L’acqua è blu – non è vero? Bene, sembra che Madre Natura ami tenerci sulle spine e questo significa che l’acqua è a volte, beh, il colore della gomma da masticare. L’Australia è famosa per alcuni animali bizzarri e luoghi insoliti, ma i suoi laghi rosa sono in una categoria a parte. Per anni, uno di questi corpi idrici ha sfidato la spiegazione scientifica, ma la ricerca recente sta arrivando a comprendere i motivi che colorano le acque di rosa.
Pensa in rosa!
A Middle Island, al largo della costa meridionale dell’Australia occidentale, si trova il lago Hillier, uno dei laghi rosa più famosi d’Australia. Nel 2015, un team di ricercatori del progetto Extreme Microbiome (XMP) decise di condurre un’indagine riguardo la vivida tonalità del lago. In passato, si ipotizzò che il colore potesse essere dovuto al suo alto contenuto di sale o alla presenza di microalghe. I ricercatori dell’XMP volevano saperlo con certezza, poiché sospettavano che alcuni estremofili che prosperavano nell’ambiente aspro e salato del lago Hillier potessero esserne la vera causa. Raccolsero campioni di acqua, quindi eseguirono analisi del DNA su ciò che trovarono.
Alla fine, trovarono 10 specie di batteri amanti di acque salate e diverse specie di alghe Dunaliella – che hanno tutti una certa tonalità di rosa o rosso. Mentre queste sono tutte cause probabili, trovarono qualcosa di ancora più sorprendente. Una singola specie di batterio chiamato Salinibacter ruber era responsabile del 33% del DNA raccolto. Gli scienziati sospettano che questo batterio sia la fonte più probabile del bel colore rosa e non dovuto alla presenza di microalghe. Sembra che Madre Natura non possa ingannarci troppo a lungo!
Ora immagina di tuffarti in un lago color gomma da masticare. Nonostante i batteri siano il motivo del colore latte alla fragola, il Lago Hillier è totalmente sicuro per nuotarci. Infatti, l’elevato contenuto di sale del lago probabilmente rende l’acqua così densa che galleggiare sia incredibilmente facile, allo stesso modo in cui si fa nel Mar Morto. Ma vi starete chiedendo il motivo per cui non si vedono molti post su Instagram di persone che nuotano nell’acqua color zucchero filato!
Non è l’estetica il problema! Sfortunatamente, raggiungere il Lake Hillier è estremamente difficile, perché si trova su un’isoletta che può essere raggiunta solo in barca o in elicottero. Ma se riesci ad arrivarci, tuffati in quella pozza color rosa e sarai pronto per una foto. Buon viaggio!
Fonte: Atlasoscura.com
Sicilia: non solo mare. La Riserva dello Zingaro è il luogo ideale per fare trekking in Sud Italia e scoprire località mozzafiato.
La Riserva dello Zingaro, in Sicilia, è un luogo dove mare e montagna si incontrano e si fondono in un unico paesaggio.
Quando si pensa alla Sicilia, normalmente si pensa al mare ma, nell’isola del Sud Italia, si può fare anche trekking. La Riserva dello Zingaro si trova a meno di 40 km da Trapani e offre paesaggi mozzafiato tra cui passeggiare, soprattutto d’estate.
Si tratta di un’area naturale protetta sulle coste siciliane, ai piedi delle montagne. Se si viaggia in auto, la si può lasciare in un apposito parcheggio, per poi acquistare il biglietto d’ingresso al costo di 5 euro. Una volta entrati, bisogna attraversare la galleria nella roccia, per poi imboccare il sentiero che segue.
Ad attirare subito l’attenzione degli escursionisti sono i cinguetti degli uccelli e gli odori di montagna e salsedine. Le piante che maggiormente dominano il territorio sono le palme nane, le felci, i ciclamini e le Euforbie arboree. Per quanto riguarda gli animali, si possono incontrare principalmente conigli, volpi e 39 specie di uccelli ma ci sono anche donnole, ricci, pipistrelli e alcuni rettili, tra cui la vipera. Sulle coste, invece, c’è una splendida struttura di coralli che ricorda le barriere coralline.
Ciò che affascina maggiormente coloro che decidono di fare trekking nella Riserva dello Zingaro, sono i paesaggi mozzafiato che si possono ammirare dall’alto del sentiero principale.
