Losanna, incastonata in un ambiente unico dominato dalla spettacolare vista sulle Alpi e dalla propria immagine che si riflette sul Lago di Ginevra, fra le mille sfaccettature che offre, ne propone una decisamente interessante: la cultura del vino.
La capitale del Cantone di Vaud, francofona, si trova nel punto più settentrionale del Lago di Ginevra, con un centro città compatto, ricco di storia e cultura, vivace, con teatri, arte e vita notturna. La sua perfetta armonia con la natura, ne fa una delle città più verdi d’Europa, ma anche un’armonia di architettura, con la parte storica chiamata “La Cité” e una cattedrale gotica, forse l’esempio più bello della Svizzera, oltre a una metropoli dinamica con quartieri moderni alla moda come “Le Flone”.
Costruita su 3 colline, è collegata da comodi ponti, scale mobili, gradini e ascensori, nonché dalla comoda metropolitana M2, l’unica metropolitana della Confederazione.
Losanna è a due passi da Lavaux, un vigneto patrimonio mondiale Unesco e proprio di vino vogliamo parlare.
Le regioni vinicole di Losanna riflettono la diversità dei vigneti perché le forze combinate di ghiacciai, fiumi e montagne hanno prodotto diversi tipi di ”terroir” e questa diversità si riflette nelle sottili sfumature dei profumi dei vini locali.
I vigneti sono integrati perfettamente nel paesaggio per quasi 4.000 ettari, in terrazze affacciate sul Lago di Ginevra, sospese su scoscesi pendii.
Losanna ha vigneti di altitudine relativamente elevata, che offrono un terroir alpino, che fa della Svizzera un produttore di vino dal clima fresco.
L’uva più abbondantemente coltivata è la Chasselas bianca, che costituisce i due terzi della produzione vinicola della regione di Losanna e prospera grazie al suo particolare suolo e clima. Possiamo considerare questa antica varietà di vite, originariamente chiamata Fendant in riferimento alle sue uve che si dividevano facilmente tra le dita, un’icona per il vino rossocrociato. Precoce e delicato sia in vigna che in cantina, Chasselas regala vini sottili ed eleganti, da assaporare come aperitivo o coe accompagnamento di un lauto e prelibato pasto.
Quasi tutti i paesi produttori di vino hanno le proprie cantine, generalmente aperte per la visita tra Pasqua e ottobre. Assaggiare diverse annate in un proverbiale “fly” e provare i cibi locali in un ambiente caldo e amichevole molto simile a quello che si trova nei ristoranti rurali (pintes) e nelle cantine private (carnotzet) della regione è un sollievo per “anima e core” per dirla alla maniera degli svizzeri!
Passeggiando sui declivi si incontrano percorsi pedonali con dovizia di informazioni segnalate che sdanno spiegazioni sulle uve, il suolo, i processi di vinificazione, i vini e le tradizioni della zona.
Lo sviluppo enoturistico di Losanna e dalla Vaud sono il premio ad un duro lavoro di anni, con grandi progetti sostenuti dalla Confederazione Svizzera e strutture accattivanti, nelle aree circostanti, che invitano alla visita. Non solo quindi sui pendii lacustri nella municipalità, ma anche viaggiando anche per soli 10 minuti, a est o ad ovest della città, si trovano aree incredibili.
Nei vigneti di Lavaux, patrimonio dell’Umanità, si possono ammirare le infinite terrazze baciate dal sole, adornate da viti mature. Il secondo sabato di dicembre, da oltre 210 anni, la Città di Losanna offre ai suoi cittadini la prima opportunità di acquistare il vino della recente vendemmia, una sorta di “vino novello”. E’ possibile partecipare a questa vendita straordinaria e fare un’offerta per uno qualsiasi dei lotti in asta, in una eccezionale occasione che incarna, promuove e rivela il patrimonio vitivinicolo del Canton Vaud, costruito nel corso dei secoli.
C’è anche un festival dei viticoltori unico, Fête des Vignerons, che si svolge 4 volte al secolo per celebrare il lavoro nei vigneti. Ahimè, l’ultima edizione, che ha coinvolto migliaia di cantanti, attori e ballerini, si è svolta nell’estate del 2019 (dal 18 luglio all’11 agosto), per cui sarà molto difficile vedere la prossima.
La storia di questo evento unico può essere scoperta al “Musée de la Confrérie des Vignerons” a Vevey, se proprio volete sapere di più sulla cultura vinicola svizzera.
Il benessere è multidimensionale e, per assicurare un funzionamento ottimale della mente, del corpo e dell’anima, non è più sufficiente essere consapevoli del proprio benessere, ma diventa sempre più importante considerare l’impatto sull’ambiente e le interconnessioni tra la nostra vita e il mondo che ci circonda. Durante il lockdown, i barbadiani hanno posto maggiormente l’accento sul proprio benessere generale e, in questo numero, ti invitiamo a immergerti nella concentrazione consapevole insieme a noi, per scoprire i numerosi modi per rilassarsi e guarire nella nostra isola.
Un breve viaggio all’interno dell’isola ti avvicinerà al lato più genuino di Barbados. Qui, nascosti tra antiche gole e riparati da fitti boschi, troverai dei giardini incredibilmente curati, come il famoso Hunte’s Garden. Potrai immergerti in un ambiente surreale, con migliaia di fiori brillanti, la piacevole brezza della campagna e una colonna sonora a base di canti di uccelli e incantevole musica classica, che rendono ancora più piacevoli questi straordinari giardini. Assoluta serenità.
Se non sai resistere alla chiamata del mare, Carlisle Bay è il luogo ideale per esplorare il nostro regno sottomarino. Allontanati dal frastuono del mondo esterno, mentre scopri lo splendore di questa area marina protetta. A Carlisle Bay, uno dei luoghi preferiti degli amanti delle immersioni, è possibile eseguire immersioni nei relitti, un’attività che può essere svolta tutto l’anno a Barbados, senza alcuna barriera tra questi coralli (scusa il gioco di parole)!
