Una volta all’anno, ormai da anni, a fine gennaio, a Dublino, è possibile assistere a spettacoli e sessioni di musica irlandese in posti veramente speciali.
Durante il Temple Bar TradFest, dal 23 al 27 gennaio, potrai sentire la musica irlandese diffondersi attraverso le pareti granitiche delle chiese, levarsi dalle catacombe scavate nella roccia calcarea, o in alcune delle location più insolite della città, posti in cui non ti aspetti di poter assistere ad un concerto musicale. Alcuni dei luoghi in cui potrai assistere a questi magici concerti sono il Dublin Castle, la Pepper Canister Church o ancora la St. Patrick’s Cathedral.
Questo fantastico festival di musica tradizionale si basa sul fatto che è la musica a fare l’Irlanda e riesce, attraverso svariati eventi, vere e proprie sessioni di musica tradizionali e concerti a mostrarti l’intero spettro musicale della cultura irlandese, suonata, appunto, in location per così dire “diverse” a Dublino.
Fonte: Ireland.com
Boston rappresenta la città americana dell’eredità culturale, luogo chiave della Rivoluzione Americana, e mescola solennità e grandi passeggiate, cibo a buon mercato e vivace vita notturna. Inoltre, è la porta d’ingresso alle lussureggianti glorie del New England.
La riqualificazione urbana ha trasformato il malfamato South End (da non confondere con il South Boston) in una delle aree più alla moda della città, e fra le imponenti terrazze vittoriane ci sono gallerie d’arte all’avanguardia – recatevi nel distretto di SoWa (South of Washington) – e fantastici posti in cui mangiare, concentrati lungo o appena fuori Tremont Street e Washington Street.
Lo sapevate?
La Charlie Card, carta prepagata per i viaggi in treno e metropolitana, deve il suo nome alla “MTA Song” del 1949 che racconta la storia di un uomo chiamato Charlie rimasto intrappolato nel sistema metropolitano di Boston (allora noto come Metropolitan Transit Authority system). Si tratta di una hit del 1959 del gruppo folk Kingston Trio.
The Museum of Fine Arts & The Isabella Stewart Gardner Museum
Mentre il Museum of Fine Arts vanta una collezione di livello mondiale dall’arte precolombiana al XX secolo, se volete visitare un solo museo d’arte, fate in modo che questo sia l’Isabella Stewart Gardner Museum. Non si tratta solo dei 2000 oggetti di inestimabile valore in esso esposti, ma anche del palazzo in stile veneziano nel quale si trovano, con un cortile-serra di quattro piani che eguaglia qualsiasi pezzo d’arte presente.
The FreedomTrail
Boston è una città fantastica per passeggiare, e perché allora non imparare qualcosa mentre si cammina lungo il Freedom Trail? Si tratta di un percorso di 4 km intorno alla città nel quale vengono tracciati gli eventi che hanno condotto alla Guerra di Indipendenza e quelli successivi, con particolare enfasi sul ruolo chiave che la città ha avuto. Lo potete fare con una guida o da soli seguendo i segnali predisposti a terra.
The Sinclair & Wally’sCafe
Boston è una delle grandi città musicali americane, con una grande quantità di eventi che attirano i più grandi nomi della musica. Ma se volete solo un posto dove fumare una sigaretta, prendere una birra, mangiare qualcosa e godervi la band di turno, andate al Sinclair a Cambridge. Contiene un massimo di 525 persone, è gestito da The Bowery Presents, la compagnia con sede a New York che sta dietro alla leggendaria Bowery Ballroom. Per il jazz, recatevi al Wally’s Cafe, il più vecchio jazz club sempre rimasto in attività negli Stati Uniti, con musica per 365 giorni all’anno.
Brendan Behan
È impossibile andare a Boston e non visitare un Irish pub. C’è l’imbarazzo della scelta, ma vi raccomandiamo di saltare sulla metropolitana, dirigervi nella zona di Jamaica Plain e fare una capatina a Brendan Behan, un posticino con poca luce pieno di buonumore alimentato da buone bevute. Da notare che, nonostante ci sia una vasta scelta di birre, non c’è niente da mangiare, ma avete il permesso di portare il vostro cibo all’interno del locale prendendolo da uno dei tanti takeaway nei dintorni.