Ci sono viste su alcune splendide cale, dove la sabbia bianca delle spiagge si fonde col mare, estremamente limpido e azzurro. Una delle più belle è Cala del Varo, che può tuttavia essere raggiunta soltanto via mare. Tra le altre c’è poi Cala Capreria dove, nei giorni caldi, i più spericolati possono fare un salto in acqua per rinfrescarsi, tuffandosi direttamente dalle scogliere.
Facendo trekking in questa meravigliosa riserva della Sicilia, si può anche fare tappa in alcuni musei presenti lungo il percorso. Tra di essi, ci sono il Museo delle Attività Marinare e il Museo della Manna, dedicato alla lavorazione del dolcificante tipico siciliano.
Fonte: SiViaggia.it
In Cina apre Tank Shanghai, museo privato nelle ex cisterne di carburante per aerei.
Un’enorme area che unisce attività espositive e ricreative, riqualificazione industriale e vicinanza con la natura, sintomo di una Cina sempre più audace nel campo della creatività.
Se il must di un museo è aprire in uno spazio (solitamente ex industriale) riqualificato, quello di Qiao Zhibing supera ogni immaginazione, trasformando cinque cisterne di carburante per aerei in un’enorme area espositiva. Nasce così Tank Shanghai che, da poco inaugurato, ospita artisti di punta del sistema cinese e internazionale – come l’argentino Adrian Villar Rojas – e una mostra interattiva sul tema dell’acqua.
TANK SHAGHAI: IL PROGETTO
Il museo nasce presso le rive del fiume Huangpu di Shanghai, nello spazio che una volta era deputato a ospitare il combustibile usato come rifornimento agli aerei del vicino aeroporto internazionale di Hongqiao. I cinque enormi serbatoi, ora circondati da un rigoglioso parco urbano, avranno una vita ben diversa, grazie all’ambizioso progetto disegnato dallo studio Open Architecture: un parco ricreativo di 60.000 metri quadrati compreso di spazi espositivi, giardini, negozi e ristoranti. “Le cisterne vengono trasformate da contenitori di carburante in contenitori di arte e vita.
Mentre si rende omaggio al passato industriale del sito, il nuovo parco artistico mira a creare nuova vita urbana ristabilendo il legame tra arte, natura e città”, spiegano gli architetti. Un progetto in cantiere da tempo, che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2017 ma è stato ritardato fino al 2019. Tuttavia, a quanto dichiara il collezionista ideatore del nuovo spazio, la collaborazione e l’appoggio del governo cinese sarebbero stati totali: “Il governo vuole costruire una strada dei musei nel West Bund”, afferma Qiao Zhibing su Artnet News, riferendosi a West Bund Art & Design, una fiera nata del 2014 che ha fatto della zona uno dei district principali di Shanghai, “quindi ha dato un grande sostegno alla nostra infrastruttura“. Il collezionista cinese, arricchitosi grazie alla proprietà di numerosi Karaoke Bar sparsi per tutta Shanghai, possiede opere di autori del calibro di Theaster Gates, Olafur Eliasson, Michaël Borremans e Damien Hirst.
TANK SHANGHAI: GLI ARTISTI OSPITI
“Due delle cisterne sono trasformate in gallerie d’arte, di cui una consiste in un white cube per adattarsi al meglio alle diverse esigenze curatoriali, in particolare alle delicate opere su tela; l’altra, invece, è rimasta quasi completamente intatta per preservare le sue audaci caratteristiche industriali, da utilizzare come spazio speciale per opere d’arte e installazioni su larga scala. Gli altri tre serbatoi vengono rinnovati come spazi multifunzionali per mostre, tempo libero e attività sportiva”, viene spiegato ancora nel progetto redatto da Open Architecture. La diversificazione dell’offerta artistica è quindi la priorità del programma culturale di Tank Shanghai, come dimostrano le tre mostre di apertura.
La prima, infatti, è una mostra collettiva dal titolo Under Construction e include i lavori pittorici, fotografici e tessili degli artisti cinesi Fanzhi, Yang Fudong e Ding Yi; segue poi teamLab: Universe of Water Particles in the Tank, lo spettacolare percorso interattivo che immerge il visitatore in una serie di proiezioni, screening ed effetti audiovisivi a cura del collettivo teamLab, specializzato nella commistione tra arte e tecnologia. Infine, Sometimes you wonder, in an interconnected universe, who is dreaming who?, è la personale dedicata all’artista argentino Adrian Villar Rojas, protagonista di una mostra ospitata presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Tank Shanghai
Fino al 24 agosto
2350 Longteng Ave, Xuhui Qu, Cina
Fonte; Artribune.com – Giulia Ronchi
L’esperienza fatta durante una vacanza di lusso su uno yacht è difficile da eguagliare. Combinalo con un servizio di alta qualità e avrai sicuramente ricordi da raccontare per gli anni a venire!
