Ho impresse nella memoria le immagini di uno stupendo Lawrence d’Arabia che, sul dorso di un dromedario, attraversa il deserto in compagnia di un beduino, la sua fidata guida. Insieme raggiungono terre abitate da tribù, che continuano a vivere seguendo tradizioni rimaste immutate nei secoli.

E’ soltanto un’ambientazione da film?

In Giordania, nel deserto di Wadi Rum, ho rivissuto quella magia! Tra dune di sabbia e rocce dai colori accesi, ho esplorato la “valle della Luna”, attraversando il canyon di Khazali e il noto Little bridge per proseguire l’avventura fino a luoghi più remoti a bordo di una jeep 4×4.

Ma l’emozione più intensa è sopraggiunta al tramonto, quando sono arrivata al campo tendato dove ho trascorso la notte. Dopo una deliziosa cena ricca di piatti tradizionali beduini come il khabsah, magloubah e zarb accompagnati da riso, insalate, pomodori, olive, formaggio e da un profumatissimo hummus, e per finire, frutta e dolcetti tipici, il relax è stato totale e mi sono immersa totalmente nell’atmosfera beduina.

Sotto un cielo stellato, tanto luminoso e limpido che ho creduto di sognare, ogni tanto ho espresso un desiderio indirizzato alla stella cadente che sembrava apparire soltanto a me… il fuoco acceso, che intiepidiva l’aria della notte, ha enfatizzato i colori del paesaggio intorno. La vista della valle è ipnotizzante!

Una valle scavata dal paziente scorrere di un fiume attraverso la roccia granitica che, sin dalla preistoria, ha ospitato tribù provenienti dalla penisola Arabica, che hanno lasciato migliaia di petroglifi a testimonianza della loro antica civiltà.

All’interno della confortevole tenda beduina, sorseggiando un tè, mi sono sentita privilegiata quando, all’alba, ho assistito allo spettacolo del sole che illuminava dolcemente il terreno sabbioso e le pareti rocciose di arenaria di Wadi Rum, che si riappropriava del suo colore rosso fuoco per regalare nuovamente emozioni intense!

Il mio viaggio in Giordania prosegue…
ma ne parleremo un’altra volta!

MUMBAI: LA SINAGOGA DI MAGEN DAVID

18 Ott 2018 In: India

La sinagoga di Magen David

La più grande sinagoga per la comunità ebraica di Baghdadi in Asia si trova a Mumbai, in India!

Situato nel vivace quartiere di Byculla, Mumbai, la Sinagoga blu di Magen David, una sinagoga ortodossa sefardita, fu costruita nel 1864 per la crescente popolazione di ebrei di Baghdadi a Mumbai. Al di fuori di Israele, gli ebrei di Baghdadi dispongono della sinagoga  più grande in tutta l’Asia.

Originariamente fondata da David Sassoon, che faceva parte della famiglia Sassoon, stabilìtasi a Mumbai intorno 1832, la Magen David Synagogue fu costruita come una sinagoga ortodossa sefardita per la comunità ebraica di Baghdadi in India.

Nel 1910, a causa dell’aumento della popolazione ebraica a Mumbai, Jacob Sassoon, nipote di David, ingrandì la sinagoga per poter ospitare più fedeli della congregazione durante le funzioni. Oggi, le funzioni giornaliere del mattino e le preghiere del Sabbath sono ancora celebrate. La sinagoga è aperta a tutte le religioni, sebbene i membri della comunità siano principalmente Bene-Israel, Cochini o Baghdadi Jewish.

A Mumbai, la sinagoga si distingue per la sua facciata blu brillante, le enormi colonne frontali e le meravigliose vetrate colorate. L’edificio presenta anche una torre dell’orologio e una grande sala di preghiera. La torre dell’orologio è visibile nel quartiere congestionato di Byculla accanto a aziende, uffici, scuole, venditori ambulanti e negozi.

La sinagoga ha due scuole ebraiche ad essa associate. Mentre le scuole una volta erano esclusivamente per i bambini ebrei, nel tempo – con la migrazione delle comunità ebraiche di Baghdadi in altri paesi come Israele, Australia, Regno Unito e Canada – le scuole hanno aperto le porte a tutte le comunità nell’area di Byculla.