Hai delle domande da porre su Barbados? Un barbadiano è a tua disposizione! Il sito web visitbarbados.org offre ora una funzionalità di chat, che consente agli utenti di chattare direttamente con un rappresentante del settore del turismo, disponibile 24 ore al giorno e in grado di rispondere a tutte le domande.
Se stai preparando il viaggio e hai delle domande sui protocolli di viaggio aggiornati sulle attrazioni e sulle attività in programma sull’isola, esegui l’accesso e contattaci per ricevere le risposte desiderate. Il tuo consulente di viaggio personale è a un solo clic di distanza!
Lufthansa ha lanciato la sua linea aerea “leasure” per i voli a lungo raggio, Eurowings Discover, che inizierà a volare questo mese con un servizio di alta qualità. Dal 1° novembre 2021 al 23 aprile 2022, Discover offrirà voli diretti da e verso Barbados tre volte a settimana (lunedì, mercoledì e sabato). I viaggiatori possono scegliere fra tre classi, Business, Premium economy ed Economy, con diverse possibilità di spazio per le gambe sull’Airbus A330. Due pasti sono inclusi per tutti i passeggeri.
Poiché i voli di andata partono da Francoforte alle 13:30 e i voli di ritorno arrivano alle 10:05, sono in grado di adattarsi a numerose coincidenze in tutta Europa.
Quando si parla del futuro dell’arte barbadiana, nessuna lista degli astri nascenti sarebbe completa senza l’inclusione di Sheena Rose. Lodata come la Rihanna del mondo dell’arte, Rose è un’artista multidisciplinare dotata di un’incredibile talento nel campo della performance art, dei nuovi media, della pittura, dell’illustrazione e in numerosi altri ambiti.
Le opere della vincitrice di una borsa di studio Fulbright sono state presentate nelle riviste più prestigiose del mondo, tra cui Conde Nast, The NY Times e Vogue, e in una serie televisiva statunitense di successo di Fox, “Empire”. Nel 2019, ha creato un murale a due piani all’Inter-American Development Bank di Washington, per la consacrazione definitiva.
Recentemente le è stato diagnosticato il lupus e Sheena ha trovato nuovi stimoli per provare nuove iniziative nella lotta contro la malattia. Ciò include la nuova passione per il nuoto e l’uso dell’oceano come tela per le sue creazioni. La sua opera, nota come “Shelter, where home is”, è stata fotografata a Brownes Beach, sulla costa meridionale di Barbados. Immersa nell’acqua, l’artista ha usato un ombrello per rappresentare la casa e il rifugio.
Recentemente le è stato diagnosticato il lupus e Sheena ha trovato nuovi stimoli per provare nuove iniziative nella lotta contro la malattia. Ciò include la nuova passione per il nuoto e l’uso dell’oceano come tela per le sue creazioni. La sua opera, nota come “Shelter, where home is”, è stata fotografata a Brownes Beach, sulla costa meridionale di Barbados. Immersa nell’acqua, l’artista ha usato un ombrello per rappresentare la casa e il rifugio.
Recentemente le è stato diagnosticato il lupus e Sheena ha trovato nuovi stimoli per provare nuove iniziative nella lotta contro la malattia. Ciò include la nuova passione per il nuoto e l’uso dell’oceano come tela per le sue creazioni. La sua opera, nota come “Shelter, where home is”, è stata fotografata a Brownes Beach, sulla costa meridionale di Barbados. Immersa nell’acqua, l’artista ha usato un ombrello per rappresentare la casa e il rifugio.
Ubicato nella vivace località di Saint Lawrence Gap, sulla costa meridionale, il Sandals Royal è uno dei due hotel della catena Sandals presenti sull’isola di Barbados, il primo del marchio a offrire, tra le altre cose, una piscina e un bar sul tetto e un impianto da bowling a quattro piste. Questo hotel all-inclusive per soli adulti ha recentemente inaugurato 66 nuove suite, per un totale di 338 camere. La sezione del South Seas Village del Sandals Royal Barbados include quattro nuove categorie di camere, incluse tre nuove suite Butler Level e una nuova suite Club Level. Sono stati inoltre aggiunti due nuovi ristoranti ispirati al benessere, nell’ambito della Tranquillity Collection, per un totale di nove ristoranti nel resort. Gli ospiti potranno inoltre usufruire di due nuove piscine di acqua dolce nella tranquilla sezione del South Seas Village.
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Da:
Sempre attenti al mercato ed alle esigenze degli agenti e dei passeggeri con idee e innovazione.
Questo è un dogma che a Idee per Viaggiare attendono in maniera quasi maniacale. Le notizie legate alle riapertura di alcuni paesi e il cambio di velocità della situazione, che apre diversi spiragli per la ripresa delle attività, vede il to capitolino in prima fila con iniziative di incentivazione alla ripresa dei viaggi.
Nelle ultime settimane si sta registrando un interessante ripresa della richiesta preventivi ed anche delle prenotazioni per viaggi a partire da ottobre in poi verso EAU, Giordania, Oceano Indiano.
«Sono timidi segnali di ripresa che hanno dato un’accelerazione al reparto “prodotto” il quale ha ripreso l’attività a pieno ritmo – commenta Danilo Curzi, ceo – Per quello che riguarda marketing e comunicazione, posso dire che in questi mesi non hanno mai interrotto le iniziative a favore degli agenti di viaggio, dimostrandosi un partner attento e affidabile, applicandosi al miglioramento del sito, completamente ridisegnato con chiavi di accesso molteplici.
Ora non solo mete, attività, destinazioni, temi, ma anche accesso per fattori emozionali e tanto altro».
Da mesi ormai, l’esigenza del mercato è quella di disporre di costanti informazioni aggiornate, certe e puntuali, ma anche strumenti che possano aiutare agenti e clienti a superare le incertezze prima di prenotare la vacanza.
