Si trova a Las Palmas e la vista è spettacolare!
Alcuni hotel, e capita anche che siano i più belli, si trovano nei posti più impensabili, un esempio? Dentro a un faro funzionante, sulle coste de La Palma, una delle isole Canarie tra le più famose e iconiche.
L’arcipelago di isole spagnole, a largo della costa africana, vanta isole che sono tutte, nessuna esclusa, delle meraviglie naturalistiche: La Palma, per esempio, è sormontata da vulcani e si butta in mare con cespugli e scogli scuri e bellissimi. Ed è proprio qui che un faro, ancora funzionante, è stato trasformato in hotel di lusso. Uno dei più belli in assoluto di tutta la zona.
Perché la scelta di tentare un’operazione turistica del genere proprio a La Palma? Gran Canaria, Tenerife e Lanzarote dopotutto sono più famose e frequentate. Ma è proprio questo che ha spinto gli ideatori dell’hotel-faro a scegliere l’isola de La Palma, più defilata e frequentata da un turismo meno invadente. I paesaggi sono ancora più avvolgenti e la tranquillità gioca un ruolo fondamentale per il benessere dei visitatori.
Il sito si chiama Faro Punta Cumplida, ha tre suite di lusso e degli ambienti curatissimi in ogni dettaglio, tutto è pensato per regalare un’esperienza unica e immersiva: i suoni dell’Atlantico e i suoi profumi si sposano perfettamente con gli ambienti interni e le scelte architettoniche. Ma è la vista sulla costa e sul blu delle onde che lascia davvero stupefatti i fortunati visitatori.
Salendo 158 scalini poi si arriva alla terrazza sulla cima del faro, con piscina e bar fornito di tutto punto. Non serve altro per convincersi che qui, per quanto possa sembrare strano, un hotel ci stia benissimo, basta guardare le immagini.
Fonte: esquire.com
Vulcaniche, bianchissime, di sabbia o di ciottoli: le spiagge il Giappone sono straordinarie e rispondono a precise regole!
In copertina la spiaggia di Yonaha Maehama, sull’isola di Miyako
Con le sue 6852 isole, e i suoi 29.750 chilometri di costa, il Giappone di spiagge ne ha a migliaia. Alcune delle quali sono davvero straordinarie. Ma le sapete le loro regole?
Il Giappone ha una lunga storia come nazione sovrana, un forte amore per le arti marziali e regole precise per quasi ogni cosa: nuotare e andare in spiaggia non fanno eccezione. Non tutti lo sanno, ma il nuoto è considerato una tra le 18 arti marziali del Paese: esiste persino una federazione (la Japanese Swimming Federation) che lavora per preservare l’arte del “nuoto da combattimento” e che organizza competizioni per gli appassionati di ogni età. Come parte di questa tradizione, famosi artisti marziali sono stati addestrati durante le alluvioni per aumentare la loro capacità di nuoto.
Ciò che per i turisti è più importante è però l’umibaraki, l’apertura delle spiagge e delle acque balneabili: prima di quel momento nuotare è assolutamente vietato. Il “via libera” avviene in momenti diversi a seconda del luogo: gli organizzatori si assicurano di ripulire la spiaggia e di posizionare le reti per tenere i bagnanti al sicuro prima della cerimonia dell’umibaraki, dopo la quale la spiaggia diventa a tutti gli effetti frequentabile.
Ci sono poi due aspetti da considerare: i rifiuti e i tatuaggi. La politica di pulizia pubblica del Giappone non prevede (salvo rare eccezioni) contenitori per la spazzatura in spiaggia: fondamentale è dunque imballare per bene i propri rifiuti, e poi gettarli una volta tornati a casa o in hotel. Inoltre, a causa della yakuza (la mafia giapponese), in alcune spiagge è necessario coprire i propri tatuaggi. Per verificare se la spiaggia in cui si vuole andare li ammetta o meno, si può consultare il sito Tattoo Friendly Japan.
Ma quali sono le spiagge del Giappone che proprio non si possono perdere? Sicuramente non si può perdere l’arcipelago di Okinawa, con le sue 21 isole. L’isola di Miyako, che è sita alla stessa latitudine di Miami, è uno tra i più bei luoghi del Paese per fare le immersioni grazie alla sua ricca barriera corallina; la sua Yonaha Maehama è considerata una tra le più spettacolari di tutta l’Asia Orientale insieme a Nishihama, sull’isola disabitata di Hateruma.
