Al largo di Sharm el-Sheikh c’è l’Isola di Tiran con le sue quattro barriere coralline, il vero paradiso dei sub!
Quella del 2019 sarà l’estate di Sharm el-Sheikh.
Lo dicono tutti coloro che hanno un hotel nella destinazione più famosa del Mar Rosso e che hanno già visto arrivare tantissime prenotazioni, fino a sfiorare il tutto esaurito.
Stanno riaprendo anche tutti gli alberghi che erano rimasti chiusi per anni per mancanza di turisti. Insomma, come se non fosse accaduto nulla, si torna tranquillamente in vacanza in Egitto.
Merito anche dell’appetibilità dei costi rispetto ad altre destinazioni, anche se i prezzi sul Mar Rosso si stanno già alzando. Ma merito anche dei numerosi collegamenti aerei che portano gli italiani, dal Nord al Sud del Paese, verso le mete egiziane. Non solo Sharm, ma anche Hurghada, Marsa Alam, Marsa Matruh e ultimamente anche El Alamein. Ripartono anche i voli charter che porteranno orde di turisti nella terra dei Faraoni.
Tanti i motivi per cui il Mar Rosso piace. Sicurezza a parte, qui si può trascorrere una vacanza di lusso abbordabile (affordable luxury). I costi sono ancora piuttosto contenuti, le strutture sono di altissimo livello così come i servizi per gli ospiti degli hotel: cibo a volontà, drink a non finire, divertimenti, escursioni e animazioni gratuite. E soprattutto: sole e caldo garantiti.
Per chi cerca il contatto primordiale con la natura e con i fondali marini, quelli che per primi hanno attirato i turisti su questi lidi e che nel Mar Rosso pare siano i più belli e incontaminati del mondo – visto che non sono stati sfiorati dalla corrente calda del Niño, essendo un mare chiuso – lo spot migliore dove andare a fare il bagno, fare snorkeling e immersioni è l’Isola di Tiran, al largo di Sharm, per anni contesa dall’Arabia Saudita perché al confine con le acque territoriali saudite.
Intorno a Tiran ci sono ben quattro barriere coralline: Jackson Reef, Gordon Reef, Thomas Reef e Woodhouse Reef, che rendono questo luogo un paradiso sommerso. Nelle acque di Tiran si nuota coi delfini, le tartarughe e con gli innumerevoli pesci della barriera corallina.
Quattro siti di immersione mozzafiato, dicono i divers esperti che li conoscono bene e che hanno visitato già tutto il mondo, diversi fra loro per colori, morfologia e presenza di pesci. Quello coi fondali più bassi, perfetto per lo snorkeling, è solo il Gordon Reef. Qui si è formata la vita anche intorno al relitto della nave mercantile Louilla che sta lì dagli Anni ’90. Non c’è molta corrente ed è perfetto per chi è appassionato di fotografia.
Il Thomas Reef nasconde bellissimi canyon, così come il Woodhouse, ma sono più adatti agli esperti. Infine, il più impegnativo perché a cavallo con l’abisso più profondo è il Jackson Reef, un’esperienza adrenalinica perché si nuota con gli squali martello.
Raggiungibile solo in barca, l’isola è perfetta per un’escursione in giornata, ma gli amanti del relax e del silenzio saranno felici di trascorrere una vacanza in barca al largo dell’isola e lontani dal caos di Sharm.
Fonte: SiViaggia.it
Il Sud del Montana ospita due riserve la Crow e la Northern Cheyenne che si trovano l’una adiacente all’altra, a ridosso del confine con lo Stato del Wyoming. La tribù dei Crow si chiamava inizialmente Apsalook – Children of the Large Beaked Bird (i bambini dell’uccello dal becco largo), ma l’uomo bianco travisò il nome in crow, i corvi. Il loro capo Plenty Coups fu l’ultimo a vivere fino al 1932, lasciando la sua terra e la sua casa come un parco per il suo popolo. La riserva si trova a soli 16 km da Billings, quindi in prossimità di una delle cittadine più importanti del Montana, sede aeroportuale. I Crow gestiscono una piccola porzione di campi irrigati o coltivati da aziende agricole, e solo il 30% della terra a pascolo; mantengono una mandria di circa 300 bisonti.
