Si trova nel distretto di Barkah (regione di Al Batinah), a 70 km da Muscat. La particolarità di questa spiaggia è costituita dagli splendidi isolotti rocciosi che s’intravedono al largo e che conferiscono a questo luogo un ulteriore tocco di fascino. Rappresenta anche un habitat favorevole per le colonie di uccelli, siano essi stanziali o migratori. La spiaggia dispone di un hotel e di una struttura sportiva che organizza numerose attività nautiche.
Situata nel cuore di Muscat, si estende per svariati chilometri ed è costellata da una serie di hotel, tra cui l’Intercontinental Muscat e l’Hotel Crowne Plaza. In virtù della sua vicinanza a centri commerciali e ristoranti, è una delle spiagge più frequentate. Sul lungomare, attrezzato con panchine e pensiline, è stato creato un percorso per gli amanti della marcia.
Il Governatorato del Dhofar vanta spiagge particolarmente suggestive e variegate, con lagune brulicanti di fenicotteri e con la presenza di grotte e altri anfratti. Particolarmente degne di nota sono le spiagge di Al Mughsayl, di Raysut e di Al Hafah, così come quelle dei distretti di Taqah, Mirbat e Chàa, contraddistinte dalla pulizia della sabbia, dalla splendida cornice paesaggistica e dalla bellezza delle rocce circostanti. Sono presenti inoltre alcuni khawr (lagune), tra cui quelli di Sulee, di Al Baleed, di Al Dahareez, di Atheeb e di Salalah, pattugliato, quest’ultimo, da un nutrito numero di fenicotteri. Le spiagge di questa regione sono tra quelle maggiormente apprezzate dagli amanti delle immersioni e dello sci nautico.
Questa magnifica spiaggia dalla sabbia fine e immacolata e dalle acque blu, lambita da una brezza dolce, è situata a una ventina di chilometri dal centro del distretto.
È vicina al porto di Sultan Qaboos, uno dei principali centri portuali dell’Oman, situato nel cuore di Muscat e incastonato tra imponenti pareti rocciose a strapiombo. Si tratta di uno dei luoghi più suggestivi del Governatorato di Muscat, ideale per fare passeggiate e contemplare il mare e le antiche dimore arroccate sul dirupo.
A circa 60 km dalla città di Sur, capitale della regione di Ash Sharqiyah, questa spiaggia è stata luogo di insediamento sin dal terzo millennio a.C., rappresentando altresì un importante rifugio non solo per le navi in caso di intemperie, ma anche per gli aerei durante la seconda guerra mondiale, tant’è che ancora oggi è possibile vedere le tracce delle piste d’atterraggio. È proprio su questa spiaggia che è stata allestita “La Riserva delle Tartarughe Verdi”, a cui ogni anno approdano – soprattutto sulla spiaggia di Ras Al Jinz che dipende da Ras Al Hadd – migliaia di esemplari (da 6.000 a 13.000) per nidificare e deporre le uova. Le calette e le formazioni rocciose qui presenti offrono rifugio anche a svariate specie di uccelli.
È situata nel distretto di Sohar (regione di Al Batinah), dove è stata creata una strada marittima a strapiombo sul mare che costeggia la cittadella storica di Sohar. Lungo la strada sono disseminati ristoranti e aree di sosta. È stato inoltre creato un piccolo giardino per i visitatori.
Le spiagge presenti in questa regione sono assai variegate, sia per natura che per rilievo. Alcune risultano incastonate tra rocce scolpite così meticolosamente da sembrare dei paraventi naturali, in particolare nella regione di Ras Madrakah e di Al Shoir, nel distretto di Ad Duqm. Altre si distinguono per le sabbie fini e immacolate, come le spiagge di Al Jazir e di Mahwat. Tutte godono di un clima temperato, dove alla fresca e carezzevole brezza si alterna, di quando in quando, una lieve pioggerellina… Tutto questo conferisce a questi luoghi un tocco originale!
Fonte: Ente del Turismo dell’Oman
Tra le stazioni sciistiche più belle, Jackson Hole in Wyoming è quella più nota per la bellezza delle sue piste e per l’atmosfera tipica western che qui si respira ancora. Soprannominata “The Big One”, Jackson è stata riconosciuta nel 2018 una delle destinazioni top in USA e Canada dai lettori di Condé Nast Traveler. Le località sciistiche principali della valle sono tre: Jackson Hole Mountain Resort, Grand Targhee Resort e Snow King Resort. Vasti spazi bianchi di neve, libertà e avventura con oltre 3.200 chilometri di piste battute o allo stato naturale, tra cui il sistema di percorsi di spartiacque occidentale – Continental Divide Snowmobile Trail System.
