L’Autorità per il Turismo della Thailandia (TAT) è lieta di annunciare che alla 33a edizione dei Readers ‘Choice Awards 2020 la Thailandia è stata classificata tra i primi 20 paesi al mondo dai lettori di Condé Nast Traveller
La Thailandia ha ottenuto un punteggio di 92,62, posizionandosi così al 7 ° posto. Chiang Mai è stata classificata 2a nella Top 10 Best Small Cities e Koh Pha Ngan 3a nella Top 5 Best Islands in Asia.
Yuthasak Supasorn, governatore del TAT, ha dichiarato: “Siamo sempre orgogliosi di vedere la Thailandia in questa lista, ma in questo anno impegnativo in cui le restrizioni COVID-19 stanno influenzando i viaggi internazionali, è davvero un onore molto speciale. Vorremmo estendere il nostro più sincero apprezzamento ai lettori di Condé Nast Traveller e ai viaggiatori di tutto il mondo per la loro fiducia. Quando le difficoltà derivanti dalla pandemia renderanno possibile il turismo, la Thailandia sarà sicuramente più che pronta ad accogliere nuovamente i visitatori internazionali “.
L’edizione 2020 dei Readers ‘Choice Awards è stata la prima in cui gli elettori hanno fatto le loro scelte quando nessuno era in viaggio. Le destinazioni premiate quest’anno sono quelle che hanno portato conforto durante il lockdown e che hanno aiutato le persone a superare così tanti mesi senza viaggiare. Sono quindi le gemme durevoli che possono resistere alla prova del tempo e alle vicissitudini delle circostanze.
E’ di qualche giorno fa la notizia dell’impegno del Ministero del Turismo di Israele affinchè le aree di Eilat e del Mar Morto vengano definitivamente nominate “Green Tourism Island”.
E anche Babbo Natale, attendendo l’impegno del prossimo mese di dicembre, sembra abbia voluto non perdere l’occasione di un breve, ma intenso, periodo di relax proprio nel punto più basso della terra.
Con spirito gioioso, sembra questo il messaggio che la regione del Mar Morto ha voluto diffondere in tutto il mondo attraverso questa campagna fotografica realizzata con Oron Production con Santa Klaus in inconfondibile abito rosso circondato da bianche distese… questa volta di sale, nel punto più basso della Terra.
Un modo per rincuorare tutti coloro che attendono con ansia il Natale e di poter tornare nuovamente a viaggiare nella meravigliosa Israele.
Un pizzico di gioia per non smettere mai di sognare!
Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo – Santa Klaus sul Mar Morto: crediti Chen Galili
Lo yoga affonda in radici profonde e lontane nel tempo. Dall’oriente all’occidente la capacità di riprendere noi stessi sia nel corpo che nell’anima
Chi pratica lo yoga sa bene quanto il luogo in cui si eseguono gli asana, sia fondamentale per trovare la concentrazione necessaria e per il raggiungimento del benessere atteso. Qualsiasi sia lo stile di yoga che pratichiate, avete mai pensato a partecipare ad un retreat a Malta completamente dedicato a questa disciplina?
L’arcipelago posto nel cuore del Mediterraneo, col suo clima dolce, si presta perfettamente a dare il benvenuto agli amanti di questa pratica antichissima, ancora oggi tanto amata e diffusa, offrendo servizi e strutture idonee ad esaltare i risultati dati dall’esercizio, non solo per via delle numerose scuole specializzate che si trovano sulle isole, ma anche grazie a tutti i plus che solo Malta può offrire.
La natura che caratterizza l’arcipelago, come potrete facilmente immaginare, si presta felicemente alla pratica all’aperto. Sia che preferiate la scenografica costa per essere accarezzati dalla profumata brezza marina, sia che, invece, preferiate il placido entroterra, troverete luoghi intrisi di un’intensa carica energetica, soprattutto in momenti topici della giornata come le scenografiche albe.
Quello che forse non sapete è che a Malta è possibile praticare lo yoga all’aperto anche in luoghi più urbani: per esempio sui bastioni di un’antica fortificazione barocca o ai piedi di un monumento storico come ce ne sono tanti in città gioiello quali Valletta, Mdina o Vittoriosa, centri dall’innegabile fascino dove troverete anche boutique hotel elegantissimi ed accoglienti, in grado di offrirvi il confort ideale, ma anche di organizzare sessioni private dove e quando lo desideriate.