La zona della riserva offre molti spunti di visita a luoghi interessanti per storia e tradizioni. Fra tutte, la principale è certamente Little Big Horn Battlefield National Monument, con il quale si commemora la vittoria Sioux/Cheyenne sul Settimo Cavalleggeri. Proclamato National Monument poiché è il luogo storico teatro della mitica battaglia fra l’Esercito Americano del Settimo Cavalleggeri capitanato dal Generale Custer contro gli Indiani Sioux, Cheyenne ed Arapaho il 25 giugno 1876. La battaglia del Little Big Horn fu parte della Guerra sulle Black Hills (Colline Nere), territorio di grande importanza mistica e culturale per i nativi Sioux (Lakota), oltre che tradizionale terreno di caccia. Tra i pochi soldati sopravvissuti allo scontro vi sarebbero stati ben sei italiani, tra cui l’unico scampato della colonna di Custer, John Martin (vero nome Giovanni Martini, 1853-1922) un giovane emigrato, ex tamburino garibaldino nella campagna in Trentino del 1866 e a Mentana nel 1867, che faceva il trombettiere per Custer. A John Martin/Martini lo stesso Tenente Colonnello avrebbe ordinato di correre a chiedere aiuto al capitano Benteen, ordine che gli salvò la vita.
Ma tra gli eventi più importanti spicca il BATTLE OF LITTLE BIGH HORN REENACTMENT che si svolge sulle sponde del Little Bighorn River – tra la riserva dei Crow e Garryoven. Il Reenactment è la rievocazione storica della battaglia che si svolge ogni anno nel mese di giugno, quest’anno in calendario il 21 e 23 giugno alle 13.00. Una grande parata in costumi originali con oltre 250 interpreti, mette in scena alcuni degli eventi che hanno portato alla sconfitta dell’esercito Americano.
Il Monumento Nazionale si visita anche con guide ranger, esperti non solo dei fatti relativi alla battaglia in cui perì Custer, ma di tutta l’area. Un museo con un’esposizione ed un centro interpretativo sono un utile ausilio. Si può ammirare anche il memoriale ai nativi, un’opera in ferro battuto che mostra la silhouette di Indiani in battaglia: è il luogo ove sostano i nativi e lasciano offerte.
Fonte: The Great American West – Italia
Non era un miraggio!
Il DEATH VALLEY NATIONAL PARK, che si estende al confine tra Nevada e California, è famoso per i suoi superlativi: è il più caldo, il più secco e il più basso dei parchi nazionali degli Stati Uniti. Così all’inizio di marzo del 2019, quando un lago è apparso improvvisamente lì, la gente è rimasta stupita e perplessa. Come è successo?
Beh, sicuramente non era un miraggio. Il lago, di una lunghezza stimata in 15 km, è stato il risultato di forti acquazzoni nella zona, normalmente molto meno frequenti. Il clima secco crea un terreno che può assorbire solo acqua a una velocità molto bassa. Questi due fattori – la quantità insolita della pioggia e l’estrema secchezza del terreno – sono ciò che ha permesso al lago di formarsi.
Questa non è stata la prima volta che è successo, ma in genere questi corpi idrici sono semplicemente stagni poco profondi. Patrick Taylor, il capo dell’istruzione del parco, ha detto a SFGate che quello è stato il lago più grande che avesse visto vicino a quella località in sei anni.
Fortunatamente, il fenomeno è stato fotografato dal fotografo Elliot McGucken. SFGate riferisce che McGucken era nella zona per fare foto al Badwater Basin. Ma variechiusure stradali a causa delle forti piogge avevano bloccato il percorso. Fu allora che McGucken capitò al lago e non ci fu bisogno di cercare ulteriore ispirazione fotografica.
