SI PARTE…..
E’ la prima volta che la MSC organizza una crociera che farà il giro del mondo: durerà 119 giorni e terminerà a Genova, dopo aver percorso circa 60 mila chilometri e raggiunto 6 continenti e 32 Paesi. L’itinerario è suddiviso in tre segmenti prenotabili anche separatamente: Genova – San Francisco, San Francisco-Melbourne e Melbourne-Genova.
I fortunati ospiti sono internazionali e, insieme ai membri dell’equipaggio di varie nazionalità, costituiranno un micro cosmo all’interno della stupenda nave.
Il comandante della “Magnifica”, Marco Massa, racconta i dettagli dell’itinerario: dopo aver lasciato il porto di Genova e attraversato il Mediterraneo, la nave raggiungerà i Caraibi, soffermandosi in vari arcipelaghi paradisiaci. Proseguirà verso l’oceano Pacifico attraversando il canale di Panama e risalendo lungo la costa ovest del continente americano, toccando le città di San Diego, Los Angeles e la bellissima San Francisco.
Il viaggio continuerà verso le Hawaii, le isole dell’Aloha, dove si visiteranno le città di Hilo e di Honolulu per poi attraversare l’equatore e raggiungere la Polinesia verso le isole Fiji e Tonga, dove verrà oltrepassato il meridiano di “cambiamento di data” passando da meno 12 ore dal fuso italiano a più 12! Proseguiranno per l’Australia fino a ritornare indietro a Genova il 3 maggio.
Marco Massa è molto emozionato all’idea di essere al comando, ricalcando le orme del padre, che più di 30 anni fa, fece lo stesso al comando della Achille Lauro, della prima crociera che la MSC “MAGNIFICA” effettuerà in un giro del mondo.
BUON VIAGGIO!
Situato su 60 acri di terra tra le colline dello stato di New York, a Smyrna, questo centro di conservazione senza scopo di lucro ospita 24 animali, tra cui 14 lupi grigi (tra cui lupi “timber”, lupi della tundra dell’Alaska e altre razze), sei volpi artiche pure e quattro coyote orientali..
Il centro offre ai visitatori la possibilità di vedere queste meravigliose creature in ciò che è il più vicino possibile al loro ambiente naturale. Gli animali sono distribuiti in una serie di grandi recinti (il più grande è di oltre 9 ettari), in modo che gli animali possano evitare di essere visti dal pubblico se lo desiderano. Detto questo, sono stati tutti allevati da umani e sono quasi sempre fuori dalla recinzione felici di vedere chi è venuto a trovarli.
Il centro ospita anche diversi eventi durante tutto l’anno, come “lupi e angurie” e la possibilità di entrare dove ci sono le volpi artiche in inverno per scattare foto.
Il centro è gestito da volontari e tutto il denaro raccolto è destinato alla cura degli animali. La “montagna del lupo” fa anche parte di un più ampio programma di allevamento nazionale e talvolta scambierà cuccioli con altre strutture, più recentemente con Wolf Park nell’Indiana.
L’ingresso costa solo $ 5, ma è necessario portare contanti sia per l’ammissione che per gli eventuali acquisti nel negozio di souvenir. Durante i mesi invernali, devi avere un’auto a trazione integrale, dal momento che le strade per entrare nel centro sono ripide. A causa della natura del centro, tutti gli animali domestici, inclusi gli animali di servizio, sono vietati per motivi di sicurezza.
Ci sono volontari disponibili ad aiutare nell’eventualità che si abbia bisogno di aiuto per l’orientamento durante la visita della proprietà. Il centro è aperto la domenica tra settembre e giugno (chiuso a gennaio) ed è aperto dal venerdì alla domenica tra luglio e agosto. A differenza di altre strutture simili, non ci sono orari stabiliti per il tour, quindi sentitevi liberi di arrivare quando volete durante la giornata. I visitatori possono scattare tutte le foto che desiderano, e dato che puoi avvicinarti fino a un metro dalla recinzione, quasi tutte le reflex digitali dovrebbero essere in grado di filtrarle.
Fonte: AtlasObscura
Situato su 60 acri di terra tra le colline dello stato di New York, questo centro di conservazione senza scopo di lucro ospita 24 animali, tra cui 14 lupi grigi (tra cui lupi “timber”, lupi della tundra dell’Alaska e altre razze), sei volpi artiche pure e quattro coyote orientali..