Infatti per far fronte a questa duplice esigenza Idee per Viaggiare ha lanciato due nuove iniziative:
“SI PUÓ VIAGGIARE”: una nuova sezione del sito costantemente aggiornata con informazioni pratiche, chiare e facilmente fruibili relative alle destinazioni e alle procedure necessarie per intraprendere un viaggio in quelle direzioni.
Qui passeggeri e agenti di viaggio possono trovare informazioni precise sulle destinazioni accessibili e, per ognuna, le relative procedure sanitario burocratiche per non incorrere in problemi di ingresso.
Attualmente le destinazioni in programmazione e quindi raggiungibili per turismo e con diritto di reciprocità per le entrate/uscite, sono di fatto cinque: Dubai, Abu Dhabi, Ras Al Khaimah, Isola della Réunion e Canada, cui pare si aggiungano, da novembre, gli USA.
“COUPON A COPERTURA COSTI TAMPONI”: per ogni pratica prenotata e contestualmente all’emissione dei documenti di viaggio, al passeggero verrà fornito un buono del valore di 150€ per persona a titolo di rimborso delle spese sostenute per i tamponi obbligatori (nominativo e non cedibile) spendibile sui prossimi viaggi prenotati con l’operatore entro il 2022, senza limiti di destinazioni.
Si tratta a tutti gli effetti di una contribuzione importante per i costi che saranno sostenuti per tamponi molecolari o rapidi che possono incidere, anche in modo significativo, sul budget della vacanza, in particolare quando a viaggiare sono intere famiglie.
«Con queste due azioni vogliamo incentivare le prenotazioni e aiutare gli agenti di viaggio a convertire più velocemente i preventivi – conclude Curzi – La nuova sezione del sito, costantemente aggiornata, è uno strumento utile per informare correttamente gli agenti e rassicurare il consumatore finale e, soprattutto, dare informazioni certe e verificate in maniera fluida e facilmente fruibile. Ciò che manca ora non è la voglia di viaggiare, ma la sicurezza di poterlo fare con regole chiare e precise. Il coupon è un nostro modo di contribuire alle spese che il consumatore deve sostenere per effettuare i tamponi. Sappiamo che tamponi e test rapidi sono un costo aggiuntivo che pesa sul prezzo finale per questo, attraverso i coupon, vorremmo dare il nostro sostegno nel stimolare il consumatore a viaggiare».
Fra i 31 hotel della catena altoatesina Falkensteiner hotel & residences il quattro stelle sul litorale di Acconia di Curinga, in provincia di Catanzaro è l’esemplificazione della Calabria.
Affacciato sul litorale del Tirreno calabrese, in prossimità della Costa degli Dei, il Falkensteiner Club Funimation Garden Calabria si configura come luogo ideale per scoprire la regione intera.
Si atterra all’aeroporto di Lamezia (15 minuti di transfer), poi da qui è facile raggiungere luoghi come Tropea, la perla del Tirreno, Caminia, sul mar Ionio, Pizzo Calabro… e quindi come recita il payoff di Falkensteiner: “Welcome Home”
«Il resort di recente costruzione, da 2 anni in forza alla nostra catena – spiega Claudio Giaffreda, gm – offre 588 sistemazioni in totale di cui 218 completamente rinnovate, fra le quali 22 tra suite e junior suite (36-40 m²), 89 camere comunicati per famiglie (56 m²) cosa molto importante che riduce l’affollamento dai 1800 potenziali posti letto a 1350 e, non ultime, 19 camere per disabili».
La spiaggia, privata e molto ampia, inserita nel contesto del litorale che congiunge Falerna a Pizzo Calabro, mette a disposizione degli ospiti ombrelloni e lettini, un’area giochi per bambini e il centro nautico “Moonlight bike & Sail” che propone lezioni di vela da parte di Thomas Hofmeister e noleggia catamarani, surf, SUP (stand up paddle board) e pedalò, oltre alle mountain bike per godersi la pineta parallela al mare per ritempranti pedalate.
Per chi preferisse una grande piscina «for all» di 4mila m2 è il cuore del resort, attrezzata, con ombrelloni, lettini, bar e uno spray park dove i bambini possono giocare con l’acqua. Una seconda piscina di mille m2 è invece riservata ai soli adulti in cerca di relax totale e serenità.
L’animazione, punto forte delle serate, ha anche spazi dedicati a bambini e ragazzi:
Falky-Land dedicata a due fasce d’età (4-7anni e 7-12 anni), Teenie-Land, l’ area dedicata ai ragazzi dai 13 anni in su con diverse attrattive.
L’area sportiva, oltre a quella in spiaggia, propone all’ingresso del resort, per non arrecare disturbo al riposo, campi per tennis, padel, calcio, beach volley e poi ping pong, bocce, badminton, mini-golf, shuffleboard, tiro con l’arco.
«Poi ci sono le escursioni che nobilitano la già completa offerta del Club Funimation Garden – conclude Giuffreda – La Costa degli Dei, stupefacente alternanza di baie, spiagge e panorami unici, il Platano Gigante di Curinga, vincitore del Premio “Tree of the Year 2020”, la bella Tropea con il Santuario di Santa Maria dell’Isola e la stupenda Terrazza del Tirreno, le calette e spiagge di Capo Vaticano, la famosa Chiesetta di Piedigrotta, Pizzo Calabro con il Castello e il famoso “tartufo” la vicina Costa Viola con Bagnara, Scilla e Reggio Calabria e le Isole Eolie, facilmente raggiungibili in barca con un ventaglio di escursioni».
Non poteva mancare la spa, ’Acquapura spa” al Falkensteiner Club Funimation Garden Calabria, uno dei plus del resort.
«Qui anche il relax assume connotati mediterranei, un po’ come tutto quello che ci ispira pur nel confine del concept delle spa della catena – prosegue Giaffreda – Qui nell’area benessere, tra ispirazioni locali ed un tocco innovativo, Acquapura spa abbina la vacanza attiva, contemplativa o come la desiderate voi, a momenti in cui prendersi cura totale del proprio benessere ed equilibrio psico fisico grazie alle assolute qualità professionali delle terapiste».