A Gozo, seconda isola dell’arcipelago è possibile organizzare retreat nelle farmhouse: splendide case coloniche costruite in pietra calcarea, caratterizzata dai tenui colori del miele, e circondate dalla rigogliosa macchia mediterranea. Immaginatevi a srotolare il vostro tappetino in un tranquillo giardino privato, a bordo della vostra piscina e accanto al rosa vivace di una grande bouganville, circondati dalla quiete di questa piccola isola.
Tenete anche in considerazione la possibilità di affiancare la pratica dello yoga con altre attività, come le tante discipline sportive outdoor praticabili a Malta.
Sport a cui ci si può dedicare sia in alternativa, ma anche in una vera e propria commistione di generi: potreste uscire in barca a vela per poi fermarvi in una caletta isolata a meditare al tramonto, oppure potreste uscire in mare per una sessione di yoga sup e sulla tavola entrare in contatto con la nostra energia vitale, ma potreste anche decidere di avventurarvi in un’escursione a piedi o in bici tra le morbide colline della campagna maltese e trovare un angolino tutto vostro dove eseguire la routine preferita.
Da: Blog ufficiale di Visit Malta
GLI ITALIANI CHE TORNANO DALL’ESTERO PER TURISMO DEVONO FARE QUARANTENA.
Giustamente tutti si sono chiesti… ma quindi possiamo andare all’estero?
SI MA ATTENZIONE. LEGGIAMO INSIEME IL DPCM.
Sono consentiti spostamenti per turismo verso i paesi degli elenchi A – B – C – D Ovvero:
A – San Marino e Città del Vaticano: nessuna limitazione.
B – PAESI UE (tranne quelli che sono indicati negli elenchi C e D), SCHENGEN, Andorra, Principato di Monaco: potete andare per turismo, fornendo un’autocertificazione. Non serve tampone e non serve isolamento A MENO CHE NON TORNIATE IN ITALIA TRA IL 21 DICEMBRE E IL 6 GENNAIO!
Inoltre ricordatevi sempre di verificare le condizioni di ingresso dei singoli paesi.
C – Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord: OBBLIGO DI TAMPONE NEGATIVO 48 ORE PRIMA DELL’INGRESSO IN ITALIA!
Dal 10 dicembre: oltre ai Paesi già menzionati, si aggiungono all’elenco C anche: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco:
D – Australia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Repubblica di Corea, Thailandia, Singapore, Uruguay: WOW!! Ma allora si può uscire dall’Europa per turismo!
Ni… seguitemi…
AUSTRALIA: Confini chiusi e non rilasciano visti turistici. Potete entrare in Australia solo se avete passaporto australiano. Se lo avete dovete comunque fare la quarantena in hotel scelto dal governo, a vostre spese, e con poliziotto di sorveglianza fuori dalla porta.
GIAPPONE: Chiusi! Non emettono visti di nessun tipo. Potete entrare solo se siete residenti in Giappone.
NUOVA ZELANDA: come per il Giappone.
RUANDA: test negativo 5 giorni prima della partenza, nuovo test in aeroporto all’arrivo, fino al risultato isolamento in hotel scelto da loro a vostre spese, prima di rientrare in Italia nuovo test per l’imbarco.
REPUBBLICA DI COREA: quarantena obbligatoria all’arrivo di 14 giorni in struttura scelta il cui costo è 100 euro a notte. In pratica 1400 euro solo per entrare… poi siete liberi di girare dove volete dal giorno 15 in poi. Se avete ancora soldi.
THAILANDIA: Dovete richiedere il visto a Roma e prenotare prima della partenza l’hotel in cui passerete i 14 giorni di quarantena. Poi siete liberi di circolare.
SINGAPORE: divieto di ingresso.
URUGUAY: potete entrare solo se residenti o famigliari di residenti.
IN OGNI CASO AL RIENTRO DA QUESTI PAESI SIETE SOGGETTI A 10 GIORNI DI QUARANTENA OBBLIGATORIA IN ITALIA.
TUTTO IL RESTO DEL MONDO E’ CONSIDERATO ELENCO E, ovvero ci potete andare solo per lavoro, studio, salute, ricongiungimento famigliare. NO TURISMO!
