A Tokyo, dove ogni esperienza viene sviluppata in modo del tutto particolare e sperimentata in modalità assolutamente nuove, la lunga tradizione giapponese del benessere viene portata ad un livello innovativo in cui lo spettatore, grazie all’unione di sauna e arte, raggiunge un’elevazione dello stato mentale che lo porta a percepire una sensazione di unità con l’arte stessa, riconnettendolo con il tempo e con lo spazio intorno a sé. È alla tradizione di Rinkan-Chanoyu del periodo giapponese Muromachi (1336 – 1573), cioè una particolare cerimonia del tè dopo i bagni sauna nella foresta, che si ispira infatti la nuova mostra – la terza in città – del collettivo di fama mondiale teamLab, un gruppo di specialisti in vari settori, che raggruppa artisti, programmatori, ingegneri, animatori CG, matematici e architetti, i cui sforzi producono innovativi spazi di immersione artistica digitale.
Il collettivo ha esposto le sue installazioni in tutto il mondo, anche in Italia nel Japan Pavilion di Expo Milano 2015, e si è guadagnato così tanto successo da avere oggi esposizioni permanenti in Giappone così come in molte altre città del mondo come, Sydney, San Francisco, New York, Instanbul, Melbourne e Helsinki.
Il nuovo progetto TikTok teamLab Reconnect: Art with Rinkan Sauna ha aperto a marzo 2021 a Roppongi, il quartiere della capitale giapponese famoso per la sua grande concentrazione di arte moderna. La nuova struttura accoglie, tra le altre, tre opere del nuovo filone tematico “Supernature Phenomenon”, che uniscono l’arte con la sauna. Il percorso dell’esperienza artistica inizia naturalmente con un cambio d’abito all’ingresso e alterna il passaggio tra sauna e docce fredde alla contemplazione di opere d’arte dedicate.
Arte e sauna, un binomio sicuramente inusuale, ai limiti del bizzarro forse, ma che cela un concetto scientifico ben preciso: la “trance da sauna”. L’alternarsi di bagni caldi e freddi – più nello specifico l’esposizione alla sauna, seguita da docce o bagni freddi e infine un riposo con contemplazione d’arte – infatti acuisce i sensi e schiarisce la mente, rendendo possibile concentrarsi sulla bellezza del mondo circostante e aprendo a nuove sensazioni non percepibili nella quotidianità. In aggiunta alle opere d’arte nell’esposizione, come suggerisce il titolo stesso, l’installazione prevede una speciale collaborazione con il social network TikTok intitolata “Every Life Survives in Fluctuating Space”, che amplia l’esperienza con l’aiuto della realtà aumentata.
Questa particolare opera è fruibile tramite realtà aumentata con il proprio smartphone presso le vasche all’aperto parti integranti dell’esposizione, ma naturalmente anche usata per trasformare qualsiasi altro luogo in uno spazio artistico. La collezione di opere del teamLab è di straordinaria bellezza e instagrammabilità e non si ferma a Roppongi. Al collettivo sono infatti dedicate ben tre strutture nella città di Tokyo: la nuova, già citata, apertura di Roppongi e altre due strutture monografiche nei quartieri di Odaiba e Toyosu, tutte e due nella Baia di Tokyo. Qui si trovano rispettivamente il MORI Building DIGITAL ART Museum: teamLab Borderless e il teamLab Planets TOKYO, due strutture di arte digitale di enorme successo che nel solo primo anno dall’apertura, per entrambi nel 2018, hanno accolto complessivamente oltre 3,5 milioni di visitatori da tutto il mondo.
Una cifra record per una mostra personale, ancora più stupefacente se si tiene conto che il MORI Building DIGITAL ART Museum: teamLab Borderless ha raggiunto da solo oltre 2,3 milioni di visitatori in un anno superando persino l’affluenza di oltre 2,16 milioni di un museo del calibro del Van Gogh Museum di Amsterdam.
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La Repubblica Ceca è uno Stato europeo di medie dimensioni. Non è grande, ma non è neanche uno dei più piccoli. Tuttavia, è unico per estensione e densità della rete ferroviaria, che è tra le più grandi d’Europa. In uno Stato con una superficie di 79 000 km2, ci sono quasi 10 000 km di linee ferroviarie! Con il treno si può andare quasi ovunque. Pertanto, nell’ambito dell’Anno europeo delle ferrovie, che è stato annunciato per il 2021, andiamo insieme alla scoperta della storia e di alcune curiosità sulle ferrovie ceche.
I cechi possono vantarsi di un primato. La linea che collegava le città di České Budějovice, nella Boemia meridionale, e Linz, in Austria, che un tempo facevano parte dello stesso Stato, fu la prima del continente europeo. Iniziò ad essere attiva nel 1828. Lo sviluppo del trasporto ferroviario non si fece attendere a lungo e i primi treni a vapore iniziarono a circolare sui binari nel territorio dell’odierna Repubblica Ceca nel 1839. Il 6 giugno 1839, lalinea ferroviaria settentrionale dell’imperatore Ferdinando, come veniva chiamata all’epoca, inaugurò la prima tratta da Vienna a Břeclav. Nel 1841 iniziò il traffico sulla tratta da Břeclav a Přerov e poi ad Olomouc, dove la ferrovia fu collegata alla rete internazionale.
E Praga? Il primo treno si fermò nella nuovissima stazione ferroviaria di Praga il 20 agosto 1845, dopo aver attraversato un tunnel scavato poco prima nelle mura della città. Oggi si chiama Praha-Masarykovo nádraží(Stazione ferroviaria di Praga-Masaryk) e, sebbene siano passati più di 170 anni dall’arrivo del primo treno a Praga, i suoi edifici hanno assistito (rimanendo pressoché immutati) alla trasformazione della ferrovia da novità tecnica rivoluzionaria a mezzo di trasporto quotidiano.
Ad eccezione dei treni nostalgici, degli eventi speciali e delle corse estive per appassionati o bambini, i treni a vapore sono stati dismessi nell’odierna Repubblica Ceca solo nel 1981. A quel tempo, tuttavia, la ferrovia della Boemia meridionale da Tábor a Bechyně, la prima ferrovia puramente elettrica nel territorio dell’odierna Repubblica Ceca, esisteva da quasi ottant’anni, essendo stata inaugurata nel giugno 1903.