La zona dedicata la benessere propone, in una ampia area sulla terrazza sopra il ristorante principale, 500 mq utili dove, oltre alle quattro cabine destinate ai trattamenti, vi sono bagno turco, bio sauna e sauna finlandese. L’area relax è sia all’interno che all’esterno a fianco della moderna e attrezzata (Technogym) palestra, con una propaggine all’aperto dedicata allo spinning.
Essenze, profumi, odori, erbe mediterranee con le loro antiche proprietà sono il cuore della Calabria, terra di benessere, che offre uno stile di vita slow living, una natura incontaminata, un’aria sana e pulita, e la linea dei prodotti artigianali, locali e di altissima qualità “Acqua degli Dei”.
“Last but not least” la ristorazione, che Falkenstainer prede davvero sul serio. Diversi sono i ristoranti.
Il Giardino: è il principale, mentre il Pescatore è in spiaggia, a buffet, aperto a pranzo e cena. Di giorno, qui accanto c’è il Food Truck di Caterina che offre deliziosi fritti.
Ma il fiore all’occhiello è “La Terrazza” il ristorante gourmet del resort che dalla stagione 2021 vede un menù degustazione ideato da Nino Rossi, uno dei cinque chef calabresi stallati Michelin (1 stella ) presso il suo ristorante Qafiz a Santa Caternia d’Aspromonte.
Una passione nata per caso nel 2008 che sfocia nella cucina che accompagna gli ospiti in un viaggio attraverso i sapori della Calabria rivisitati in chiave personale ed innovativa. Non esiste una vera cucina calabrese, ma una cucina comune a molte regioni del sud con qualche rivisitazione, basata su piatti “poveri”, ma con grandissimi ingredienti; forse l’unico piatto tipico è il Morzello che nasce nel catanzarese, a base di interiora di vitello.
«Vorrei che passasse il concetto che la cucina calabrese -spiega Nino Rossi – non è come la si immagine con i luoghi comuni “anduja, spezie e pomodoro” ma, viceversa, è varia perché basata su ingredienti eccellenti che poi possono dare vita a piatti fantasiosi e diversi da quello che ci si immagina».
SI RIPARTE VERSO UNA DELLE METE PIU’ AMATE DAGLI ITALIANI
Mentre a Las Vegas si sta svolgendo l’ IPW (international pow wow) la fiera di settore più importante per gli Stati Uniti, (18/22 settembre) dove sono presenti anche una trentina di buyer italiani, arriva la notizia che fa tornare a sorridere agenzie di viaggio e tour operator: dal prossimo novembre l’amministrazione Biden toglierà i paletti che impedivano a cittadini di UK, Europa e altri paesi di entrare nei confini USA.
Coupe de teatre
Un “coup de teatre” preparato certamente in concomitanza con la vetrina del turismo americano, ma è davvero un sollievo perché già l’atmosfera torna elettrica.
Una vera “notizia bomba” che restituisce la speranza ad un settore che prima della pandemia contribuiva all’incoming americano con 1 milione di turisti e che nel 2019 ha visto il nostro paese posizionato al X posto tra i più importanti contributori agli arrivi.
Cifre terribili
Considerando luglio 2021 siamo scesi al 26° posto, con un decremento del 93% sugli arrivi a testimonianza di una situazione grave, soprattutto per i tour operator e gli agenti di viaggio coinvolti nel in questo segmento di mercato, assieme all’associazione Visit Usa, che guardano con nostalgia ai lontani tempi del milione 45mila arrivi, record storico del 2015 o del milione 32 mila del 2017.
Questa “virata” sostituirà il patchwork di divieti di viaggio istituito per la prima volta durante la presidenza Trump, appena esplosa la pandemia, lo scorso anno, rafforzato dalla successiva amministrazione Biden, limitando i viaggi dei “non cittadini” che si erano recati nei 14 giorni precedenti nel Regno Unito, nell’Unione europea, Cina, India, Iran, Irlanda, Brasile e Sudafrica.
Un impedimento di fatto, fonte di crescente frustrazione geopolitica, specialmente tra gli alleati Regno Unito e UE, dove i casi di virus erano molto meno numerosi che negli Stati Uniti, durato 18 lunghissimi mesi. L’allentamento delle misure arriva prima dell’incontro di Biden con alcuni leader europei a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Lunedì le guidelines
Il prossimo lunedì il presidente Joe Biden, dovrebbe annunciare le nuove “policy” per gli ingressi nel paese ed ufficializzare la data di entrata in vigore delle nuove misure. Insomma da novembre coloro che hanno completato il ciclo vaccinale provenienti dagli Stati dell’EU e dal Regno Unito potranno entrare in USA, a patto che effettuino un test che abbia esito negativo, nelle 72 ore precedenti l’arrivo.
Insomma la paura di dover stare 15 giorni in quarantena per una settimana di vacanza (paradosso) è svanita: i vaccinati non dovranno effettuare la quarantena e le compagnie aeree avranno il compito di raccogliere le informazioni dei passeggeri per monitoraggio e tracciamento.
Si torna pertanto alla “reciprocità” poiché da mesi diversi paesi europei consentivano l’ingresso ai turisti americani, mentre viaggiare negli Stati Uniti con Esta o Visa rimaneva possibile solo in situazioni eccezionali, come quella che ha consentito a molti addetti ai lavori di partecipare all’IPW grazie al lavoro di U.S. Commercial Service, U.S. Travel e Homeland Security, per l’ottemimento della documentazione NIE (National Interest Exemption) una deroga per interesse nazionale.
La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki durante un briefing ha affermato: «All’inizio di novembre, metteremo in atto protocolli rigorosi per prevenire la diffusione di covid da parte di passeggeri che volano a livello internazionale negli Stati Uniti richiedendo che cittadini stranieri adulti in arrivo negli USA abbiano completato il ciclo vaccinale».
