Tokyo è un esempio di sorprendente contrasto sulla scena mondiale con una cultura in evoluzione che riflette sia il rispetto del Giappone per la tradizione che le sue ambizioni lungimiranti.
Ogni grande città ha un grande parco che sembra racchiudere l’essenza stessa della sua metropoli natale, come Hyde Park di Londra o Central Park di New York. Tokyo, d’altra parte, vanta molteplici spazi verdi sorprendenti, tra cui il giardino nazionale Shinjuku Gyoen o il parco Yoyogi, ma sono davvero rappresentativi dell’intera capitale giapponese?
Camminando tra quegli spazi verdi di Tokyo, potresti iniziare a capire che i giardini di Tokyo sono diversi da quelli di Kyoto o Nara. C’è un’aria di competizione in loro. È quasi come se stessero cercando di mettersi in secondo piano a vicenda. Quando Tokyo era ancora Edo, la maggior parte era occupata dalle residenze dei samurai, con quelle dei principali feudatari che gareggiavano per avere il parco o il giardino più bello intorno. Questi cosiddetti “daimyo-teien” erano centinaia, forse anche migliaia, e hanno influenzato la maggior parte della moderna cultura dei parchi di Tokyo.
Alcuni dei più grandi daimyo-teien esistono ancora oggi, come i giardini Rikugien, i giardini Koishikawa Korakuen o il giardino Higo-Hosokawa (ex giardino Shin-Edogawa). Il giardino e la casa da tè del Museo nazionale di Tokyo sono normalmente aperti al pubblico per brevi periodi durante la primavera e l’estate. A partire dallo scorso giugno, tuttavia, sarà aperto tutto l’anno. E per rendere l’area ancora più piacevole, si dice che il giardino diventerà presto uno stagno centrale elegante come il museo stesso.
Invece di un simbolo verde, Tokyo sembra avere molti parchi più piccoli che illustrano il fascino individuale delle aree della città. C’è lo Shinjuku Central Park, che recentemente è diventato sede della struttura SHUKNOVA dove puoi goderti yoga, bouldering, caffè e pranzo mentre sei circondato da un’oasi verdeggiante e rilassante. Anche il MIYASHITA PARK di Shibuya è stato rinnovato quest’anno, mescolando la natura con il familiare zelo di Shibuya per la moda e il commercio. In autunno, finalmente, la nuovissima location IKE ・ SUNPARK si è unita ai “quattro parchi intorno alla stazione di Ikebukuro”, completando l’ambizioso progetto.
Fonte: gotokyo.org
La Contea di Fermanagh è uno dei segreti meglio custoditi d’Europa. Ricchissimo di laghi, fiumi, insenature e vie navigabili, il Fermanagh è un vero paradiso per gli amanti dell’acqua
La contea di Fermanagh è un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’acqua. Può sembrare forse strano per una contea senza una costa, ma ecco la spiegazione: il Fermanagh è ricchissimo di laghi, fiumi, insenature e vie navigabili. Spostati di isola in isola in kayak o canoa, fai una tranquilla crociera, percorri in bicicletta le riviere o fai trekking sulle montagne. Questo luogo è anche ricco di storia. Pensa alle incisioni nella roccia risalenti al 3000 a.C., alle maestose tenute e alle misteriose sculture sulle isole.
Dopotutto, questo è il luogo in cui i maiali biologici vivono su un’isola tutta loro. Non stiamo scherzando. Suona tutto un po’ insolito, vero? Be’, la regione dei laghi del Fermanagh è sempre stata un po’ diversa. Forse è per questo che ci piace così tanto…
Un assaggio del meglio del Fermanagh
Il Fermanagh è noto anche per il suo cibo e le sue bevande, come tutta l’Irlanda del Nord. Gusta una zuppa di pesce o un Ulster Fry bollente: avrai la certezza che gli ingredienti sono di produzione locale e provenienti da allevamento a terra. Prendi Pat O’Doherty, i cui panini al bacon nero sono leggendari (guarda il video sopra per saperne di più). Hai voglia di prepararti personalmente un pasto da buongustaio? La Belle Isle Cookery School, in splendida posizione, vanta una cucina all’avanguardia e lezioni di cucina private: non soltanto cucinerai capolavori culinari, potrai anche assaporarli. Specialità locali come il purè di patate (con latte, burro e cipollotti) e il boxty (un tortino di patate) sono imperdibili.