Non tutte le ferrovie sono state costruite nel rispetto delle norme. Ecco perché oggi in Repubblica Ceca trovate diverse linee a scartamento ridotto. Di solito, nella stagione estiva, potete viaggiare su un treno trainato da una locomotiva a vapore e vivere il viaggio come le generazioni precedenti. Per alcuni sarà un’esperienza tutta nuova, per altri un ritorno all’infanzia. E dove potete andare? Una delle linee a scartamento ridotto più lunghe si trova vicino a Jindřichův Hradec, nella Boemia meridionale.
La tratta misura in totale diverse decine di chilometri! Le piccole e pittoresche stazioni ferroviarie sono lontane dai centri urbani, situate per lo più in boschi o boschetti, e rendono ancora più romantico il viaggio. Tra le stazioni più belle citiamo, ad esempio, quella nel bosco di Kaproun. Dalle fermate parte una fitta rete di sentieri escursionistici e piste ciclabili che collegano altre attrazioni della zona. In alcuni edifici delle stazioni è possibile alloggiare e nel treno si possono trasportare le biciclette.
In Repubblica Ceca, le ferrovie contano diversi appassionati (šotouši, feramatori). Sono organizzati in club e amano raccogliere tutte le informazioni sui treni e tutto ciò che riguarda le ferrovie. Ad esempio, amano scattare foto di tutte le curiosità riguardanti i treni, che sono tante! Le linee ferroviarie della Repubblica Ceca attraversano infatti 160 gallerie e 7 000 ponti. Il ponte ceco più lungo si trova a Praga. Si chiama “Viadotto Negrelli” e parte dalla già citata stazione ferroviaria di Masaryk, attraversa la città e passa sul fiume Moldava.
È lungo quasi 1100 m. La stazione ferroviaria situata ad un’altitudine maggiore è invece Kubova Huť, nella Selva Boema (995 m). La linea parte da Strakonice, dove si arriva facilmente in treno da Praga. Questa linea da Strakonice a Kubova Huť e oltre, fino a Volary, è molto popolare e utilizzata come tratta turistica. Anche se non ci sono treni panoramici come in Svizzera, potete acquistare un biglietto e godervi una lenta corsa attraverso il paesaggio ondulato della Selva Boema.
Le ferrovie furono costruite dalla metà del XIX secolo alla metà del XX secolo. Pertanto, quasi tutte le stazioni sono già storiche e oggi vengono ristrutturate o adattate alle esigenze di viaggio del XXI secolo. La stazione ferroviaria centrale di Brno, in Moravia, è stata recentemente sottoposta ad una ristrutturazione molto ben riuscita. È una delle più antiche stazioni ferroviarie della Repubblica Ceca e ha acquisito il suo aspetto attuale intorno al 1905. Oggi splende nuovamente di pulizia e novità. Anche la stazione ferroviaria centrale di Praga ha avuto uno sviluppo interessante.
L’edificio odierno risale al 1909, quindi al primo periodo dell’Art Nouveau, ma negli anni ’70 del XX secolo si decise di aggiungere una sala sotterranea per aumentarne la capienza. La combinazione tra l’edificio vecchio in stile Art Nouveau e il brutalismo moderno è interessante e ancora oggi sono conservati i rivestimenti “brutalisti” e le lampade dell’epoca restaurate; sui binari ci sono ancora i tetti in travi d’acciaio rivettate, da cui sono stati di recente rimossi i depositi lasciati dalle locomotive a vapore.
Il Museo delle ferrovie ceche a Lužná presso Rakovník, nella Boemia centrale, è il più grande museo delle ferrovie ceche. Nel complesso è stato realizzato un circuito di ferrovia a scartamento ridotto con scartamento di 800 mm e offre ai visitatori la possibilità di fare un giro turistico. Qui troverete luccicanti locomotive a vapore, dalle più antiche alle più recenti, e molti vagoni passeggeri e merci, oltre a vari oggetti della storia delle ferrovie, come apparecchiature di segnalazione e di sicurezza, attrezzi speciali in disuso, modellini di treni e officine ferroviarie dove si riparano e ristrutturano vecchi reperti. Tuttavia, se volete rimanere a Praga, non disperate. All’interno del Museo tecnico nazionale di Letná avrete l’opportunità di ammirare, ad esempio, il vagone salotto dell’imperatore Francesco Giuseppe I e due locomotive a vapore.
Da: VisitCzechRepublic
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Navigare sul Canale di Beagle ti darà l’opportunità di goderti le migliori viste della città, quelle che vedrai mentre navighi dalla baia verso il mare. È quasi come una cartolina, Ushuaia sembra così tranquilla e tranquilla.
Alcune persone credono che questo sia il “faro della fine del mondo” che ha ispirato Verne, ma non lo è! Questo è il faro “Les Eclaireurs”, costruito nel 1920. Tuttavia, è molto pittoresco. Gli isolotti hanno anche abitanti molto carini che avrai la possibilità di incontrare e fotografare.
Il Parco Nazionale Tierra del Fuego è una riserva naturale di 63.000 ettari di paesaggio glaciale, con profonde vallate, foreste secolari, torbiere, coste e un magnifico lago situato tra due catene montuose.
Combina un ambiente marino, forestale e montano, formando un ambiente unico con l’aria più pura che tu abbia mai respirato e poiché ha 10 diversi sentieri da percorrere, ti offre una varietà di scenari da scoprire.
Gli amanti dell’escursionismo troveranno il Parco irresistibile, dotato di sentieri perfettamente segnalati, di alta, media e bassa difficoltà, tanto belli quanto suggestivi. E per gli osservatori attenti, la fauna del Parco li sorprenderà. Se senti bussare … cerca un uccello dai capelli rossi tra gli alberi.
Ogni viaggiatore che si considera un buongustaio cercherà sempre la gastronomia di una destinazione prima di decidere dove si sta dirigendo.
Ushuaia ha due proposte vincenti che cattureranno la tua attenzione: il granchio reale e il nasello nero.
Quando si tratta di granchio reale, la sua carne squisita e la sua versatilità, dai ai buongustai la possibilità di provarlo in molte presentazioni diverse che variano dai suoi modi di cucinarlo: naturale (con un solo bollore), grigliato e gratinato, per gustarlo in diverse consistenze, preservandone l’essenza: paté, creme, zuppe, anche come ripieno di ravioli. Un sapore delizioso di cui non puoi avere abbastanza.
Ciò che rende il granchio reale ancora più interessante, è sapere che il pescato viene ancora prodotto tradizionalmente. Ogni giorno, i pescatori navigano con le loro gabbie verso il mare per intrappolare questi deliziosi granchi e riportarli sulla tua tavola.