The Delux
A pochi passi dalla centrale Copley Square si trova il Delux. È piccolo, stretto con pareti ricoperte di pannelli in legno di pino, custodie di album e vecchi poster. Ha per un attimo spaventato tutti durante una breve chiusura nel 2014, ma ha poi riaperto per riprendere in mano la corona del bar di Boston più frequentato. Sedete pure su un banchetto di pelle o uno sgabello al bancone, ma lasciate a casa la carta di credito perché questo posto accetta solo contanti. Lo trovate al 100 di Chandler Street, nel South End.
Jacob Wirth
Fondata nel 1868, la birreria tedesca-americana Jacob Wirth deve saper fare qualcosa di buono visto che, quasi cento cinquanta anni più tardi, c’è ancora ressa quasi tutte le sere. Potrebbe essere per il suo tangibile contatto con la storia, per le sue più di 30 birre alla spina, per i giovedì e venerdì di piano bar o gli special per cena (le ali di pollo a 45 cent del lunedì, gli hot dog a 25 cent del martedì).
Bleacher Bar Se non avete i biglietti per una partita ma volete immergervi nell’atmosfera (e nella schiuma), il Bleacher Bar è nascosto sotto i posti a sedere del campo da baseball del Fenway Park e ha la vista sul terreno di gioco. Tenete presente, però, che è pieno zeppo nei giorni delle partite e che, anche in quelli in cui non si gioca, dovete dare il vostro nome in anticipo per ottenere un tavolo con vista.
Fonte: Norwegian.com
Tre giorni di festa per Matera Capitale europea della cultura: il programma inaugurale sarà un concentrato di tutto ciò che si potrà vedere durante l’anno, dalle installazioni luminose alle bande musicali.
Siamo finalmente nel 2019, l’anno di Matera Capitale europea della cultura: il 19 gennaio la Cerimonia d’Apertura darà inizio alle 48 settimane di eventi che per tutto l’anno accenderanno i riflettori dell’Europa sulla città. Il programma delle attività, che sarà un concentrato di tutto ciò che sarà possibile vedere nel corso dell’anno, si svilupperà già a partire dal 18 gennaio con le installazioni d’arte di Matera Alberga e quelle di Lumen Social Light che vestiranno di luce luoghi simbolo della città – due progetti che hanno come protagonisti i cittadini, proprio come tutto il programma di Matera 2019 – e proseguirà fino al 20 gennaio.
Fonte: Artribune – Claudia Giraud
Il dialogo tra il genio rinascimentale e il padre della Pop Art avviene a sei secoli di distanza nella città di Milano, con una mostra immersiva che aprirà a marzo nella Cripta di San Sepolcro.
Non smettono di fiorire, nel capoluogo lombardo, le iniziative dedicate a Leonardo da Vinci nell’ambito delle celebrazioni dei 500 anni dalla sua morte. La vita, le scoperte, i lasciti e soprattutto la storia che il genio rinascimentale ha intersecato con la città di Milano, verranno celebrati nei modi più originali durante tutto il corso del 2019. È il caso di LEONARDO & WARHOL IN MILANO. The genius experience, il progetto interattivo che aprirà al pubblico il prossimo 1 marzo alla Cripta di Santo Sepolcro.
Il progetto, pensato come una mostra interattiva dislocata in due sedi, ha inizio nella sala Sottofedericiana della Pinacoteca Ambrosiana, che ospiterà un’installazione multimediale per illustrare i progetti e gli interventi più significativi pensati da Leonardo per la città meneghina; verrà inoltre proiettata The Last Supper di Andy Warhol, ovvero l’opera pop con cui, nel 1986, l’artista americano interpretò l’Ultima Cena leonardesca, profondamente colpito dalla sua visione. Il percorso terminerà nella cripta della chiesa più antica di Milano, ovvero quella del Santo Sepolcro, la stessa indicata in una mappa del Codex Atlanticus come il vero centro di Milano.