Esplorare le isole del Fermanagh, e oltre
Il Lough Erne nel Fermanagh ospita molte isolette, tutte affascinanti. Scopri White Island, famosa per le sue curiose figure in pietra che si ritiene risalgano a quasi 2.000 anni fa. Situate tra i resti di una chiesa del XII secolo, queste sei strane statuette in pietra sembrano rappresentare dei pellegrini. Altrettanto inquietante è la figura di Giano su Boa Island (400-800 d.C.). Scolpita dai Celti, questa misteriosa figura è nota per la sua capacità di far drizzare i capelli: guardala attentamene e vedrai che la statua ha due facce, una maschile e una femminile.
Viaggio al centro della terra
Ma il Fermanagh non ha da offrire solo isole. Il Marble Arch Caves Global Geopark ospita alcune tra le grotte più belle d’Europa. Perché? Situate ai piedi della Cuilcagh Mountain, consentono di scoprire un mondo sotterraneo pieno di fiumi, cascate, passaggi tortuosi e alte gallerie. Scopri anche il vicino Burren nel Cavan, uno straordinario altopiano calcareo che risale all’epoca preistorica, e che fa parte delle terre millenarie d’Irlanda. Se cerchi un’avventura sopra il livello del suolo, ti consigliamo Lusty Beg Island, dove potrai praticare la guida fuoristrada, il tiro con l’arco e la canoa.
Fonte: ireland.com
We are proud of interviewing Eng. Ahmed Youssef, CEO of The Egyptian Tourism Promotion Board at Egyptian Ministry of Tourism.
Under the direction of Eng. Youssef, the Country’s marketing strategies and promotion campaigns have been designed and developed and are aimed at encouraging and maximizing tourist incoming in Egypt. He is working closely with both public and private entities. This assignment is particularly significant in this historical moment, which is experiencing difficult situations following the effects of the covid-19 pandemic on global tourism.
Egypt is ready to welcome international tourism, after having implemented a plan that includes numerous targeted interventions, focused on all tourist sites, from seaside to cultural ones, which have always attracted tourists from all over the world. People are eager to learn about the archaeological heritage of ancient Egypt and enjoy the natural beauty of the Red Sea, South Sinai and Mediterranean locations.
In recent months, we have seen, step by step, the huge measures taken by the Egyptian government to reorganize tourist sites, financially support companies and workers, sanitize and secure the Country with a view to protecting both Egyptians and tourists.
Eng. Youssef, do you think that the measures taken to relaunch tourism at an international level have been sufficiently perceived abroad?
I believe the measures have been taken by the Egyptian government (Ministry of Tourism & Antiquities, Aviation, Health… etc) in collaboration with private sector (Egyptian Tourism Federation) are sufficient and proven success since the opening of international tourism on 1st of July’20; the challenge is the confidence of people to travel again in general while keeping commitment of following the right procedures along the way and also for other governments to allow their nationals to move and travel, especially with numbers in some countries are increasing again or not being steady on the positive side at best.
Which, among the actions taken, do you think are the most effective to encourage tourists to choose Egypt as a destination for their holidays?
I believe in numbers, they always reflect pure facts; in that since, Egypt has been stabilized with very good daily infection rate between 100-150 a day and also the dramatic decrease in fatality daily rates, which is very low if compared to other countries; as for the costal/touristic areas in the Red Sea, like Sharm El Sheikh, Hurghada, Marsa Alam… etc, there are almost zero infections; the reason of these good rates is the government & people commitment to the right necessary measures to contrast the disease.
After the reopening of your borders, what is the difference between the cultural tour and the beach vacation? Do you think that classic Nile cruises will have to wait a long time for a good recovery?
For both cultural and beach vacation spots in Egypt, we take measures deployment seriously to keep the success we reached so far; we have been working to design these measures weeks before the actual opening of tourism, tested them and had intensive trainings and awareness for all people working in the aviation & tourism sectors; one of the succeeding factors was the gradual opening of touristic spots to make sure building on safe and success tourism.
Once Italy and Schengen area also open their borders to allow tourist travels to Egypt, how would you intend to intervene on the Italian market, which in the pre-covid period had a significant importance in terms of number of presences in the Country, both for cultural tours and for seaside destinations?
We are always in touch with our partners all around the world, to keep them updated of news happening in Egypt; once the gates are opened, we have plans to work with these partners together to activate fam trips, co-marketing activities and many other tools we look forward to implement; the intensity and timing, however, will depend on lots of factors depending on the situation on that time.
This transition time has led to embellish some places, such as the Giza area and the historic center of Cairo, to open new museums and to reorganize many aspects of tourism in the Country. From an archaeological point of view, Egypt has continued to amaze the world with new interesting finds.
What are the news in the archaeological tourism field that you suggest tour operators can offer to customers?