Altre isole dalle splendide spiagge sono le Ogasawara (sebbene per raggiungerle si debbano affrontare 25 ore di traghetto da Tokyo). Qui l’estate dura da giugno ad ottobre, le spiagge sono sabbiose e le acque caraibiche. Gli spot migliori? Kominato Beach e Kopepe Beach.
Decisamente più vicina alla capitale (a 5 ore) è Jodogahama Beach, sull’isola di Honshu, considerata una tra le 100 più belle del Paese. Qui si trovano numerosi sentieri, e diverse opzioni crocieristiche come la Blue Cave Cruise che parte dalla Marine House e conduce a Aonodokutsu, una baia dalle acque blu cobalto accessibile solo dal mare.
In realtà, in quanto a spiagge, in Giappone c’è davvero l’imbarazzo della scelta: da nord a sud, le sue isole sono ricche di spettacolari scorci. E il suo mare, talvolta, non ha nulla da invidiare a quello delle Maldive.
Fonte: SiViaggia.it
Six Senses a Uluwatu, all’estremo sud di Bali, si trova in cima a una ripida scogliera che domina il maestoso oceano. Questa posizione consente di avere una vista spettacolare sull’oceano da ogni parte del resort. Il design è tradizionale balinese e ha tutti i comfort moderni di un resort di gran lusso. Dispone di suite e ville con interni di ispirazione balinese e alti soffitti in legno.
È possibile scegliere tra ville con una camera da letto o suite oppure ville speciali come la suite Retreat e Presidential. The Retreat è particolarmente interessante perché è fondamentalmente un resort separato all’interno di Six Senses. Questa tenuta offre privacy e servizi esclusivi, tra cui una cantina, una palestra separata e una sala da pranzo privata adatta per organizzare riunioni ed eventi.
Oltre alle sistemazioni esclusive per famiglie e ospiti d’élite, Six Senses offre un programma benessere e spa su richiesta degli ospiti. E quando finisci di coccolare il tuo corpo, puoi gustare la cucina asiatica contemporanea con ingredienti freschi di provenienza locale ammirando gli interni del ristorante ispirati all’oceano.
Fonte: xoprivate.com
E’ situata a circa 70Km dalla costa thailandese nella provincia di Surat Thani. Con una superficie di 250 kmq è per grandezza la terza isola della Thailandia, attraversata da una catena montuosa è circondata da spiagge lungo le quali crescono le rigogliose palme da cocco che l’hanno resa famosa. Si trova a circa 600 km da Bangkok a cui è collegata da voli regolari. L’alternativa per raggiungerla è un ferry dal porto di Surat Thani, nella parte meridionale dell’istmo di Kra.
Si presume che l’isola fosse abitata già nel VI secolo da comunità di pescatori provenienti dalla penisola malese della Cina meridionale. I primi abitanti dell’isola erano attratti dalle terre fertili e vi insediarono piantagioni di palma da cocco, ancora oggi in attività, sebbene la principale risorsa economica degli abitanti sia oggi legata al turismo. Il retaggio culturale dei coloni è ancora riscontrabile nell’architettura caratteristica delle case di Na Thon, maggiore centro abitato dell’isola e sede del porto turistico e commerciale.
Situata a circa 2 ore di barca dalla terraferma, i primi turisti ad arrivare a Samui furono gli hippies negli anni sessanta che ne fecero una meta privilegiata quando l’isola non aveva strade ed era davvero incontaminata. A quel tempo, per attraversarla si doveva camminare per diversi chilometri nella giungla che ricopre Khao Pom, la montagna di 635 metri sul livello del mare che domina Samui. Oggi, tanto che si arrivi in nave o aereo si rimane incantati dalla bellezza dei luoghi. La legge locale ha vietato costruzioni che superino l’altezza degli alberi di cocco, fatto che ha preservato Samui dalla costruzione di imponenti grattacieli riuscendo a mantenere un rapporto abbastanza equilibrato tra urbanizzazione e ambiente naturale.
L’ aeroporto è considerato uno dei più belli del mondo, i suoi giardini tropicali sono impreziositi dallo splendore floreale e da una lussureggiante vegetazione tutto l’anno, mentre il molo d’attracco del ferry porta direttamente sulla costa tra le palme da cocco e gli abitati. In Thailandia, è una delle località più ambite: nonostante il turismo, l’isola ha saputo preservare ritmi di vita rilassati ed un’atmosfera che rapisce i visitatori, dalle famiglie alle coppie in viaggio di nozze.
