L’industria delle crociere è in costante evoluzione, così da poter soddisfare le esigenze di ogni viaggiatore. Oggi è possibile scegliere tra le più svariate tipologie di viaggi, da quelli dedicati agli amanti della cucina a quelli per fotografi amatoriali e professionisti. Il 2019 un gran numero di crociere bizzarre da non lasciarsi sfuggire, per conciliare i propri hobby alla voglia di scoprire il mondo.
Fiume Douro
In Portogallo è possibile cimentarsi in una crociera di ben otto giorni lungo il fiume Douro. Ospite d’eccezione Mary Berry, ex giudice di Great British Bake Off. Il viaggio avrà inizio e fine a Porto, con soste previste a Pinhao, Salamanca, Pocinho e Regua. Tanti gli spostamenti, con la possibilità di visitare luoghi splendidi e provare alcuni tra i migliori vini portoghesi e spagnoli. Mrs Berry si unirà agli ospiti per una serata di gala con cena di tre portate, preparate proprio da lei. Sarà inoltre possibile cimentarsi in un’amorevole chiacchierata con lei, ovviamente corredata da tè e biscotti. Partenza il 22 giugno 2019.
Australia e Nuova Zelanda
La Celebrity Solstice salperà per una crociera alla scoperta di luoghi da sogno tra l’Australia e la Nuova Zelanda. Un viaggio dedicato agli amanti dell’attività fisica, che potranno raggiungere mete incredibili e, guidati da un coach, ritrovarsi su una pista ciclabile. Fissato un punto d’arrivo, tutti potranno confrontarsi con il percorso, circondati da bellezze naturali, per poi pranzare in gruppo e far ritorno alla nave. Un modo alternativo per scoprire i meandri di una località, evitando le tappe maggiormente frequentate dai turisti. Partenza prevista per il 20 novembre.
Nassau
I veri amanti del rock avranno la possibilità di vivere un viaggio ai Caraibi e uno alla volta del Mediterraneo in maniera davvero unica, accompagnati dalla musica di Jon Bon Jovi. La rock star sarà a bordo con migliaia di fan, pronto a prendere parte a serate, concerti ed eventi di vario genere inclusi nel pacchetto Runaway to Paradise. La Norwegian Jade partirà ad aprile, diretta da Miami a Nassau, mentre la Norwegian Pearl salperà ad agosto da Barcellona, per giungere fino a Palma di Maiorca.
Masterchef
Il successo di Masterchef non si limita al mondo televisivo, va ben oltre e approda sulle navi da crociera di MSC. Si avrà modo di mettere alla prova le proprie abilità ai fornelli, prendendo parte alle sfide che solitamente si è abituati a seguire dal comodo divano di casa propria. A bordo ci sarà inoltre spazio per i più piccoli, con la versione junior per far scoprire la passione della cucina ai propri bambini.
Danubio
La Emerald Waterways Star Ship potrebbe aver organizzato la crociera più romantica al mondo, con otto giorni nel Vecchio Continente, trascorsi lungo il Danubio. Da Vienna a Budapest, da Bratislava a Passau, tante le tappe dove poter respirare l’antica storia d’Europa, innamorandosi a passi di danza grazie alle lezioni private di Anton Du Beke e della sua partner Erin Boag. Partenza prevista il 26 luglio.
Key West
Il 22 febbraio 2019 sono state aperte le prenotazioni per la crociera dedicata alla musica Disco, che si svolgerà nel 2020, dal 10 al 15 febbraio. Sarà possibile rivivere la magia della febbre del sabato sera o provare quella magia per la prima volta, sentendosi un po’ come Tony Manero. In programma più di 40 live, confronti privati con gli artisti e tantissimi party, compresi ovviamente quelli in costume. Divertimento a bordo e non solo, con partenza e arrivo a Miami, passando da Key West e Nassau.
Fonte: SiViaggia.it
Kim Jong Un guarda al futuro della Corea del Nord. A ottobre potrebbe debuttare una località per il turismo internazionale.
Kim Jong Un torna sui luoghi dell’adolescenza, trasformandoli nella Las Vegas della Corea del Nord. Porte aperte al turismo internazionale.