 

 

Fonte: Atlasobscura

LA STORIA DELLA PIXAR IN MOSTRA A ROMA

17 Ott 2018 In: italia

Al Palazzo delle Esposizioni
30 anni di animazione Pixar!

Come si realizza un film d’animazione oggi? Una mostra a Roma racconta la storia della Pixar, la casa di produzione statunitense che da tre decenni sforna capolavori. Uno sguardo dietro le quinte con oltre 400 opere e due installazioni spettacolari.

I film della Pixar, nata da una divisione della Lucasfilm di George Lucas e dal 2006 proprietà della Walt Disney, non hanno bisogno di presentazioni. Dalla metà degli Anni Ottanta, quando lo studio californiano muoveva i suoi primi passi, fino a oggi, le produzioni che portano questo marchio sono state una sequela di grandi successi. Dall’ormai mitico Toy Story, primo lungometraggio realizzato interamente in computer grafica, uscito nel 1995, al più recente Coco, passando per Nemo, Monsters&Co e Inside Out.

UNA BOTTEGA RINASCIMENTALE DIGITALE

Oggi questa storia viene raccontata in una grande mostra che aprirà a Roma il prossimo 9 ottobre, nelle sale del Palazzo delle Esposizioni, dopo aver girato il mondo, arricchendosi e aggiornandosi di anno in anno. Il progetto espositivo infatti debuttò al MoMa di New York nel 2005 per poi intraprendere un tour globale (una tappa si era vista anche al PAC di Milano nel 2011).
La mostra è concepita per approfondire il lavoro di quella che è una vera e propria bottega rinascimentale digitale che crea capolavori, dove disegno a mano, scultura e informatica coesistono sul grande schermo in una sintesi armonica”, spiega Maria Grazia Mattei (presidente di MEET che è partner del progetto) curatrice della mostra insieme a Elyse Klaidman.

PERSONAGGI, STORIE, MONDI

Fabio Fornasari, che è stato chiamato a progettare gli spazi e il percorso della mostra, ha deciso di suddividere i materiali in tre macro sezioni, che corrispondono agli elementi fondanti del processo di produzione di un film: Personaggio, Storia e Mondo. All’interno di queste tre aree verranno esposte oltre 400 opere che mostrano il dietro le quinte di ciascuna pellicola, mettendo a nudo tutte le fasi del processo creativo con disegni a matita e a pennarello, dipinti ad acrilico, acquerelli, bozzetti digitali, calchi e modellini. L’obiettivo è quello di mostrare come la manualità e la tecnologia possano coniugarsi armonicamente per produrre risultati convincenti.
A completare il percorso, due concessioni all’elemento spettacolare: le installazioni ArtscapeZoetrope, che cercheranno di far rivivere le opere esposte attraverso l’animazione e gli effetti speciali.

 

 

Fonte: Artribune – V.Tanni

PHANG NGA BAY

Scivolando in kayak nelle acque cristalline della baia di Phang Nga mi trovo davanti ad un paesaggio surreale: centinaia di picchi calcarei affiorano dall’acqua davanti a spiagge bianchissime circondate da una vegetazione lussureggiante ricca di mangrovie e di palme le cui fronde oscillano seguendo la leggera brezza che soffia dolcemente. Nella zona ci sono numerose caverne mozzafiato che si ritiene si siano create migliaia di anni fa quando il territorio non era ricoperto dall’acqua del mare.

 

E’ la prima volta che vengo in Thailandia eppure questi luoghi mi sembrano familiari….. infatti, è proprio a Khao Phing Kan, conosciuta come l’isola di James Bond, che nel 1976 è stato girato il film 007 – L’uomo dalla pistola d’oro. Celebre è una roccia calcarea che emerge dal mare, il Ko Ta Pu, alta circa venti metri, che appare anche in un altro film di 007: Il domani non muore mai, dove l’affascinante agente segreto di Sua Maestà attraversa lo specchio d’acqua della baia in compagnia di una splendida spia cinese.