White Soul è uno yacht esclusivo che fornisce esattamente questo. Dispone di 5 cabine con aria condizionata e arredi eleganti. Ogni cabina è dotata di doccia privata e articoli da toeletta speciali. Inoltre, avrete a disposizione una TV a grande schermo, un sistema hi-fi surround e il Wi-Fi, disponibile su tutta la barca.
Quando si tratta di organizzare le vacanze, White Soul è uno dei modi migliori per esplorare i mari greci e turchi. Questo yacht ti porta in alcuni dei luoghi più esotici della regione. Non perdere l’occasione di goderti la famosa ospitalità greca e addormentarti sotto il cielo stellato.
Questo yacht sfoggia anche un equipaggio professionale accuratamente selezionato. Assicurano che tutte le vostre esigenze siano soddisfatte durante il noleggio e forniscano indicazioni su alcune delle gemme nascoste più interessanti in Grecia e Turchia.
Una cena raffinata sul ponte dello yacht è un must assoluto. E c’è sempre la spaziosa sala da pranzo interna se non hai voglia di mangiare fuori.
Fonte: xoprivate.com
Immergiti nell’indomita natura della costa ovest dell’Irlanda sul più lungo itinerario costiero d’Irlanda: qui panorami mozzafiato e antiche tradizioni renderanno il tuo viaggio indimenticabile!
La Wild Atlantic Way è un sensazionale viaggio fatto di emozioni vere. Altissime scogliere, vivaci villaggi e cittadine, spiagge nascoste, baie epiche, antiche tradizioni e gente accogliente. Che tu scelga di percorrerla tutta o di esplorarla in base ai tuoi desideri, sarà un’esperienza unica.
L’avventura ti aspetta lungo la Wild Atlantic Way
Il frastagliato tratto della Wild Atlantic Way, dalla città di Donegal fino a Sligo e alla lontana Erris nel Mayo, è rinomato per le sue onde che attraggono alcuni dei migliori surfisti al mondo. Ma questo è solo l’inizio.
Anche The Surf Coast è molto ricca culturalmente, dai Céide Fields di epoca neolitica a una vivace scena festivaliera e, naturalmente, all’eredità del poeta W.B. Yeats, che immortalò i paesaggi della sua giovinezza in alcune delle sue opere più note, tra cui The Lake Isle of Innisfree.
Terra e mare si uniscono per creare qualcosa di realmente speciale a Mullaghmore Head. Questa è la patria delle grandi onde in Irlanda, e surfisti di tutto il mondo testano le loro capacità su onde epiche. Ma c’è altro a Mullaghmore. Qui ci sono viaggi in barca fino alle rovine monastiche del VI secolo su Inishmurray Island; il Classiebawn Castle domina il paesaggio circostante con il suo splendore gotico e il vicino Ben Bulben, la montagna piatta resa famosa dalla mitologia irlandese e dalla poesia di W.B. Yeats.
Fonte: Ireland.com
In Cina apre Tank Shanghai, museo privato nelle ex cisterne di carburante per aerei.
Un’enorme area che unisce attività espositive e ricreative, riqualificazione industriale e vicinanza con la natura, sintomo di una Cina sempre più audace nel campo della creatività.
Se il must di un museo è aprire in uno spazio (solitamente ex industriale) riqualificato, quello di Qiao Zhibing supera ogni immaginazione, trasformando cinque cisterne di carburante per aerei in un’enorme area espositiva. Nasce così Tank Shanghai che, da poco inaugurato, ospita artisti di punta del sistema cinese e internazionale – come l’argentino Adrian Villar Rojas – e una mostra interattiva sul tema dell’acqua.
TANK SHAGHAI: IL PROGETTO
Il museo nasce presso le rive del fiume Huangpu di Shanghai, nello spazio che una volta era deputato a ospitare il combustibile usato come rifornimento agli aerei del vicino aeroporto internazionale di Hongqiao. I cinque enormi serbatoi, ora circondati da un rigoglioso parco urbano, avranno una vita ben diversa, grazie all’ambizioso progetto disegnato dallo studio Open Architecture: un parco ricreativo di 60.000 metri quadrati compreso di spazi espositivi, giardini, negozi e ristoranti. “Le cisterne vengono trasformate da contenitori di carburante in contenitori di arte e vita.