We normally update our partners through our social media platforms or via our business meetings with all archeological discoveries or opening of new museums, in addition, of course, to our developed produces/destinations and hidden gems that we have. Among such rich and diversified varieties that Egypt has, tour operators will always have the chance to design exciting programs according to their customer needs. In all ways, I am sure visiting Egypt is always an unforgettable experience, which always lead for repeated visits.
Do you see a consistent increase in arrivals since the reopening of your borders? From which Countries do the greatest number of tourists come?
Yes, we receive consistent increase in numbers since we opened international tourism; it was slowed down a bit while adding the PCR obligatory measure in September, but we started to see the curve coming up now, not only in terms of number of tourists, but also number of countries allowing their citizens to come to Egypt.
Finally I want to say, we are 100% ready to receive guests from all over the world; as always, they will have a fantastic vacation in Egypt, wherever they want to go, with the highest measures of health and safety that proven success since the opening of international tourism.
We are looking forward to welcome them all back… #experienceegypt
We thank Eng. Youssef for his kind willingness to answer our questions.
We wish the Country to restart the tourist flow towards the hoped goals due to the great effort made to put the well-being and health of tourists who love and wish to return to Egypt first
Abbiamo il piacere di intervistare l’Ing. Ahmed Youssef, chairman dell’Ente Egiziano per la Promozione del Turismo al Ministero del Turismo Egiziano.
Sotto la regìa dell’Ing. Youssef, si mettono a punto le strategie di marketing e le campagne di promozione mirate a favorire e massimizzare l’incoming turistico nel Paese, lavorando a stretto contatto con enti pubblici e privati. Tale incarico riveste una particolare significatività in questo momento storico, che vive situazioni di difficoltà a seguito degli effetti della pandemia da covid-19 sul turismo globale.
L’Egitto è pronto ad accogliere il turismo internazionale, dopo aver messo in atto un piano che prevede numerosi interventi mirati in tutti i siti di interesse, da quelli balneari a quelli culturali, che da sempre hanno attratto turisti da tutto il mondo, desiderosi di conoscere l’eredità del patrimonio archeologico degli antichi Egizi e di godere delle bellezze naturali delle località del mar Rosso, sud Sinai e del Mediterraneo.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito, passo dopo passo, alle ingenti misure adottate dal Governo egiziano per riorganizzare i siti turistici, sostenere economicamente le aziende, supportare i lavoratori, sanificare e mettere in sicurezza il Paese in un’ottica di tutela sia degli egiziani che dei turisti.
Ing. Youssef, ritiene che gli interventi che l’Egitto ha messo in atto per rilanciare il turismo a livello internazionale vengano percepiti sufficientemente all’estero?
Credo che le misure adottate dal governo egiziano (Ministero del Turismo & Antichità, Aviazione, Salute e altre realtà istituzionali) in collaborazione con il settore privato (Federazione Egiziana del Turismo) siano sufficienti e abbiano registrato un comprovato successo dall’apertura del turismo internazionale dal 1° luglio 2020. La sfida è far ritrovare la fiducia alle persone a tornare a viaggiare di nuovo mantenendo l’impegno di rispettare le giuste procedure lungo il percorso; ciò vale anche per altri governi, che devono consentire ai cittadini di spostarsi e viaggiare, soprattutto con i nuovi casi in aumento in alcuni Paesi o con numeri che non si sono stabilizzati nella migliore delle ipotesi.
Quali, tra le azioni intraprese, crede siano le più efficaci per incentivare i turisti a scegliere l’Egitto come meta per le proprie vacanze?
Credo nei numeri, riflettono sempre i fatti puri, in quanto, da allora, l’Egitto si è stabilizzato con un tasso di infezione giornaliero molto buono, tra 100-150 casi al giorno, insieme alla drastica diminuzione dei tassi di mortalità, che è molto bassa rispetto ad altri Paesi. Per quanto riguarda le aree costiere e turistiche del Mar Rosso, come Sharm El Sheikh, Hurghada, Marsa Alam… ecc., ci sono quasi zero infezioni. La ragione di questi buoni tassi è l’impegno del governo e delle persone che intraprendono le giuste misure necessarie per contrastare la malattia.
Dopo la riapertura dei confini, qual è la differenza tra il tour classico e il mare? Pensa che il classico, con le crociere, dovrà attendere tanto per una buona ripresa?
Sia per i luoghi culturali che per le vacanze al mare in Egitto, continuiamo con serietà ad implementare le misure finalizzate a consolidare il successo finora raggiunto. Abbiamo lavorato per progettare queste misure settimane prima dell’effettiva apertura del turismo, le abbiamo testate e abbiamo tenuto corsi di formazione e sensibilizzazione intensivi per tutti gli addetti che lavorano nei settori dell’aviazione e del turismo; uno dei fattori successivi è stata la graduale apertura dei siti turistici in modo da garantire un turismo sicuro e di successo.