Il centro offre ai visitatori la possibilità di vedere queste meravigliose creature in ciò che è il più vicino possibile al loro ambiente naturale. Gli animali sono distribuiti in una serie di grandi recinti (il più grande è di oltre 9 ettari), in modo che gli animali possano evitare di essere visti dal pubblico se lo desiderano. Detto questo, sono stati tutti allevati da umani e sono quasi sempre fuori dalla recinzione felici di vedere chi è venuto a trovarli.
Il centro ospita anche diversi eventi durante tutto l’anno, come “lupi e angurie” e la possibilità di entrare dove ci sono le volpi artiche in inverno per scattare foto.
Il centro è gestito da volontari e tutto il denaro raccolto è destinato alla cura degli animali. La “montagna del lupo” fa anche parte di un più ampio programma di allevamento nazionale e talvolta scambierà cuccioli con altre strutture, più recentemente con Wolf Park nell’Indiana.
L’ingresso costa solo $ 5, ma è necessario portare contanti sia per l’ammissione che per gli eventuali acquisti nel negozio di souvenir. Durante i mesi invernali, devi avere un’auto a trazione integrale, dal momento che le strade per entrare nel centro sono ripide. A causa della natura del centro, tutti gli animali domestici, inclusi gli animali di servizio, sono vietati per motivi di sicurezza.
Ci sono volontari disponibili ad aiutare nell’eventualità che si abbia bisogno di aiuto per l’orientamento durante la visita della proprietà. Il centro è aperto la domenica tra settembre e giugno (chiuso a gennaio) ed è aperto dal venerdì alla domenica tra luglio e agosto. A differenza di altre strutture simili, non ci sono orari stabiliti per il tour, quindi sentitevi liberi di arrivare quando volete durante la giornata. I visitatori possono scattare tutte le foto che desiderano, e dato che puoi avvicinarti fino a un metro dalla recinzione, quasi tutte le reflex digitali dovrebbero essere in grado di filtrarle.
Fonte: AtlasObscura
L’AUTORITÀ MARITTIMA E AEREA DI ANGUILLA HA FORNITO L’AGGIORNAMENTO SULLA GESTIONE DEI TRAGHETTI AL BLOWING POINT FERRY PORT DA GIOVEDÌ, 2 AGOSTO 2018
Il Consiglio di amministrazione, la direzione e il personale dell’Anguilla Air and Sea Ports Authority (AASPA) desiderano informare il pubblico che l’orario dei traghetti tra il Blowing Point Ferry Port e il Marigot Port verrà aggiornato per includere l’ultimo traghetto da St. Martin ad Anguilla alle 19:00 a partire da giovedì 2 agosto 2018.
L’inclusione di questo ultimo traghetto riporta l’orario dei traghetti alle ore di servizio pre-uragano Irma, che rappresenta un importante traguardo per l’AASPA, il Port of St. Martin e il vitale servizio di traghetti per entrambe le isole.
L’orario aggiornato dei traghetti per Blowing Point Ferry Port e Marigot Port sarà il seguente:
Partenza: Anguilla | Partenza: St. Martin |
07:30am | 08:15am |
08:15am | 09:00am |
09:00am | 09:45am |
09:45am | 10:30am |
10:30am | 11:15am |
11:15am | 12:00pm |
12:00pm | 12:45pm |
12:45pm | 13:30pm |
13:30pm | 14:15pm |
14:15pm | 15:00pm |
15:00pm | 15:45pm |
15:45pm | 16:30pm |
16:30pm | 17:15pm |
17:15pm | 18:00pm |
18:00pm | 19:00pm |
L’AASPA continua a ringraziare il governo di Anguilla e le sue agenzie, i proprietari di traghetti e gli operatori e i funzionari del porto di Marigot e le altre autorità francesi che hanno collaborato per tutta la loro diligenza e cooperazione, garantendo al contempo la sicurezza del pubblico in transito.
Fonte: Anguilla Tourist Board – Italy
Arriva in primavera una grande mostra al Van Gogh Museum che vuole dimostrare l’inconfondibile influenza del maestro olandese sull’opera dell’artista britannico che disegna paesaggi scintillanti sull’iPad.