Soddisfazione del mondo turistico
La decisione di riaprire i confini degli Stati Uniti ai visitatori stranieri è stata accolta con soddisfazione in tutto il settore turistico in quanto considerato fondamentale per il ripristino delle operazioni.
Dall’IPW Roger Dow, ceo e presidente di U.S. Travel e grande artefice della crescita turistica statunitense degli ultimi 3 lustri ha commentato: «Questo è un importante punto di svolta che accelererà il recupero dei milioni di posti di lavoro legati ai viaggi che sono stati persi causa le restrizioni ai viaggi internazionali».
Il consigliere alla Casa Bianca per la risposta alla pandemia, Jeffrey Zients, ha dichiarato che il requisito del vaccino si applicherà a tutti i cittadini stranieri che entreranno negli Stati Uniti, rimarcando che non basterà il green pass, ma servirà anche un tampone da effettuare da tre giorni prima di partire per gli Stati Uniti, di esito, ovviamente, negativo da mostrare all’arrivo.
I cittadini americani non vaccinati dovranno, viceversa effettuare un test il giorno prima della partenza ed uno all’arrivo.
Ultimo dubbio relativamente a chi ha completato il ciclo vaccinale con Astra Zeneca, non riconosciuto in USA. Validi, invece, J&J, Moderna, Pfizer.
Le meraviglie de Le Isole di Tahiti non si limitano all’incomparabile bellezza dei paesaggi, alla frizzante aria di mare e al profumo di fiori freschi. Le tradizioni secolari di questo angolo di paradiso includono ricette in grado di rendere la vita, se possibile, ancora più piacevole e donare un tocco di esotismo alla nostra quotidianità.
Anche a queste latitudini, la saggezza delle nonne (māmā in polinesiano) si rivela sorprendente. Una narrazione tramandata nel corso del tempo che annovera, tra i vari espedienti per vivere meglio, anche la preparazione e l’uso del Monoï, un unguento ricco di proprietà benefiche a base di ingredienti tipicamente polinesiani: olio di cocco e fiori di tiaré.
Il Monoï è un elemento strettamente connaturato alla tradizione delle isole. È infatti spesso impiegato durante i riti sacri negli arcipelaghi dei mari del sud, ma viene anche utilizzato quotidianamente da tutta la famiglia: dalle donne per mantenere lo splendore di pelle e capelli, per i bambini dopo il bagno e mantenere la pelle morbida, dai surfisti e dai sub per reidratare la pelle dopo una lunga permanenza in mare. Grazie alle sue proprietà lenitive e antisettiche, il monoï viene utilizzato anche in caso di scottature.
Prodotto sia a livello casalingo che in laboratori botanici specializzati, è molto apprezzato anche dai visitatori de Le Isole di Tahiti, che spesso lo acquistano come souvenir e continuano a utilizzarlo anche a casa. Il Monoi è infatti un ottimo prodotto per concedersi qualche momento di relax e avere pelli e capelli luminosi e idratati, in preparazione all’estate. Ecco alcuni consigli su come usarlo:
· Azione idratante. L’applicazione quotidiana sulla pelle leggermente umida fornisce una buona idratazione alla pelle, rendendola liscia e morbida.
· Proprietà protettive e nutrienti. L’olio di monoi viene utilizzato per nutrire i capelli secchi e danneggiati. L’applicazione sui capelli umidi restituisce morbidezza e lucentezza ai capelli e li rende facili da pettinare.
· Effetto riparazione. Il Monoi è un ottimo trattamento doposole perché nutre in profondità la pelle. La sua azione emolliente limita l’effetto desquamante e migliora l’abbronzatura e, l’applicazione su tutto il corpo dopo l’esposizione aiuta a mantenere la pelle elastica e liscia.
Altri prodotti locali e ingredienti naturali possono essere aggiunti al monoi per esaltarne le qualità (olio di tāmanu, ottenuto dalla spremitura delle noci e dotato di proprietà curative, o noni, un antico rimedio con proprietà immunostimolanti, antinfiammatorie e disinfettanti).
Oltre alle proprietà benefiche intrinseche, la piacevole fragranza di questo olio è in grado di richiamare alla mente la sintonia con la natura, l’oceano e molte altre delle numerosissime esperienze che rendono così magiche Le Isole di Tahiti. La sola applicazione evoca attraverso la memoria olfattiva il benessere e la bellezza de Le Isole di Tahiti.
Da: Tahiti Tourisme
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A Petra c’è molto da vedere e per organizzare al meglio il vostro soggiorno in questa città mitica, abbiamo raccolto tutte le informazioni principali e i consigli dei nostri esperti.
Lungo 1,2 km, il Siq, o gola, con le sue strette pareti verticali è una delle attrattive principali di Petra. Il percorso attraverso questo passaggio suggestivo, che serpeggia verso la città nascosta, anticipa le meraviglie che attendono il visitatore più avanti. I nabatei, che avevano compreso appieno il valore di questa funzione preparatoria, ne fecero una via sacra, punteggiata di siti di rilevanza spirituale.
Il Siq comincia in prossimità di un grande ponte. Sulla destra, il Wadi Muthlim si snoda attraverso una galleria nabatea. L’ingresso del Siq un tempo era sormontato da un arco monumentale nabateo. Molte persone percorrono in fretta il Siq, impazienti di arrivare a Petra. È un peccato, perché questo corridoio di pietra ha un fascino che merita di essere scoperto, e più tempo si impiega ad attraversarlo più si assapora il momento finale dell’arrivo.
Tecnicamente il Siq, con le sue pareti alte 200 m, non è un canyon (una gola scavata dall’acqua), bensì una faglia geologica prodotta da forze tettoniche. In vari punti si può vedere come le venature della roccia su una parete siano speculari a quelle della parete opposta (potrete accorgervene più facilmente nei punti in cui il Siq si restringe fino a 2 m). Sono tuttora visibili gli antichi canali scavati nella pietra per portare l’acqua a Petra, e in alcuni punti ci sono ancora le condutture in terracotta risalenti a 2000 anni fa.