Forse il Montana ha più stazioni sciistiche di altri stati vicini: ben 15! Big Sky Resort nella città di Big Sky, è un must per lo sci e lo snowboard. Come Jackson, WY, anche Big Sky è stata riconosciuta come una delle località sciistiche top in USA e Canada secondo Condé Nast Traveler. Il comprensorio sciistico offre una varietà di piste ed è caratterizzata dall’ enorme Lone Peak che domina il paesaggio. Divertenti i tour in slitta con cani con l’organizzazione Absaroka Dogsled Treks.
Stesso riconoscimento per Sun Valley in Idaho fiore all’occhiello e stella nel firmamento delle località top invernali negli Stati Uniti fin dagli anni ’30. Scenari spettacolari uniti ad attività sportive e tecniche che vanno dallo sci di discesa allo sci di fondo, dalle specialità sportive nordiche all’Heli Skiing, dal pattinaggio su ghiaccio alla pesca nel ghiaccio, dalle gite coi cani e le slitte al relax di montagna e sci libero con pernottamento nei lodges dei boschi. L’Idaho offre circa 11.600 km di tracciati e percorsi per motoslitte, sentieri predisposti che attraversano scenari spettacolari, che si aprono su panorami con viste all’infinito, valli innevate e laghi ghiacciati, tra colline sinuose, montagne coperte di foreste e praterie aperte.
Fonte: The Great American West – Italia
“L’aeroporto di St. Martin dal 15 dicembre sarà finalmente completamente ripristinato; i padiglioni che, dopo l’uragano Irma, hanno ospitato il terminal dell’aeroporto di St. Martin, verranno demoliti.
Il terminal dell’aeroporto Internazionale Principessa Giuliana disporrà di 32 postazioni per il check-in e l’area delle partenze riuscirà a gestire contemporaneamente fino a sette partenze di grandi compagnie aeree, grazie all’installazione di 6 gate.
L’area partenze riuscirà ad accogliere circa 1.300 persone, il quintuplo rispetto a quanto riusciva a fare nei padiglioni sostitutivi; la sala d’attesa con 700 posti a sedere disporrà di numerose prese della corrente dove poter ricaricare i dispositivi elettronici e di impianto di aria condizionata, così che le persone in attesa possano sostare in uno spazio gradevole e confortante.
In questa prima fase di ricostruzione sono stati previsti nuovi spazi adibiti al pronto soccorso, un departure check-point, un’area per i bagagli smarriti, due nastri trasportatori per riconsegnare i bagagli ai passeggeri, la VIP lounge, 75 Telecamere, uffici amministrativi, una caffetteria per i dipendenti, uno spogliatoio, l’ufficio immigrazione. Previsti transfer molto efficienti.
Alcuni servizi, come la connessione Wifi, potrebbero non essere disponibili per la data di apertura ma il problema verrà risolto in poco tempo.
Il tetto dell’aeroporto, grande più di cinque campi da calcio, che, durante l’uragano dello scorso anno, era stato danneggiato per più dell’80%, ora sarà ricoperto con circa 700 lamiere zincate che verranno assicurate con più di mezzo milione di viti, dadi e bulloni.
Il ministro del Turismo, dell’Economia, dei Trasporti e delle Telecomunicazioni Stuart Johnson ha visitato il cantiere per accertarsi che i lavori procedano come previsto e sia il COO dell’aeroporto, Michel Hyman, che il capo progetto della ricostruzione dell’aeroporto, Rob Noorman lo hanno rassicurato sui progressi dell’intera struttura e sulla data prevista per la riapertura. Il ministro Johnson ha fatto presente che l’obiettivo principale da raggiungere, dopo che i lavori di ricostruzione saranno completati, è l’inserimento del Dipartimento Immigrazione e Dogana, per poter effettuare i giusti controlli direttamente all’interno della struttura.
Questa è davvero un’ottima notizia!”
