremo Oriente: Singapore, Thailandia, Vietnam e per finire la Cina. L’itinerario può essere anche suddiviso in tre diverse tratte, Savona-Dubai (19 giorni), Dubai-Singapore (20 giorni) e Singapore-Hong Kong (14 giorni), combinabili tra di loro.
Come la sua gemella Costa Venezia, Costa Firenze proporrà una serie di innovazioni pensate in maniera specifica per il mercato cinese, dove la compagnia italiana è entrata per prima nel 2006 ed è attualmente leader, che porteranno gli ospiti alla scoperta della cultura e dello stile di vita italiane.
La nuova nave è ispirata alla città di Firenze, culla di secoli di storia e cultura italiane. Durante le crociere di Costa Firenze gli ospiti, insieme alle loro famiglie e amici, potranno immergersi completamente nella bellezza e nello stile italiani, che prenderanno forma in vari aspetti della vita di bordo, dal design degli interni alla cucina, dall’intrattenimento all’ospitalità.
Fonte: ivg.it
Ci sono moltissime spiagge suggestive in tutto il mondo, ma alcune hanno la particolarità di tingersi di colori particolari, regalando ai visitatori degli spettacoli unici, nonostante spesso siano poco frequentate dai turisti: ecco le sei più particolari.
La prima è la spiaggia di Punalu sull’Isola di Hawaii, nello specifico sulla costa sud – orientale del distretto di Kau, nella Big Island dell’arcipelago. La sua caratteristica sabbia nera è dovuta al basalto polverizzato, proveniente dalle eruzioni del vulcano di Mauna Loa, che ha anche la particolarità di assorbire e di riflettere la luce solare. Gli alberi che circondano l’insenatura rendono questo sito ancora più suggestivo, insieme alla presenza di alcune specie protette, come i falchi pellegrini e le tartarughe marine verdi.
Sempre alle Hawaii, è presente anche la spiaggia verde di Papakōlea Beach, situata a est di Ka Lae, nei pressi di South Point, sulla Big Island dell’arcipelago. Il caratteristico colore smeraldo, è dovuto alla forte presenza di una sostanza, l’olivina, nelle rocce che si trovano alla base del vulcano Pu’u Mahana, in parte erose dal mare e in parte finite in acqua dopo la frana che ha coinvolto il cratere. Lo spettacolo finale è sicuramente suggestivo, anche perché non è ancora frequentata da molti turisti.
La piccola isola Harbour Island alle Bahamas, ospita una delle spiagge più suggestive del mondo, la Pink Sand Beach, con 3 miglia di finissima sabbia rosa pastello, colore caratteristico dovuto alla presenza di numerosi frammenti di corallo. La zona non è facilmente raggiungibile, ci si arriva solamente in aereo, atterrando a North Eleuthera e proseguendo da lì con un taxi acquatico ma è molto rinomata e vi lascerà a bocca aperta.
Santorini è una delle isole più spettacolari del mondo e in particolare la spiaggia rossa di Kokkini Paralia, vicino alla città di Akrotiri è da non perdere. Le rocce hanno questo caratteristico colore grazie alla vicinanza del vulcano Thera e ospitano una laguna protetta, perfetta per prendere il sole, fare snorkeling e rilassarsi, anche se è necessaria una camminata impegnativa per raggiungerla.
La spiaggia californiana di Pfeiffer Beach, invece, si trova lungo la Big Sur, alla fine della Sycamore Canyon Road in California. Offre uno spettacolo straordinario, grazie alla presenza di un materiale particolare, il manganese, prodotto dall’erosione della montagna nei pressi e permette alla sabbia di assumere un colore cangiante. La zona all’ora del tramonto presenta un particolare color violaceo, ma per tutto il resto della giornata sembra illuminata dai colori dell’arcobaleno, rappresentando un vero e proprio paradiso incontaminato, ancora immune al turismo di massa.
In Italia, invece, una delle spiagge più suggestive è la Scala dei Turchi ad Agrigento, in Sicilia. Ha una storia molto antica, dato che una volta rappresentava il porto dei pirati saraceni, erroneamente identificati come turchi, durante i loro viaggi nel Mediterraneo. I frammenti di quarzo e conchiglie le conferiscono il caratteristico colore bianco, con degli spettacolari gradini naturali, che le hanno permesso di diventare sito Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Queste le spiagge più colorate del mondo, con tonalità dal nero al bianco, sicuramente da visitare almeno una volta nella vita.
Fonte: SiViaggia.it
L’arcipelago di Mergui non ancora scoperto della Birmania è così remoto che è stato ampiamente inaccessibile ai visitatori stranieri. Il nuovo Wa Ale Island Resort, situato su una di queste isole lussureggianti, offre una rara opportunità di vivere un paradiso tropicale, dove il più grande lusso è la sua natura incontaminata.
Un progetto ambientale e socialmente responsabile, Wa Ale dispone di undici ville di lusso sulla spiaggia situate proprio sulla sabbia abbagliante e tre ville Treetop nascoste nella volta della foresta, tutte costruite utilizzando pietra locale del fiume e legno di recupero. A completare il resort, ci sono due ristoranti che utilizzano materie prime fornite dagli orti locali e il pescato fresco proviene direttamente dalle acque cristalline circostanti.
Parte del Parco Nazionale Marino di Lampi, Wa Ale offre numerose avventure naturali. Snorkelers e subacquei possono nuotare tra mante, tartarughe e dugonghi, mentre canoisti e paddle boarder possono avventurarsi su fiumi, attraverso foreste di mangrovie e caverne nascoste lungo la costa incontaminata, scoprendo un’isola che rimane proprio come la natura l’ha creata.
Fonte: xoprivate.com