Anche dal punto di vista gastronomico, Samui vanta una tradizione diversa rispetto alle altre province del Paese. La base è l’ottimo pesce, i condimenti sono preparati in genere con l’ausilio del latte di cocco e del curry. L’attrattiva principale dell’isola sono, naturalmente, le splendide spiagge che ne hanno determinato la fama internazionale. Data la conformazione geografica e lo sviluppo costiero, Koh Samui offre la miglior scelta di alloggi direttamente sulla spiaggia nel Paese. Questa prossimità delle strutture al mare è una delle prerogative peculiari e vincenti che la caratterizzano.
Fonte: turismothailandese.it
Questa splendida spiaggia nascosta è un frammento aspro del paesaggio irlandese. Sebbene sia bello, ha un soprannome piuttosto sinistro: “Murder Hole Beach”.
Non è chiaro da dove proviene il macabro soprannome della spiaggia. Alcune leggende dicono che si riferisce al tragico racconto di una donna che cadde fatalmente – o fu potenzialmente spinta – dai suoi dirupi. Ma in realtà, è molto probabile che il nome sia un cenno alle acque selvagge che si aggirano intorno alla riva, poiché la spiaggia è nota per le sue maree particolarmente potenti.
Indipendentemente dal suo nome inquietante e dai veri pericoli delle sue acque, la spiaggia merita una visita. Questa gemma nascosta ha il tipo di sabbie infuocate che ti aspetteresti di trovare su una spiaggia iberica. La spiaggia colorata è solo una parte di un paesaggio irlandese mozzafiato con grotte nascoste e spettacolari formazioni rocciose.
Quando la marea è bassa, puoi camminare verso una sezione della spiaggia solitamente separata dall’oceano o arrampicarti su alcune rocce taglienti per raggiungerla e puoi anche raggiungere a piedi una piccola isola di marea a circa 15 metri dalla riva.
La marea non è l’unica cosa di cui essere consapevole. Per raggiungere la spiaggia, dovrai attraversare due campi pieni di animali in libertà, cioè mucche. Ci sono segni di tori nei campi, ma non è sempre così.
Fonte: Atlasobscura.com
Mårten Trotzigs Gränd
Il vicolo più stretto di Stoccolma è largo poco più di un metro.
La città vecchia di Stoccolma, Gamla Stan, è un bellissimo labirinto di edifici secolari che svettano sopra le viuzze tortuose. Non è mai stato progettato pensando alle auto e questo è molto chiaro dalla larghezza delle strade.
Alcune delle vecchie strade di Gamla Stan sono così strette che due persone non possono camminare spalla a spalla senza essere intime. E il più stretto di tutti è Mårten Trotzigs Gränd.
Questa strada, situata nel centro della città vecchia, collega le due strade principali con una scala molto sottile e alcune lampade che pendono dal muro. Al suo punto più stretto, è largo solo 90 centimetri, appena sufficiente perché la lampada non tocchi la parete opposta.
La strada prende il nome dal ricco mercante tedesco Mårten Trotzig. Trotzig si trasferì a Stoccolma nel 16 ° secolo e fece la sua fortuna vendendo ferro e rame, diventando uno degli uomini più ricchi della città. Comprò l’area intorno al piccolo vicolo e lì aprì un negozio. Il vicolo non aveva un nome allora e rapidamente venne chiamato con quello di Trotzig.
Il vicolo si trova tra Västerlånggatan e Prästgatan e l’accesso è libero.
Fonte: Atlasobscura.com
Nonostante il suo nome grandioso, questo enigmatico spazio vuoto del primo secolo sotto la città non è una grotta,
e forse non è nemmeno un palazzo.
La grotta dei Sette Palazzi, Cueva de los Siete Palacios in spagnolo, è un antico sito e la strana sede del famoso museo archeologico di Almuñecar, che ospita affascinanti reperti provenienti da scavi locali, tra cui la più antica scrittura scoperta in tutta la penisola iberica.
Lo spazio, ora occupato dal museo, è costituito da sette alcove in pietra (denominate “i palazzi” dai locali) collegate da un passaggio a volta centrale. L’esatta natura e lo scopo delle origini oscure e misteriose della camera dividono i ricercatori.