“Sarà un viaggio scandito per temi che la mente visionaria di Leonardo aveva anticipato e che hanno segnato la storia e lo sviluppo di Milano. Il percorso narrerà l’uso delle acque, il rapporto con la terra e con la natura, l’innovazione tecnologica e quella architettonica che ha portato alla Milano dei grattacieli e del Bosco verticale”. Non solo una celebrazione storica quindi, ma una proiezione della Milano del futuro vista attraverso le sue radici. L’iniziativa, a cura di Giuseppe Frangi, nasce dall’idea del Gruppo MilanoCard, gestore della Cripta di San Sepolcro, in co-produzione con la Veneranda Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana e la Fondazione del Credito Valtellinese. “Il percorso non poteva che essere ospitato nella Chiesa sotterranea più antica di Milano, definita dallo stesso Leonardo Da Vinci il “vero centro” della città, dove Cardo e Decumano si incrociavano. Un ruolo che oggi la Cripta di San Sepolcro ha nuovamente assunto: dopo il successo straordinario della mostra di Bill Viola e della mostra sul grande regista Michelangelo Antonioni, arriva ‘The genius experience’”.
Milano dall’1 marzo al 30 giugno 2019
LEONARDO & WARHOL IN MILANO. The genius experience
Cripta di Santo Sepolcro (ingresso da piazza Santo Sepolcro)
Fonte: Artribune – Giulia Ronchi
La prima Villa al mondo all’Underwater Hotel inaugurata alle Maldive
Un’esperienza unica nella vita: letteralmente dormirete con pesci, razze, tartarughe e squali!
Nel 2005, l’architetto Ahmed Saleem ha realizzato un sogno e ha aperto il primo ristorante subacqueo al mondo, Ithaa, presso il resort Conrad Maldives Rangali Island. A Ithaa, i commensali possono mangiare una cucina a cinque stelle, a cinque metri sotto l’Oceano Indiano, mentre gli squali e i pesci nuotano davanti a loro mentre cenano sotto una tettoia acrilica. È una meraviglia architettonica che sarebbe il punto culminante dei curriculum di molti designer, ma non per Mr. Saleem, come è noto in tutto il resort. Ciò che il signor Saleem voleva davvero costruire era una camera da letto sottomarina dove poteva passare la notte a sognare sotto il mare e svegliarsi sotto le onde. Quest’anno, ha finalmente realizzato il suo sogno in The Muraka, una camera d’albergo interamente in vetro che si trova 5 metri sotto il livello del mare.
L’innovazione si trova nel cuore dell’isola di Rangali: il resort è stato il primo albergo delle Maldive a posare le ville su palafitte sopra l’acqua, il primo ad aprire un ristorante sottomarino, e ora è il primo ad offrire una residenza in profondità. Il Muraka, che si traduce in “corallo” nella lingua locale, Dhivehi, è fatto di acciaio, cemento e acrilico e progettato pensando all’ecosistema locale. L’hotel dispone di biologi marini tra lo staff per garantire che la villa sottomarina abbia un impatto minimo sul corallo circostante.
L’intera suite inferiore è stata costruita su un terreno a Singapore, opportunamente realizzata in acrilico dal primo produttore giapponese di acquari Nippura Co., e sigillata con il sigillante Shin Etsu Marine, utilizzato nella costruzione del ristorante sottomarino Ithaa. Quindi la struttura da 600 tonnellate è stata issata dalla gru su una nave specializzata che poteva trasportarla alle Maldive e ormeggiare vicino alla barriera corallina senza danneggiarla. Fu quindi immersa nell’oceano e tenuta saldamente in posizione da 10 pile di cemento che assicurano che non si muoverà o si sposterà a causa di un’alta marea o di mare mosso.
Da lì si trattava solo di collegare i livelli superiore e inferiore della suite e trasformare lo spazio da un tubo acrilico in una lussuosa destinazione per le vacanze. Ciò è stato fatto da Yuji Yamazaki Architecture, uno studio di design di Tokyo, che ha creato uno spazio al piano di sopra e al piano inferiore. Il livello superiore è fatto di pareti di vetro che offrono una vista delle onde, un molo privato, piscina a sfioro e ponti appartati. Gli ospiti possono prendere un ascensore o seguire una scala a chiocciola giù, come la tana del coniglio di Alice, per scendere in un paese delle meraviglie acquatico. Lì il soffitto curvo, le ampie finestre e il bagno a forma di pesce rendono l’esperienza unica nella vita. Dormi con i pesci, bevi un caffè con i coralli, e alcuni fortunati residenti potrebbero anche intravedere tartarughe, razze o anche squali che fissano gli ospiti attraverso il vetro.