Phang Nga Bay è un paradiso naturale da esplorare. Praticando lo snorkeling e le immersioni si avrà modo di scoprire le meraviglie della barriera corallina ricca di decine di specie di pesci e coralli dai colori vivaci. Inoltre, la zona è piena di grotte e caverne nascoste nelle lagune dell’isola circondate da una meravigliosa foresta tropicale, dove vivono volatili e animali in un ecosistema perfettamente equilibrato.

Un viaggio in Thailandia non è completo se non si visita
la baia di Phang Nga Bay!

 

 

Cărtureşti Carusel Bookstore
a Bucarest in Romania.

Questo edificio un tempo abbandonato è ora una delle librerie più belle del mondo!

Questo meraviglioso edificio fu costruito nel 1903 da una ricca famiglia di banchieri greci, ma fu successivamente confiscato dal regime comunista negli anni ’50. Fu trasformato in un emporio generale, in seguito abbandonato e lasciato decadere quando il comunismo crollò.

Il nipote del banchiere, che originariamente acquistò l’edificio nel 1903, richiese che fosse restituito alla sua famiglia, in quanto eredi legali. Ci sono voluti 24 anni di battaglie in tribunale per districare le pratiche burocratiche e trovare i documenti negli archivi, ma alla fine entrò in possesso dell’edificio, ormai decadente, nel 2007. Iniziò, quindi, un’importante ristrutturazione che trasformò l’edificio nell’attuale Cărturești Carusel (“Carousel of Light”).

L’ampia ristrutturazione è andata ben oltre, trasformando l’edificio in uno splendido negozio considerato una delle più belle librerie della Romania e persino del mondo. Settantacinque persone hanno lavorato per 20.000 ore nel corso di cinque anni, ristrutturando e personalizzando ogni singolo dettaglio. I tre piani del negozio si estendono su più di 10.000 metri quadrati che contengono tantissimi libri. Ci sono eleganti balconi curvi disposti su ciascuno dei piani superiori, un grande spazio aperto nel mezzo e una sala da tè al piano più alto che offre una splendida vista dell’intero edificio.

Aperto dal lunedì al mercoledì dalle 10.00 alle 22.00; Giovedì e domenica dalle 10.00 alle 22.30; e venerdì e sabato dalle 10.00 alle 14.00.

 

 

Fonte: Atlasoscura

LA CAVA DI BAUXITE DI OTRANTO

16 Ott 2018 In: italia

Un laghetto dalle acque color smeraldo incastonato in un cratere di terra rosso e circondato dal verde brillante della vegetazione circostante…. siamo su un altro pianeta?

Ci troviamo nella cava di Bauxite di Otranto!

La Bauxite è un minerale dal quale si ricava l’alluminio. Il giacimento fu scoperto nel 1940 e lo sfruttamento cessò nel 1976. Da questo momento grande MADRE NATURA si è riappropriata del territorio ricreando un ecosistema ricco di flora e fauna.

Dopo l’abbandono della cava, l’acqua proveniente dalle falde acquifere presenti nel territorio ha formato un laghetto, il cui colore verde è particolarmente intenso, perché ci sono residui di Bauxite. I calanchi che circondano il cratere sono color rosso ruggine grazie alla presenza del minerale e il contrasto cromatico con l’ambiente circostante mette maggiormente in risalto il verde vivace della vegetazione.

In questo paesaggio estremamente suggestivo si ha la netta sensazione di quanto la Natura riesca sempre a prevalere per rimediare all’intervento umano, che ha modificato l’ambiente durante l’estrazione del minerale, diventando un luogo di riferimento per molte specie animali.

L’abbandono della cava ha permesso alla Natura di avanzare e, anche se ogni tanto la terra rossa, che circonda la cava, viene prelevata per la produzione di colori utilizzati dall’artigianato locale, il rispetto dei processi naturali del territorio è garantito.

 

 

ALITALIA: TOKYO CON IL 20% DI SCONTO ENTRO IL 16 OTTOBRE 2018

Codice sconto:  TOKYO20  

Il kimono va chiuso a sinistra, le geishe indossano fiori nei capelli abbinati alla stagione, l’acqua termale di Kinosaki fa bollire anche le uova e trovare l’uscita nel metrò di Tokyo è possibile: quante altre cose vorresti ancora scoprire sul Giappone?