La Corea del Nord guarda al proprio futuro anche da un punto di vista turistico. Un progetto di Kim Jong Un in persona potrebbe aprire le porte del quasi inaccessibile Paese, con occhi puntati ai visitatori da tutto il mondo. Un progetto che ci scontra però in maniera chiara con l’attuale status politico, considerando ad esempio le sanzioni americane che sono ancora in vigore.
A gettare luce sul progetto di Kim Jong Un sono le immagini pubblicate da North 38, che evidenziano uno stato avanzato dei lavori a Wonsan-Kalma, che il leader spera di poter sfruttare come rampa di lancio per il turismo internazionale, che ad oggi è limitato ad appena 100mila accessi annui (soprattutto cinesi). È dunque possibile che il secondo incontro con Donald Trump possa riservare clamorose sorprese e magari un annuncio inatteso.
L’esistenza di Wonsan-Kalma era nota al mondo, con agenzie internazionali che avevano documentato tre visite da parte di Kim Jong Un sul sito. Per la prima volta però lo stato dei lavori viene evidenziato da foto satellitari. Stando alle immagini, rapidamente diffuse sul web, si ha la sensazione che la Corea del Nord voglia fare le cose davvero in grande, andando a modificare radicalmente l’immagine che il mondo ha del Paese.
Una volta completata, la struttura dovrebbe vantare almeno un enorme parco acquatico, così come cinema e alberghi. Molti gli edifici nuovi o del tutto ridisegnati in avanzato stato di costruzione, per un piano che prevede la conclusione dei lavori già nel 2019. Ad oggi si presume che la struttura possa essere pronta entro ottobre, quando sarà proprio il leader a inaugurare la stazione balneare, in coincidenza con il 74esimo anniversario della fondazione del Partito dei lavoratori al potere.
La località non è stata scelta a casa, tutt’altro. Wonsan-Kalma rappresenta infatti una delle mete preferite da Kim Jong Un durante l’adolescenza. Questi, durante la visita dello scorso anno, avrebbe “suggerito” ai progettisti di modificare il piano inerente alla strada principale, dando il via alla costruzione di un maggior numero di alberghi da trenta piani e oltre. L’idea di aumentare il numero delle strutture ha riguardato un po’ tutto, dalle sale giochi ai cinema, per poi aggiungere un enorme parco acquatico, un luna park e uno stadio multifunzione. Una sorta di Las Vegas coreana.
Fonte: SiViaggia.it
Fondato nel 1964, il Nairobi Animal Orphanage ospita e cura oltre 20 specie di animali e uccelli che necessitano di riabilitazione dopo un infortunio o un abbandono.
Leoni, ghepardi, sciacalli, iene, struzzi, pappagalli e altri animali abitano l’orfanotrofio, che accoglie oltre 200.000 visitatori ogni anno.
Il Nairobi Animal Orphanage è sia una struttura di conservazione per gli animali bisognosi che una risorsa educativa per il pubblico, principalmente bambini in età scolare che altrimenti non avrebbero l’opportunità di vedere questi animali allo stato brado.
Oltre alla bellezza dell’orfanotrofio, che deriva dalla possibilità di vedere queste creature sane nei loro habitat naturale, ognuno degli animali orfani è stato accolto per ricevere cure mediche prima di essere inserito in un programma di riabilitazione individuale per una seconda occasione di vita. Lo scopo dell’orfanotrofio è quello di rafforzare gli animali in modo che alla fine possano essere rimessi in libertà.
Il Nairobi Animal Orphanage si trova proprio all’interno del Nairobi National Park, a soli 20 minuti dal centro di Nairobi, considerato l’unica città che funge da capitale del safari per avvistamenti di animali. Le visite giornaliere all’orfanotrofio sono disponibili su prenotazione.
Il Nairobi Animal Orphanage è aperto sette giorni su sette dalle 8:00 alle 17:00.
Fonte: AtlasObscura
L’isola privata della nota compagnia di crociere MSC sarà aperta al pubblico dal 9 novembre, e promette d’essere incredibile!
MSC Crociere è una delle compagnie di navigazione turistica più famose ed affermate del mondo. Ogni anno, le sue imbarcazioni accolgono migliaia di ospiti da ogni parte del mondo, offrendo loro tour mozzafiato tra le onde degli oceani e le città di mare più importanti.