Tuttavia, è molto più di una semplice camera d’albergo. Gli ospiti del The Muraka sono volati su un idrovolante privato che atterra sul proprio molo privato o prelevato dal resort principale in un motoscafo che possono utilizzare per il resto del soggiorno. Lo stesso Muraka è circondato dall’oceano, lontano dalle ville sulla spiaggia del Conrad e dai bungalow sull’acqua, per la massima privacy. La suite è dotata di uno staff dedicato, tra cui un maggiordomo e uno chef, per facilitare il servizio 24 ore su 24, e tutto il resto, può essere organizzato su misura per coccolare i fortunati ospiti.
Fonte: AD – Melissa Locker
Ci sono anche due località italiane tra quelle imperdibili secondo il quotidiano americano. In vetta Porto Rico, Hampi (India) e Santa Barbara (California)
Il New York Times ha stilato la classifica delle 52 mete da visitare nel 2019. In cima ci sono Porto Rico, Hampi (India) e Santa Barbara (California). Ma ci sono anche due italiane fra le prime 30: la Puglia è 18esima e il Golfo Paradiso, in Liguria, è 25esimo.
Puglia, tra masserie e spazio
La Puglia conquista la top 20 grazie ad “architettura barocca e costa adriatica nel tacco d’Italia”. “Le antiche masserie fortificate – spiega il New York Times – sono sempre più spesso trasformate in boutique hotel. Due le strutture segnalate: la Masseria Torre Maizza, che si trova in una frazione di Fasano, e il Castello di Ugento. Il quotidiano americano segnala anche “la cultura vinicola millenaria della regione, iniziata quando i greci, attraversando l’Adriatico, piantarono le viti”. Una tradizione che attira appassionati ma anche grandi case vinicole, come Antinori. Il Nyt indica anche un’attrazione che esordirà nel 2019: lo spazioporto Virgin Galactic. Da Grottaglie, infatti, decolleranno i turisti spaziali europei. La Puglia si impone anche perché raggiungerla diventa sempre più semplice: le crociere di lusso Abercrombie & Kent l’hanno inserita nelle sue tratte. E arrivarci in aereo è meno complicato di un tempo, anche dagli Stati Uniti (con scalo).
Golfo Paradiso: “Una gemma”
Il Golfo Paradiso è “una gemma rara e incontaminata sulla riviera italiana”. Questo pezzo di costa è segnalato come alternativa a Portofino, Cinque Terre e Portovenere, “ormai travolte dai turisti”. Un affollamento che rappresenta “un problema”, tanto da costringere le autorità locali a discutere un accesso a numero chiuso. “Ma a poche miglia di distanza – scrive il Nyt – tra l’affascinante Portofino e il porto industriale di Genova, rimane una tranquilla striscia di costa raramente esplorata dai viaggiatori. Conosciuto come il Golfo Paradiso, questo piccolo golfo è la patria di cinque centri spesso trascurati, tra cui Camogli, un pittoresco borgo di pescatori affascinante come una delle Cinque Terre. Gli italiani – continua il quotidiano – si vantano della rinomata cucina locale: acciughe appena pescate, trofie fatte a mano e focacce ripiene di formaggio di Recco”. L’articolo consiglia anche, tra un pasto e l’altro, di “esplorare i giardini fioriti a Pieve Ligure, le spiagge di Sori e l’abbazia romanica di San Fruttuoso, che è accessibile solo in barca o una lunga camminata”.
La top 10 del 2019
Porto Rico ottiene il primo posto perché, dopo le devastazioni dell’Uragano Maria, “è ripartito”. Tra bellezze naturali, arte e storici spettacoli musicali, la località “è sulla via del ritorno”. I voli sono ancora meno frequenti rispetto al periodo pre-uragano, ma l’accoglienza per i turisti non manca. L’indiana Hampi è seconda grazie a una “maggiore accessibilità” ai suoi siti archeologici. Lo spettacolo offerto da questa città, che nel XVI secolo era una delle più grandi e ricche del mondo, è raggiungibile grazie a nuove tratte aeree e hotel. Con guide archeologiche che consentono di godere della città e della regione che le sta attorno. Santa Barbara chiude il podio perché, da residenza per star del cinema si è trasformata in “una magnete per gli appassionati di cibo”. Tra chef stellati, enoteche e contaminazioni dalle cucine di tutto il mondo. La classifica continua con Panama, Monaco di Baviera, Eilat (in Israele), le Isole di Setouchi (Giappone), Aalbord (Danimarca), le Azzorre (Portogallo) e le caverne di ghiaccio dell’Ontario (in Canada).