Con l’offerta Alitalia, sarai più vicino alle tue risposte: vola a Tokyo con il 20% di sconto.

Acquista dall’11 ottobre al 16 ottobre con il codice sconto TOKYO20. Potrai decollare verso la terra del Sol Levante dal 19 novembre al 31 gennaio 2019 ed immergerti nella sua cultura inebriante.

Non basta una vita per comprendere il fascino profondo e contrastante di questo paese in equilibrio fra tradizione e modernità, ma un viaggio è il modo migliore per iniziare a farlo!

 

Fonte:

FUGA A MARRAKECH!

15 Ott 2018 In: Marocco

Marrakech… la città rossa… il suo nome ci riporta al tempo in cui era una delle quattro città imperiali del Marocco.

Città stupenda, che ha conservato il fascino del passato, oggi è un centro economico importante e meta ambita dei turisti che durante tutto l’anno arrivano in migliaia per scoprire i suoi segreti.

All’interno della città moderna, si trova la medina, la cittadella medievale fortificata ricca di storia e di moschee, giardini, souk, i mercati tipici, disseminati nella numerose stradine strette e affollate che sembrano un labirinto. Nei souk si possono trovare innumerevoli prodotti caratteristici come stoffe, tappeti di fattura berbera, ceramiche, pelli, gioielli, spezie e molti prodotti artigianali che vengono venduti prevalentemente ai turisti.

Il cuore della medina è rappresentata dalla famosa piazza Jamaa el Fna, intorno alla quale si sviluppa la città antica e da cui è ben visibile il minareto moresco della moschea della Kutubiyya che risale al XII secolo. Considerato uno dei simboli della città, è ricco di fregi in maiolica turchese, bianca e blu e di arabeschi diversificati sui quattro lati.

La piazza durante la giornata si trasforma: di mattina è brulicante di bancarelle ricche di merci tra le più diversificate come frutta, bevande, stoffe e tappeti, circondate da incantatori di serpenti, suonatori e marocchini che fanno decorazioni con l’hennè.

Di sera il cambiamento è notevole in quanto la piazza si popola di chioschi con tavoli e sedie che offrono una cucina locale, con cibi preparati sul momento, sempre circondati da cantastorie e musicisti. La piazza è frequentata sia da turisti che da marocchini che apprezzano la vivacità colorata e festaiola della loro città.

Al tramonto non perdete un giro in calesse attraverso il maestoso palmeto, che ospita più di 100.000 palme, che producono notevoli quantità di datteri e legna, circondato dalle ville più lussuose della città.
Ci sono altri modi per godere della sua bellezza…. fate un giro sul dorso di un cammello oppure, per i più avventurosi, noleggiate un quad!

Marrakech conserva l’aria mistica di un luogo senza tempo!

 