Una volta che anche l’Italia e l’area Schengen apriranno i confini per consentire i viaggi a fini turistici in Egitto, come intende intervenire sul mercato italiano, che nel periodo pre-covid ha avuto un’importanza rilevante come numero di presenze nel Paese, sia per i tour classici che per le destinazioni balneari?
Siamo sempre in contatto con i nostri partner in tutto il mondo per tenerli aggiornati sulle notizie che riguardano l’Egitto. Una volta aperte le porte, abbiamo in programma di collaborare con questi partner per attivare fam-trip, attività di co-marketing e altri numerosi strumenti che non vediamo l’ora di implementare. L’intensità e la tempistica dipenderanno, tuttavia, da molti fattori a seconda della situazione in quel preciso momento.
Questo periodo di transizione ha portato ad abbellire alcune località, come l’area intorno alle Piramidi di Giza, il centro storico del Cairo, ad aprire nuovi musei e riorganizzare molti aspetti del turismo nel Paese. Dal punto di vista archeologico, l’Egitto ha continuato a stupire il mondo con nuovi interessanti ritrovamenti.
Quali sono le novità in ambito archeologico turistico che i tour operator possono proporre alla clientela?
Normalmente aggiorniamo i nostri partner attraverso le nostre piattaforme di social media o tramite i nostri incontri di lavoro riguardo tutte le scoperte archeologiche e l’apertura di nuovi musei, oltre, ovviamente, ai nostri prodotti, alle destinazioni e alle gemme nascoste che abbiamo. Tra le varietà così ricche e diversificate che possiede l’Egitto, i tour operator avranno sempre la possibilità di progettare programmi entusiasmanti in base alle esigenze dei loro clienti. In tutti i modi, sono sicuro che visitare l’Egitto sia un’esperienza indimenticabile che porta sempre a visite ripetute.
Vede un incremento costante negli arrivi dalla riapertura dei confini? Da quali nazioni sono più numerosi?
Sì, abbiamo un aumento costante dei numeri da quando abbiamo aperto il turismo internazionale. Si era registrato un rallentamento con l’introduzione della misura obbligatoria del tampone PCR a settembre, ma abbiamo iniziato a vedere la curva in aumento, non solo in termini di numero di turisti, ma anche di Paesi che consentono ai propri cittadini di venire in Egitto.
Infine voglio dire che siamo pronti al 100% a ricevere ospiti da tutto il mondo. Come sempre trascorreranno una fantastica vacanza in Egitto, ovunque essi vogliano recarsi, con le più alte misure di tutela della salute e di sicurezza che si sono dimostrate efficaci sin dalla riapertura del turismo internazionale.
Non vediamo l’ora di dar loro il benvenuto di nuovo… #experienceegypt
Ringraziamo l’ing. Youssef per la sua cortese disponibilità nell’aver risposto alle nostre domande.
Auguriamo al Paese di riavviare il flusso turistico verso i traguardi sperati a fronte del grande impegno profuso per mettere al primo posto il benessere e la salute dei turisti che amano e desiderano tornare in Egitto
Dignity getta uno sguardo tranquillo sulle acque del fiume Missouri. Durante il giorno, il vento del South Dakota spazzola i diamanti nella sua trapunta a stella (quilt), mostrando tonalità blu che brillano alla luce del sole. Di notte si erge illuminata e forte. La scultura Dignity è una combinazione sbalorditiva di arte e di storia. Situata su un promontorio tra le uscite 263 e 265 sulla Interstate 90 vicino a Chamberlain (nella parte orientale dello stato), la statua in acciaio inossidabile alta 15 metri e del peso di 2 tonnellate, è stata progettata dallo scultore Dale Lamphere per onorare le culture dei Lakota e del popolo del Dakota. Ha usato tre modelle native americane di 14, 29 e 55 anni per perfezionare il volto di Dignity. “Dignity rappresenta il coraggio, la perseveranza e la saggezza della cultura Lakota e Dakota nel Sud Dakota”, ha detto Lamphere. “La mia speranza è che la scultura possa servire come simbolo di rispetto e promessa per il futuro.” Lamphere è un artista riconosciuto, pluri-laureato e premiato, autore di alcune tra le maggiori opere pubbliche in South Dakota, tra le quali il recente Arc of Dreams nella cittadina di Sioux Falls, monumento astratto di pietra ed acciaio eretto nel 2019.