Fonte: Tg24.Sky.it
Viaggiare da un continente all’altro, godendo di tutti i lussi di una nave da crociera, ma in chiave low cost: ora è possibile!
Un lungo viaggio a bordo d’una straordinaria nave da crociera, per vedere posti da sogno senza spendere una follia: utopia? No. Basta scegliere le crociere di riposizionamento.
Note in inglese come “Repositioning Cruise”, indicano il viaggio che una nave passeggeri fa quando si trasferisce da un porto operativo ad un altro. Un’operazione, questa, che molte navi fanno in primavera e in autunno: la tratta più classica è quella transatlantica, tra l’America e l’Europa, ma spostamenti avvengono anche dal Canada verso i Caraibi oppure dall’Alaska verso il Messico o le Hawaii.
Spesso, le compagnie navali – invece che viaggiare senza passeggeri – provano a riempire le navi durante il loro riposizionamento, e il vantaggio sta proprio qui: i biglietti, in queste occasioni, sono super scontati. E, dal momento che prevedono in genere interi giorni di navigazione, vengono proposte sotto forma di crociere a tema: enogastronomiche, fotografiche, musicali.
Scegliendo una crociera di riposizionamento, è possibile – ad esempio – partire dall’Alaska e accompagnare la nave verso il suo trasferimento lungo la costa della California e sino alle Hawaii; oppure, da New York o dalla Florida, eseguire tutta la rotta che conduce la nave sino al Mar Mediterraneo, per la stagione estiva. Ecco dunque che una crociera di questo tipo è perfetta per chi vuole visitare intere regioni e passare da un continente all’altro con una sola crociera. In genere, si può godere per 3 settimane di tutti i comfort e di tutti i lussi che la nave offre, a prezzi stracciati.
Perché scegliere una crociera di riposizionamento? Perché i prezzi sono imbattibili, perché in queste occasioni la nave offre il meglio dell’intrattenimento e della gastronomia di bordo, perché non c’è mai il sovraffollamento che durante una crociera tradizionale si può avere, perché è l’occasione perfetta per staccare per davvero, e per regalarsi qualche settimana (in genere non meno di 18 giorni) di puro relax.
Ad esempio, Costa Crociere propone una navigazione a bordo della sua Costa Deliziosa che – partendo da Port Everglades (Florida) arriva nell’italiana Savona. Si parte il 3 marzo 2019 e si sbarca il 22. MSC propone invece una crociera di riposizionamento che, dall’Italia, parte: ci si imbarca il 13 novembre 2019 da Genova e si arriva – dopo 17 giorni di navigazione – ad Abu Dhabi. Ma, tenendo d’occhio queste crociere: è facile trovare super offerte. Talvolta persino con volo incluso!
Fonte: SiViaggia.it
Taposiris Magna.
E’ in questo sito funerario, a quasi trenta chilometri da Alessandria d’Egitto, che si è concentrata l’attenzione del prof. Zahi Hawass, considerato il più importante archeologo ed esperto egittologo del mondo!
Proprio Hawass, durante una conferenza tenutasi a Palermo, ha svelato di essere ad un passo dalla scoperta del secolo: la tomba di Cleopatra e di quella del suo ultimo amore, Marco Antonio! “Sono molto vicino: penso davvero di averla individuata, sono sulla buona strada, ho grandi speranze di trovarla presto», dichiara l’archeologo. “Il luogo individuato ci ha restituito nel corso delle indagini molti elementi riconducibili senza dubbio alla figura storica di Cleopatra. Per questo, sappiamo ora dove andare esattamente a scavare” aggiunge lo studioso.
Cleopatra, l’ultima regina tolemaica d’Egitto, vissuta dal 69 al 30 a.C., indiscussa icona di seduzione, riuscì a conquistare il cuore di due tra i più brillanti condottieri romani, Giulio Cesare e Marco Antonio!