Sta per arrivare al Van Gogh Museum di Amsterdam una grande mostra che vuole dimostrare l’inconfondibile influenza di Vincent van Gogh (Groot Zundert, 1853-Auvers-sur-Oise, 1890) sull’opera di David Hockney (Bradford, 1937) che lo scorso settembre ha presentato la sua vetrata progettata per l’Abbazia di Westminster a Londra in onore alla Regina, realizzata con un iPad. Una tecnica che l’artista britannico ha iniziato a sperimentare negli ultimi anni.
Mentre il tema della natura risale agli anni ’90, una volta tornato da Los Angeles nella sua regione natale: lo Yorkshire in Gran Bretagna.
È qui che dipinge la caratteristica campagna in movimento, con un chiaro legame con i paesaggi di Van Gogh, come The Harvest (1888), Field with Irises near Arles (1888) e The Garden of Saint Paul’s Hospital (Leaf-Fall) (1889): le linee verticali stilizzate dei tronchi d’albero nell’ultima opera di Van Gogh sono analoghe alle linee ripetitive di Hockney. “Questa è la prima mostra in assoluto per scoprire come Van Gogh abbia influenzato il suo lavoro”, dichiara Axel Rüger, direttore del Van Gogh Museum. “È un onore assoluto avere l’opportunità di organizzare un evento come questo“.
La mostra presenta circa 120 opere, tra cui spicca l’imponente The Arrival of Spring in Woldgate, East Yorkshire (2011), dalla collezione del Centro Pompidou, gli sketchbook intimi di Hockney e i suoi disegni sull’iPad, con cui crea paesaggi scintillanti, esposti in grande formato.
Amsterdam: dal 1 marzo al 26 maggio 2019
Hockney – Van Gogh. The Joy of Nature
Van Gogh Museum, Museumplein 6, Amsterdam
Fonte: Artribune – Claudia Giraud
Una crociera a bordo della Paul Gauguin che fa tappa nei luoghi più paradisiaci che esistano sulla faccia della Terra.
È quella a bordo della nave Paul Gauguin, disegnata appositamente per navigare nelle acque basse tra gli atolli della Polinesia Francese, tra barriere coralline che sfiorano l’acqua e secche di sabbia bianca a fine.
Ospita solo 332 passeggeri e 227 membri dell’equipaggio. Si può dire, quindi, che l’ospite a bordo di questa nave è super coccolato e che si tratti della crociera più lussuosa che si possa fare.
Tutte le cabine (70% delle quali sono suite con terrazza) hanno vista mare. Hanno un servizio di concierge personale a cui chiedere qualunque cosa a qualsiasi ora del giorno e della notte.
La nave non è grande, è lunga solo 153 metri, ma offre ai propri ospiti ben sette ponti tra cabine, tre ristoranti, la spa, la piscina e intrattenimento, che va dalle danze polinesiane agli spettacoli di cabaret oltre alla discoteca e al casinò.
Grazie alle dimensioni ridotte, la Gauguin riesce a raggiungere anche i porticcioli più pittoreschi e le insenature più paradisiache che ci siano a queste latitudini e le spiagge private più incantevoli.
Veniamo all’itinerario! La crociera più lussuosa e più completa dura 14 giorni (ma c’è anche quella di sette giorni). Secondo gli esperti di immersioni in questa crociera si fanno tutte le esperienze che si farebbero organizzando diversi viaggi e si vedono tutti i pesci di tutte i fondali del mondo.
La crociera parte da Papeete, a Tahiti, nelle Isole della Società e fa tappa dapprima a Fakarava, nelle Isole Tuamotu, il paradiso delle immersioni. Chi preferisce può visitare l’isola con i suoi templi antichi e i villaggi di pescatori.
Poi la nave prosegue per le Isole Marchesi di Omoa, Fatu Hiva, un paradiso selvaggio con giungle, cascate e alte montagne. Il viaggio continua verso Hiva Oa, l’isola dove ha vissuto Paul Gauguin e dove scoprire i luoghi che hanno ispirato i suoi celebri dipinti.
Tahuata è la più piccola delle Marchesi, con una spiaggia idilliaca e ripide scogliere a picco sul mare. Un piccolo paradiso che pochi davvero hanno la fortuna di visitare. Per trovare un po’ di movimento bisogna attendere di attraccare sull’isola di Nuku Hiva, da visitare a bordo di un 4×4 alla scoperta delle foreste e delle cittadine.