Da: Furlong
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Con il progredire delle campagne vaccinali, la possibilità di viaggiare a basso rischio, sia per le popolazioni ospitanti che per i viaggiatori stessi, diventa più probabile e realizzabile. Ad oggi, il 40% della popolazione a Malta ha ricevuto una prima dose di vaccino ed il 20% anche la seconda. Questo significa che, rispetto alla maggior parte degli altri paesi, la campagna progredisce velocemente. Il Governo sta, inoltre, implementando ulteriormente le procedure e pertanto si ritiene che il 1 ° giugno 2021 si potrà procedere ad una riapertura dell’attività turistica.
“Malta è una destinazione molto popolare per i vacanzieri italiani, che rappresentano un contributo chiave per l’economia delle nostre isole. Siamo quindi entusiasti all’idea di dare il benvenuto ai viaggiatori provenienti dall’Italia dal 1° giugno 2021. Abbiamo implementato i protocolli COVID in modo che i visitatori possano essere rassicurati sul fatto che tutti i ristoranti, alloggi e fornitori di servizi rispetteranno i massimi livelli di igiene e sicurezza”, dichiara Clayton Bartolo, ministro del Turismo e della Tutela dei Consumatori di Malta, che aggiunge “La salute e la sicurezza sia dei cittadini maltesi che dei turisti saranno sempre la nostra massima priorità e, con il continuo progredire della campagna vaccinale qui a Malta, questo piano è progettato per riaprire in massima sicurezza”.
I turisti italiani potranno visitare Malta, Gozo e Comino – per viaggi di piacere o d’affari – godendo in tutta tranquillità delle attrazioni delle isole. In molti attendono di riprendere a viaggiare ed è per loro che l’autorità per il turismo maltese lancerà la nuova campagna “Feel free again”, che mira ad ispirare i viaggiatori che finalmente hanno ritrovato la libertà di muoversi, a pianificare, prenotare e viaggiare a Malta per sperimentare ancora una volta quanto le isole hanno da offrire, unitamente alla sensazione di libertà che questo saprà portare.
Operativamente, per favorire queste indicazioni, l’ufficio di Roma di Malta Tourism Authority, non ha mai smesso di tenere vivo il rapporto con gli operatori turistici ed i consumatori finali, attraverso un fitto calendario di attività di marketing, volte a mantenere alta l’attenzione verso la destinazione, in attesa di questo momento di ripartenza.
L’interesse del mercato turistico italiano nei confronti di Malta si rispecchia oggi nella straordinaria rete di collegamenti aerei che sono stati ufficialmente annunciati per la stagione estiva 2021. Saranno 20 gli aeroporti collegati con voli diretti all’Arcipelago, di cui 4 città new entry (Brindisi, Genova, Lamezia Terme, Trapani). Anche i collegamenti via mare raddoppieranno e, oltre alla Virtu Ferries, operante da Pozzallo, si aggiungeranno i catamarani veloci della Ponte Ferries Ltd, che collegheranno Malta ad Augusta, sempre in Sicilia.
Nei giorni scorsi, durante un appuntamento con la stampa italiana dedicato ai corsi di lingua inglese, Carlo Micallef, CEO Deputy e Chief Marketing Officer MTA ha espresso questo importante punto di vista: “Nel prossimo decennio la politica per il turismo di Malta deve passare a uno scenario di crescita sempre più basato su mix di qualità e quantità, con una migliore regolamentazione dell’aspetto operativo dell’industria turistica ed una maggiore comprensione dei possibili ostacoli e delle conseguenti soluzioni, necessarie per l’attuazione di una strategia di sostenibilità a lungo termine.
Dobbiamo intraprendere un cammino che preveda un continuo sviluppo degli investimenti turistici, perseguendo le esigenze socio-economiche del paese, sulla base dei principi di uno sviluppo sostenibile e di modelli di crescita stabili, volti a gestire l’incremento del settore attraverso il processo di una nuova e rivista politica di offerta ricettiva, il miglioramento della qualità di prodotti e servizi, un costante aggiornamento delle risorse umane, l’ottimizzazione dei collegamenti e l’interconnessione con altri settori dell’economia maltese”.
Su queste basi si esprime anche Ester Tamasi, direttore di Malta Tourism Authority Italia, aggiungendo: “L’approccio strategico per il futuro è quello che si sforza di ricostruire il numero di turisti persi nel più breve tempo possibile, modificando la percezione a volte datata e superata sulla destinazione e, al contempo rafforzando gli aspetti positivi con un approccio più sostenibile in temi quali investimenti, qualità, rinnovamento e rebranding.
Siamo pronti a soddisfare una serie di nuove tendenze che abbiamo avuto modo di osservare nelle richieste del mercato: Malta è un Arcipelago poliedrico in grado di avvicinarsi a tutte le esigenze del viaggiatore. Ciò a cui puntiamo maggiormente è senza dubbio la qualità del prodotto e la spensieratezza del turista, che si merita di vivere una vacanza da sogno nel cuore del Mediterraneo”.
Da: Malta Tourism Authority
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Trascorrere una giornata a Madrid all’insegna della cultura è piuttosto semplice. Nella città puoi trovare alcuni dei migliori musei del mondo, concentrati soprattutto nella zona nota come il Viale dell’Arte: un’area di poco più di un chilometro dove sono raggruppati il Museo del Prado, il Thyssen e il Reina Sofía. Inoltre, nella capitale sono in continuo sviluppo nuovi centri culturali.
La buona notizia è che dopo una mattinata o un pomeriggio trascorsi a nutrire la mente e ad allietare la vista, in molti musei potrai deliziare anche il palato grazie ai vari ristoranti e dehors dove passare momenti piacevoli e concludere al meglio la tua esperienza museale. Vieni ad arricchire corpo e spirito.
Ti consigliamo caldamente di visitare questa pinacoteca che percorre la storia della pittura europea. Se vieni in estate ancora meglio. A luglio e agosto, nell’attico del museo, potrai visitare il balcone panoramico del Thyssen, con una vista incredibile sulla chiesa di San Jerónimo, e un ristorante con cucina mediterranea pregiata. Un altro luogo allettante e diverso dal solito è il beach club urbano Las Terrazas. Museo Reina Sofía. Dopo la scossa emotiva ricevuta dalla contemplazione del Guernica di Picasso, vale la pena soffermarsi a chiacchierare sulle sensazioni appena vissute. Il museo offre due proposte gastronomiche. Da una parte, il ristorante Arzábal. Dall’altra, la Caffetteria Ristorante NuBel, che propone frequentemente spettacoli musicali.