Verificate SEMPRE tutto su Viaggiare Sicuri.
Un piccolo cenno sulla città più famosa del Marocco
Mescolando tradizione e modernità, Marrakech promette sensazioni senza pari. Passeggia in piazza Jemaa El Fna e tra i bazar dai colori sgargianti e dagli odori che ricordano l’Oriente: la città rossa ti catapulterà in un batter d’occhio in un altro mondo. Giri in calesse, terrazze soleggiate, artisti di strada e altre attività diurne e notturne scandiranno il tuo soggiorno in Marocco.
Ammira la ricchezza architettonica della medina visitando uno dei suoi numerosi riad, piccoli palazzi orientali disposti intorno a un cortile centrale, oppure rilassati presso la Menara, un ampio giardino con lago, caratteristico della città. Marrakech punta sulla sua incredibile diversità per offrire una vasta scelta ai suoi visitatori. Ti basterà uscire dalla cinta muraria del centro per ritrovarti immerso nel Marocco contemporaneo. I quartieri di Guéliz e Hivernage offrono infrastrutture modernissime, boutique di lusso e marchi internazionali lungo ampi viali spaziosi: il tutto nello stile unico e inimitabile di Marrakech.
A testimonianza di un’effervescenza economica in continua crescita, troverai inoltre luoghi culturali e ricreativi, tra cui il Palais des Congrès e lo splendido Théâtre Royal. Goditi quello che Marrakech ha da offrire di notte, facendo visita ai numerosi locali a tema, club alla moda e serate tradizionali che riflettono la gioia di vivere dei suoi abitanti.
Molti artisti, pittori, incisori, gioiellieri e tatuatori vivono a Moorea. Quest’isola a forma di farfalla è circondata da acque tranquille, ricche di flora e fauna marine: queste caratteristiche la rendono la destinazione perfetta per attività come snorkeling e diving, per nuotare con le razze o con i delfini e ammirare la barriera corallina.
Nella parte montuosa, il paesaggio, più aspro, è caratterizzato da otto cime con un magnifico, antico cratere vulcanico che ora è una valle lussureggiante. È l’area ideale per escursioni a piedi, a cavallo, in quad o alla scoperta dei dintorni su una quattro per quattro. È inoltre possibile esplorare l’isola su una canoa a bilanciere, su barca con fondo in vetro, o per chi è alla ricerca di un’esperienza adrenalinica, kitesurf, windsurf o jetski.
Dagli sport acquatici, al golf e alle escursioni, in aggiunta alla possibilità di godersi un esclusivo trattamento benessere in un incantevole resort con spa: così Moorea dà il benvenuto ai suoi visitori.
Quest’anno Moorea ospiterà inoltre la 16esima edizione di RAID PAINAPO, che si svolgerà il 15 settembre. Gli amanti dello sport, potranno godersi ancora più intensamente l’affascinante atmosfera dell’isola grazie a questa corsa in montagna a squadre di 2 persone, che include 3 gare: Toa (18 km), Arearea (7 km) e la passeggiata per famiglie (4 km). I percorsi cambiano ogni anno.
Anche per chi è alla ricerca di un’esperienza relax, Moorea è the place to be, grazie ai suoi meravigliosi resort con spa: concedersi un massaggio rigenerante, circondati da stupendi paesaggi, o semplicemente scoprire i segreti della bellezza Polinesiana grazie a una passeggiata lungo la Strada del Monoï. L’olio di Monoï è il famoso olio di bellezza usato in cosmetici, creme e lozioni. Viene prodotto in loco immergendo i petali di fiori di Tiaré in olio di cocco e viene utilizzato come idratante per la pelle e per i capelli. È anche molto rilassante fare shopping alla ricerca di oggetti d’artigianato e d’arte locale nelle piccole gallerie d’arte e negozi di artigianato, seguito da una piacevole serata trascorsa ammirando gli spettacoli di Danza del Fuoco sulla spiaggia.