Huahine, nella Isole della Società, è detta l’isola giardino per la sua vegetazione rigogliosa. Ma qui c’è anche una delle lagune più spettacolari della Polinesia dove vale assolutamente la pena fare snorkeling.
Le ultime tappe della crociera sono a Bora Bora, dove si può fare trekking sulla montagna Otemanu o rilassarsi su una spiaggia privata riservata solo agli sopiti della nave. Per gli appassionati di spiagge incontaminate, la Gauguin fa tappa anche sul Motu Taha’a, una micro isola da sogno. E infine si arriva a Moorea, con le sue incredibili lagune da scoprire in compagnia di biologi marini.
Fonte: SiViaggia.it
Il museo newyorchese progettato da Frank Lloyd Wright nel 2019 festeggerà i 60 anni dall’apertura al pubblico. E lo farà con mostre, tour a tema e persino menu speciali…
Il 21 ottobre 1959 apriva per la prima volta le sue porte al pubblico il Solomon Guggenheim Museum di New York, icona dell’architettura del Novecento progettato da Frank Lloyd Wright. Per festeggiare il 60esimo anniversario dalla propria nascita, il museo ha in programma una serie di iniziative che accompagneranno tutti il 2019, con eventi e appuntamenti speciali pensati per il pubblico, per condurlo alla scoperta della propria storia e anche degli spazi usualmente meno battuti dai visitatori.
La progettazione dell’edificio che oggi ospita il Solomon Guggenheim Museum (1943-46, 1956-59) risale al periodo maturo di Frank Lloyd Wright, momento in cui l’architetto approfondisce e delinea in maniera più decisa la sua poetica, fondata sulla compenetrazione tra architettura e natura. Sarà egli stesso a dare una definizione alla sua architettura, ovvero “organica”, intesa come integrazione ornamentale della natura. Il Guggenheim di New York rappresenta così non solo la sua opera più nota, ma anche il manifesto della sua poetica, con la struttura a spirale che si ispira alle principali organizzazioni formali della natura, ma che allude anche al movimento dello spirito umano verso l’alto. Quelli che forse non tutti sanno è che l’edificio, in un primo momento, fu pensato come autorimessa – la struttura a spirale in tal senso risultava funzionale in quanto garage – e solo in seguito riadattato a spazio espositivo museale.
Per festeggiare il proprio compleanno, il Guggenheim nel 2019 intanto rivoluzionerà i propri giorni e orari di apertura al pubblico: rimarrà aperto infatti 7 giorni su 7, e il martedì e il sabato posticiperà l’orario di chiusura. Inoltre il museo ha già svelato parte del proprio programma di eventi, che condurrà i visitatori fino al 21 ottobre, giorno in cui verrà celebrato il 60esimo anniversario dalla nascita. Si parte con le mostre: tra quelle in calendario, spiccano la retrospettiva della pittrice astrattista Hilma af Klint; l’esposizione dedicata alla vincitrice dell’Hugo Boss Prize 2018 Simone Leigh; e poi i focus su Robert Mapplethorpe e Jean-Michel Basquiat. Sono previsti poi tour guidati speciali e a tema, che condurranno i visitatori alla scoperta dell’edificio progettato da Lloyd Wright, rivolti a famiglie e bambini. Per i più giovani, verranno organizzati laboratori di disegno per studiare e comprendere da vicino le forme e lo stile dell’iconico architetto. Ma non finisce qui. Il ristorante The Wright e Cafe 3 aggiorneranno i loro menu con i piatti preferiti dei fondatori del museo, e poi verranno attivati diversi blog, in cui scrittori ed esperti di architettura e del design verranno invitati a raccontare storie ed esperienze sul Guggenheim. E naturalmente non potrà mancare un hashtag da utilizzare sui social per condividere la propria visita al museo: #Guggenheim60.
Fonte: Artribune – Desirée Maida
Nella città di Murcia, troverai infinità di alternative per organizzare un itinerario culturale di tuo gradimento, ma ecco la nostra particolare raccomandazione: puoi iniziare visitando la Plaza del Cardenal Belluga, dove sono ubicati l’Edificio Moneo, il Palazzo Vescovile e la Cattedrale di Santa María, che ha più di 600 anni di storia e presenta elementi gotici, rinascimentali e barocchi.