Le mostre temporanee di questo luogo, nato dove un tempo si ergeva una centrale elettrica, sono sempre interessanti e, inoltre, il suo enorme giardino verticale merita di essere visto. Per fare una pausa tra una sala e l’altra, puoi recarti al Ristorante Vilaplana posto all’ultimo piano, che in certe occasioni offre menu a tema ispirati alle mostre. Mica male l’idea di optare per il menu Pisarro o per il Corbusier, vero? Se invece preferisci una pausa più leggera, puoi goderti un momento “afternoon tea” al bar, che offre una selezione di tè e degustazione di cookie…Museo del Costume. Ci spostiamo dal centro e raggiungiamo la zona della Città Universitaria per visitare un luogo che piacerà soprattutto agli amanti della moda, poiché ripercorre la storia dell’abbigliamento spagnolo dal XVIII secolo. Il suo Café de Oriente, con piatti di cucina d’autore, è immerso nel verde e nella tranquillità: il luogo perfetto per godersi un pasto.
Uno degli spazi culturali più innovativi della capitale dove assistere a mostre, performance e concerti. Durante l’estate apre la sua terrazza posta sul tetto, un luogo ideale per stuzzicare qualcosa, ascoltare un po’ di musica o assistere a un film offerto dal suo cinema all’aperto. Matadero.
È incredibile pensare come un antico mattatoio si sia trasformato in uno dei centri culturali più vivi di Madrid con un teatro, una Casa del Lettore, una sala cinematografica, un mercato del design.
Se desideri trascorrere lì un’intera giornata, potrai scegliere tra tre proposte culinarie: il bar del Café Teatro, la Cantina della Cineteca (con cucina casereccia ed ecologica e uno splendido cortile interno) e un bar-dehors all’aria aperta che apre d’estate e che offre musica, installazioni artistiche, foodtruck, ecc.
Oltre alle mostre temporanee, presenta uno spazio imperdibile: la terrazza del Circolo, uno dei luoghi più emblematici per ammirare Madrid dall’alto. Sulla terrazza potrai sorseggiare un cocktail o cenare, tuttavia il momento clou è sicuramente l’ora del tramonto. Museo del Romanticismo. Infine ti proponiamo una visita speciale: un palazzo che ricrea la vita quotidiana della borghesia durante il periodo storico del Romanticismo. Durante la visita di questo luogo scoprirai un posto in cui la tranquillità regna sovrana: il Bar del Jardín, dove chiacchierare, rilassarsi e gustare, ad esempio, un’ottima torta casereccia.
Da: Turespana
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Onorando il suo impegno per la salute e la sicurezza dei propri dipendenti e clienti, Emirates è diventata oggi tra le prime compagnie aeree al mondo ad operare un volo con team in prima linea completamente vaccinati che servono i clienti in ogni punto di contatto del viaggio.
Questa mattina, l’esperienza cliente completa dell’aeroporto e di bordo per il volo EK215, partito da Dubai alle 0830 ore per Los Angeles, è stata supportata in sicurezza dai dipendenti del check-in, della sicurezza, della lounge Business e first class e del gate d’imbarco, nonché da ingegneri, piloti e personale di cabina che hanno fatto la scelta di essere completamente vaccinati.
A supporto delle operazioni di volo c’erano anche squadre di aspetto, carico e movimentazione speciale completamente vaccinate del Dnata, nonché team Emirates SkyCargo che lavoravano sui requisiti di carico e logistica per EK215.
Il Gruppo Emirates ha lanciato la sua spinta vaccinale a ritmo di poco più di un mese fa e da allora, quasi 26.000, pari al 44%, della forza lavoro aerea in prima linea degli Emirati Arabi Uniti del Gruppo ha ricevuto entrambe le dosi dei vaccini Pfizer-BioNTech o Sinopharm.
Adel Al Redha, Chief Operating Officer di Emirates Airline, ha dichiarato: “La nostra forza lavoro operativa è in prima linea nel settore dell’aviazione, aiutando le persone ad arrivare dove devono essere e spostando merci essenziali verso le comunità globali. Proteggere le nostre persone con le vaccinazioni è importante – per loro, per la nostra comunità, per il buon funzionamento delle nostre operazioni e anche per i nostri clienti in quanto introduce un ulteriore livello di protezione quando viaggiano con noi.
Abbiamo visto una risposta molto positiva con un’elevata domanda e l’applicazione del vaccino Covid-19 da parte dei nostri colleghi in prima linea operativa, e c’è un continuo slancio nel tasso di vaccinazioni in tutto il business. Vorremmo ringraziare la leadership degli Emirati Arabi Uniti per aver reso disponibili tre tipi di vaccini nel paese e per il loro impegno proattivo nel sostenere un ampio programma nazionale di vaccinazione.
Quasi 5.000 cabine e flight deck crew hanno scelto di ricevere entrambe le dosi del vaccino Covid-19. Inoltre, altri migliaia di dipendenti del Gruppo Emirates in altri ruoli hanno assunto il vaccino COVID-19 attraverso le cliniche e i centri di vaccinazione dell’azienda, mentre altri hanno scelto di prendere il vaccino in uno dei tanti centri di vaccinazione negli Emirati Arabi Uniti.
Al Redha ha aggiunto:”All’inizio della pandemia, Emirates ha implementato solide misure di sicurezza per proteggere e dare priorità alla sicurezza dei nostri clienti e dipendenti in tutte le fasi del viaggio, e con il rapido avanzamento del nostro programma di vaccinazione e gli alti tassi di assorbimento, molti dei nostri voli saranno presto operativi con dipendenti in prima linea completamente vaccinati.
Siamo anche fiduciosi che con un maggior numero di persone vaccinate, combinate con forti misure di sicurezza in atto, possiamo tutti a guardare con ansia l’allentamento delle linee guida per l’ingresso alle frontiere per molti paesi.
Il programma di vaccinazione del Gruppo Emirates è l’ultimo della sua serie di misure di salvaguardia e protezione per mantenere le promesse in materia di salute e sicurezza ai propri clienti, dipendenti e alle comunità che serve in tutto il mondo.
I centri vaccinali del Gruppo hanno funzionato 12 ore al giorno, tutti i giorni della settimana per dare priorità e fornire ai frontliner dell’aviazione il vaccino.
Da: Department of Tourism and Commerce Marketing, Dubai
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A partire dal 15 maggio 2021, i passeggeri completamente vaccinati in arrivo
alle Isole Vergini britanniche saranno liberi di circolare nella destinazione dopo aver presentato un
risultato negativo del test di arrivo (giorno 0). La notizia è stata annunciata venerdì 23 aprile dal
ministro della Salute e dello sviluppo sociale, onorevole Carvin Malone. Il ministro ha confermato che le persone completamente vaccinate che arrivano dall’estero, saranno tenute a fare un test PCR entro cinque giorni dal viaggio, fornire la prova della vaccinazione completa e fare un test PCR all’arrivo (giorno 0). Una volta ottenuto un risultato negativo del test, saranno liberi di godersi la loro vacanza in tutto il territorio.