Rappresentando la ricca cultura dei nativi americani del South Dakota, la donna nativa Dignity indossa con grazia un abito modellato su un vestito nativo a due pelli degli anni 1850. Tiene tesa sulle sue spalle una trapunta con 128 forme di diamante blu in acciaio inox progettate per svolazzare al vento. Durante il giorno, la sua trapunta a stella – una rappresentazione di rispetto, onore e ammirazione nella cultura nativa americana – brilla al sole con pezzi che cambiano colore che si muovono grazie alle brezze. Di notte, le luci a LED fanno brillare le forme di diamante nel cielo notturno, proiettando una presenza pacifica facilmente visibile dalla Interstate. La statua è stata un dono di un milione di dollari da parte di Norm e Eunabel Mckie di Rapid City, South Dakota a tutta la gente dello stato. Un regalo per celebrare il 125º anniversario di fondazione dello stato nel 2014. La statua Dignity si unisce ai grandi monumenti di granito di Mount Rushmore e Crazy Horse per rappresentare la monumentalità del South Dakota, con la speranza che molta gente possa in un futuro identificare il South Dakota anche come lo “Stato della statua Dignity”.
Poiché la statua si trova appena fuori dalla Interstate 90, è facile includerla in una tappa di viaggio in South Dakota; è inoltre facilmente accessibile ai visitatori con tutti i livelli di mobilità. Rientra certamente in un viaggio esplorativo nella cultura ancestrale dei Nativi del South Dakota, espandendo il raggio di visita a Chamberlain – sede sia dell’Akta Lakota Museum & Cultural Center che del South Dakota Hall of Fame. Il Museo e Centro Culturale non solo onora i Nativi e la loro cultura oltre a fungere da centro culturale per il popolo Lakota. Non a caso la parola Akta Lakota onora il popolo; sorge nel campus della St. Joseph’s Indian School a Chamberlain, a circa 40 km a sud della Riserva Indiana Crow Creek Reservation e 50 km a sud-est della Lower Brule Reservation. Circa il 65% degli studenti della St. Joseph giungono da queste zone. I visitatori hanno l’opportunità di ammirare una incredibile vastità di reperti culturali Lakota e gli stessi studenti riconoscono molti pezzi della regalia esposta, poiché simili a quelli dei nonni conservati nelle proprie case. I manufatti sono autentici e molti datano inizi del 1800. La maggior parte della collezione vanta reperti delle zone in prossimità, nel South Dakota; altri pezzi sono donazioni di collezionisti. Al contempo è conservata anche la più grande collezione di arte indiana in South Dakota. Gli artisti nativi sono riconosciuti per le eccelse scene storiche, i ritratti, le raffigurazioni pastorali e di fauna selvatica. Una nuova generazione di geniali e talentuosi artisti indiani sta emergendo e c’è un revival di arte con pittogrammi e di antiche pitture su pelli conciate. Questa tendenza ha riportato in auge la ricerca sulla storia Lakota e riportato in vita antiche tecniche pittoriche tradizionali su pelli di bisonte e di altri animali. La collezione d’arte varia per stili, dal primitivo al professionale. Il negozio del museo inoltre, dispone di molte opere fatte a mano dai nativi così come di libri e musica dei nativi. Si può attraversare il ponte cittadino per raggiungere la vicina Oacoma, sulla sponda occidentale del fiume Missouri, di fronte alla città di Chamberlain. Se già nel 19° secolo fu luogo di sosta per esploratori, mercanti di pellicce e piroscafi fluviali, oggi lo è ancora per i viaggiatori contemporanei. Qui sorge la Dakota Indian Foundation che svolge un ruolo importante nell’educazione e nelle risorse economiche per aiutare a superare lo stato di povertà e condizioni oppressive all’interno della Riserva Indiana. Infatti, la Fondazione garantisce assistenza in tutte quelle attività che siano direttamente relazionate alla spinta sociale e culturale per preservare il popolo Dakota. Nella Dakota Plains Gallery della fondazione – un vero grande emporio di articoli in vendita – si trovano moltissimi manufatti originali nativi di artisti ed autori indiani: mocassini, acchiappasogni, gioielli, libri, musica, erbe e medicinali naturali, ma anche i fantastici quilt tessuti a mano come quello indossato da Dignity.
Nelle immediate vicinanze sorge la cittadina di Mitchell, che oltre al suo fantastico Palazzo di Grano con le sue guglie e facciate composte interamente da colorati chicchi di granturco, dispone del Mitchell Prehistoric Indian Village sito archeologico di un antico villaggio di 1100 anni fa, scoperto nel 1910 e l’unico aperto al pubblico in South Dakota. Si possono ammirare gli scavi ancora in atto al Thomsen Center Archeodome e poi visitare il Boehnen Memorial Museum per ammirare un earthlodge completamente ricostruito – l’originale abitazione di questo popolo nativo – ed almeno oltre un milione di reperti di cultura nativa indiana. Dagli scavi si è appreso che questo sito era un importante centro di lavorazione del bisonte, la popolazione trasformava il bisonte su scala industriale per estrarre grasso osseo per la produzione di pemmican (carne secca). La comunità indiana includeva abili agricoltori, coltivavano colture come mais, fagioli, zucche, girasole, tabacco e amaranto.