Moorea in breve:
LE NUOVE AUDIOGUIDE – ANIMATE DALLE VOCI DI PERSONAGGI FAMOSI E ATTORI NEWYORCHESI – RACCONTANO IL MUSEO ATTRAVERSO LA DESCRIZIONE DEGLI ASPETTI SENSORIALI DELLO SPAZIO, PER UNA FRUIZIONE INCLUSIVA
Si intitola Mind’s Eye: A Sensory Guide to the Guggenheim New York la nuova iniziativa lanciata dal Guggenheim Museum di New York pensata alla fruizione da parte del pubblico non vedente o ipovedente delle collezioni del museo. Si tratta di una “nuova esperienza audio”, che racconta il museo e le opere in esso custodite attraverso la descrizione di un aspetto sensoriale dello spazio – come il suono, il tatto e la luce –, dando vita così a un’esperienza uditiva e fisica: “un modo nuovo e silenziosamente rivoluzionario di esplorare il Guggenheim”, si legge sul sito web del museo.
MIND’S EYE, LE NUOVE AUDIOGUIDE DEL GUGGENHEIM DI NEW YORK
Le voci che narrano il Guggenheim in tutte le sue sfaccettature sensoriali sono quelle di personaggi famosi nati o che vivono a New York, tra cui gli attori Bobby Cannavale (che ha recitato in Ally Mcbeal, Sex and the City, Will & Grace), Maggie Gyllenhaal (Secretary, 40 giorni & 40 notti, Mona Lisa Smile) e il vescovo Chantel R. Wright. Le tracce dell’audioguida – disponibile gratuitamente tramite la Guggenheim Digital Guide sull’app Bloomberg Connects, su piattaforme di podcast inclusi SoundCloud e iTunes e sul sito del museo – sono in tutto 10, e toccano altrettanti “temi”: Approach (con la voce di Marilee Talkington, attrice di Law & Order e attivista e sostenitrice di artisti con disabilità); Threshold (Chantel R. Wright); Sound (con Jeremy Pope, attore della serie Hollywood); Incline (con BD Wong, attore in Law & Order e Jurassic World); Suspension (Maggie Gyllenhaal); Light (con la voce di Karen Bergman, membro dello staff del Dipartimento Educazione del Guggenheim e autrice dei testi della guida); Scale (Bobby Cannavale); Touch (Maggie Gyllenhaal); Flow (con l’istruttore di yoga Azuri Jenkins); Continuity (Jeremy Pope).
ACCESSIBILITÀ E INCLUSIONE AL GUGGENHEIM DI NEW YORK
Le nuove guide fanno parte del Guggenheim’s Mind’s Eye, programma di tour e laboratori pensati per visitatori non vedenti o ipovedenti, condotti da professionisti delle arti e dell’educazione attraverso la descrizione verbale le esperienze sensoriali e la pratica creativa. Oltre a questa nuova iniziativa, sul sito del museo continuano a essere proposte attività digitali che includono conferenze, tour guidati virtuali, corsi d’arte per adulti e famiglie gratuiti a accessibili a tutti.
Fonte: artribune.com – Desirée Maida
L’orecchio teso anche di notte, per captare il suono di una bufera in arrivo. Le reti stese al sole. Le uscite di mattina presto, o di sera tardi. I ritmi della gente di mare, sempre gli stessi da secoli, si possono ritrovare in alcuni borghi dove la vita resta fedele a sé stessa.
Komiža, Croazia
Chi salta di isola in isola finisce per cercare la più remota, la più autentica. In Dalmazia questo significa approdare prima o poi a Vis (Lissa), la più lontana dalla costa. Durante la guerra il maresciallo Tito installò qui il proprio quartier generale e più tardi la trasformò in base navale, vietandola agli estranei. Questo isolamento, terminato nel 1989, ha salvato Vis dalla speculazione edilizia, preservandone l’ambiente e l’architettura tradizionale. E infatti ancora oggi la vita di Komiža (Comisa), uno dei due borghi dell’isola, gira intorno alla pesca. Fulcro di questo paesino di vicoletti in pietra bianca su cui si affacciano dimore secentesche resta il porto, attivo da secoli e dominato da un massiccio castello veneziano del Cinquecento. Al suo interno c’è un Museo della Pesca che ospita una ‘gaeta falcata’, tradizionale imbarcazione croata che permise a Komiža di primeggiare per secoli nella pesca nell’Adriatico. Fuori porta domina la natura: baie chiuse da ripide scogliere, spiagge di ghiaia o sabbia, mare turchino e grotte che regalano fantasmagorici giochi di luce.