Associata al culto della dea Iside e adorata dal suo popolo, Cleopatra fu uno dei nemici più temuti da Ottaviano a Roma. Nonostante disponesse di una potente flotta e di un esercito ben organizzato, al fianco del suo amato Marco Antonio, abile e coraggioso condottiero, la regina subì una definitiva sconfitta nella battaglia di Azio, che la costrinse a rifugiarsi ad Alessandria dove la seguì anche Antonio. Quando nel 30 a.C. Ottaviano invase l’Egitto, i due innamorati si resero conto che non avevano più via di scampo e, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altra, decisero di porre fine alla loro esistenza terrena, uniti in un destino di amore e di morte.
E’ proprio l’epilogo di questo struggente amore, che ci fa credere che siano ancora insieme: “La speranza è di trovare la mummia di Cleopatra e quella di Marco Antonio. Credo che siano stati sepolti insieme in un’unica tomba” afferma il professore.
Sotto le rovine del tempio di Taposiris Magna, sono in corso le difficili operazioni volte a riportare alla luce la tomba della regina, rese complicate dalla presenza di acqua proveniente da un lago situato nelle vicinanze. “Abbiamo trovato le stanze tutte sommerse – spiega Hawass – Una condizione che non ci permette di scavare bene. Pertanto, la prima cosa che dobbiamo fare ora è liberarle dall’acqua. Un lavoro che stiamo organizzando: è la fase più complessa, chiaramente. Ma l’obiettivo è di affrontarla presto per proseguire, poi, con l’indagine e lo scavo”.
Utilizzando le tecnologie più avanzate, l’equipe internazionale capeggiata da Hawass, da anni segue rilevanti indizi, che guidano i ricercatori verso la scoperta che, si presume, svelerà i misteri che aleggiano intorno alla figura di Cleopatra e a quella dell’uomo che le restò accanto durante il declino del regno tolemaico. Il ritrovamento di numerosi “cartigli”, che contengono i nomi dei faraoni scritti con caratteri geroglifici, fa ritenere di essere sulle tracce della tomba della regina. “E proprio qui ci sono i riferimenti al nome di Cleopatra”. Nei resti del tempio sono state trovate, inoltre, una scultura raffigurante la testa di Cleopatra, insieme a 22 monete, che riportano la sua immagine, ed è stata individuata una necropoli con 27 tombe.
“Siamo in un sito funerario monumentale di tipo regale, molto importante – spiega Hawass – non è un luogo funerario qualunque, e qui sono riemersi tanti elementi che si riferiscono a Cleopatra: non può essere, insomma, un luogo dedicato a personaggi ordinari. Ma solo ad altissimi ranghi”. Un sito frequentato per lungo tempo dalla dinastia tolemaica.
Mentre continuano le ricerche nel sito di Giza e in particolare nella piramide di Cheope, dove vengono utilizzate sofisticate apparecchiature esplorative, Zahi Hawass ha, inoltre, parlato della sua convinzione riguardo la fine di Tutankhamon, la cui morte sarebbe stata causata dalla malaria.
In attesa che il brillante egittologo inauguri nel 2020 il nuovo Museo Egizio, situato vicino alle misteriose e affascinanti piramidi di Giza, che verrà celebrato con un’opera lirica scritta per l’occasione da due italiani, sogniamo che venga trovata anche la tomba di Alessandro Magno, la cui ricerca è concentrata nella zona di Alessandria d’Egitto.
Le recenti affermazioni del prof. Hawass ci tengono con il fiato sospeso e ci fanno sperare di poter conoscere meglio la mitica Cleopatra, una donna brillante, determinata e affascinante, che ha amato intensamente Marco Antonio, condividendone momenti di felicità e di disperazione, che continuano ad ispirare la nostra immaginazione.
Taposiris Magna.
E’ in questo sito funerario, a quasi trenta chilometri da Alessandria d’Egitto, che si è concentrata l’attenzione del prof. Zahi Hawass, considerato il più importante archeologo ed esperto egittologo del mondo!