Questo è senza alcun dubbio il gioiello di Murcia.
Visitare la città di Murcia è un piacere per il palato, visto che ci sono innumerevoli piatti tipici della zona che delizieranno i tuoi sensi. Magari nei locali nella zona della Plaza de las Flores puoi provare la tapa più famosa della città: la Marinera. Ti domanderai come una ciambella accompagnata da una porzione di insalata russa e un’acciuga in salamoia possano creare una tale esplosione di sapori. Assaggia una porzione di insalata murciana, insalata cantonal o di zarangollo.
Non riuscirai nemmeno a resistere ai cavallini, ai matrimoni o alle torte salate di carne. Perciò devi lasciarti conquistare dal gusto.
Inoltre, puoi accompagnare queste delizie con uno dei vini a denominazione di origine della regione di Murcia: Jumilla, Bullas e Yecla, che vantano una Strada del Vino certificata dall’Associazione spagnola delle Città del Vino (ACEVIN).
Murcia è una città da percorrere a piedi, per apprezzare quei dettagli che fanno la differenza. Con il sole che ti accompagna in ogni passo, potrai conoscere piazze molto rappresentative come quella di Santo Domingo, lasciati trasportare dall’aroma del caffè appena tostato e contemplare il tramonto percorrendo il Paseo del Malecón.
Passa da locale in locale, da piazza a piazza, passeggia per la città e goditi ogni momento all’aria aperta. Il clima giusto e la buona atmosfera che infonde per le strade della città rimarranno nella tua mente per sempre.
Un’altra buona idea è quella di noleggiare una bicicletta e iniziare a pedalare per ogni angolo di Murcia. Sicuramente lungo la strada troverai qualcosa che vale la pena ammirare e che non si trova in nessuna guida turistica.
Qualunque sia il motivo della tua visita nella città di Murcia, vale la pena fare uno step del tuo percorso e fermarti nelle zone commerciali del centro. Le vie Platería, Trapería, Jabonerías, ecc parlano degli antichi mestieri in città. Adesso nei suoi affascinanti negozi, nei suoi mercati e mercatini all’aperto e, ovviamente, nel suo Centro de Artesania, dove troverai sicuramente un frammento di essenza di Murcia da riportarti a casa.
In questo centro è possibile assistere a mostre, degustazioni, corsi di formazione e dimostrazioni dal vivo da parte di artigiani regionali ed anche conoscere le loro arti. Legno intagliato, cosmetici naturali, ceramiche, seta naturale dipinta a mano…
Porta con te, nella tua mente e in valigia i ricordi unici del tuo viaggio nella città di Murcia!
Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo- Roma
Una classifica dell’Oag mette al primo posto una compagnia aerea di Panama e un piccolo aeroporto bielorusso, ma all’Italia non va poi così male!
Dimenticate gli stereotipi sulla proverbiale puntualità svizzera. La compagnia aerea che ha accumulato meno ritardi al mondo nel 2018 è stata la panamense Copa Airlines, mentre, tra gli aeroporti, lo scalo più affidabile quello bielorusso di Minsk. Il verdetto arriva da un dossier prodotto da Oag, società inglese che si occupa di mettere insieme i dati relativi alle linee aeree di tutto il mondo. Dopo aver analizzato 58 milioni di voli ha pubblicato l’indice di voli e scali più puntuali al mondo nella Punctuality League 2019.
La classifica si basa su alcune semplici premesse. Innanzitutto è considerato in orario un volo partito o atterrato entro i quindici minuti successivi all’orario stabilito. Il posizionamento è composto dalla percentuale di voli che non hanno accumulato un ritardo superiore al quarto d’ora. Non tutte le compagnie aeree sono considerate in questa classifica, dal momento che Oag non può tener traccia di ogni tratta del mondo e ha scelto come criterio quello di considerare i vettori di cui abbia seguito almeno l’80% dei voli.
La compagnia di bandiera panamense ha fatto registrare l’89,8% di voli partiti o arrivati in orario e in questa speciale classifica si piazza davanti alla lettone Air Baltic e a Hong Kong Airlines. Altra sorpresa arriva dal Brasile, che riesce a piazzare sia Latam che Azul nella top ten. Ottima performance anche per Alitalia, che chiude l’anno al ventesimo posto con l’82,87% dei voli in orario, quinta tra le compagnie europee.