Qui chi non pesca si dedica all’agricoltura. Le viti prosperano sui terreni sabbiosi di Vis, che vanta alcuni dei vini più rinomati della Croazia: Plavac, Kurteloška e Vugava.
Ghar el-Melh, Tunisia
Lungo la costa della Tunisia settentrionale, a metà strada tra Tunisi e Bizerte, una sottile lingua di terra si allunga nel Mediterraneo a formare una laguna. Qui si trova il villaggio di Ghar el-Melh. I suoi abitanti sono per lo più pescatori, che da sempre vivono seguendo ritmi lenti, dettati dalle correnti, dalle abitudini dei banchi di pesci, dalle condizioni atmosferiche. Durante il giorno, giù al porto, vedrete le reti distese al sole e all’alba assisterete al ritorno dalla pesca. Nelle prime ore della sera, poi, li sentirete parlare del vento e raccontare storie prima di prendere il mare. Storie a volte leggendarie, perché Ghar el-Mehl non è solo un tranquillo borgo di pescatori. È stata a lungo un facile obbiettivo per i pirati e i corsari, tra cui Sir Francis Drake, e sulla sua costa hanno lasciato un segno anche gli ottomani, che costruirono tre imponenti forti di pietra e il vecchio porto. Poi le attenzioni della storia si rivolsero altrove e Ghar el-Melh tornò ad assopirsi in un sonno tranquillo. Una fortuna per i viaggiatori, che arrivano qui per trascorrere un weekend che assomiglia a un viaggio nel tempo, oltre a essere un balsamo per occhi e spirito.
La spiaggia di Sidi Ali el-Mekki, ai bordi della laguna di Ghar el-Melh, è considerata una delle più belle della Tunisia. Vi troverete ampie distese di sabbia sottile e tranquille acque di un azzurro intenso.
Koufonísia, Grecia
Le reti sono stese al sole, i tentacoli dei polpi penzolano dai fili del bucato, i caicchi sono ormeggiati al porto: un’altra giornata di pesca si è chiusa, rinnovando in un rito quotidiano il legame simbiotico fra l’uomo e il mare. Ad Áno Koufonísia, una delle tre isolette che compongono Koufonísia, il mare è ovunque, si insinua nella scogliera formando piscine di acqua salata, è protagonista a tavola e detta il ritmo di vita dei pochi abitanti. Il fulcro delle attività si concentra intorno al porto e dagli anni ’80 un cantiere navale garantisce la manutenzione della flotta peschereccia, molto sviluppata in rapporto all’esigua popolazione. Le auto sono ancora poche e non c’è neppure il rumore dei motorini a coprire quello del mare: semplicemente non ce n’è bisogno, la gente del posto raggiunge in barca i pochi punti dell’isola dove non è comodo arrivare a piedi. E la sera, quando la Via Lattea abbacina con il suo bagliore, non si può che essere grati a Koufonísia per la sua limitata illuminazione artificiale. Il turismo è arrivato anche qui, ma non ha ancora sconvolto l’identità dell’isola, se non forse nel mese di agosto.
Ogni anno Koufonísia celebra il proprio legame con il mare durante la Festa del Pescatore, che cade il sabato prima del Lunedì di Pentecoste e prevede danze, musica tradizionale e un banchetto a base di pesce.
Marzamemi, Italia
A 3 km da Pachino, in provincia di Siracusa, la costa svirgola improvvisamente inoltrandosi nel mare e crea un avamposto di casette bianche e ocra, come a presidiare alcune spiagge tra le più belle della Sicilia meridionale. È qui che si trova Marzamemi, frazione marinara che deve la propria fama locale alla grande tonnara, e quella internazionale agli aspri scenari fotografati dal film Sud di Gabriele Salvatores. Riconoscerete la piazzetta assolata, delimitata su un lato dall’imponente sagoma del palazzo dei principi di Villadorata. E poi l’antica chiesa, le baracche dei pescatori, le casette bianche con il patio interno edificate secoli fa dagli arabi, e oggi trasformate in residenze, bar e pensioni. Ad agosto vi immergerete nel caldo secco africano e assisterete alla festa del patrono San Francesco di Paola, con processione di barche, cuccagna a mare e una regata. Nel ripartire, fate scorta di prodotti ittici (tonno sott’olio, filetti sotto sale, suppizzata, pesce spada affumicato, mosciame, ventresca e bottarga).