Ciò significa che potranno evitare i quattro giorni di quarantena ancora necessari per i passeggeri in arrivo che non sono stati completamente vaccinati. Il direttore del turismo Clive McCoy, commentando la notizia, ha dichiarato: “Questa è un’ottima notizia, poiché più ospiti stanno arrivando completamente vaccinati e molti nel nostro settore hanno aderito alla campagna vaccinale a sostegno della ripresa economica. Le BVI vantano un invidiabile primato di salute e sicurezza conseguito durante la pandemia e hanno proseguito con la strategia di graduale riapertura sulla base delle condizioni internazionali e della situazione locale.
Qualsiasi progresso in questa direzione è di buon auspicio per il turismo e per l’economia, e questo è un passo
molto significativo “. Secondo questo protocollo aggiornato una persona è considerata completamente vaccinata contro COVID-19 due settimane dopo aver ricevuto entrambe le dosi di un vaccino a doppia somministrazione
approvato, come il vaccino AstraZeneca, Moderna o Pfizer o con una sola dose di un vaccino monodose, come Johnson & Johnson. Intanto il ministero della Salute prosegue nel suo impegno per vaccinare fino al 70% della popolazione residente, vaccinando finora oltre 9.000 persone.
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Il North Dakota oltre a piccole cittadine vivaci e un’incontrastata naturale prateria, può vantare cieli notturni stellati tutti da ammirare. Chi visita questo stato del nord ovest statunitense dovrebbe approfittare di uscire dai nuclei urbani e godersi serate nella natura, guardando le stelle e portando con sé a casa l’immagine mentale così da fornire una risposta a chi si stupisce sulla scelta del North Dakota per un viaggio di piacere. Basterebbe solo puntare il dito verso il cielo per confermare che il paradiso è in North Dakota: “Star Light, Star Bright, a Million Stars I See Tonight!”.
Chi ama le stelle non ha bisogno di allontanarsi troppo dalle comunità per trovarsi da soli con il resto dell’universo. Si contemplano cose che non possiamo talvolta comprendere: quanto è distante migliaia di anni luce? Spesso assistiamo a piogge di meteoriti o a luci scintillanti di aerei in volo o satelliti o addirittura stazioni spaziali internazionali che attraversano lo spazio sulle nostre teste.
Gli astronomi, anche dilettanti, si affannano per raggiungere ogni anno il versante meridionale del Theodore Roosevelt National Park nell’ovest del North Dakota in occasione dell’annuale Dakota Nights Astronomy Festival. Questa manifestazione di 3 giorni celebra le notti stellate e la ricca tradizione del North Dakota. Luci rosse sono usate durante questo evento per aiutare la gente a muoversi tra i telescopi, evitando di impattare la visione notturna.
Ci si unisce a astronomi, ranger e storici che si radunano per festeggiare questo festival in omaggio alle notti stellate ed alla storia. Sotto l’espansivo cielo notturno che ha influenzato la cultura dei nativi indiani d’America e ispirato la moderna esplorazione spaziale, c’è ancora spazio per provare oggi una rinnovata esperienza. Il Theodore Roosevelt National Park e la storica comunità di Medora accolgono con serate dedicate all’avvistamento delle stelle, a presentazioni speciali, alla costruzione ed al lancio di un razzo, a passatempi per i bambini per celebrare le Dakota Nights! Ogni sera al Peaceful Valley Ranch c’è un campo equipaggiato di telescopi così che i partecipanti possono muoversi da strumento in strumento, ognuno con la messa a fuoco su un distinto copro celeste.
Il clima nordico, la posizione e la geografia del North Dakota sono perfetti per avvistare anche l’aurora boreale, conosciuto anche come “northern lights“, il risultato di collisioni tra particelle gassose nell’atmosfera terrestre, con particelle cariche rilasciate dall’atmosfera solare. I cambi di colore sono il frutto del tipo di particelle di gas in collisione con le particelle solari. Verde pallido e rosa sono tra i colori più comuni, ma si registrano anche sfumature di rosso, giallo, verde, blue e violetto. Se le condizioni sono giuste, gli effetti possono essere stupefacenti. Le condizioni visive dipendono dalle condizioni atmosferiche della zona. Se i cieli sono nuvolosi non si possono vedere northern lights. Per avere le migliori vedute bisogna guardare all’orizzonte tra le 22.00 e le 2 del mattino. Inoltre: più i cieli sono oscurati, migliore è la visione.
Nei prossimi anni si reputa che avvenga un graduale aumento dell’attività solare, così che anche le aurore dovrebbero aumentare, raggiungendo il picco nel 2024 e 2025. Queste affascinanti luci sembra che danzino nei cieli notturni e talvolta gareggiano con la luna piena che è abbastanza luminosa per la lettura. Chi vuole ammirare le northern lights non deve attendere fino alla stagione autunnale o tentare di cogliere l’evento per caso. Alcuni siti web registrano l’apparire dell’ aurora boreale. Le northern lights possono presentarsi in qualsiasi momentodalla fine del tramonto fino a dopo l’inizio dell’alba, con il meglio dell’attività – di media – durante le fasce orarie attorno alla mezzanotte.
Le si ammirano tipicamente nel nord-est e nel versante settentrionale dei cieli del North Dakota, ma ogni spettacolo può comportare cambiamenti. Il North Dakota si presta moltissimo poiché l’ovale dell’aurora é ben più a sud in Nord America se comparato all’Europa. Ad esempio: nella capitale Bismarck, a 47° di latitudine, si può ammirare circa la stessa potenza che si verifica nel sud della Finlandia a circa 60° di latitudine. C’è un solo vantaggio per il North Dakota rispetto a latitudini più elevate.
L’Alaska ed il Canada del nord perdono i propri cieli oscurati da aprile ad agosto, mente i cieli del North Dakota sono scuri tutto l’anno così che potenzialmente si possono vedere i fenomeni tutto l’anno, e tra questi anche i maggiori. Inoltre, durante le fasi forti la gente del North Dakota può talvolta vedere le northern lights in ogni direzione, mentre negli stati ulteriormente a sud, gli abitanti possono vedere le luci solo guardando verso nord. Sembra difficile crederci, ma le northern lights sono presenti sulla terra in qualche modo sempre, di norma a latitudine più alte e possono essere viste con maggiore intensità a primavera e in autunno, quando i campi magnetici della terra e del sole sono maggiormente allineati. Ci si può solo immaginare cosa dovessero pensare gli esploratori Lewis e Clark quando videro le northern lights il 6 novembre 1804, mentre campeggiavano d’inverno a Fort Mandan.