Alcuni storici ritengono che la funzione primaria del Siq fosse simile a quella della Via Sacra degli antichi greci e romani. Alcuni dei rituali più importanti che scandivano la vita spirituale di Petra iniziavano con una processione attraverso questa stretta gola, che rappresentava anche la meta finale dei pellegrini nabatei. Molte nicchie ancora oggi visibili lungo le pareti del Siq erano destinate a contenere sculture o rappresentazioni (chiamate baetyl) della più importante divinità nabatea, Dushara. Questi piccoli luoghi sacri avevano un valore simbolico per pellegrini e sacerdoti, preparandoli alla vista dei templi, delle tombe e dei santuari più elaborati che si trovavano nel cuore della città e ricordando loro che stavano lasciando il mondo esterno per varcare la soglia di quella che molti ritenevano una città sacra.
A un certo punto il Siq si apre rivelando una tomba squadrata accanto a un fico solitario. Un po’ più avanti, cercate sulla parete sinistra un’incisione erosa dal tempo raffigurante un cammello e un carovaniere. Il canale dell’acqua passa dietro l’incisione. Nel tratto successivo, le pareti sembrano quasi arrivare a toccarsi in alto, chiudendo fuori i rumori e la luce e accentuando il senso di attesa di un primo scorcio del Tesoro. È un’introduzione sublime alla Città Antica.
Nota localmente come Tesoro, questa è la tomba che più incanta i visitatori. La facciata ellenistica è un capolavoro di maestria. Sebbene scavato in una parete di arenaria ferrosa per ospitare la tomba del re nabateo Aretas III, il Tesoro deve il nome alla leggenda secondo la quale un faraone egizio nascose qui il suo tesoro (nell’urna sulla facciata) mentre inseguiva gli israeliti.
Alcuni abitanti del posto chiaramente dovettero credere a questa storia, visto che l’urna, alta 3,5 m, è crivellata di colpi di fucile. Come in tutti i monumenti di Petra scavati nella roccia, l’interno è disadorno. Il momento migliore per fotografare il Tesoro è tra le 9 e le 11 del mattino, quando la facciata è interamente esposta al sole.
È la più accessibile delle cosiddette ‘alture’ di Petra, costruita sulla cima del Jebel Madbah e munita di canali di scolo per far defluire il sangue degli animali sacrificati. V
Lasciatevi impressionare dagli obelischi, alti più di 6 m, scavati nella parete rocciosa e non costruiti sopra di essa: osservando lo spazio vuoto che li circonda, potrete farvi un’idea delle proporzioni epiche degli scavi che hanno comportato. Dedicati alle divinità nabatee Dushara e Al ‘Uzza, la loro pietra ricca di ferro luccica al sole ed essi appaiono come totem in questo territorio un tempo sacro.
La zona dell’altare comprende un grande triclinio rettangolare, dove i celebranti del sacrificio consumavano una cena comune. Al centro dell’Altura c’è un grande blocco di pietra preceduto da tre gradini. Si tratta di un motab, o deposito, dove si custodivano le statue delle divinità cui era dedicata la processione. Accanto a questo si trova l’altare circolare, cui si accede da altri tre gradini; i bacini in pietra situati lì vicino servivano per lavarsi e purificarsi.
Il fievole belato di una pecora o il tintinnio di una campanella al collo di una capra evocano l’antica scena – salvo che all’epoca a nessuna persona comune sarebbe stato consentito di entrare in questo luogo, il più sacro tra i siti sacri. Abbracciate con lo sguardo il magnifico panorama che si estende davanti a voi – ben al di sopra delle mortali vicende della città antica e di quella moderna – e capirete facilmente come mai questo sito dovesse sembrare più vicino al cielo che alla terra.
A valle del Teatro, il wadi si allarga creando un passaggio più ampio. A destra, il grande massiccio del Jebel Al Khubtha incombe sulla vallata. All’interno delle sue pareti rivolte a ovest sono scavati alcuni fra i più importanti luoghi di sepoltura di Petra, conosciuti collettivamente come “Tombe Reali”. Il sito è particolarmente spettacolare nel tardo pomeriggio, quando è immerso nella luce dorata del tramonto.
Alle Tombe Reali si accede salendo una scalinata che parte dal fondovalle, nei pressi del Teatro. Una bella escursione a piedi parte dalle Tombe Reali e sale fino ai numerosi luoghi di culto sulla cima livellata dell’Altura del Jebel Khubtha, da cui si gode una vista magnifica del Tesoro. La scalinata è chiaramente visibile tra la Tomba del Palazzo e la Tomba di Sesto Fiorentino.
Nascosto in alto fra le colline, il Monastero è uno dei monumenti leggendari di Petra. Fu costruito come tomba dai nabatei nel III secolo a.C. Il nome deriva dalle croci scolpite sulle pareti interne, che suggeriscono come la struttura sia stata adibita a chiesa in epoca bizantina. L’antico sentiero scavato nella pietra, costituito da oltre 800 gradini, parte dal Basin Restaurant e segue la via processionale.
Il chiosco di tè allestito in una grotta di fronte al Monastero è un buon punto di osservazione da cui ammirare la facciata ellenistica dell’edificio. Il cortile davanti al Monastero, dove si tenevano le cerimonie sacre, un tempo era circondato da colonne.
Dietro il chiosco di tè, la tomba n. 468 merita una visita per la bella facciata, i rilievi purtroppo rovinati e la splendida vista. Un sentiero sale ad alcuni punti panoramici da cui si godono vedute mozzafiato sul Wadi Araba, Israele e i Territori Palestinesi e verso sud fino alla cima del Jebel Haroun, sul quale sorge un piccolo santuario bianco.
Siq Al Barid (Gola Fredda), comunemente chiamata Piccola Petra, merita senz’altro una visita. Si pensa che fosse un centro agricolo, nonché una stazione commerciale e di rifornimento per le carovane di cammelli dirette a Petra. La zona circostante è suggestiva e interessante da esplorare, soprattutto perché comprende alcuni degli insediamenti più antichi al mondo, tra cui Al Beidha.