Nella roccia calcarea tra Marzamemi e Portopalo di Capo Passero si trova la Grotta Calafarina, abitata fin dal Paleolitico, al cui interno sono state ritrovate testimonianze archeologiche del periodo neolitico, greco, romano e bizantino.
Palamós, Spagna
Le barche in legno adagiate sulla spiaggia di Palamós, nel nord della Catalogna, hanno nomi di donne: è una tradizione in questa cittadina, che dal Medioevo è stata il principale porto peschereccio di tutta la regione. E anche se rispetto al villaggio di un tempo le dimensioni sono cambiate, lo spirito marinaresco che per secoli l’ha animato è rimasto immutato. E si respira ancora tra le chiese rinascimentali del centro storico, le calette dei dintorni, i resti del Castello di San Sebastiano e le banchine del porto, dove ogni pomeriggio – seguiti da una nuvola di gabbiani – attraccano i pescherecci dopo aver trascorso la mattinata in mare. È un universo fatto di gesti antichi, di mani che riparano le reti stese ad asciugare al sole, di lenze riordinate con perizia e di uomini dalla pelle ruvida che scaricano le cassette colme dei rinomati gamberi rossi tipici di questa zona.
Nei dintorni del porto sorge il Museo 54 della Pesca che, oltre a ospitare una collezione permanente sul passato e sul futuro di questa attività, organizza escursioni a bordo dei pescherecci per toccare con mano la vita di mare.
Fonte: lonelyplanetitalia.it
Si ritiene che una delle incisioni del tempio sia tra le prime rappresentazioni di strumenti medici e chirurgici degli Antichi Egizi
Il tempio di Kom Ombo è un insolito tempio doppio costruito durante il periodo tolemaico, che durò dal 108 al 47 a.C. L’antico luogo di culto egizio presenta un’incisione unica che si pensa sia tra le prime rappresentazioni di strumenti medici e chirurgici.
Il rilievo che mostra gli strumenti medici è tra le caratteristiche più intriganti del tempio. Si trova nel retro dell’edificio, nel passaggio che circonda l’area principale. Gli strumenti chirurgici raffigurati includono bisturi, curette, pinze, forcipi, flaconi di medicinali, forbici e prescrizioni. L’immagine è completata con due dee sedute su sedie da parto. All’epoca in cui il rilievo fu scolpito, la scienza medica egizia era quasi certamente la più avanzata al mondo.
La doppia dedica del tempio si riflette nella sua disposizione: è perfettamente simmetrica lungo l’asse principale e ha due ingressi gemelli, due sale ipostili collegate con i rilievi di due divinità su entrambi i lati di una colonna, camere gemelle e santuari gemelli. La metà orientale del tempio era dedicata al dio coccodrillo Sobek (dio del Nilo e creatore del mondo), a sua moglie Hathor e al loro figlio Khonsu. La metà occidentale del tempio era dedicata al dio falco Horus (dio del cielo e protettore del re), a sua moglie Tasenetnofret e al figlio Panebtawy. È probabile che esistessero due sacerdozi separati che si prendevano cura delle divinità.
Gran parte del tempio è stata distrutta da forze naturali e da altri costruttori che ne hanno utilizzato i materiali per diversi progetti. Alcuni dei rilievi furono deturpati dai copti che una volta usavano il tempio come chiesa. Tuttavia, ciò che è sopravvissuto ricorda ancora la sua magnifica storia. Le pareti e le colonne sono decorate con rilievi finemente eseguiti di entrambe le divinità. Alcune superfici sono persino riuscite a mantenere i loro colori originali.
Fonte: atlasobscura.com
Il mondo è pieno di luoghi colorati. Giocando con fantastici monocromi che vanno dal rosso al grigio, che spaziano dalle migrazioni delle farfalle monarca arancioni a magnifiche opere architettoniche in blu, come quelle che si incontrano a Esfahan in Iran, viaggiamo attraverso le sfumature del rosso.