Uno dei luoghi classici che ipnotizza per lo spettacolo delle northern lights in North Dakota è la regione nord orientale di Grand Forks: luogoadatto per intraprendere escursioni notturne fuori dalla cittadina, raggiungendo posti bui ove assistere allo show di luci, dalla fine di agosto fino agli inizi di aprile. L’intera zone è praticamente esente dall’inquinamento luminoso; cittadine quali Manvel, Minto, Ardoch sono ideali per esplorare i cieli.
Qui le cittadine sono minuscole e solo allontanandosi di poco ed imboccando una strada sterrata senza illuminazione, si trovano le condizioni perfette per godere dei cieli notturni al loro meglio, ed occasionalmente anche l’aurora boreale. Ci si può anche dirigere un po’ più a sud-ovest verso il Turtle River State Park, oasi ricreativa ad ovest di Grand Forks, circondata dalla Red River Valley ideale per campeggiare a ammirare il firmamento. Se esiste potenzialmente la condizione per un tale spettacolo, lo si trova brevemente annunciato in prima pagina nel sito Space Weather .
Da: The Great American West
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Roma, 27 aprile 2020. L’Ente Spagnolo del Turismo ha un nuovo spazio digitale nel cuore pulsante di Roma: Piazza di Spagna. Cento metri quadri dotati delle ultime soluzioni tecnologiche per accostare le informazioni alle destinazioni spagnole, con tecnologie touchscreen e risorse multimediali. Inoltre il nuovo Centro Multimediale Interattivo è stato concepito come uno spazio molto versatile che consentirà la celebrazione di presentazioni, workshop, e riunioni. Jorge Rubio Navarro, Direttore dell’Ente Spagnolo del Turismo di Roma ha commentato: “Sarà dedicato e ceduto grautitamente (previa richiesta) ai professionisti del settore per realizzare le proprie presentazioni e come area business lounge. Con questo gesto vogliamo avvicinare la strategia digitale della Spagna agli operatori del settore non appena finirà l’attuale contesto di restrizioni causate dal covid-19”.
La presidente di Fiavet Confcommercio, Ivana Jelinic ha potuto comprovare in una visita il funzionamento dell’applicativo digitale, e anche le grandi possibilità che offre il Centro Multimediale Interattivo come spazio d’incontro innovativo per il trade, per quanto riguarda la destinazione Spagna.
Lo spazio ruota attorno ad una app sviluppata ad hoc supportata da un videowall di 6 metri di lunghezza che consentirà agli utenti di navigare nelle destinazioni spagnole.
Il sistema è basato sulla navigazione cartografica dei punti d’interesse della Spagna suddivisa in 5 categorie: principali destinazioni, aree turistiche, regioni, città patrimonio Unesco e itinerari.
Il nuovo spazio è il flagship del Turismo Spagnolo in Italia, e l’apertura si inquadra in una strategia basata sulla sicurezza, la digitalizzazione e l’ecosostenibilità nella gestione e promozione delle destinazioni.
Uno dei prodotti che pìù rispecchia queste linee strategiche è il Cammino di Santiago, che prevede la celebrazione dell’Anno santo (Xacobeo) nel 2021 – in conseguenza dell’emergenza sanitaria covid19 prolungato fino il 2022. Grazie alla collaborazione con Turismo di Galizia l’app del nuovo spazio di Piazza di Spagna avrà una navigazione dedicata al cammino di San Giacomo. Gli utenti potranno dunque “percorrere” le diverse tappe dei cammini, selezionando tutte le risorse che desiderano per preparare l’esperienza xacobea in completa autonomia. Per i meno tecnologici il punto d’informazione avrà a disposizione personale informatore del Cammino di Santiago. Il mercato italiano è il più importante in termini di viaggiatori internazionali del Cammino di Santiago* . Ecco perché la celebrazione dell’Anno santo Xacobeo 2021-2022 sarà il primo prodotto ospitato nello spazio.
Da: Ufficio Spagnolo del Turismo Roma
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Il South Dakota è uno stato del Great American West noto per le sue infinite praterie, i dolci prati e i cieli azzurri. Una delle più grandi attrazioni dello stato è la Foresta Nazionale delle Black Hills, che ospita il Memoriale Monte Rushmore ed il Memoriale a Cavallo Pazzo. Le Black Hills offrono parchi statali quali il Custer State Park ad esempio,, laghi d’acqua dolce, innumerevoli campeggi, passeggiate, sentieri e possibilità di arrampicate. Storia e scienza si fondono in questo stato per rivelare fossili e ossa dell’era preistorica e dell’era glaciale, nonché artefatti della storia dei nativi americani. Ci si può approcciare alla storia dei primi tempi pionieristici e alle tribù delle Grandi Pianure settentrionali. Un viaggio con la famiglia in South Dakota offre numerose attrattive anche per i bambini.
1880 TRAIN – Situata nel cuore delle Black Hills, la ferrovia Black Hills Central Railroad gestisce un unico treno chiamato “1880 Train”, una strada ferrata storica, creata durante il boom minerario del 1890. Le corse in treno partono sia da Hill City che da Keystone, piccole località minerarie nelle Black Hills. Il breve viaggio di due ore andata e ritorno, riserva lo splendido scenario naturale delle colline passando attraverso miniere abbandonate, avvistando cervi, lepri, tacchini selvatici su Tin Mill Hill e nell’Oblivion, tra lo sferragliare, e il lamentoso fischio di un treno d’epoca originale con la sua locomotiva a vapore.
Le colline centrali delle Black Hills abbondano di foreste, prati e canyon con boschi. La maggior parte dei binari segue il torrente Battle Creek, sede dei cercatori d’oro a fine ‘800 ed inizi ‘900. Il treno attraversa il patrimonio forestale e consente di scorgere i resti di vecchie miniere e le operazioni minerarie. Alcuni di questi giacimenti minerari sono stati trasformati in terreni residenziali, e alcune case sono visibili dal treno. County Road 323 insieme ad alcuni accessi privati, attraversa più volte i binari del treno, dando ai passeggeri la possibilità di godere del suono di un fischio a vapore. Intanto ci si può deliziare con cibo, popcorn e dolciumi serviti a bordo.