Invece di tentare l’impresa di visitare superficialmente tutti i siti più importanti della Città Antica (il sistema migliore per sviluppare la sindrome da ‘rifiuto dei monumenti’), cercate di vivere Petra a modo vostro prendendovi del tempo per girare fra le tombe senza nome, fare un picnic all’ombra di oleandri in fiore o sorseggiare un tè vicino a una bancarella nel fondovalle, osservando gli altri che si affannano per ‘vedere tutto’.
I seguenti itinerari combinano alcuni dei siti imperdibili con esplorazioni fuori dai sentieri più battuti.
Attraversate con calma il Siq, assorbendo la sua atmosfera particolare e assaporando il momento della rivelazione del Tesoro. Resistete alla tentazione di andare subito al Teatro; risalite invece la scalinata che vi porterà all’Altura del Sacricio. Fate una pausa per un tè all’Obelisco e poi imboccate il sentiero che si inoltra nel Wadi Farasa, ammirando i fiori selvatici e la Tomba del Giardino lungo il percorso. Il sentiero raggiunge la Strada Colonnata costeggiando formazioni rocciose dai molti colori. Se vi rimane un po’ di tempo, visitate le Tombe Reali, per poi ritornare a fondovalle per una chiacchierata con i venditori beduini per la ricerca della bottiglia di sabbia perfetta.
Trascorrete la mattinata seguendo l’itinerario precedente, ma portatevi il necessario per un pranzo al sacco. Dopo aver visitato le Tombe Reali, costeggiate il Qasr Al Bint e percorrete l’ampio wadi che conduce al Jebel Haroun fino a raggiungere il Monumento del Serpente, un posto ideale per uno spuntino e un riposino. Al ritorno visitate il Qasr Al Bint, ma risparmiate un po’ di energia per salire al Monastero, il coronamento perfetto di una visita a Petra.
Trascorrete la seconda giornata inerpicandovi lungo l’entusiasmante Wadi Muthlim (se aperto) e riprendete poi le forze con un barbecue al Basin Restaurant. Smaltite il pranzo esplorando la bellezza nascosta del Wadi Siyagh con le sue pozze d’acqua, prima di ritornare indietro lungo la Strada delle Facciate. Sedetevi vicino al Teatro per guardare il sole che tramonta sulle Tombe Reali di fronte a voi, lo spettacolo più affascinante di Petra.
Fonte: lonelyplanetitalia.it
Certo, l’altrettanto famosa Sagrada Familia a Barcellona è a dir poco impressionante. Ma i lavori di costruzione sono iniziati nel 1882 ed è sulla buona strada per essere presto avvolti, il che significa che non si avvicinerà affatto al record detenuto dalla Cattedrale di Colonia. La pietra angolare di questo punto di riferimento di Colonia fu posata nel 1248, ma i lavori di costruzione non fu ufficialmente completato fino al 1880. Questo è un periodo di 632 anni, durante il quale il lavoro è stato sospeso per circa tre secoli.
Pronto per un altro disco? Non dobbiamo guardare oltre una struttura di fortificazione medievale in Renania-Palatinato… Dopo tutto, la torre più appoggiata al mondo ora si ritiene che si trovi a Dausenau come parte delle mura della città vecchia. Scommetto che pensavi che fosse nella città molto più famosa di Pisa in Italia, vero? In realtà, la Torre Pendente di Pisa “solo” ha una magra di quattro gradi, mentre la nostra torre tedesca è inclinata di 5,22 gradi). La Germania vanta anche una chiesa a Suurhusen, nella Frisia orientale, che batte il record italiano con la sua torre appoggiata a 5,19 gradi. La parrocchia locale organizza visite guidate se vuoi saperne di più.
Rispetto ad alcuni degli altri affascinanti aneddoti, non ci è messo molto a stabilire un record mondiale di tick-tocking a Triberg nella Foresta Nera nel sud-ovest della Germania, dove il orologio a cucù più grande del mondo è stato creato in soli cinque anni. Puoi partecipare a una visita guidata per esplorare il funzionamento interno dell’orologio: il suo meccanismo misura a 4,5 x 4,5 metri e presenta ingranaggi in legno con un diametro massimo di 2,6 metri. Il cuculo da solo pesa 150 kg e il pendolo è lungo ben otto metri. Il peso dell’intero orologio è di sei tonnellate pesanti.
Mentre sei lì, puoi raggiungere a piedi il Triberg Nature Discovery Park, che si dà il caso sia il luogo della nostra prossima attrazione: la cascata più alta della Germania (al di fuori delle Alpi in ogni caso). Gutach River si tuffa su sette cascate che coprono una caduta complessiva di 163 metri. Se visiti questo spettacolare fenomeno naturale, sarai trattato con una vista assolutamente mozzafiato da una delle passerelle, dove puoi sentire lo spray in faccia. Se includiamo le Alpi nelle nostre statistiche, però, Röthbachfall nel Parco Nazionale berchtesgaden in Baviera è il vero detentore del record tedesco grazie alla sua caduta di 470 metri. Un sentiero attraverso il pittoresco paesaggio montano ti porta a questa imponente cascata. Mentre siamo sulle Alpi, non possiamo dimenticare Tiefenbach nella regione dell’Allgäu, sede Breitachklamm, la gola più profonda della Germania con pareti rocciose alte fino a 150 metri.
Anche se lasciate cadere Ulm Minster in questa sorprendente gola, starebbe comunque spuntando per una buona decina di metri. Dopo tutto, il campanile di questa chiesa nella città situata lungo le rive del Danubio ai margini dell’Alb svevo misura a 161,53 metri, rendendola la più alta del mondo. Se vuoi visitare la piattaforma di visualizzazione, dovrai salire 768 gradini. Ma sarai in grado di vedere fino alle Alpi in una giornata limpida, rendendo lo sforzo più che degno del tuo tempo. Ci sono voluti circa 200 anni per costruire Cattedrale di Ulm e l’edificio riuscì a sfuggire alla seconda guerra mondiale in gran parte illeso. I lavori di costruzione sono stati ufficialmente completati nel 1890.