Dal 9 novembre 2019, la MSC avrà una meta (molto speciale) in più: sarà inaugurata ed aperta al pubblico, infatti, la Ocean Cay MSC Marine Reserve, un’isola incontaminata dei Caraibi esclusiva per i suoi clienti (sulla scia della CocoCay creata da Royal Caribbean alle Bahamas). Questa perla dell’Oceano Atlantico è stata ricavata da un ex sito industriale per la racconta della sabbia e, dopo essere stata interamente risanata e ripulita, è divenuta un vero e proprio paradiso.
Tutto ciò è stato realizzato proprio dalla MSC, che attraverso le parole del suo CEO Gianni Onorato ha descritto non solo l’offerta turistica, ma anche il programma naturalistico che ha coinvolto l’isola. Questa, infatti, è circondata da ben sessantaquattro miglia di navigazione protetta, in modo tale da favorire il ripopolamento delle barriere coralline di Great Lagoon.
La volontà della compagnia, infatti, è quella di offrire ai propri clienti un’offerta turistica completa a pieno contatto con la natura. Questa, infatti, subirà il minimo impatto ambientale possibile, grazie ad un programma di sostenibilità calibrato e curato.
La Ocean Cay MSC Marine Reserve presenterà alcune strutture, tra cui diversi negozi di souvenir e ben sette chioschi sparsi sulla spiaggia dove gustare cocktail di frutta tipica locale. Inoltre, anche il servizio del cibo sarà limitato ad una cerchia ristretta di prenotanti, in modo da minimizzare eventuali sprechi. Per tutti gli altri, la nave resterà operativa e raggiungibile con una breve camminata.
La MSC ha organizzato anche un planning di attività eccezionali per tutti i suoi ospiti: dallo snorkeling alla visione di grandi classici intramontabili sui maxi schermi sotto il cielo stellato dei Caraibi, dalle escursioni naturalistiche alla creazione di una vera e propria isola privata esterna all’Ocean Cay, con tanto di staff a disposizione e relitto di nave pirata visitabile grazie alle escursioni subacquee.
La Ocean Cay MSC Marine Reserve sarà una delle nuove punte di diamante dell’offerta turistica dell’MSC, raggiungibile in breve tempo sia da l’Avana, sia da Miami.
Un piccolo angolo di paradiso terrestre cullato dal Mar dei Caraibi.
Fonte: SiViaggia.it
“Sono circondata da luci soffuse con nouances blu cobalto, violetto e arancio, che sembrano danzare sulle pareti della grotta, in perfetta armonia con il verde acceso dell’acqua in cui sono immersa. Una miriade di fiammelle indicano un percorso che giunge ai piedi di due enormi leoni di pietra dalle cui bocche spalancate escono delicati getti di acqua calda.
La musica è appena accennata. L’acqua è rigenerante e arricchita da benefici sali provenienti dal Mar Morto, ricchi di preziosi minerali che promettono di purificare e stimolare il mio corpo seguendo un processo naturale. Mi rilasso e galleggio in modo sorprendente…. Nemmeno la mano che sfiora l’acqua penetra sotto la superficie…. Mi sembra quasi di volare, avvolta da un gioco di luci che quasi mi ipnotizza”.
Mi trovavo nella Grotta Salina in un centro benessere in Toscana. E fu proprio in quel momento, quasi surreale, che presi la decisione di andare in Giordania nelle famose acque del Mar Morto.
Un nome triste per un luogo così bello e unico al mondo!
E’ situato in una depressione a circa – 420 metri, la più bassa del pianeta e, oltre all’elevata salinità, i suoi fanghi sono utilizzati per numerose terapie mediche e cosmetiche. L’eccessiva evaporazione, non compensata dall’afflusso dei fiumi immissari, nei millenni ha trasformato la zona in un posto meraviglioso, anche se privo di vita marina, ad eccezione di alcuni microrganismi batterici. L’efficacia curativa delle sue acque era conosciuta sin dai tempi antichi e ancora oggi vengono estratti i numerosi minerali che abbondano nel bacino.