I risultati sono queste splendide foto, che catturano una meraviglia naturale che sarebbe rimasta nascosta se non fosse stata per la professionalità di un fotografo e della sua macchina fotografica.
Fonte: Atlasobscura.com
Il 4 marzo scorso, la Southwest Airlines ha annunciato che inizierà il servizio alle Hawaii il 17 marzo con un volo inaugurale da Oakland, California a Honolulu, Oahu. Quindi, il 7 aprile, inizierà il servizio tra Oakland e Kahului, Maui.
Nelle settimane successive, il vettore low-cost inizierà il servizio da San Jose, California a Honolulu il 5 maggio e a Kahului il 26 maggio.
Il primo servizio Interisland inizierà con una rotta tra Honolulu e Kahului, quattro volte al giorno, a partire dal 28 aprile, con biglietti di sola andata a partire da $ 29. Il servizio tra Honolulu e Kona, Hawaii Island inizia il 12 maggio.
Voli da San Diego e Sacramento saranno annunciati nelle prossime settimane.
“Mentre rispondiamo alla chiamata per Southwest per le Hawaii con un programma iniziale di servizio che parla di una lunga aspettativa dei nostri clienti, applaudo e mi congratulo con la nostra gente per il loro costante e imponente lavoro per portare la nostra ospitalità di fama mondiale dando valore alle isole “, ha dichiarato Gary Kelly, presidente e amministratore delegato della Southwest Airlines in una dichiarazione.
Oltre a queste tariffe introduttive super-economiche, Southwest non richiede alcun costo per cambiare il biglietto e offre due borse gratuite.
Il vettore vanta anche un sedile da 82 cm su tutti i voli per le Hawaii e bevande e snack di ispirazione hawaiana a bordo.
Fonte: Hawaiimagazine.com e foto della Southwest Airlines
Le festività della Pasqua sono un’ottima occasione per un viaggio in Austria e per conoscere simpatiche tradizioni: la ricerca delle uova nascoste dal coniglio di Pasqua “Osterhase”, i sapori della tradizionale merenda di Pasqua in Stiria e nel Burgenland, i rami di salice decorati e i fuochi accesi nella notte di Sabato Santo. E per fare shopping di decorazioni pasquali nei numerosi mercatini! Scopriamone insieme alcuni!
Mercatini di Pasqua a Vienna
A marzo ed aprile nei numerosi mercatini di Pasqua viennesi vi aspettano decorazioni pasquali e uova colorate ad arte, specialità culinarie e un programma musicale.
Dal 6 al 23 aprile, di fronte alla Reggia di Schönbrunn apre il mercato di Pasqua, uno dei più romantici, con una settantina di espositori che presentano golosità di tutti i tipi, decorazioni pasquali e oggetti di artigianato artistico. In più, un vasto programma di giochi e attività per i bambini e concerti jazz e swing per i più grandi. In piazza Freyung, una delle più belle del centro storico, si trova il Mercato di Pasqua della Vecchia Vienna, con la più grande montagna di uova d’Europa, composta da circa 40.000 uova pasquali dipinte.
Mercatini di Pasqua in Tirolo
In Tirolo, non c’è solo il famoso mercato di Pasqua a Innsbruck. Numerosi altri mercati, come ad esempio ad Hall in Tirol o Kufstein, offrono una vasta gamma di articoli tradizionali legati a questa festività.
Il capoluogo del Tirolo, dal 12 al 22 aprile il mercatino di Pasqua si tiene davanti al famoso Tettuccio d’oro, con le uova di Pasqua dipinte a mano, le decorazioni primaverili e un ricco programma di usanze tirolesi. Mentre nella città fortificata di Kufstein le bancarelle si aprono il 19 e 20 aprile, con specialità culinarie, prodotti tipici, oggetti di artigianato artistico, la giostrina e la mascotte, il Coniglio di Pasqua.