Daigo-Ji, Giappone
In autunno le foglie degli aceri e dei gingko che circondano il Tempio Bentendo, uno dei più pittoreschi del complesso templare di Daigo-ji, si colorano di rosso. Questo tempio buddhista Shingon a Fushimi-ku, vicino a Kyoto, è particolarmente affascinante verso la fine di novembre, quando i colori autunnali, riflessi nel lago, sono magnifici.
Parco Nazionale delle Galápagos, Ecuador
Durante la stagione riproduttiva un grande maschio di fregata dell’Isla Genovesa alle Galápagos gonfia la rossa sacca gulare nel tentativo di attirare le femmine di passaggio. Con un’apertura alare di 205-230 cm non è la fregata più grande delle Galápagos; la Fregata magnificens, dal nome molto appropriato, vanta infatti un’apertura alare di 217-244 cm e la stessa abilità nel gonfiare la sacca gulare.
I Beefeaters, Londra
Inghilterra I guardiani della Torre di Londra, meglio noti con il nomignolo di Beefeaters, indossano l’uniforme di gala rosso-oro solo quando partecipano a cerimonie di Stato o quando la regina si reca in visita alla Torre. L’uniforme da cerimonia, adottata nel 1549, e quella ordinaria blu e rossa, introdotta dalla regina Vittoria nel 1858, sono confezionate su misura per ogni guardiano.
Hong Kong, Cina
Navigare nel Victoria Harbour su una tradizionale giunca cinese, armata con una grande vela rossa steccata, con i grattacieli della città sullo sfondo è un’esperienza indimenticabile, soprattutto quando l’imbarcazione risale alla dinastia Han. Le poche sopravvissute effettuano delle splendide crociere nel porto o nelle isole vicine.
Arequipa, Perú
Archi e chiostri colorati di colore rosso si susseguono nel Monasterio de Santa Catalina, uno degli edifici religiosi più affascinanti e grandi del Paese. Il monastero, fondato nel 1580 da una ricca vedova ed esteso su 20.000 mq, è una cittadella all’interno della città. I visitatori possono esplorarlo a lume di candela, come per secoli hanno fatto le suore.
Kakadu National Park, Australia
È possibile trascorrere una settimana nello sterminato Kakadu National Park, nel Northern Territory, ammirando ogni sorta di attrattive sorprendenti, ma l’arte rupestre aborigena di Ubirr è la più straordinaria. Oltre a immagini di canguri, tartarughe e pesci risalenti a circa 8000 anni fa, lasciano senza fiato le pitture rupestri, con la testa della forma di patata dolce, di circa 15.000 anni fa.
La Rioja, Spagna
Polverosi grappoli di uva nera pendono da un mare ondulato di viti nella regione spagnola della Rioja, la ‘Terra delle sette valli’, 90 minuti di strada a sud di Bilbao. Visitare le centinaia di aziende vinicole che li trasformano in vini di grande pregio rappresenta un’affascinante opportunità per conoscere la storia millenaria della viticultura di questa zona.
Oregon, Stati Uniti
Osservando le Painted Hills nel John Day Fossil Beds National Monument in Oregon non si può fare a meno di pensare che un gigante preistorico abbia tracciato con un grande pennello vivide strisce di vernice rossa, gialla, marrone, arancione e nera in questo fantastico paesaggio. In inverno i colori si riflettono sulla neve immacolata creando uno spettacolo unico.
Isole Lofoten, Norvegia
Nell’arcipelago delle Lofoten, lo sfondo di due severe montagne, lo Svolværgeita e l’Himmeltindan, crea un fantastico contrasto con le capanne di legno rosse, abitate un tempo da pescatori, chiamate rorbuer. Perché rosse? Perché la vernice usata per dipingerle, a base di ocra e olio di fegato di merluzzo, era economica. Molte sono state oggi trasformate in alloggi per viaggiatori.
Glacier Express, Svizzera
Vivete l’emozione di essere affacciati al finestrino del Bernina Express, o Glacier Express, tra i dieci viaggi in treno più affascinanti del mondo secondo tutti i siti specializzati. Dai finestrini panoramici delle carrozze dipinte di rosso vivo si ammirano panorami spettacolari lungo tutto il tragitto, che attraversa le Alpi svizzere da Zermatt a St. Moritz via Andermatt.
Fonte: lonelyplanetitalia.it