Si racconta che anche l’affascinante regina egizia Cleopatra era solita raggiungere questo specchio d’acqua allettata dai giovamenti che alimentavano la sua bellezza.
Immergersi è piacevole e il galleggiamento risulta divertente se sperimentato sulla schiena: non può mancare su Instagram la mia fotografia intenta nella lettura di un libro come se stessi seduta sopra un’invisibile poltrona!
Nuotare è difficile, soprattutto a rana, perché le gambe tendono ad emergere e si fa fatica a tenere il corpo in equilibrio. Ma perché fare tanto sforzo? In fondo siamo venuti tutti qui per rilassarci, provare l’inusuale sensazione di essere incredibilmente sospesi in acque trasparenti e osservare un paesaggio ricco di cristalli di sale, talmente straordinario, da creare un effetto neve in netto contrasto con il deserto circostante.
Si teme che, con il trascorrere del tempo, le acque si prosciughino al punto da far scomparire il Mar Morto…. ma tranquilli, abbiamo ancora tempo per andarci più di una volta!
Si trova a Torino il più grande museo della civiltà egizia, secondo soltanto a quello del Cairo. Con i suoi 37mila pezzi, tra sarcofagi, papiri, mummie e preziosi amuleti, la sua collezione lo ha reso uno dei poli più visitati in Italia e in Europa. Il direttore Christian Greco: “È un patrimonio che appartiene all’umanità e che l’Italia ha l’onore e l’onere di custodire”.
Sarcofagi, mummie, papiri e preziosi amuleti. Con i suoi oltre 37mila pezzi, che vanno dal paleolitico all’epoca copta, al Museo Egizio di Torino è conservata la più grande collezione della civiltà dei Faraoni di tutto il mondo, seconda solo a quella del Cairo. A livello globale, è il più antico museo dedicato all’epoca neolitica, “un patrimonio che appartiene all’umanità e che l’Italia ha l’onore e l’onere di custodire”, come ha sottolineato il direttore Christian Greco. Proprio la città all’ombra della Mole è la meta ideale per tutti gli amanti dell’Egittologia e per chi voglia avvicinarsi per la prima volta ad un’epoca ancora avvolta dal mistero. Ad oggi è tra i musei italiani più visitati da grandi e bambini, complice anche il nuovo percorso tutto multimediale inaugurato nel 2015 dopo una maxi restaurazione cominciata nel 2012 e conclusasi dopo 1080 giorni di lavori. Nel 2013 è stato anche inserito dalla rivista Times nella classifica dei 50 migliori musei del mondo.
Un legame, quello che unisce l’Egitto a Torino, che dura da quasi 200 anni. Era infatti il 1824 quando è nato nel capoluogo piemontese il Museo Egizio. Un archeologo, Bernardino Drovetti, console generale di Francia durante l’occupazione in Egitto per volontà di Napoleone, collezionò nel paese nordafricano una serie di pezzi tra statue, sarcofagi, mummie, papiri, amuleti e monili vari. Una volta tornato a Torino, vendette buona porta di queste suppellettili al re Carlo Felice che, unendovi altri reperti di antichità classiche di Casa Savoia, tra cui la collezione Donati, diede vita al primo Museo Egizio del mondo. “Era già partita allora l’Egittomania”, sottolinea Evelina Christillin, Presidente del Museo egizio, aggiungendo che tuttavia “il grande cambiamento è avvenuto ultimamente. C’è stato un importante finanziamento di 50 milioni di euro da parte sia del pubblico che del privato. Sono stati effettuati importanti lavori di rifunzionalizzazione cominciati nel 2012. Siamo passati dai 4500 metri quadri ai 10mila di adesso”.