Mentre si rende omaggio al passato industriale del sito, il nuovo parco artistico mira a creare nuova vita urbana ristabilendo il legame tra arte, natura e città”, spiegano gli architetti. Un progetto in cantiere da tempo, che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2017 ma è stato ritardato fino al 2019. Tuttavia, a quanto dichiara il collezionista ideatore del nuovo spazio, la collaborazione e l’appoggio del governo cinese sarebbero stati totali: “Il governo vuole costruire una strada dei musei nel West Bund”, afferma Qiao Zhibing su Artnet News, riferendosi a West Bund Art & Design, una fiera nata del 2014 che ha fatto della zona uno dei district principali di Shanghai, “quindi ha dato un grande sostegno alla nostra infrastruttura“. Il collezionista cinese, arricchitosi grazie alla proprietà di numerosi Karaoke Bar sparsi per tutta Shanghai, possiede opere di autori del calibro di Theaster Gates, Olafur Eliasson, Michaël Borremans e Damien Hirst.
TANK SHANGHAI: GLI ARTISTI OSPITI
“Due delle cisterne sono trasformate in gallerie d’arte, di cui una consiste in un white cube per adattarsi al meglio alle diverse esigenze curatoriali, in particolare alle delicate opere su tela; l’altra, invece, è rimasta quasi completamente intatta per preservare le sue audaci caratteristiche industriali, da utilizzare come spazio speciale per opere d’arte e installazioni su larga scala. Gli altri tre serbatoi vengono rinnovati come spazi multifunzionali per mostre, tempo libero e attività sportiva”, viene spiegato ancora nel progetto redatto da Open Architecture. La diversificazione dell’offerta artistica è quindi la priorità del programma culturale di Tank Shanghai, come dimostrano le tre mostre di apertura.
La prima, infatti, è una mostra collettiva dal titolo Under Construction e include i lavori pittorici, fotografici e tessili degli artisti cinesi Fanzhi, Yang Fudong e Ding Yi; segue poi teamLab: Universe of Water Particles in the Tank, lo spettacolare percorso interattivo che immerge il visitatore in una serie di proiezioni, screening ed effetti audiovisivi a cura del collettivo teamLab, specializzato nella commistione tra arte e tecnologia. Infine, Sometimes you wonder, in an interconnected universe, who is dreaming who?, è la personale dedicata all’artista argentino Adrian Villar Rojas, protagonista di una mostra ospitata presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Tank Shanghai
Fino al 24 agosto
2350 Longteng Ave, Xuhui Qu, Cina
Fonte; Artribune.com – Giulia Ronchi
Un’isola non è sufficiente!
Se non hai visto un’isola tahitiana, figuriamoci sei! Ora cogli la tua occasione perfetta a bordo di una nave da crociera boutique. Parti da Los Angeles (LAX) e metti piede a Tahiti in sole otto ore. Quindi, sali a bordo di Wind Spirit, una piccola nave intima che ti porta nelle destinazioni più serene di Tahiti. Sperimenta porti nascosti, insenature cristalline e sabbie bianche incontaminate che massaggiano ogni tuo passo. Le isole della Polinesia francese ti invitano a scoprire la loro magia. Sbarca a terra nei paesaggi incantati di Moorea o esplora le rigogliose foreste di Raiatea e le fattorie di perle nere.
Sciogliti nelle calde lagune che circondano le meravigliose cime di Bora Bora. Rilassati a bordo mentre la tua nave scivola in piccole baie che altre navi da crociera non riescono a raggiungere e getta l’ancora nelle acque poco profonde brulicanti di banchi di pesci tropicali. Salta in una splendida laguna con le palme dalla piattaforma degli sport acquatici. O semplicemente rilassarsi sul ponte, godendo il paradiso intorno a te con coccole infinite.
Ecco come ti suggeriamo di vedere Tahiti!
Fonte: South Pacific Tourist Organisation
Sabato 13 aprile a Tahiti si sono svolte le celebrazioni per questa ricorrenza nel magnifico scenario di Point Venus.
L’isola di Tahiti racconta una ricca storia ancestrale legata alle origini della sua popolazione, di cui fanno parte anche le diverse spedizioni europee che si sono susseguite a partire dal 1700 e che ne hanno fortemente influenzato il territorio.