Corse speciali offrono intrattenimento dal vivo per tutta la famiglia: si rimane coinvolti in un vero e proprio spettacolo ferroviario con l'”Old West Shootout” poichè una coppia di fuorilegge si imbarca sul treno 1880 per nascondere un tesoro e poi si accapiglia con alcuni cowboy e uno sceriffo. A bordo c’é anche la mascotte Chug, un bisonte ingegnerie ferroviario che racconta ai bambini storie divertenti di treni. Il viaggio di 10 miglia all’ora narrato lungo il percorso, dà il tempo ad ogni bambino di risolvere un grande dilemma appena si arriva a Keystone: se acquistare un caramello o un gelato!
Se si visita invece la 1880 Town – non lontana da Murdo sullaInterstate 90 all’uscita 170 -, bisogna calarsi nella parte vestendosi appropriatamente. I costumi sono in affitto al Longhorn Saloon, dove si può sorseggiare sarsaparilla e ascoltare il pianoforte. Quando una troupe cinematografica venne qui a girare un film del 1880, costruì una intera Main Street, set del film. Dopo aver concluso le riprese, gli edifici sono stati lasciati a Clarence Hullinger, e lui e suo figlio Richard ne hanno aggiunto altri da allora. Il vecchio hotel The Dakota Hotel – ad esempio – è arrivato dalla vicina Draper e le sue scale mantengono i graffi lasciati dagli speroni dei cowboy.
Si guarda la sparatoria sulla strada principale o si suona la campana della scuola composta da una sola stanza che funge anche da chiesa: St. Stephan’s Church viene da Dixon e risale al 1915. Il deposito C&N, l’Express Agency e il Telegraph Office furono trasferiti da Gettysburg, SD. È pieno di attrezzature ferroviarie fino ad un pezzo di legno con “Tex K.T.” scolpito dal re vagabondo nel 1927. Il Museo Prairie Vanishing è stato costruito per ospitare le collezioni più preziose, molte del periodo del General Custer. Gli oggetti esposti sono un paio di stivali e una vecchia bisaccia dell’esercito dal campo di battaglia di Custer che sono stati trovati in un campeggio indiano, caschi da parata indossati dagli U.S. Cavalry Indian Scouts con l’insegna della freccia incrociata, bambole indiane, punte di freccia, un vestimento completo da cowboy autentico, fotografie e interni selezionati di belle case del South Dakota.
La collezione comprende anche articoli di Buffalo Bill e un omaggio al defunto Casey Tibbs, 9 volte campione del mondo Rodeo Cowboy. Proprio in questa cittadina western si trovano reperti del set cinematografico di Balla coi Lupi: una casa e una tenda e i carri merci di Timmons. “Buck” (Cisco), uno dei cavalli cavalcati nel film, visse nella 1880 Town fino alla sua scomparsa nel 2008 all’età di 33 anni. C’è un memoriale per lui nel suo luogo di sepoltura. Infine c’é anche il Santa Fe Train che originariamente corse da Chicago alla California prima di venire a riposare alla 1880 Town nel 1982. Sulla carrozza originale si può sperimentare ciò che i passeggeri devono avere mangiato viaggiando con la ferrovia; ogni giorno si serve la prima colazione e il pranzo, così come torte alla crema fatte in casa e altri dessert.
Rimanendo in clima ed epoca pioneristica, nascosta tra Custer e la grotta sotterranea di Jewel Cave, l’autoproclamata “Friendliest Little Ghost Town in Dakota Territory” – ROCHFORD – offre uno sguardo nel passato. Nel 1876 tre cercatori d’oro di Deadwood scoprirono accidentalmente una miniera d’oro che chiamarono Montezuma Gold Mine. Vi si insediarono e piano piano nacque una piccola cittadina che vantava 100 case, accampamenti, una chiesa metodista, tre saloon, sei empori, e sviluppatasi ulteriormente nel 1879 contava anche due alberghi, un teatro, un macellaio, due ristoranti e due maniscalchi.
Ma già nel 1900 le attività estrattive diminuirono sensibilmente accompagnando la cittadina al suo lento abbandono nel corso dei successivi anni. E’ oggi una città fantasma – a conduzione familiare – nota per il suo personale entusiasta e competente. Gli ospiti possono passeggiare liberamente tra gli edifici abbandonati del centro storico o scegliere una visita guidata per conoscere meglio la storia della zona. Tra gli edifici della città fantasma ci sono un classico emporio generale, la cappella, un piccolo fienile, un capannone, il saloon, vari avamposti mercantili, e altro ancora. Il general store svolge oggi la funzione di negozio di souvenir del luogo. L’ingresso è di soli $ 6 a persona.
La bellezza delle scogliere di quarzite che sovrastano il torrente Split Rock Creek nel deserto di Garretson conservano la leggenda del fuorilegge Jesse James che – in fuga da una delle sue numerose malefatte nel 1876 – con il suo cavallo scavalcò Split Rock Creek a Devil’s Gulch. La banda di James aveva appena rapinato una banca e la legge era sulle loro tracce. James probabilmente non si prese del tempo per apprezzare il paesaggio, concentrandosi nella rincorsa per saltare la gola larga oltre 5 metri.
Oggi si cammina su una passerella di ferro che attraversa il baratro, ricordando le leggendarie gesta di Jesse James, diventato fuorilegge per aiutare la famiglia; una sorta di Robin Hood per gli abitanti di queste zone! Una bella passeggiata della gola richiede circa 1 ora ed offre straordinari scenari naturali, fiori selvatici, piante, boschetti lungo il letto del torrente. Splendide formazioni di roccia a Palisades State Park e ottimi posto per campeggiare con la memoria che porta indietro nella storia dell’Old West.
L’avventura nell’Old West continua dentro a un fortino storico ove i bambini si possono appassionare. Con il nome della tribù indiana Sisseton, Fort Sisseton Historic State Park – infatti – fonde storia e bellezza naturale per creare un’esperienza unica all’aria aperta, nell’angolo nord-orientale del South Dakota. Situato all’interno del parco si trova lo storico Fort Wadsworth, un tempo un avamposto dell’esercito di frontiera, costruito nel 1864. Un tour a piedi dei terreni rivela caserme di pietra, quartieri degli ufficiali, una casa di guardia, e una polveriera.