Proprio Hawass, durante una conferenza tenutasi a Palermo, ha svelato di essere ad un passo dalla scoperta del secolo: la tomba di Cleopatra e di quella del suo ultimo amore, Marco Antonio! “Sono molto vicino: penso davvero di averla individuata, sono sulla buona strada, ho grandi speranze di trovarla presto», dichiara l’archeologo. “Il luogo individuato ci ha restituito nel corso delle indagini molti elementi riconducibili senza dubbio alla figura storica di Cleopatra. Per questo, sappiamo ora dove andare esattamente a scavare” aggiunge lo studioso.
Cleopatra, l’ultima regina tolemaica d’Egitto, vissuta dal 69 al 30 a.C., indiscussa icona di seduzione, riuscì a conquistare il cuore di due tra i più brillanti condottieri romani, Giulio Cesare e Marco Antonio!
Associata al culto della dea Iside e adorata dal suo popolo, Cleopatra fu uno dei nemici più temuti da Ottaviano a Roma. Nonostante disponesse di una potente flotta e di un esercito ben organizzato, al fianco del suo amato Marco Antonio, abile e coraggioso condottiero, la regina subì una definitiva sconfitta nella battaglia di Azio, che la costrinse a rifugiarsi ad Alessandria dove la seguì anche Antonio. Quando nel 30 a.C. Ottaviano invase l’Egitto, i due innamorati si resero conto che non avevano più via di scampo e, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altra, decisero di porre fine alla loro esistenza terrena, uniti in un destino di amore e di morte.
E’ proprio l’epilogo di questo struggente amore, che ci fa credere che siano ancora insieme: “La speranza è di trovare la mummia di Cleopatra e quella di Marco Antonio. Credo che siano stati sepolti insieme in un’unica tomba” afferma il professore.
Sotto le rovine del tempio di Taposiris Magna, sono in corso le difficili operazioni volte a riportare alla luce la tomba della regina, rese complicate dalla presenza di acqua proveniente da un lago situato nelle vicinanze. “Abbiamo trovato le stanze tutte sommerse – spiega Hawass – Una condizione che non ci permette di scavare bene. Pertanto, la prima cosa che dobbiamo fare ora è liberarle dall’acqua. Un lavoro che stiamo organizzando: è la fase più complessa, chiaramente. Ma l’obiettivo è di affrontarla presto per proseguire, poi, con l’indagine e lo scavo”.
Utilizzando le tecnologie più avanzate, l’equipe internazionale capeggiata da Hawass, da anni segue rilevanti indizi, che guidano i ricercatori verso la scoperta che, si presume, svelerà i misteri che aleggiano intorno alla figura di Cleopatra e a quella dell’uomo che le restò accanto durante il declino del regno tolemaico. Il ritrovamento di numerosi “cartigli”, che contengono i nomi dei faraoni scritti con caratteri geroglifici, fa ritenere di essere sulle tracce della tomba della regina. “E proprio qui ci sono i riferimenti al nome di Cleopatra”. Nei resti del tempio sono state trovate, inoltre, una scultura raffigurante la testa di Cleopatra, insieme a 22 monete, che riportano la sua immagine, ed è stata individuata una necropoli con 27 tombe.
“Siamo in un sito funerario monumentale di tipo regale, molto importante – spiega Hawass – non è un luogo funerario qualunque, e qui sono riemersi tanti elementi che si riferiscono a Cleopatra: non può essere, insomma, un luogo dedicato a personaggi ordinari. Ma solo ad altissimi ranghi”. Un sito frequentato per lungo tempo dalla dinastia tolemaica.
Mentre continuano le ricerche nel sito di Giza e in particolare nella piramide di Cheope, dove vengono utilizzate sofisticate apparecchiature esplorative, Zahi Hawass ha, inoltre, parlato della sua convinzione riguardo la fine di Tutankhamon, la cui morte sarebbe stata causata dalla malaria.
In attesa che il brillante egittologo inauguri nel 2020 il nuovo Museo Egizio, situato vicino alle misteriose e affascinanti piramidi di Giza, che verrà celebrato con un’opera lirica scritta per l’occasione da due italiani, sogniamo che venga trovata anche la tomba di Alessandro Magno, la cui ricerca è concentrata nella zona di Alessandria d’Egitto.
Le recenti affermazioni del prof. Hawass ci tengono con il fiato sospeso e ci fanno sperare di poter conoscere meglio la mitica Cleopatra, una donna brillante, determinata e affascinante, che ha amato intensamente Marco Antonio, condividendone momenti di felicità e di disperazione, che continuano ad ispirare la nostra immaginazione.