La teoria più accettata è che queste volte e alcove siano state create dai governanti romani del primo secolo di Almuñecar. Avendo esaurito lo spazio di costruzione sulla collina occupata dalla città, gli amministratori romani avevano la “grotta” costruita per supportare un’ampia piattaforma che si estendeva dalla collina, aumentando lo spazio utilizzabile. Si suppone che la piattaforma abbia fornito le fondamenta per la costruzione di un grande edificio, forse un tempio, un palazzo o un forum.
Nonostante il sito sia quasi certamente di origine romana, nella grotta sono state trovate testimonianze di attività umane che risalgono all’età del bronzo, il che forse non sorprende vista la storia di Almuñecar come uno dei più antichi insediamenti abitati in Europa.
Qualunque fosse il suo scopo originario, lo spazio alla fine venne usato come pozzo nero, prima di essere riproposto negli anni ’80 per un ruolo meno puzzolente, come casa per alcuni dei meravigliosi manufatti scoperti nelle vicinanze della città, tra cui una bellissima nave in pietra decorata con la prima scrittura conosciuta, che è stata scoperta ovunque in Spagna o in Portogallo .
Fonte: Atlasobscura.com
La Grande Mela celebra uno dei suoi simboli con l’apertura di un nuovo museo che ne ripercorre la lunga storia.
Simbolo per eccellenza di New York, icona dell’America stessa e dei suoi ideali fondanti, la Statua della libertà è uno dei monumenti più famosi al mondo. Per gli immigrati che a migliaia arrivavano in America dall’Atlantico, Lady Liberty, come è familiarmente nota, era la prima visione della terra promessa: negli anni è diventata simbolo di accoglienza e speranza, spesso strumentalizzata, tante volte tradita.
Per i milioni di turisti che visitano New York, è tappa obbligata: 4.5 milioni di visitatori ogni anno arrivano sulla piccola isola che la ospita e per gli americani è parte di una sorta di rito iniziatico di appartenenza.
Per arricchire l’esperienza di visita, già nel 1986 fu aperto un museo all’interno del piedistallo della statua. Ma dal momento che, per motivi di sicurezza, il numero di persone che quotidianamente può accedere alla statua è limitato, la Statue of Liberty-Ellis Island Foundation ha stanziato 100 milioni di dollari per migliorare l’offerta sull’isola. Parte di questa iniziativa è un nuovo museo che occupa un’area di circa 2.400 metri quadrati ed è ospitato in un edificio progettato dallo studio FXCollaborative. Separato rispetto alla statua, posizionato sulla linea di costa dell’isola e affacciato sulla baia di New York, il museo è ben integrato nel contesto, con un esterno disegnato a scalinata che porta su un tetto giardino piantato a erbe native, da cui si può godere della vista sulla città.
All’ingresso, il visitatore viene guidato attraverso tre sale, in ognuna delle quali un video di tre minuti dai toni enfatici racconta un pezzo della storia di uno dei monumenti più famosi al mondo, dalla concezione ai simbolismi assunti nella contemporaneità. Il vero e proprio percorso espositivo, progettato da ESI Design, si sviluppa su tre gallerie, ognuna pensata per mettere in luce aspetti diversi della storia e dei significati di questa icona universale, attraverso un’esperienza interattiva e stimolante.
Il museo, che offre audioguide in tredici lingue diverse, è chiaramente pensato per famiglie e per coinvolgere anche i più piccoli. Presston Brown, project manager ESI Design, ci ha spiegato: “La grossa parte dei materiali in mostra viene dal vecchio museo, ma abbiamo ripensato e ridisegnato il percorso e riorganizzato i contenuti per raccontare la storia della statua, dalla progettazione alla costruzione, dall’inaugurazione alla sua trasformazione in simbolo. Volevamo raccontare questa storia in modo nuovo e coinvolgendo il pubblico”.
Fonte: artribune.com – Maurita Cardone
Il St. Regis Amman vanta un indirizzo preminente nel cuore della capitale della Giordania. Siti storici, manufatti antichi, opportunità commerciali e attività delle ambasciate si trovano a breve distanza da questo sontuoso ritiro. Gli ospiti sono accolti dalle tradizioni e dai costumi dell’eredità tipica del St. Regis. Avrai a disposizione i migliori ristoranti, bar e caffetterie e farai shopping in boutique esclusive.