Le famiglie possono scegliere di piazzare la tenda o parcheggiare un camper in uno dei campeggi, o prenotare uno dei bungalow. Le attività includono escursioni sui sentieri, bird watching e picnic riparati. Una varietà di sport acquatici si possono effettuare sul Kettle Lake: canottaggio, kayak, nuoto e pesca. Per l’avventura dell’Old West prende vita durante il primo weekend di giugno con il Fort Sisseton Historical Festival: le famiglie sperimentano l’effetto della vita di frontiera piantando le loro tende sotto le stelle accanto a soldati in uniforme, alle donne e bambini vestiti da pionieri, condividendo le storie di Frontiera con la cavalleria e la fanteria. I bambini possono anche fare giri in carrozza, sedersi intorno a un falò e fare degli scambi con i commercianti.
I presidenti sono ovunque nelle Black Hills del South Dakota e poiché i servizi segreti sono assenti, è facile stare seduti accanto a uno dei presidenti per una foto ricordo. A Rapid City – non a caso chiamata la Città dei Presidenti! – ci si può sedere sulle ginocchia di Richard Nixon all’angolo tra la Fifth e la St. Joseph, oppure unirsi alla passeggiata con Obama che tiene per mano sua figlia Sasha, all’angolo tra la 4th Street and la 4th and St. Joseph.
Gli scultori del South Dakota hanno creato le somiglianze di bronzo di ogni presidente per il progetto della città dei presidenti a Rapid City. Si può invece davvero ingannare gli amici con una foto dal National Presidential Wax Museum di Keystone; le statue di cera di Kathryn Stuberg-Keller sono così realistiche tanto da ritrovarsi a parlare con John Kennedy Jr., mentre sgattaiola da sotto la scrivania di suo padre. Al Presidents Park a Lead – sempre nella Black Hills – invece, lo scultore David Adickes creò busti di 6 metri di ogni presidente e li sparse per le colline tra i boschi. E, naturalmente, i volti di quattro presidenti sono scolpiti nella roccia granitica del Mt.Rushmore, nei pressi di Keystone: Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln. Una bella immersione nella storia presidenziale americana!
Il South Dakota è terra di cowboy e rodei ma il cantautore Jerry Jeff Walker dice che i cowboy dei rodeo stanno “rasentando la pazzia.” Chi si arrampicherebbe volontariamente su una bestia che sembra abbia mangiato dinamite e salsa Tabasco per colazione da tanto è agitata e imbizzarrita ? Si può provare la sensazione di cavalcare un cavallo selvaggio senza dover rischiare la propria vita al Casey Tibbs South Dakota Rodeo Center di Fort Pierre. Questo museo espone ricordi e reperti di Casey Tibbs, iconico cowboy nativo di Ft. Pierre South Dakota, nove volte Campione del Mondo di Rodeo e star di Hollywood: storico il suo record di vittorie di sei Campionati del Mondo Saddle-Bronc della Professional Rodeo Cowboys Association che ancora oggi rimane intatto! In esposizione anche carri dei pionieri, un enorme murale western, tre grandi statue di bronzo, filmati ed altri interessanti articoli legati alla vita del West.
La curiosità adatta ai bambini é un cavallo selvaggio virtuale, il virtual bronc: si sale in sella di fronte a tre monitor video che forniscono le immagini e i suoni di una vera arena di rodeo mentre il “cavallo” si muove. Divertentissimo! Il Rodeo Center ha anche una stanza piena di attrezzatura da cowboy in modo da potersi vestire come il leggendario Casey Tibbs. Il museo è aperto da maggio a settembre.
Altro tipo di groppa quella del Triceratopo oppure la coda di un T-rex. Gli enormi dinosauri che si affacciano sullo skyline di Rapid City non si preoccupano affatto: non ruggiscono, non rombano e nemmeno puzzano. Infatti, sono fatti di ferro e cemento e dipinti di verde e bianco. Sette dinosauri sorvegliano la città sulla Skyline Drive fin dagli anni ’30. Emmett Sullivan, che ha lavorato sul Monte Rushmore, li ha progettati per attirare all’epoca i turisti in direzione del nuovo memoriale nazionale.
Ingegnosa trovata, come pure il dinosauro che accoglie i visitatori alla micro-comunità di Wall poco distante dal Parco Nazionale delle Badlands. Il Dinosaur Park dispone anche di un Apatosaurus, uno Stegosaurus e altri esemplari, tutte creature specifiche che hanno vagato per le pianure del South Dakota milioni di anni fa. I bambini di tutte le età potranno anche godere di mostre di fossili di classe mondiale al Museo di Geologia nel campus della S.D. School of Mines & Technology.
Che dire poi dello splendido Mammoth Site di Hot Springs che vanta la più grande concentrazione di mammut al mondo. Scoperto nel 1974, questo sito di scavi al coperto è il risultato di una voragine che catturò diversi animali durante l’era glaciale. I fossili includono ossa di mammut, orsi dal viso corto, cammelli e lupi primordiali. I visitatori arrivano fin sul bordo dello scavo, che è attivo tutto l’anno. Tour personalizzati sono progettati per soddisfare ogni livello di conoscenza. I bambini usufruiscono di “ausili didattici” e libretti di attività che sono stati accuratamente realizzati direttamente da questo sito paleontologico. I programmi estivi, come il campo di Paleontologia Junior, sono un ottimo modo per i bambini di combinare la comprensione della storia e della scienza. Ci sono poi repliche giganti di animali dell’era glaciale e un laboratorio di paleontologia.
Pochissime persone hanno avuto sono stati guardati da un orso nero attraverso il vetro di una vettura e tantomeno hanno mai visto un alce o un cervo americano da vicino. Molte persone però sono riuscite a fare queste esperienze al Bear Country U.S.A. nelle Black Hills del South Dakota, popolarissima attrattiva a soli circa 20 minuti da Mt. Rushmore. Al Bear Country ci sono oltre 100 orsi neri, la più grande collezione privata del mondo ! Immerso in oltre 200 ettari di pini torreggianti e vaste distese di prati a soli 12 km. a sud di Rapid City, questo luogo offre alle famiglie una vista ravvicinata della maggior parte dei mammiferi nordamericani.
Si tratta di un piacevole viaggio di soli 5 km. attraverso diversi recinti (non gabbie!) ove si incontrano orsi neri, alci, cervi, puma, linci, le tipiche antilocapre, le pecore bighorn, le antilopi e i bisonti. Insomma: l’avvistamento di diversi animali é garantito dalla comodità della propria auto, ammirando gli orsi divertirsi in una piscina, arrampicarsi sugli alberi e camminare sulla strada di fronte alla macchina. Al termine della visita si va alla Babyland ove si trovano i cuccioli. Spesso si riesce a tenere in braccio un orsetto. Il negozio vende spuntini e souvenir.
Da: The Great American West
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