Dalla tomba di Kha e Merit al Papiro delle miniere d’oro: i fiori all’occhiello della collezione
Tra i pezzi più importanti della collezione del Museo Egizio di Torino c’è la tomba intatta di Kha, capo architetto al servizio del faraone Amenhotep III, e della moglie Merit, vissuti fra il 1450 e il 1380 avanti Cristo. La costruzione è stata rintracciata all’inizio del Novecento dall’egittologo Ernesto Schiapparelli ed è arrivata in seguito nella città della Mole, collocata nella prima stanza del Museo. Tra le altre tombe famose, vi è quella di Maia, che però è stata ricostruita. Altro fiore all’occhiello del polo museale torinese è il Papiro delle miniere d’oro, con la mappa delle miniere della zona nel nord-est del Sudan, sede dell’antico insediamento urbano di Berenice Pancrisia, insieme al cosiddetto Libro dei Morti di Iuefankh, un lunghissimo papiro che ha segnato la storia degli studi egittologici. “Il Museo Egizio – ha dichiarato il direttore Christian Greco – custodisce un patrimonio che appartiene all’umanità e che l’Italia ha l’onore e l’onere di mantenere. Non esiste egittologia senza rapporto con l’Egitto e senza uno sguardo alla sponda sud del Mediterraneo. Questo dialogo deve ripartire. Per questo mi piacerebbe che il nostro museo fosse la casa più grande degli egiziani all’infuori dell’Egitto”.
Fonte: Fanpage.it
Piccola e lucente città bianco-gialla queste sono le chiavi che ti serviranno per goderti questa capitale andalusa al cento per cento.
In Spagna è solito dire che Cadice è come l’Avana ma con più “Salero” (ovvero più scintillante), e non a caso anche il regista di “James Bond 007 Die another day” (2002) ha scelto la città Andalusa per trasformarla nella capitale cubana. Quella che è stata la porta d’Europa per l’America nel corso di diversi secoli si è contagiata e ha contagiato la sua impronta con l’America ed in senso contrario. Per questo, vi proponiamo un itinerario per le vie che ti trasporteranno subito altrove, ma restando sempre nella Cadice più autentica. Si può cominciare questa visita dal Baluardo della Candelaria oppure dal Parque Genovés, per poi raggiungere la Plaza de Mina e il Museo Provinciale, dove apprenderete nozioni sul passato fenicio della città.
Continuate girovagando nelle strade del Mentidero e La Viña e infine arriverete sul lungomare Campo del Sur affacciato sull’oceano Atlantico e dove s’innalza la cupola di azulejos (piastrelle smaltate) di color giallo della Cattedrale. L’edificio, in stile barocco e neoclassico, conserva nella cripta le spoglie del compositore Manuel de Falla. A fianco della chiesa si trovano l’Antico teatro romano e la Cattedrale vecchia. In ogni caso, ciascun quartiere ha una personalità caratteristica e la loro prossimità compone un complesso di straordinaria bellezza
Cosa mangiare!
Questo è uno dei motivi per cui Cadice è stata eletta dal prestigioso New York Times come una delle destinazioni da visitare nel 2019. Qui assaporerete pesce fresco nel miglior modo possibile: appena pescato e ascoltando il rumore delle onde. E lo potrete fare sia nei locali più alla moda che nel modo più tipico di Cadice, fermandovi in uno dei numerosi bar specializzati in frittura di pesce (pescaíto frito), nella Plaza de las Flores, ad esempio, o sul lungomare, e ordinando un misto di palombo marinato, calamari fritti (chocos) e calamaretti (puntillitas).
Inoltre vi segnaliamo il Mercado de Abastos dove capirete davvero quanto è fresca la materia prima, in modo particolare il Famoso Tonno Rosso, catturato con una modalità di pesca artigianale e sostenibile praticata da duemila anni, la tonnara o Almadraba.
Cosa fare!
Percorri il centro della città e lasciati contagiare dall’atmosfera di libertà e divertimento che si respira in questi giorni di Carnevale. Inoltre non dimenticare di visitare la città dall’alto, cioè da una delle 133 torri che s’innalzano nella città. se non fate in tempo di vederle tutte, potete visitare La Torre Tavira. Fa parte della Casa Palazzo dei Marchesi di Recaño. Quest’edificio, costruito nella prima metà del XVIII secolo, ha uno schema compositivo che risponde alla tipologia caratteristica dell’architettura civile gaditana del Barocco.
L’edificio è situato in una delle zone più alte della città e la sua torre è fra le più alte delle torri belvedere di Cadice: si trova a 45 metri di altezza sul livello del mare e si trova nel centro storico della città. Se invece quello che fa per voi è la quiete e l’armonia con la natura vi consigliamo di visitare il mare che bagna la città e parliamo di visitare perché le spiagge urbane di Cadice rappresentano un vero e proprio monumento in modo particolare La Caleta.