A quel punto, Treviri era in circolazione da qualche tempo. Come avrai intuito, questa città vicino al confine con il Lussemburgo è la città più antica della Germania. Beh, almeno secondo le affermazioni della città. Poiché non vi è alcuna conferma ufficiale di questo status e c’è qualche dibattito sulla definizione applicabile di città, un certo numero di altri luoghi credono di meritare invece il titolo, tra cui Augusta, Andernach e Worms.
Desideroso di cementare il suo posto nella storia, Treviri torna alla storia di Trebeta, il principe assiro che si dice abbia fondato la città nel 2050 aC. Ciò significherebbe che Treviri precede Roma di 1.300 anni. Una cosa è certa: i numerosi monumenti romani della città gli sono valsi l’onore di essere elencato come patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1986. La famosa porta della città di Porta Nigra è un esempio che è diventato un emblema di questa città lungo la banche della Mosella.
La Germania è orgogliosa di non essere la patria di nessuna fine dei siti patrimonio mondiale dell’UNESCO, con l’attuale totale di circa 50. Eppure il tunnel di Rennsteig non è uno di questi, nonostante sia il tunnel più lungo del paese. Con una lunghezza di poco inferiore agli otto chilometri (la metropolitana occidentale è di 7.916 metri e la metropolitana orientale è di 7.878 metri), è stata creata come parte dell’autostrada A71 tra Erfurt e Schweinfurt e passa sotto la cresta della foresta turingia. I lavori iniziarono ufficialmente nel 1998 e il Cancelliere tedesco dell’epoca, Gerhard Schröder, dichiarò aperto il tunnel nel 2003.
Un ponte monumentale collega Stralsund nel Meclemburgo-Pomerania occidentale nel nord-est della Germania alla più grande isola del paese, Rügen. Si estende su 926 metri quadrati di terreno nel Mar Baltico. Situato a 118 metri, il Königsstuhl è la più alta delle famose scogliere di gesso Parco nazionale Jasmund, in pendenza fino a tuffarsi nel mare turchese. Le scogliere di gesso di Stubbenkammer sono salite alla fama dopo aver ispirato l’artista Caspar David Friedrich a dipingere il suo apprezzato dipinto ad olio “Chalk Cliffs on Rügen”.
Da: Ente Nazionale Germanico per il Turismo
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L’On. Ministro del Turismo di Anguilla, Haydn Hughes ha accolto con piacere l’annuncio di Juan Carlos Liscano, vicepresidente di MIA Hub Operations di American Airlines, di un nuovo servizio aereo tra l’aeroporto internazionale di Miami (MIA) e l’aeroporto internazionale Clayton J. Lloyd di Anguilla (AXA), a partire dall’11 dicembre 2021.
“Siamo lieti che American Airlines abbia deciso di inserire una linea bisettimanale per Anguilla questo inverno”, ha dichiarato il ministro Hughes. “L’introduzione del volo diretto ad Anguilla dagli Stati Uniti è un obiettivo a cui abbiamo lavorato a lungo e siamo entusiasti che i nostri sforzi abbiano ora dato i suoi frutti. Questo è un enorme segno di fiducia nella nostra destinazione, poiché American Airlines ha le attrezzature e la rete che ci consentiranno di aumentare significativamente gli arrivi sull’isola e sviluppare ulteriormente il nostro prodotto turistico”, ha continuato il ministro Hughes.
I voli diretti opereranno tutto l’anno, due volte a settimana, il mercoledì e il sabato. I voli partiranno da MIA alle 10:50 e arriveranno ad AXA alle 14:49. Il volo di ritorno partirà da AXA alle 15:40, con arrivo a MIA alle 17:53.
“L’introduzione di questi voli di linea costituisce una svolta per la nostra industria del turismo”, ha dichiarato entusiasta il presidente di ATB, Kenroy Herbert. “L’accesso ad Anguilla è un fattore critico e il gateway di Miami offre un’eccellente connettività dalla costa occidentale, quindi apre nuovi mercati redditizi per Anguilla. Questo nuovo servizio creerà una serie di opportunità di turismo d’affari e di piacere per la nostra isola”, ha concluso.
A proposito di Anguilla
Nascosta nel nord dei Caraibi, Anguilla è una bellezza timida dal sorriso caloroso. Una striscia sottile di corallo e calcare circondata dal verde, l’isola ha 33 spiagge, considerate da viaggiatori esperti e top travel, per essere le più belle del mondo. Una fantastica scena
culinaria, un’ampia varietà di resort a prezzi variabili, una miriade di attrazioni e un entusiasmante calendario di festival fanno di Anguilla una destinazione seducente e affascinante.
Anguilla si trova appena fuori dai sentieri battuti, quindi ha mantenuto un carattere e un fascino affascinante. Eppure può essere comodamente raggiungibile da due accessi principali: Puerto Rico e St. Martin, e in aereo privato.
Romanticismo? Eleganza a piedi nudi? Fascino senza pretese? Beatitudine senza limiti? Anguilla va oltre lo straordinario.
Da: Anguilla Tourist Board
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Un blog come il nostro ne ha viste e ne vede di tutti i colori. Questo maledetto periodo ha colpito senza pietà proprio il mondo del turismo e in particolare delle agenzie di viaggio e tour operator. Abbiamo cercato di aggiornarvi sulle chiusure, riaperture e norme per viaggiare. Vi abbiamo fatto sognare illustrando qualche destinazione, città, paese, isola etc etc. Anche per noi ora è il momento di riposarci al di là se possibile o no spostarci dove magari avremmo voluto andare. Ci rivediamo il 13 Settembre, sempre con l’informazione e gli approfondimenti sul tema del turismo.