Accattivanti scambi sociali e commerciali sono facilitati negli spazi visionari dedicati agli eventi. All’interno di una magnifica torre di 16 piani, 258 camere e suite godono di un panorama mozzafiato, allestite secondo un design contemporaneo e servizi intuitivi. Perfette sistemazioni sia per gli ospiti aziendali che per quelli in vacanza sono completate da un servizio senza compromessi.
Fonte: Dakkak Tours International DMC
Arroccata a oltre 1650 metri, Ifrane ostenta le altezze del Marocco: una vetrina sulle montagne dell’Atlante e delle loro magnifiche cime. Spesso sorprende i visitatori con la qualità e la quantità di esperienze marocchine offerte. Goditi gli specchi d’acqua e le intense cascate che si scaricano delle loro acque gelide a valle, che sono circondate dalla foresta di cedri più grande del mondo. Questi alberi formano una sagoma solenne sullo sfondo delle pendici delle montagne del Medio Atlante, che ricoprono con un manto verde.
L’aria pura di Ifrane dipende da un equilibrio delicato. Per preservarla, la città è racchiusa in un parco naturale. Amerai girovagare per queste ambientazioni superbe. I molti sentieri escursionistici sono tra i più belli del paese. Una ricca varietà di fauna selvatica ti terrà compagnia mentre fai trekking. Dietro la curva di un sentiero, un macaco può divertirti con le sue buffonate, mentre uno splendido cervo dell’Atlante, timoroso, ti guarda da lontano, a distanza di sicurezza.
Ifrane è anche piena di storia. La città in sé è uno spettacolo che puoi visitare con un piccolo treno. Sali a bordo e percorri alcune delle strade più pulite al mondo, alla scoperta dei lavori manuali tradizionali della regione: i tessitori di tappeti ai loro telai, i costruttori di cesti in rattan e i negozi di ceramica che espongono i loro souvenir di terracotta.
Ifrane, una Svizzera in miniatura, offre tutto questo. Inoltre, vanta un lussuoso hotel nel bel mezzo del Marocco. Ti farà sentire decisamente in pace!
Siate dinamici a Ifrane!
Sperate di esagerare con lo sport durante la vostra vacanza a Ifrane? In questo piccolo angolo del Marocco non molto lontano da Fès, potrete esplorare immensi boschi di cedri camminando a piedi o a cavallo a seconda che preferiate passeggiare o fare escursioni equestri. Arrampicatevi sugli alberi e ammirate i paesaggi unici di questa regione su percorsi di funi. Saltate su una mountain bike o una jeep per esplorare gli innumerevoli laghi della zona. E se verrete in inverno, portate gli sci. Godete appieno dell’aria pura della regione di Ifrane per una vacanza rinvigorente!
Tra la singolare bellezza dei suoi tanti laghi e cascate, potrete rilassarvi e rifiorire in un ambiente particolarmente adatto a tutti i tipi di attività sportive. Gli amanti dell’acqua possono pescare o allontanarsi in pedalò per esplorare laghi come Dait Aoua, Afenourir o Dayet Hachlaf. Potrete anche concludere questa perfetta vacanza facendo sci su neve perché, in inverno, le stazioni sciistiche a Michlifen e Jbel Hibri vi inviteranno ad attraversare le loro piste innevate sugli sci o su una slitta!
Ritorna alla natura ad Ifrane
Sogni di fuggire nella natura? Ad Ifrane, lasciati coinvolgere dalla bellezza sconvolgente delle sue attrazioni naturali: pratica l’agri-turismo, osserva le piante uniche e la fauna selvatica, rilassati ai margini dei maggiori laghi come DayetAoua e ammira luoghi inaspettati e stupendi, come le cascate AînLeuh. Una moltitudine di sensazioni ti aspettano ad Ifrane!
Che ne dici di un picnic unico in una delle destinazioni naturali vicino ad Ifrane? Laghi, sorgenti, cascate e foreste sono tutti scenari possibili per vivere esperienze rilassanti.
Puoi anche vedere un tramonto splendente
sopra l’altopiano roccioso Ifrah.
Dentro e intorno ad Ifrane ti puoi rilassare e godere di una sensazione di benessere naturale diversa da qualsiasi altra.
Fonte: visitmorocco.it