Cosa comprare!
Siccome siamo sicuri che rimarrai innamorato del centro della città, ti proponiamo di seguire un percorso in alcune vie del centro molto commerciali: nelle Vie Novena, Calle Ancha e Columela troverai i negozi delle grandi catene, mentre in Calle Compañía o in San Francisco quelle più ricercate e artigianali. Anche se siamo certi che nei vicoli del quartiere del Pópulo troverai quello che cerchi.
Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo – Roma
La nuova nave di MSC sarà la prima smartship al mondo, una nave intelligente e dotata di tecnologie innovative!
Sarà varata il 2 marzo a Southampton, in Inghilterra, la nuova nave da crociera MSC Bellissima.
Non la solita nave, grande, lussuosa e super confortevole. Questo è scontato. La Bellissima sarà la prima smartship al mondo, una nave intelligente e dotata di tecnologie innovative. A partire da Zoe, un’assistente virtuale e personale per ciascun passeggero della nave.
Gemella della MSC Meraviglia, potrà ospitare a bordo 5.714 passeggeri e 1.536 membri dell’equipaggio. Una città viaggiante. Avrà cabine – anche family – e suite nell’esclusivo Yacht Club e anche mini studio per chi viaggia da solo.
A bordo avrà anche un aquapark a tema Grand Canyon con attrazioni e attività adatte a ogni età, pista da bowling e un campo sportivo. Tante anche le aree per bambini, dal baby club per i più piccoli al Juniors club fino al Teens club per i teenager. E poi, 12 ristoranti internazionali e 20 bar affacciati su una galleria lunga 96 metri.
Sarà una nave gigantesca (315 metri di lunghezza), con una stazza lorda pari a 167 600 tonnellate.
Il taglio della prima lamiera è avvenuto il 2016 nello stabilimento di Saint-Nazaire, in Francia, dando il via alla costruzione della nave, mentre nel novembre del 2017 ha avuto luogo la tradizionale cerimonia della moneta saldata in un blocco di 1.100 tonnellate impostato sul bacino del cantiere navale francese.
La nave partirà per la sua crociera inaugurale nel Mediterraneo, dove navigherà per tutta l’estate con itinerari settimanali, con imbarchi da Genova ogni domenica, da Napoli ogni lunedì o da Messina ogni martedì, alla scoperta di Malta, Barcellona e Marsiglia.
Per il varo della Bellissima è già stata allertata la storica madrina, Sophia Loren, che romperà la bottiglia di Champagne sulla prua della nave. Ma non sarà il solito varo. Per l’evento sono attesi ospiti eccezionali. Ci saranno sicuramente gli acrobati del Cirque du soleil at sea che avranno uno show speciale a bordo per intrattenere gli ospiti durante le crociere. Ci saranno anche ospiti internazionali come Nile Rodgers, tre volte vincitore del Grammy Award, e Holly Willoughby, star della Tv inglese.
Fonte: SiViaggia.it
Tra gli Stati americani più soleggiati durante l’anno, la California vanta un clima invidiabile in diverse aree, e risulta particolarmente suggestiva in primavera, con percorsi e paesaggi che si trasformano in un’esplosione di colori grazie alla bellissima fioritura, e numerosi festival che celebrano la bella stagione ed i suoi meravigliosi prodotti. Ecco, allora, alcuni motivi imperdibili per un viaggio nel Golden State nei prossimi mesi.
Fioriture e percorsi nella natura: un percorso tra gli alberi in fiore – Fresno Blossom Trail
Questo coloratissimo percorso ad anello che si sviluppa su un’area di circa 100 kilometri, a sud-est di Fresno, vanta una magnifica fioritura che si esaurisce nell’arco di circa tre settimane tra metà febbraio e marzo. L’ideale è percorrerlo in automobile o in bicicletta.
Se il vostro viaggio non coincide con il periodo della fioritura primaverile, potete sempre prevedere la scoperta della fase successiva: la produzione dei frutti, che si concentra nel periodo estivo, tra maggio e settembre quando, al posto dei coloratissimi petali, troverete i freschissimi frutti di stagione, e potrete attardarvi anche lungo la via per fare acquisti presso le bancarelle che li mettono in vendita.