Mercatini di Pasqua in Carinzia
La Pasqua in Carinzia è un evento fastoso, vivace e tradizionale: i pellegrini salgono sui monti, i bambini scacciano la morte e il burro si fa opera d’arte. Durante il periodo pasquale si preparano decorazioni e si balla, si fa rumore.
La Pasqua è molto sentita anche in Carinzia. Dozzine di bancarelle affollano la suggestiva Neuer Platz di Klagenfurt, la Piazza Nuova al cui centro troneggia la Fontana del Drago. Si espongono uova di Pasqua, rami di palma, cestini, giocattoli, addobbi pasquali e bontà d’ogni sorta. E il Sabato Santo si celebra con il grande falò sulla Schleppe Alm.
Fonte: austria.info/it
La stagione primaverile porta nuovi stimoli per la bellissima spiaggia, la cucina fresca per il menu del Beach Bar e opzioni wellness da non perdere.
Il resort è fronte oceano ed è situato sulla ambita Eagle Beach, la più ampia e più bella distesa di sabbia dell’isola. Nominata la spiaggia numero 3 al mondo da TripAdvisor, questo angolo di paradiso offre mari scintillanti, palme fluttuanti e occasionali nidi di tartarughe.
Situata direttamente di fronte al Manchebo Beach Resort & Spa, Eagle Beach è una distesa mozzafiato di sabbia bianca e luminosa che sorge nel punto più occidentale dell’isola. E’ contornata da acque calde e poco profonde che sembrano passare senza soluzione di continuità dallo zaffiro al turchese all’acquamarina. Eagle Beach è la spiaggia più ampia di Aruba ed è costellata di capanne di palapa dal tetto di paglia e una vegetazione rigogliosa.
La salute e il benessere sono nel cuore di tutto ciò che viene fatto a Manchebo Beach Resort – e anche naturalmente le proposte di ristorazione, che offrono una vasta gamma di opzioni vegetariane e vegane in tutti i ristoranti. Il Pega Pega Beach Bar è il luogo ideale per immergere le dita dei piedi nella sabbia e affondare i denti in un pasto gustoso e sano.
Dai colorati cocktail tropicali, frullati di frutta fresca e birre locali ai tacos di pesce, insalate fresche, panini e hamburger, il Pega Pega Beach Bar & Grill è un luogo di ritrovo preferito all’aperto per gustare pasti informali e bevande deliziose. Gli ospiti possono cenare al bar, ai tavoli sulla terrazza o sotto una palapa sulla spiaggia direttamente sulla sabbia. Basta puntare una bandiera arancione sulla sabbia per segnalare al cameriere che sei pronto per il pranzo o un cocktail.
Wellness sulla sabbia di Aruba: dallo yoga mattutino in uno dei centri termali all’aperto, il Manchebo Resort offre tutte le risorse necessarie per migliorare la tua vacanza in un centro benessere. Esperti istruttori e personal trainer saranno presenti per guidarti in ogni fase del percorso.
Fonte: Manchebo Beach Resort & Spa
Nuovi voli, nuovi alberghi, nuove esperienze di viaggio, importanti esposizioni museali, design e natura, rivoluzione in cucina e l’anniversario dei 200 anni di Herman Melville sul Massachusetts Whale Trail.
Norwegian Air lancia il nuovo volo da Roma Fiumicino, quattro volte la settimana, per il Logan International Airport di Boston il 31 marzo. Si amplia anche la scelta dall’Europa con lo stagionale di Delta da Dublino, di Air Europa da Madrid e di KLM da Amsterdam tre volte la settimana da marzo.
Va di pari passo anche l’ospitalità a Boston con la straordinaria novità dal 24 giugno 2019 di ENCORE Boston Harbor, albergo 5 stelle completo di casinò, spa di lusso, ristorazione, shopping, spazi conferenze e banchetti. 671 camere e suite su 26 piani sul Mystic River di Boston; il lungomare – Encore Harborwalk – con giardini e sentieri per accedere al porto e l’opportunità di pranzare affacciati sull’acqua. Questo resort sofisticato si raggiunge in poco tempo con il sistema di navetta-motoscafo dall’Aeroporto. Nel cuore di Boston, Faneuil Hall, Hyatt Centric ha aperto i battenti di 163 camere: boutique hotel moderno, pet-friendly, con ristorazione e bar, spazi per riunioni ed eventi.