Sin dalla sua installazione nel 2016, Dignity ha attirato visitatori da tutto il mondo e – qualunque sia il motivo – lascia un’impressione su tutti; il suo sguardo non si spezzerà mai e la sua bellezza – e il suo messaggio – saranno celebrati per generazioni. È parte integrante delle centinaia di sculture che compongono il South Dakota Arts and Sculpture Trail, orgogliosa del suo spirito di pace e tolleranza, invita ad unirsi a lei nel godere di una vista mozzafiato sul fiume Missouri e sul bellissimo paesaggio del South Dakota.
Denver, Colorado è la porta d’accesso ufficiale all’immensa regione del Great American West.
Fonte: The Great American West – Italia
Quante nazioni possono vantarsi di avere migliaia di isolotti circondati dai mari più blu e caldi? Sotto il sole maldiviano, ti riconnetterai con la natura con escursione in barca fino ad una lingua di sabbia per un picnic oppure piantando una palma da cocco con i nostri giardinieri. Vibrazioni positive dappertutto!
ISOLA DEL ROMANTICISMO
Le Maldive sono il rifugio romantico per eccellenza e ne sappiamo qualcosa. Celebra il tuo amore durante una cerimonia sulla spiaggia. Ti abbiamo detto del massaggio che puoi fare sul rooftop della tua villa? Prima di lasciare la nostra isola paradisiaca, adotta una tartaruga marina. I ricordi dureranno più dell’abbronzatura.
WELLNESS WARRIOR RETREAT
Stare all’aria aperta è bello. Stare all’aria aperta alle Maldive è favoloso. Un tuffo nell’Oceano Indiano, un po’ di tempo al sole dedicato ad abbronzarti, ti rigenerano completamente. Credici quando diciamo che tornerai poi a casa con molto di più che una semplice abbronzatura!
SURF SAFARI DI LUSSO
Se preferissi cavalcare le onde piuttosto che osservarle dalla spiaggia, il Surf Safari è perfetto per te. Ci sono diverse segrete zone perfette per fare surf nelle vicinanze. Per non parlare di un massaggio profondo, yoga all’alba sul tuo rooftop, una cucina salutare e nutriente… Basicamente qualunque cosa avrai bisogno per riprenderti dopo una giornata in mare.
Fonte: The Lux Collective
La direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, Kalanit Goren Perry, introduce la Galilea.
“Sono nata in una piccola località a Nord della Galilea.
Proprio per questo, sono particolarmente felice di aprirvi le porte di questa straordinaria terra, la magica Galilea.
Le colline ondulate e dolci, gli alberi di olivo, il profumo del mediterraneo che si diffonde tra i verdi prati fanno parte del fascino di questa terra. La mia terra: accogliente come i suoi abitanti, la cui bellezza vi invito a scoprire insieme a me!!”
The lifestyle corner – Rosh Pina
Alberi di ulivi e pietra chiara, il cinguettare degli uccellini e il fascino antico e gentile di un villaggio della Galilea: questa è Rosh Pina, uno dei primi insediamenti dell’antica Israele, dove il tempo sembra essersi fermato. Una piccola gemma nascosta nel nord della regione, villaggio con un pittoresco centro storico e una splendida vista sul Monte Hermon.
Torna indietro nel tempo nel pittoresco villaggio della Galilea
Conosciuta come la Principessa di Galilea, Rosh Pina ospita il perfetto mix di luoghi naturali, culturali, storici e di intrattenimento. Un tranquillo villaggio del nord, splendidamente restaurato, dove ulivi secolari e case pittoresche sono circondati da lussureggianti campi dorati, Rosh Pina è il posto giusto per una vacanza piacevole e rilassante, dove i visitatori possono rivivere la vita del villaggio com’era, oltre un secolo fa.
Dove il magico silenzio è rotto solo dal cinguettio degli uccelli
Alla ricerca di un luogo tranquillo e pieno di natura, che ricordi la Toscana italiana o la Provenza francese? Dirigiti a nord verso Rosh Pina, dove i paesaggi rurali mozzafiato non sono ostacolati dalle attrazioni del villaggio e ti sentirai come trasportato in un’epoca lontana. Scegli tra le numerose guest house disponibili, attrezzate per offrire la massima ospitalità e disseminate nei romantici vicoli del villaggio, non adulterate dal trambusto della grande città e dando nuova vita alla comunità affascinante e ospitale.