Fiori nel deserto – Anza-Borrego State Park
Generalmente associato ad un luogo inospitale e privo di vita, il deserto risulta un paesaggio ancora più incredibile durante il periodo della fioritura delle piante selvatiche. Ci troviamo nel Parco Statale di Anza-Borrego, dove la fioritura di oltre 200 specie di piante del parco danno vita a un vivace spettacolo ogni primavera, se le piogge invernali hanno regalato il giusto contributo. Normalmente la fioritura avviene tra la fine di febbraio e aprile: il periodo più sicuro è l’inizio di marzo. La sua durata è breve: solamente due settimane!
Fiori nelle “Galapagos della California”: le Channel Islands
Queste cinque isole al largo della costa della California meridionale vantano vivaci fiori selvatici: papaveri, macchie color corallo e rubino e diverse specie endemiche. Molte delle piante che si sono adattate al clima secco delle isole fioriscono più tardi rispetto ai fiori selvatici sulla terraferma. In anni eccezionali si hanno fioriture gialle talmente intense sull’isola di Anacapa che la macchia di colore è visibile fin dalla terraferma, a quasi 20 km di distanza. Per andare a caccia di tesori botanici su isole più vaste come Santa Cruz e Santa Rosa, potete osservare quei tratti di sentieri che si addentrano in suggestive gole e canyon, dove la fauna locale, tra cui cervi, alci e cinghiali, non riesce a brucare facilmente.
Festival ed eventi
San Francisco – festival della fioritura dei Ciliegi
Dal 13 al 21 aprile, la cultura asiatica e la bella stagione vengono celebrate nella Japantown di San Francisco, in occasione del Northern California Cherry Blossom Festival®. Il festival, organizzato dal 1968, richiama ogni anno oltre 220.000 visitatori, che possono ammirare le composizioni floreali dai mille colori che rappresentano al meglio la raffinatezza della cultura giapponese e godere delle bancarelle, della musica dal vivo e delle performance culturali organizzate per questa occasione.
Festival enogastronomico a Santa Barbara – Santa Barbara Vintners Festival
Se non potete aspettare il mese della vendemmia per provare i tour e le caratteristiche degustazioni dedicate al vino, potete approfittare del Santa Barbara Vinters Festival, giunto alla sua 37esima edizione, che quest’anno si terrà nella bellissima Santa Barbara nel weekend del 4 e 5 maggio 2019. L’evento permette a tutti gli appassionati di assaporare vini provenienti da oltre 70 differenti aziende vinicole, accompagnati da dimostrazioni gastronomiche e degustazioni di prodotti locali.
Mongolfiere e vino: torna il Temecula Valley Balloon and Wine Festival
Dal 31 maggio al 2 giugno, torna il Temecula Valley Balloon and Wine Festival, con la sua 36esima edizione, per celebrare la ricca storia di quest’area localizzata nell’entroterra californiano, tra le più celebri città di Los Angeles e San Diego. Musica dal vivo, degustazioni, opportunità per lo shopping, e attrazioni per i più piccoli animeranno questo coloratissimo festival.
Fonte: Visit California Italy
Dal 5 al 6 aprile è atteso, per la prima volta negli Emirati Arabi Uniti, il FIA World Rallycross Championship Abu Dhabi, che si svolgerà presso l’iconico circuito di Yas Marina.
Situato nell’emblematica tribuna Nord, il circuito accoglierà questa corsa ad alta velocità, adrenalinica, a superficie incrociata, che ti farà battere il cuore.
I visitatori potranno scegliere un fine settimana all’insegna dell’azione e dell’adrenalina, con una gara caratterizzata dalla combinazione tra rally e corsa in circuito, con auto che accelerano da 0 a 60 miglia / h in meno di due secondi, curve strette e salti esilaranti.
Fuori pista ci sarà molto da fare con musica dal vivo tutto il giorno, un grande evento il venerdì sera (non ancora annunciato l’ospite), food truck, incontri e grandi eventi.
Fonte: DCT – Visit Abu Dhabi