Passando alla classifica degli aeroporti, dopo il piccolo scalo di Minsk – che ha fatto registrare un indice di puntualità del 92,35% – troviamo ancora Panama City, di poco dietro con il 91,11% dei voli in orario (ma di dimensioni più grandi rispetto al corrispettivo bielorusso). Tra gli scali di grandi dimensioni – con più di 30 milioni di passeggeri ogni anno – la spunta il Tokyo Haneda, davanti all’aeroporto di Atlanta, ma la media dei voli in orario cala in questo caso fino all’85%. L’unico scalo italiano presente in questa seconda classifica è l’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma, che con un indice di puntualità del 74% si classifica al diciannovesimo posto tra le strutture tra i 20 e i 30 milioni di passeggeri ogni anno.
Fonte: wired.it
Dopo due anni di lavori è stato rinnovato, con un ampliamento e nuove funzioni, il museo che custodisce il rifugio della famiglia Frank durante la persecuzione nazista fino all’agosto del 1944.
Un museo, una casa, un luogo dove avevano trovato rifugio non solo due famiglie ebree, ma soprattutto le idee e i sogni di una bambina. Tra le righe di un diario con una copertina bianca e rossa, custodito ed esposto nel museo, sono riposte le speranze di Anna Frank. Come riuscire a insegnare la storia al pubblico? Come far capire ai visitatori ciò che ha vissuto la famiglia Frank insieme alla famiglia van Pels, e il dentista Fritz Pfeffer durante quegli anni? Dopo un intervento architettonico durato due anni, che prevede una nuova area d’ingresso, e maggiore spazio per programmi educativi, la Casa di Anna Frank ha riaperto con una cerimonia alla presenza di Sua Maestà Guglielmo Alessandro, re dei Paesi Bassi.
“Una visita alla Casa di Anna Frank non può mai essere un’esperienza rassicurante”, ha dichiarato durante la cerimonia di apertura Ernst Hirsch Ballin, chairman of the Supervisory Board del Museo. “L’ho sentito anche io quando Otto Frank ha mostrato questa casa a me e mio padre – avevo circa nove anni – poco prima che diventasse un museo, ma non riuscivo ancora a esprimere quel sentimento. Quello che è sempre rimasto con me è l’immagine di quella prima visita: la libreria incernierata che nascondeva l’ingresso nella parte posteriore dei locali commerciali di Otto Frank – l’alloggio segreto. Che ingenuità mettere una libreria piena di documenti lì, e quale paura dietro quella porta tra otto persone che speravano disperatamente che non sarebbero state scoperte, di non essere tradite”.
Per rinnovare il museo che ospita oltre 1,2 milioni di visitatori ogni anno, sono stati investiti 910.000 € dalla BankGiro Lottery, che hanno consentito di costruire un nuovo ingresso, un guardaroba e un’area educativa, progettate dallo studio Bierman Henket Architects. Ora nelle sale vengono fornite maggiori informazioni sugli eventi che si sono susseguiti negli anni ’30 in Germania e durante l’Olocausto nei Paesi Bassi, ma soprattutto sulla vita di Anna Frank, delle altre persone nascoste nell’alloggio segreto e di chi li ha aiutati durante quegli anni. Il concept espositivo è stato realizzato in collaborazione con Dagmar e Georg von Wilcken, e Wim de Bell. La casa resta comunque inalterata, e specialmente l’alloggio segreto che “Otto voleva che restasse vuoto. Ed è così che è ora: vuoto delle persone che si sono rifugiate lì, vuoto delle loro proprietà, ma ora pieno di visitatori e dei loro pensieri e sentimenti”, spiega Ernst Hirsch Ballin. “Quando oltrepassi la libreria con i suoi documenti, entri in uno spazio che per due anni è stato separato dalla violenza e dalla persecuzione; uno spazio oscuro in cui c’era sofferenza, anche se l’inconcepibile peggio doveva ancora venire, dove la gente studiava, litigava e amava, sopravviveva e manteneva viva la speranza. Dietro quella porta c’era un nascondiglio, non solo per le persone che volevano sopravvivere, ma anche per gli ideali che danno vita alla sua forza”.
Fonte: Artribune – Ilaria Bulgarelli