Fonte: Anguilla Tourist Board – Italy
I resoconti storici variano quando si tratta delle origini del formaggio a latte crudo conosciuto come “crowdie”. Alcuni sostengono che la diffusione del latte fresco provenga dall’era scozzese dei Vichinghi, che iniziò alla fine dell’ottavo secolo, mentre altri ritengono che le origini risalgano ai Pitti, un gruppo di abitanti della Scozia settentrionale che appare per la prima volta in testi storici alla fine del terzo secolo. Sebbene sia gradualmente diventato popolare nelle fattorie monofamiliari in tutto il paese, questo prodotto spalmabile e simile ad una mousse, è ora un prodotto raro.
I contadini, che si occupavano di piccoli appezzamenti affittati, tradizionalmente usavano il latte crudo lasciato inacidire su un davanzale o vicino al caminetto. Cagliavano la miscela, quindi aggiungevano sale e panna dopo aver estratto il siero. Oggi, i moderni regolamenti vietano il crowdieing crudo a causa dell’elevato contenuto di umidità del formaggio e della breve durata di conservazione. Nonostante il potenziale per terreni di coltura patogeni negli ambienti di produzione commerciale, alcuni artigiani lo producono ugualmente. Le produzioni industriali che utilizzano latte pastorizzato risultano simili al tradizionale crowdie.
Gli scozzesi utilizzano la salsa piccante su piatti dolci e salati, simili a una crema di formaggio. Il crowdie si abbina altrettanto bene con trote e patate in quanto viene spalmato insieme a marmellate su appetitose focaccine. Anche i panettieri lo usano come formaggio da dessert in torte di formaggio. La tradizione culinaria ripercorre le origini del cranachan, un popolare miscuglio di dessert scozzese di avena fatto con whisky e miele, lamponi e panna fresca, insieme a un pasto più antico di formaggio fresco mischiato con avena e miele. Sebbene il crowdie si riferisca più spesso al formaggio a pasta molle, il termine ha associazioni culinarie e linguistiche con l’avena.
Fonte: AtlasObscura
Questo non è il tipico museo di auto lucenti. Anche se può sembrare una discarica in cui i vecchi veicoli vanno a marcire, è in realtà una collezione affascinante di macchine dell’era sovietica. Le macchine e i camion malconci sembrano tutti indossare le loro macchie di ruggine con una sorta di stoico orgoglio.
L’esposizione all’aperto è un sito in cui i veicoli vengono raccolti non restaurati. Il museo raccoglie tutti i tipi di veicoli: autovetture, autobus, camion, tram, trattori, motocicli, camion dei pompieri, che provenivano da parti dell’ex Unione Sovietica e altri paesi dell’Europa orientale.
L’intera collezione ha lo scopo di preservare questi pezzi di metallo del passato, in quanto il suo obiettivo principale è quello di preservare le auto che hanno viaggiato sulle strade dell’Estonia e altrove nell’Europa orientale. Girovagare tra i veicoli è un’occasione unica per immaginare come erano animate le strade durante la Guerra Fredda. Ci sono centinaia di auto e camion in mostra, e si può persino trovare i camion Moskvitch, Lada, GAZ e Ikarus. C’è ancora spazio per ulteriori veicoli, quindi le eventuali altre auto dagli anni ’50 fino agli anni ’80 un giorno si uniranno alle presenti in questo insolito museo.
Il museo è accessibile in ogni momento. Non c’è una biglietteria, solo una piccola macchina della polizia all’ingresso. Se si solleva il cofano, si troverà una cassa in cui poter depositare una tassa d’ingresso di tre euro. L‘inserimento del denaro farà lampeggiare le luci del segnale.
Fonte: AtlasObscura
Mai provato una crociera di lusso? Ecco cosa aspettarsi a bordo, dalle dimensioni della nave a maggiordomi a propria disposizione.
Quello delle crociere è ormai uno dei servizi turistici più apprezzati al mondo. Un settore in costante sviluppo, contrastato forse soltanto da quei viaggiatori puristi, che necessitano di abbastanza tempo in un luogo per conoscerlo a fondo. Non concepiscono una vacanza lampo, ideata unicamente per rilassarsi.
Detto questo, il resto del mondo si diverte in crociera e non vede l’ora di regalarsene un’altra, come dimostrano le tante prenotazioni con mesi d’anticipo. Ambito in costante evoluzione, come detto, considerando la voglia di adattarsi alle esigenze di ogni tipologia di turista, dal single a caccia di avventura alle famiglie con figli, fino ad arrivare a chi vuol farsi coccolare per l’intera vacanza, con proposte esclusive e di lusso.