Nell’est del NORTH DAKOTA con circa 120 mila abitanti, FARGO sorge direttamente sul fiume Red River of the North che traccia il confine con il Minnesota. Insieme alla sua città gemella Moorhead raggiunge i 230 mila abitanti. Deve la sua nascita alla ferrovia della Northern Pacific, e il suo nome a William G. Fargo, uno dei direttori della ferrovia e anche il co-fondatore della famosa Wells Fargo Express Company. Dalle sue origini pionieristiche di fine ‘800 con saloon e bordelli e solo 600 anime, la sua crescita ad oggi è stata esponenziale, diventando un centro regionale importante per l’educazione, il commercio e la medicina. Ma è  lo spirito di Fargo ad ammaliare il viaggiatore ad iniziare dall’ironia della famosa “cippatrice” del film Fargo dei fratelli Coen, che da il benvenuto al Visitor Center. L’assetto economico robusto in un ambiente gioviale, con ottime infrastrutture, un settore dell’istruzione della ricerca invidiabile e una vivacità cittadina ricca di ristorazione, arte, cultura e cose divertenti da fare. L’energia di questa città, unitamente alla sua vivibilità, la rendono oltremodo “cool”: gente affabile, semplice, onesta, lavoratrice e ospitale. Ci sono almeno cinque buoni motivi per andare a Fargo e desiderare di visitarla. Il primo è il sorprendente numero di gallerie d’arte e di musei. Si inizia con il Plains Art Museum, il più grande museo d’arte del North Dakota che mette in mostra esposizioni a livello nazionale, per arrivare alle gallerie d’arte intime quali la Ecce Gallery che espone artisti locali e regionali. La Rourke Art Gallery è sorprendente: dai pezzi di pop art di star quali Roy Lichtenstein, Joan Mirò e Pablo Picasso. Ma ciò che è formidabile è il sostegno che tutte le gallerie ricevono dai propri soci. La seconda qualità di Fargo è il suo vivace centro cittadino, fornito per altro di molti parcheggi. Qui si misura la vivibilità: boutique, decorazioni floreali, negozi d’antiquariato, empori di prodotti locali di artigiani creativi. I ristoranti sono autenticamente individuali, evitando le ben note catene americane. Si scopre a piedi la downtown con il suo iconico teatro – l’Historic Fargo Theatre – con la scritta al neon che è la più fotografata. Costruito nel 1926 come cinema e teatro vaudeville, questo teatro magnificamente restaurato oggi proietta film indipendenti e stranieri ed organizza l’unico Film Festival annuale del North Dakota. E’ anche il luogo dei migliori concerti in città, oltre che essere nel National Register of Historical Places. Si sorseggia una buona birra artigianale da Drekker Brewing Company o da  Fargo Brewing Company oppure si gusta un cocktail da Proof Artisan Distillers. Molti dei piatti tradizionali di Fargo-Moorhead subiscono l’influenza della tradizione migratoria tedesca e scandinava. Ma essenzialmente è l’esperienza del bisonte che non bisogna perdere a Fargo! Oltre ad essere il ben noto mammifero d’America è anche la mascotte della più grande università di Fargo –  NDSU – e una delle specialità gastronomiche più richieste della zona. Si va all’Hotel Donaldson per trovare nel menu l’originale HoDo Burger oppure l’Hanger & Gnocchi. Da Mezzaluna il Bacon & BBQ Bison Meatloaf è un’ottima scelta e da  Maxwells dal menu Max Bar le Bison Meatballs with Vermouth Cream Sauce sono ideali per chi vuole provare il bisonte ma non è pronto ad una bistecca intera.

Il terzo elemento che rende Fargo “cool” sono i 4 college che la città condivide con Moorhead, attirando studenti internazionali. Per altro votata quale quinta città più attiva nel campo dell’ospitalità in America, ha un’organizzazione locale chiamata ‘Welcoming FM’ dedita al benvenuto ed all’integrazione della gente nuova in città. Il quarto motivo è la gamma d’intrattenimenti. Il  The Fargodome propone un calendario con grandi nomi della musica quali Ed Sheeran and Pink, e attori quali Jim Gaffigan and Kevin Hart. Ci sono anche musical: nel 2019 sono in arrivo “Kinky Boots,” “The Sound of Music” e “Chicago.” Il quinto motivo è la vita outdoor e lo sport. Fa freddo a Fargo? Certamente, ma c’è anche tanto da fare in inverno, abbastanza per distrarsi! Il The Fargo park district ha 7 percorsi da sci di fondo completamente gratuiti e tre arene per pattinaggio su ghiaccio. Poi c’è hockey, pattinaggio e pure le lezioni di curling! Se si ama la motoslitta l’East Central Valley Trail offre oltre 300 km. di sentieri.

 

Fonte: The Great American West – Italia

Hai mai desiderato di mangiare una torta per pranzo?
Con la smörgåstårta svedese, puoi! 

Scopriamo il gustoso “sandwich cake” svedese.

Smörgåstårta significa letteralmente “torta al panino”, e c’è una buona ragione per questo, vale a dire perché lo è. Non è fatto di panna e pasta, ma invece di strati di pane di segale alternati a vari condimenti come uova, maionese, paté, olive, gamberi, formaggio, prosciutto, salmone o persino caviale.

È consumata fredda, come una torta da dessert, ed è comunemente inserita nei menu in  riunioni di famiglia come compleanni, matrimoni e funerali. Con infinite opzioni di farcia, c’è una smörgåstårta per soddisfare ogni palato e occasione.

 

 

Fonte: Atlasobscura


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