Madrid, capitale della Spagna, è una città cosmopolita che affianca moderne infrastrutture e la sua condizione di centro economico, finanziario, amministrativo e di servizi a un grande patrimonio culturale e artistico, retaggio di secoli di storia appassionante.
Situata in posizione strategica nel centro geografico della penisola iberica, a 646 metri sul livello del mare, Madrid conserva uno dei centri storici più importanti delle grandi città europee, che si fonde armoniosamente con le infrastrutture più comode e moderne, una completa offerta alberghiera e di servizi e la più avanzata tecnologia di mezzi audiovisivi e di comunicazione. Queste caratteristiche, unite allo slancio di una società dinamica e aperta, ma anche allegra e accogliente, hanno fatto di questa metropoli una delle grandi capitali del mondo occidentale.
Popolata sin dal Paleolitico inferiore, sarà solo nel 1561 che il re Filippo II ne farà la capitale del suo vasto impero. Il centro storico, conosciuto anche come la “Madrid degli Asburgo”, e la splendida Plaza Mayor, inaugurata nel 1620 e considerata uno degli angoli più popolari e tipici della Spagna, sono prova vivente del periodo di splendore che la città cominciò a vivere tra il XVI e il XVII secolo.
Nelle vicinanze della Plaza Mayor si trova il “centro aristocratico”, dove è possibile ammirare il Palazzo Reale, costruzione monumentale del XVII secolo che unisce barocco e classicismo. E molto vicino la Plaza de Oriente, il Teatro dell’Opera e la moderna cattedrale dell’Almudena, consacrata nel 1993 da Papa Giovanni Paolo II. La piazza della Puerta del Sol, circondata da un’elegante e prestigiosa zona commerciale, e il Viale dell’Arte, chiamato così per la presenza di musei, palazzi e giardini unici, completano questo complesso monumentale dove brillano di luce propria l’edificio del Banco de España, il Palazzo delle Telecomunicazioni e le fontane di Cibele e di Nettuno.
L’arte e la cultura occupano un posto importante nell’agenda di Madrid. La capitale possiede più di 60 musei che abbracciano tutti gli aspetti del sapere umano. Da segnalare in particolare il Museo del Prado, una delle pinacoteche più importanti del mondo, il Museo Thyssen-Bornemisza, con più di 800 quadri che vanno dalle opere dei primi maestri fiamminghi ai movimenti avanguardisti, e il Centro Nazionale d’Arte Reina Sofía, dedicato all’arte contemporanea spagnola con opere di Picasso, Joan Miró, Salvador Dalí e Juan Gris.
Grandi parchi e giardini ben curati come il Parco del Retiro, antico luogo di svago dei re spagnoli, la Casa de Campo, il Parco Juan Carlos I, permettono di godere delle giornate di sole, passeggiare, remare sulle acque dei laghetti o dare da mangiare agli scoiattoli in una delle capitali più verdi d’Europa. Inoltre, l’importanza dell’aeroporto internazionale, dove ogni settimana arrivano più di mille voli da tutto il mondo, i due palazzi dei congressi, il moderno spazio fieristico del Campo de las Naciones e più di 80.000 posti in altri strutture congressuali, fanno di Madrid uno dei centri d’affari più interessanti d’Europa.
Ciò che però caratterizza Madrid è una profonda e contagiosa passione per la vita, che si riflette nel carattere amichevole della sua gente. Concerti, esposizioni, balletti, un prestigioso cartellone teatrale, prime cinematografiche, la migliore gastronomia spagnola e internazionale e il fascino dei suoi bar e delle sue taverne sono solo alcune delle possibilità di svago offerte da Madrid, oltre alle attraenti proposte commerciali e per lo shopping in negozi tradizionali o di grandi firme e marche internazionali.
Anche l’animata vita notturna di Madrid è un importante motivo di attrazione della capitale spagnola, per la varietà e l’atmosfera di bar, pub, discoteche e locali di flamenco, che si alternano di giorno a balli tradizionali, feste popolari o alla stagione taurina di San Isidro, considerata la più importante del mondo.
Fonte: Ente Spagnolo del Turismo