Tra i primi navigatori europei ad approdare sulle bellissime coste dell’isola di Tahiti, James Cook fu a capo di una speciale spedizione nel Pacifico a bordo della HMS Endeavour che lo vide arrivare sull’isola nel 1769.
Oltre ad approfondire la conoscenza di questi territori lontani, la spedizione aveva l’obiettivo di osservare il transito di Venere davanti al sole previsto proprio per quell’anno e particolarmente visibile da Tahiti, la cui rilevazione avrebbe permesso di calcolare la distanza tra la terra ed il sole.
L’equipaggio di Cook sostò sull’isola per alcuni lunghi mesi, accompagnato anche dal navigatore tahitiano Tupaia, che rappresentò un grande aiuto per la spedizione grazie alle sue conoscenze geografiche e linguistiche delle isole del Pacifico.
Point Venus, sulla costa nord di Tahiti, fu il luogo prescelto da Cook per l’osservazione degli astri. La baia è costituita da una suggestiva spiaggia di sabbia nera, dove oggi è ancora possibile vedere il faro che fu costruito quasi un secolo dopo, nel 1867, e che rappresenta un’importante testimonianza dell’incontro tra europei e polinesiani, nonché l’unico faro presente sull’isola.
É proprio a Point Venus che sabato, 13 aprile Tahiti Tourisme ha organizzato una speciale celebrazione per festeggiare il 250° anniversario dell’arrivo di Cook, con alcuni eventi gratuiti aperti al pubblico volti a raccontare ed approfondire la cultura e la storia polinesiana. Tra questi, alcune conferenze dedicate, giochi della tradizione e una serata a tema con una cena sotto le stelle animata da musiche, canti e balli polinesiani, oltre ad una piccola rappresentazione storica.
L’evento ha anche voluto evidenziare il ruolo fondamentale rivestito dal polinesiano Tupaia nelle scoperte europee, nonostante ad oggi gli sia stato dato un riconoscimento marginale all’interno dei libri di storia.
Fonte: Tahiti Tourisme Italia
Questa città svizzera è ossessionata dal numero 11
Il mistero di Solothurn: la città svizzera e lo strano legame con il numero undici!
Solothurn è una città fondata dai romani 2000 anni fa, spesso viene “snobbata” dai turisti che preferiscono visitare la capitale Berna ma è un posto magico con una strana tradizione che mischia storia, superstizioni e leggende.
Solothurn è una città ossessionata dal numero 11: ha infatti 11 musei, 11 fontane, 11 cappelle, 11 chiese e addirittura un orologio con un quadrante con solo 11 ore. Gli abitanti di Solothurn, inoltre, utilizzano questa cifra anche nella sfera privata e nella vita di tutti i giorni, per esempio nei festeggiamenti speciali per l’11° compleanno (e i suoi multipli), o in campo commerciale ad esempio nel nome di una birra («Öufi-Bier» dove «Öufi» significa «undici»), di una cioccolata (11-i «Schokolade»), di un corso di yoga («öufiyoga»), oppure di un’azienda («IMMO-11»). Dal passato sono giunti numerosi riferimenti al numero 11: fra il 1344 e il 1532, per esempio, il Cantone di Soletta era suddiviso in 11 baliaggi ma la rappresentazione più importante dell’ossessione di Solothurn per il numero 11 è nella chiesa più importante della città, la Cattedrale di Sant’Orso.
Qui, nel 1762, il Maestro Gaetano Matteo Pisoni da Ascona rimase così affascinato da questa atmosfera misteriosa e speciale legata al numero 11 che creò la chiesa in perfetta sintonia con questa cifra: le misure del campanile sono infatti di 6×11 metri, vi sono 11 campane, 11 sedie per preghiere in file da 11, la scalinata è composta da 3 x 11 gradini e il numero di canne per l’organo è divisibile per 11. Gli 11 altari della chiesa sono infine visibili tutti insieme solo da un punto preciso all’entrata… indovinate in quale blocco nero di pietra? Esatto, proprio l’undicesimo!
La costruzione è, ovviamente, durata 11 anni (1762-1773) ed è il perfetto esempio di come un numero possa influenzare ogni aspetto della vita di una città diventandone un simbolo. Ad oggi è inoltre possibile prenotare visite guidate proprio dedicate a questo numero magico.
Ogni abitante di Solothurn conosce questa storia fin da bambino ma nessuno si ricorda qual è stato il momento preciso nel quale la città sia diventata così ossessionata dal numero 11. Molti esperti di numerologia e storici hanno provato a dare una soluzione realistica e concreta a questa bizzarra curiosità ma, probabilmente, si tratta solo di un’iniziale coincidenza che si è poi protratta avanti per oltre 500 anni.