Nel South End invece – uno dei quartieri più bohemien della città, generoso in bistrot, ristoranti, food truck gourmet, boutique, teatri e studi di artisti – The Revolution Hotel trae ispirazione dalla ricca storia di innovatori della città e dalla ribellione e leadership propria dei bostoniani, interpretata con stile nel design delle 164 camere, nella Street art di Tristan Eaton con un colossale murale nel foyer per un collage della storia di Boston con immagini pop-art e con le installazioni di Individuals Collective: oggetti fisici di bianco monocromatico rimandano alle invenzioni bostoniane e decorano gli spazi.
Il Massachusetts Whale Trail è decisamente il percorso da battere per celebrare il 200° Anniversario della nascita di Melville. In 40 tappe lungo la costa si rivive l’esperienza alla Moby Dick con l’avvistamento delle balene, musei, antichi porti, e luoghi storici. Dalla storia all’arte il passo è breve: The Institute of Contemporary Art (ICA) ha esteso la sua esperienza d’arte contemporanea sul Boston Harbor con un’espansione in un sito temporaneo alla East Boston Shipyard and Marina: lo spazio industriale e grezzo – Watershed – presenta fino a Settembre 2019 la prima statunitense di un’installazione video immersiva, Purple dell’acclamato artista e cineasta John Akomfrah: una combinazione di centinaia di ore di filmati d’archivio con nuovo formato ed una musica ipnotica sollevano temi relativi alle implicazioni del cambio climatico sul pianeta ed i suoi effetti sulle comunità umane, la biodiversità e la natura. L’accesso è gratuito ed il trasporto con il traghetto è incluso nel biglietto dell’ICA. Sempre in tema ambiente il Peabody Essex Museum di Salem, ad una trentina di km da Boston, propone fino a Maggio 2019 la prima mostra che traccia la coscienza ambientale nell’arte americana degli ultimi tre secoli, Natures’s Nation: American Art and Environment. Oltre 100 opere e pezzi iconici, lavori rari di artisti quali John James Audobon, Albert Bierstadt, Thomas Cole, Valerie Hegarty, Winslow Homer, Georgia O’Keeffe e Jaune Quick-to-See Smith (Indiano nativo della tribù Salish-Kootenai) ci invitano a riconsiderare la relazione tra arte, ambiente e noi stessi.
Non molto distante, a Cape Cod, arte interattiva e creativa nel villaggio di Falmouth con il famoso scultore internazionale Patrick Dougherty che costruisce all’aperto la Stick Sculture all’Highfield Hall & Gardens a Giugno. L’opera di rami composta in tre settimane con l’aiuto di volontari è pronta da ammirare per i prossimi due anni da fine giugno. Fino a Luglio 2019 gli Harvard Arts Museums celebrano il Centenario del Bauhaus con due nuove esposizioni: The Bauhaus and Harvard con materiali rari d’archivio della rivoluzione nell’esperienza quotidiana che influenzò anche l’istruzione in America e il Graduate Center ad Harvard (1950) progettato da Walter Gropius, e la mostra Hans Arp’s Constellations II con un rilievo recentemente restaurato, commissionato da Gropius proprio per Harvard Graduate Center per la prima volta esposto pubblicamente negli ultimi 15 anni.