In casi del genere la nave è generalmente più piccola, al fine di evitare ai clienti lo stress dato dall’eccessiva presenza di passeggeri. Si evitano così anche lunghe file, oltre a garantire stanze più ampie e ricche di comfort. Lo staff a bordo avrà inoltre modo di memorizzare i nomi dei clienti con i quali si interfaccia più spesso. La camera dovrà rispettare ogni specifica presentata sul sito della compagnia e ai passeggeri verrà garantito un servizio di prenotazione guidato, per quanto concerne visite ed esplorazioni nei vari porti.
Si ha dunque la sensazione che lo staff sia pronto ad esaudire qualsiasi desiderio, rispondendo a ogni domanda, anche quella che può sembrare più banale. Di fatto si potrà ricevere un servizio di livello superiore sotto ogni aspetto, come ci si trovasse al Four Seasons, ma sul mare. Ogni settore della nave avrà dei camerieri e maggiordomi dedicati e, nelle crociere davvero al top, questi sono esclusivi per ogni singola camera.
A loro ci si potrà rivolgere per organizzare ogni aspetto della propria vacanza, facilitando il soggiorno al punto da non dover mai sforzarsi. Come detto, non esiste richiesta banale o assurda. Si potrà perfino richiedere l’invio di biglietti presso le cabine di alcuni passeggeri, al fine di organizzare un party serale.
La camera verrà risistemata almeno due volte al giorno, decidendo magari un orario preciso per entrambi i servizi, così da non intralciare le proprie abitudini quotidiane. Neanche a dirlo, nessun ostacolo si frapporrà tra il viaggiatore e la sua dieta preferita. Il minimo che una crociera di lusso possa fare è garantire che chiunque sia a bordo possa gustare ciò che preferisce, a ogni ora del giorno e, in certi limiti, della notte.
Fonte: SiViaggia.it
I resoconti storici variano quando si tratta delle origini del formaggio a latte crudo conosciuto come “crowdie”. Alcuni sostengono che la diffusione del latte fresco provenga dall’era scozzese dei Vichinghi, che iniziò alla fine dell’ottavo secolo, mentre altri ritengono che le origini risalgano ai Pitti, un gruppo di abitanti della Scozia settentrionale che appare per la prima volta in testi storici alla fine del terzo secolo. Sebbene sia gradualmente diventato popolare nelle fattorie monofamiliari in tutto il paese, questo prodotto spalmabile e simile ad una mousse, è ora un prodotto raro.
I contadini, che si occupavano di piccoli appezzamenti affittati, tradizionalmente usavano il latte crudo lasciato inacidire su un davanzale o vicino al caminetto. Cagliavano la miscela, quindi aggiungevano sale e panna dopo aver estratto il siero. Oggi, i moderni regolamenti vietano il crowdieing crudo a causa dell’elevato contenuto di umidità del formaggio e della breve durata di conservazione. Nonostante il potenziale per terreni di coltura patogeni negli ambienti di produzione commerciale, alcuni artigiani lo producono ugualmente. Le produzioni industriali che utilizzano latte pastorizzato risultano simili al tradizionale crowdie.
Gli scozzesi utilizzano la salsa piccante su piatti dolci e salati, simili a una crema di formaggio. Il crowdie si abbina altrettanto bene con trote e patate in quanto viene spalmato insieme a marmellate su appetitose focaccine. Anche i panettieri lo usano come formaggio da dessert in torte di formaggio. La tradizione culinaria ripercorre le origini del cranachan, un popolare miscuglio di dessert scozzese di avena fatto con whisky e miele, lamponi e panna fresca, insieme a un pasto più antico di formaggio fresco mischiato con avena e miele. Sebbene il crowdie si riferisca più spesso al formaggio a pasta molle, il termine ha associazioni culinarie e linguistiche con l’avena.
Fonte: AtlasObscura
Questo canyon si estende sulla Terra come una grande cicatrice rossa. I colori dell’arenaria sono così infuocati, che sarai perdonato per averlo scambiato per Marte o qualche altro paesaggio marziano.
Questa splendida gola si trova nella riserva naturale di Ankarafantsika, un parco nazionale nel nord – ovest del Madagascar. A differenza delle foreste pluviali dell’est e delle foreste spinose del sud, Ankarafantsika è più una foresta tropicale secca con qualche savana.