Chissà, magari fra 11 anni e 11 giorni scopriremo la vera storia di Solothurn.
Fonte: SiViaggia.it
Primavera alla scoperta delle tradizioni degli Appalachi in Tennessee: dalla piccola cittadina di Townsend al
Great Smoky Mountains National Park!
Considerata la “Peaceful Side of the Smokies” la piccola cittadina di Townsend è una delle tre porte d’accesso al Parco Nazionale Great Smoky Mountain, insieme a Gatlinburg (TN) e Cherokee (NC). Townsend è una località senza troppe pretese, genuina, colma di ristoranti poco dispendiosi, alberghi e motel; è il luogo ideale dal quale partire per scoprire tradizioni e natura del parco nazionale più visitato d’America, rinomato per la sua diversità floreale e faunistica. Queste antiche montagne custodiscono la qualità tutta speciale della cultura degli Appalachi del Sud. Al Townsend Visitors Center si può trovare una cartina e validi consigli per passeggiate facili e divertenti. La Townsend River Walk, si snoda lungo il Little River con belle panoramiche del fiume, degli alberi, dei fiori e della fauna selvatica; una pista ciclabile di 15 km scorre sui sentieri tracciati dai coloni e dai Nativi Indiani per migliaia d’anni. I motociclisti adorano questa regione del Tennessee proprio per gli scenari naturali, le incredibili strade di montagna…non a caso qui si trova il famigerato percorso Tale of the Dragon, che in soli 17 chilometri annovera 318 curve!
Il passato del commercio del legname ha testimonianze conservate al Little River Railroad & Lumber Co. Museum con una locomotiva, un vagone ed altri reperti risalenti agli anni ’20 e ’30. Anche il Great Smoky Mountains Heritage Center conserva la storia della regione. Un’escursione in auto lungo la Cades Cove Loop in soli 17 km mostra le cime delle montagne che spiccano dalle verdi vallate e dalle colline. La strada ad una corsia è asfaltata: ci si ferma frequentemente per compiere un giro che si completa in due o quattro ore. L’andatura lenta permette di ammirare i paesaggi e le montagne, i campi con fiori selvatici e la fauna locale. Per centinaia di anni i Nativi Indiani Cherokee cacciarono in queste montagne a Cades Cove. I primi coloni europei vi si insediarono tra il 1818 e nel 1830 e all’epoca la popolazione contava oltre 270 residenti. Sparse lungo il percorso si trovano tre chiese, un mulino funzionante, fienili, case di legno ed altre strutture fedelmente restaurate risalenti al 18° e 19° secolo. E’ affascinante risalire alla storia della gente che ha vissuto in questa valle verde ed ampia, circondata da montagne. Cades Cove è il luogo maggiormente visitato all’interno del Great Smoky Mountain National Park ed offre anche avvistamento frequente di cervi dalla coda bianca, orsi neri, coyote, marmotte, tacchini selvatici, procioni, puzzole ed altri esemplari.
Ogni anno in primavera si celebra la ricca storia degli Appalachi con la musica, l’artigianato ed il cibo al Townsend Spring Festival (3/4 maggio) con ottima musica bluegrass e mountain music e quanto è tipico degli Appalachi. Lo Scottish Festival and Games (18/19 maggio) invece ha luogo a Maryville (25 km da Townsend) ai piedi delle Great Smoky Mountains che fanno da scenografia perfetta per un’immersione in Scozia, nelle sue ricche tradizioni e nella storia dei primi pionieri e coloni scozzesi e irlandesi giunti negli Appalachi meridionali. Decine di band musicali di tamburi e cornamusa riempiono l’aria con suoni distinti trasportando indietro nel tempo: il meglio dei musicisti celtici internazionali con un mix di musica sia moderna sia tradizionale. Lo spettacolo è offerto dai Clan e dalle tradizioni culturali dei diversi gruppi, in squadre di atleti con kilt che si sfidano in svariate prove di forza, come il lancio di tronchi.
Per un’esperienza “underground” si visitano invece le Tuckaleechee Caverns sempre a Townsend aperte da metà marzo fino a metà novembre, con tour guidati per ammirare le bellezze del sottosuolo scavate in decine di migliaia di anni in una delle catene montuose più antiche della terra.
Fonte: TravelSouth USA Italia