Approfitta della bellezza naturale locale e percorri splendidi sentieri escursionistici verdi intorno al fiume Rosh Pina o intorno ai giardini del Barone de Rothschild, modellati secondo quanto riferito per assomigliare ai grandi giardini di Versailles. Respira l’aria fresca e goditi la pura bellezza naturale mentre cammini, diventando tutt’uno con la natura e ricaricando le batterie.
Una colonia di vacanze dal fascino artistico unico
Passeggia per le strade acciottolate del villaggio, che ricordano le antiche città europee, e incontrerai una deliziosa atmosfera culturale e artistica circondata dalle magnifiche montagne della Galilea. Luogo di caffè alla moda, ristoranti gourmet, gallerie d’arte, musei, festival, siti storici e un centro commerciale, la città pullula di antichità, cultura, natura e delizie culinarie, raccontando insieme la storia della prima “Galilea Moshava” (città) e la creazione di comunità ebraiche in Israele.
The unexpected food tip
Il progetto si chiama Western Galilee Now e comprende 50 realtà produttive della regione dando vita a 15 itinerari a tema, dal lago di Tiberiad fino ad Akko, l’antica San Giovanni d’Acri. Segnaliamo, tra gli altri, per originalità il Buza House: 8 anni di attività e un ottimo gelato. Il prodotto si ispira alla tradizione italiana, ma con materie prime rigorosamente locali e naturali al 100%.
The ultimate hotspot – Monkey Forest
Una chicca per chi viaggia con bimbi – e non solo – qui a Yodfat, in Galilea, è la Monkey forest. Qui le scimmiette vivono libere nel loro habitat: bello poterle ammirare e scoprire di più sulla loro vita assieme alle guide, quasi come durante un Safari ma senza andare in Africa!
The cool experience – Jesus Trail
Un tour della Galilea sulle orme di Gesù. Non solo per credenti, ma anche per semplici amanti delle 2 ruote, questo trail si snoda da Nazareth a Cafarnao toccando il lago di Tiberiade. Tutte le info sul sito ufficiale del Jesus.
The soul feed places – Magdala
La città natale di Maria Maddalena è un luogo ricco di spiritualità che accoglie ogni anno pellegrini da tutto il mondo. Il suo patrimonio archeologico annovera una sinagoga del I sec. d.C. che la rende anche un centro di grande interesse culturale. La celeberrima pietra di Magdala, portata alla luce nel 2009, è testimonianza di una delle più antiche rappresentazioni della Menorah.
Fonte: Ufficio Stampa & Pr. Turismo Israeliano
Stupende isole tropicali lussureggianti sono circondate da calde acque cristalline, che riflettono i colori circostanti e accolgono una fauna e una flora ricca di specie diverse pronte ad attrarre amanti della natura da tutto il mondo.
Sarai testimone della vivace diversità che vive nella straordinaria barriera corallina. Le profondità marine nascoste offrono alcune delle esperienze di diving tra le più entusiasmanti del mondo.
Maestose mante danzano davanti ai tuoi occhi, mentre tartarughe marine e squali nuotano tranquillamente tra una miriade di pesci colorati in mezzo a coralli più belli dei fiori diffusi in sei regioni principali designate per il diving e lo snorkeling.
L’amichevole spirito fijiano è contagioso!
I locali sono pronti ad offrire un’accoglienza all’altezza delle aspettative di ognuno. Sia che si scelga un resort lussuoso o che si decida di trascorrere una vacanza a bordo di una confortevole barca a vela o di un catamarano, le Fiji regaleranno momenti di relax e di coccole condite da un pizzico di avventura. Sono molte le attività sportive che si possono praticare!
Non potrai più assaporare un cocktail senza ricordare quelli sorseggiati davanti ai tramonti infuocati delle Fiji
Fonte fotografica: fiji.travel
La piramide di Sesostri II potrebbe non essere la più bella d’Egitto, ma è sicuramente molto singolare
L’Egitto si identifica con le sue famose piramidi di Giza, ma non sono le uniche piramidi del Paese. Ci sono anche esempi meno fotogenici di tombe triangolari che non hanno resistito così bene ai secoli, come La piramide di Sesostri II, che si trova a Al Lahoun, in prossimità di Faiyum.
Sesostri II governò l’Egitto alla fine del 1800 a.C.. Quando morì, fu posto in una tomba piramidale come molti altri governanti egizi. Tuttavia, la tomba di Sesostri II, come quella di suo padre, era un po’ insolita dal punto di vista architettonico. A differenza delle piramidi di Giza, che erano realizzate con blocchi di calcare, la tomba di Sesostri II era fatta di mattoni di fango sostenuti da una base di calcare. Per completare l’effetto e proteggere gli interni in mattoni di fango, l’intera struttura fu rivestita da uno strato esterno di pietra calcarea.