A Boston alcuni laureati al MIT hanno aperto il primo ristorante del mondo – SPYCE – con una cucina robotica in grado di preparare piatti anche complessi. L’eccellenza culinaria si eleva con la tecnologia ed il pasto casual è re-inventato dal talento gastronomico dello chef Daniel Boulud stellato Michelin e dall’Executive Chef Sam Benson. I pasti dai 7.50$ – prevalentemente a base di verdure – sono preparati in tre minuti: si gusta buon cibo nutriente, evitando sovraprezzi, a Downtown Crossing. L’incrocio tra tecnologia ed ospitalità non poteva che nascere dalle menti di studenti affamati del MIT, appassionati di robotica, con pochi soldi in tasca e desiderosi di soddisfare appetiti atletici con nutrimento sano.
INFO: Ufficio Turismo Massachusetts
Il fascino speciale di Chefchaouen va al di là della sua posizione incastonata tra le montagne. I visitatori non possono che rimanere sedotti dall’impressione surreale che la città suscita. Le facciate delle case sono dipinte di bianco e blu tanto che sembra che l’intera città sia immersa nel blu.
Camminare per le sue strade è come vivere in un sogno.
Chefchaouen è comunque molto più di un semplice gioiello. La città è piena di attrazioni, grazie al suo ricco patrimonio. La sua medina è piccola ma autentica: vai a fare una passeggiata per i suoi vicoletti mischiandoti con la gente del posto e godendoti i profumi della vita di tutti i giorni, come il pane caldo appena sfornato e i tajine preparati da mani esperte. C’è anche una kasbah proprio nel bel mezzo del centro storico con i suoi giardini rigogliosi, un fantastico rifugio nel cuore della città. Il museo della città vale la pena di essere visitato: non perdere la collezione di antiche armi, foto della città e tessuti.
La sua posizione ideale spiega perché Chefchaouen sia anche un paradiso per gli escursionisti. Le montagne che la circondano sono piene di sentieri escursionistici molto allettanti. Scegline uno e vai alla scoperta di un lato remoto e completamente diverso del Marocco: i monti del Rif.
Se vuoi fare della tua vacanza un sogno, aggiungi la “Cittadina Azzurra” al tuo itinerario!
Fonte: visitmorocco.it
L’Europa, si sa, è terra di vini eccellenti. Tante sono le regioni a vocazione vitivinicola, tanti i paesaggi che i vigneti scolpiscono. E gli acini colorano. Dall’Italia alla Francia, dal Portogallo alla Grecia, in ogni Paese europeo è possibile degustare pregiati calici in panorami da favola. Ma se invece, quelle zone, le si volesse esplorare a bordo di una crociera? È possibile: basta scegliere le più belle crociere del vino.
Per una crociera del vino, il Portogallo è tra le migliori destinazioni d’Europa. E non solo per la navigazione lungo il fiume Douro: anche via mare, percorrendo il tratto che da Lisbona raggiunge la Galizia, è possibile fermarsi in molte zone significative dal punto di vista vinicolo. I vini galiziani, soprattutto, sono frutto d’una tradizione millenaria. E passeggiare tra i vigneti che disegnano le pendici scoscese, o corrono lungo il mare, è un’esperienza imperdibile.
In Grecia, la viticoltura ha origini antichissime. A Santorini pare sia arrivata addirittura 3500 anni fa, e ancora oggi il rinnovo viene fatto seguendo l’antica tecnica del “Katavolàdi”. Ma non è, questa, l’unica isola del Paese a vocazione vitivinicola: anche Rodi e Creta lo sono. Ed ecco che, una crociera tra le isole greche, diventa la miglior occasione per scoprire un lato inedito dell’Egeo.
In Francia, nella Valle del Rodano, i vigneti sono straordinari tutto l’anno. In autunno c’è la vendemmia, e si passeggia tra le vigne (imperdibile la strada di Gambert, una passeggiata di 1 ora e 45 minuti nel cuore dei vigneti dell’Hermitage); in inverno, si sorseggiano calici di vino mentre si gustano le specialità al tartufo. In primavera si partecipa all’imbottigliamento del vino, in estate è tempo di degustazione. Ecco perché, una crociera lungo il Rodano e lungo la Saona, per gli appassionati del vino non ha stagione.