Sebbene bello, questo canyon ha attraversato tempi bui a causa della pesante deforestazione. Perdere così tanti alberi ha lasciato il terreno soggetto all’erosione, che ne ha causato la disgregazione e il movimento. L’erosione è al punto tale che le acque rosse che si gettano nel mare possono essere viste dallo spazio. Il canyon è uno spettacolo da vedere, ma anche un promemoria per valutare e proteggere le piante che tengono insieme un posto così meraviglioso.
All’interno di questa riserva, gli animali come i camaleonti, i più grandi del mondo, gli uccelli Vanga e le farfalle macchiate sono numerosi. I primati come i sifakas si rilassano pigramente fuori dalle case degli abitanti in attesa di ricevere cibo mentre i lemuri di mangusta si nutrono sulla chioma degli alberi.
Ci sono vari sentieri escursionistici in tutto il parco nazionale. Quello che porta al canyon è piuttosto faticoso, quindi vanno prese le opportune precauzioni, indossando anche abiti da trekking adeguati.
Fonte: AtlasObscura
Ci avviciniamo lentamente rispettando la distanza consentita, mentre le guardie del corpo, che presidiano tutto il perimetro, si allertano, pronte ad intervenire per proteggere la privacy del piccolo paradiso famoso nel mondo.
Nonostante la proprietà ora sia di un oligarca russo, l’isola è sempre ricordata come il luogo dove l’armatore greco visse amori e dolori con le due donne più importanti della sua vita.
Aristotele Onassis acquistò l’isola nel 1962, quando aveva già incontrato la famosissima cantate lirica Maria Callas. Una storia d’amore intensa e tormentata, che finì quando Ari sposò Jacqueline Kennedy, icona di stile e di femminilità. Il matrimonio fu celebrato nella chiesetta dell’isola, con una cerimonia privata e intima, che ebbe un’eco mondiale.
Il sentiero che costeggia la spiaggia era il luogo preferito dalla Callas quando passeggiava con il suo amato, mentre la spiaggetta di sassi, che si affaccia davanti ad un mare straordinariamente azzurro, era la prescelta da Jackie per prendere il sole in libertà. Ogni angolo dell’isola cela i segreti e gli intrecci della vita di tre protagonisti che hanno molto amato Skorpios e che, sicuramente, qui, hanno vissuto momenti di estrema felicità, nonostante le loro vite fossero destinate ad essere costellate da tragedie e drammi.
Sbirciando furtivamente tra la vegetazione, si intravede a malapena qualcuna delle numerose costruzioni che l’armatore fece costruire e, mentre la barca si allontana, mi sembra di percepire la presenza di Maria, Jackie e Ari che hanno legato le loro vite ad una piccola ma meravigliosa isoletta greca.
La salina reale – Saline Royale – si trova ad Arc-et-Senans, vicino a Besançon, nell’est della Francia. Era un famoso sito per la produzione di sale. Sia gli impianti di produzione del sale che le case dei lavoratori riempivano la proprietà.
La costruzione del complesso iniziò nel 1775 su richiesta del re Luigi XV. Il suo design fu opera dell’architetto Claude-Nicolas Ledoux (1736-1806), che voleva progettare una “città ideale” basata sulla filosofia illuministica e il valore simbolico delle forme geometriche. Costruito in un arco ispirato al corso del Sole, il Saltworks contiene 11 edifici, cinque dei quali ospitavano officine e operai. La casa del direttore è al centro del sito e attira immediatamente l’attenzione per la sua posizione strategica e le sue dimensioni.
I lavoratori che vivevano nel sito erano quasi completamente autosufficienti, grazie agli orti dietro le loro case. L’obiettivo di questa comunità autosufficiente era di consentire un’organizzazione razionale del lavoro, che prefigura la falange di Charles Fourier.
Dopo che la salina fu abbandonata nel 1895, fu lasciata al decadimento fino a quando non fu dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1982 e fu successivamente restaurata. Oggi, è visitata come un complesso architettonico che è stato il crocevia del patrimonio industriale e della storia dell’utopia sociale.
Il sito ora contiene tre musei. Il primo è dedicato alla storia del sale, il secondo è dedicato a Ledoux e alle sue opere – sono esposti molti modelli dei suoi progetti architettonici utopici – e il terzo museo riguarda la storia delle Saline Reali.
Fonte: AtlasObscura