Se la piramide fosse rimasta intatta, probabilmente sarebbe sopravvissuta in condizioni migliori nell’età moderna, ma sfortunatamente gli involucri esterni furono in seguito riutilizzati da Ramses II per i suoi scopi monumentali, lasciando i mattoni di fango esposti e destinati a rovinarsi nel corso dei secoli. Ma non tutto è andato perduto e miracolosamente i resti della più debole piramide di mattoni rimasta sono giunti fino a noi.
Grazie in parte al suo interno in pietra calcarea, le rimanenti camere funerarie hanno resistito e furono esplorate già nell’Ottocento (anche se da tempo erano state saccheggiate da tombaroli). Oggi la piramide può ancora essere visitata, anche se non è così bella e popolare come le altre, ma sempre interessante dal punto di vista archeologico.
Fonte: atlasobscura.com
Trolltunga: viaggio in Norvegia alla scoperta della “lingua dei Troll”
Sottile sperone di roccia che si protende nel vuoto sopra il Lago Ringedalsvatnet, Trolltunga (‘lingua del troll’) è uno degli elementi naturali più fotografati in Norvegia e uno dei trekking più popolari del paese. Di certo non sarete soli – probabilmente questo è il posto più instagrammato di tutta la Norvegia – ma spingersi fino al bordo della roccia e fissare il vuoto vale tutta la fatica fatta per arrivare in cima.
In genere il trekking è fattibile da fine marzo a inizio settembre, a seconda delle nevicate, ma non è un’impresa da poco: 23 km, circa 10 ore di cammino, dall’inizio del sentiero a Skjeggedal, situato 13 km a nord-est di Odda. Il sentiero è ben segnalato dal parcheggio, con indicatori della distanza dalla vetta, ma la salita in certi punti è ripidissima, per un dislivello totale di circa 1000 m, quindi è indispensabile godere di un’adeguata forma fisica e disporre di tutta l’attrezzatura necessaria.
Durante il cammino potrete ammirare la cascata Tyssestrengene (646 m). Proseguendo per un breve tratto oltre Trolltunga si raggiunge un altro bel punto panoramico, Preikestolen (Pulpito di Roccia), una versione ridotta dell’omonima falesia, assai più famosa, a strapiombo sul Lysefjord nei pressi di Stavanger.
I migliori itinerari
Viaggio di 5 giorni
In Norvegia i trasporti (come quasi tutto il resto) non sono economici, ma nelle aree rurali noleggiare un’auto è il mezzo più conveniente per spostarsi, soprattutto se si divide la spesa con qualche compagno di viaggio. La via più semplice per arrivare a Trolltunga inizia a Bergen. Guidate verso est fino a Norheimsund e poi prendete il traghetto sull’Hardangerfjord per Jondal. Percorrete l’estremità sud del fiordo fino a raggiungere la cittadina di Odda, tradizionale punto di partenza dei trekking per Trolltunga. Se avete tempo, potrete anche fare un’escursione guidata sul ghiacciaio nel Parco Nazionale Folgefonna.
Viaggio di 10-14 giorni
Un itinerario più lungo inizia nell’estremo sud nella città di Stavanger. Trascorreteci un giorno o due, poi fate una gita in giornata al Lysefjord con il trekking al celebre punto panoramico Preikestolen (Pulpito di Roccia). Un lungo giorno di viaggio in auto verso nord vi condurrà all’Hardangerfjord e a Odda, principale punto di partenza del trekking a Trolltunga. Esplorate la zona dell’Hardangerfjord, inclusi i graziosi villaggi di Jondal, Utne e Widfjord. Da qui proseguite verso nord fino a Flåm e alla sua famosa ferrovia che corre lungo il pendio della montagna. Trascorrete un paio di notti ad Aurland e non mancate di scattarvi un selfie allo spettacolare punto panoramico di Stegastein, che pare sfidare la forza di gravità.
Come arrivare
Oslo è ben servita da collegamenti aerei con altri Paesi europei, con un volo di circa tre ore da Roma, due ore da Londra e Parigi, e un po’ meno da Berlino. Da Oslo partono regolarmente autobus e treni per la confinante Svezia, con tempi di viaggio di tre-quattro ore per Göteborg. Traghetti per auto e passeggeri collegano i porti della città con la Danimarca, la Svezia e la Germania. Un’altra opzione è raggiungere in aereo la bella città di Bergen, circondata dai fiordi.
Fonte: lonelyplanetitalia.it