È terra di sapori, la Normandia. A cominciare dal vino. Una crociera qui è l’occasione migliore per scoprire i suoi vini, ma non solo: la produzione alcolica normanna si basa, più che sull’uva, sulla mela. È dalle mele che si producono il sidro, il Pommeau, il Calvados, il Poiré (lo champagne normanno). Sapori straordinari, da provare una volta nella vita.
Le regioni vinicole nel cuore dell’Europa hanno un carattere tutto loro, con le colline ripide dominate dai castelli, e coi villaggi che scandiscono il paesaggio. Si può, ad esempio, seguire il corso della Mosella dalla Germania al Lussemburgo: è in questa zona che si produce uno dei migliori Riesling d’Europa, e la più bella vista sui vigneti la si ha dal Cochem Castle, arroccato su di una collina ricoperta di viti. Oppure, è possibile optare per una crociera lungo il Reno.
Anche una crociera nel Mediterraneo può diventare una crociera del vino, se si scelgono i porti giusti. In Puglia, ad esempio, i vigneti sono tantissimi: nel Gargano, nel Tavoliere delle Puglie, nelle Murge. E così pure in Veneto, dove zone assolutamente degne di nota sono il Garda Veneto e la Valpolicella. E poi Dubrovnik, in Croazia: sono vigneti che sanno di mare, quelli della Contea di Dubrovnik – Neretva. In uno splendido contrasto tra l’azzurro e il verde.
Una crociera del vino breve ma di grande fascino è la crociera delle Canarie. A Lanzarote, la viticoltura è quasi eroica: le viti sono piantate in grandi fosse scavate nella terra vulcanica, protette dal vento da muri in pietra lavica, e danno vita alla Malvasia volcánica dalla quale si ottengono etichette di ottima qualità, equilibrate e dagli ampi profumi. Uno spettacolo decisamente da vedere.
Fonte: SiViaggia.it
Questa gemma pacifica nella parte settentrionale dello stato di New York è stata scelta come futura sede della
Biblioteca e Museo del 14 ° Dalai Lama.
La città di Ithaca è meglio conosciuta come una vibrante residenza universitaria della Cornell University e dell’Ithaca College, circondata da un bellissimo paesaggio naturale. Nasconde anche un affascinante gioiello culturale: un ramo del monastero personale del 14 ° Dalai Lama, che presto ospiterà la biblioteca e il museo ufficiali del monaco di 83 anni.
Il Namgyal Monastery Institute of Buddhist Studies è un centro educativo per studiosi del buddismo tibetano, che si estende su 28 acri di boschi pacifici a South Hill, a pochi chilometri da Ithaca. È l’unico ramo nordamericano del principale monastero di Namgyal, che ora si trova a Dharamsala, in India, con il governo tibetano in esilio.
Il monastero ospita classi, ritiri e meditazioni giornaliere aperte a visitatori o studenti di ogni fede. Fondato per la prima volta dall’attuale Dalai Lama, Tenzin Gyatso, da allora si è espanso nel complesso Dü Khor Choe Ling (che significa “Terra di studio e pratica di Kalachakra”), che ospita una rotazione di monaci residenti dall’India. Nel 2016, questo santuario spirituale nascosto nei Finger Lakes di New York è diventato ancora più unico quando è stato scelto per ospitare la Biblioteca e il Museo del 14 ° Dalai Lama (ufficialmente intitolato a Sua Santità).
La biblioteca sarà un tesoro di insegnamenti buddisti, preservando i molti scritti del leader spirituale del Tibet, così come le opere di tutti i Lama di Dalai prima di lui. È pensato per essere una risorsa per le future generazioni di studiosi per studiare il buddismo tibetano e i suoi valori: la pratica della compassione, del perdono, della tolleranza, dell’autodisciplina e della cultura della non violenza e della pace. La raccolta includerà anche l’intero volume dei Sutra, le traduzioni degli insegnamenti del Buddha.
Fonte: AtlasObscura.com