Cari foodies: vi parliamo ora della tradizione spagnola più gustosa e divertente: le tapas!

Il 23 luglio è la Giornata mondiale delle tapas e si festeggia in 5 città dove questa tradizione è un culto e addirittura gratuita.

Queste piccole porzioni di cibo sono diventate la più famosa tradizione gastronomica spagnola. Le tapas sono una specie di aperitivo accompagnato da birra, vino o sidro. Possono essere servite fredde, calde, sofisticate, popolari, a pagamento o gratis come complemento alla bevanda. Dunque scopriamo le migliori città in Spagna per mangiare tapas gratis mescolandoci nei locali tra la popolazione iberica.

Ad Alcalá de Henares – Devi fare una passeggiata nel centro storico di Alcalá de Henares E non puoi perdere di gustare le tapas. Nella città vi sono molti bar dove, oltre a bere, puoi scegliere le tapas gratuite. Porzioni molto abbondanti di huevos rotos, chorizo, paella sandwich misto o hamburger…

Si può dire che Badajoz è una delle capitali spagnole dell’aperitivo. Qui è possibile gustare tapas gratuite in quasi tutti i quartieri della città. Con una birra ti serviranno fegatini stufati, picadillo di pomodoro, pancetta o uova fritte con chorizo.

Granada aggiunge alla sua bellezza araba – con la spettacolare Alhambra – la gioia della sua gente, la cultura delle sue strade e, naturalmente, le enormi tapas: tre o quattro equivalgono ad un pranzo completo e attenzione perché sono gratis con la bevanda.

A Salamanca, il suino – in tutte le sue varianti – è il protagonista indiscusso (prosciutto Guijuelo, jeta, spiedino moresco o farinato, una salsiccia tipica), le zone migliori per le tapas gratuite sono la Città Vecchia e Van Dyck.

Ma la regina delle tapas gratuite è Leon dove c’è la grande tradizione di abbondanti tapas gratuite, che vengono servite quando si ordina un “corto” – birra- o un calice di vino. Uscire a prendere tapas equivale a pranzo o cena. E l’usanza è diffusa in tutta la città, dal centro alla periferia. Le aree più popolari sono il quartiere romantico e il quartiere umido. Inoltre nei locali di queste città quasi sempre ci sono tavolini all’aperto in modo che anche in questo periodo possiamo deliziarci con questa, gratuita, tradizione.

Ci sono diverse leggende che narrano l’origine della tapa: da quando nel XIII secolo il re Alfonso X chiese che gli venissero servite porzioni di cibo da accompagnare al vino fino a quando anticamente era tradizione servire il calice tappato con pane e salumi affinché non vi finissero dentro insetti.

Patate «bravas» o patate alioli: Sono patate fritte ricoperte da una gustosa salsa. Quelle «bravas» sono piccanti, quelle alioli sono principalmente condite con olio di oliva e aglio.

Tortilla spagnola: Solitamente si ordina come «pincho de tortilla» («stuzzichino di tortilla»). La ricetta tradizionale prevede uova, patate e olio di oliva, anche se in tanti aggiungono la cipolla.

Polpo a feira: Secondo gli intenditori questa pietanza a base di polpo deve essere servita su un piatto di legno, con un po’ di sale grosso, paprika (piccante per i più coraggiosi) e olio d’oliva

Croquetas: Sebbene quelle di prosciutto siano le più tradizionali, puoi anche trovarle ripiene di funghi, frutti di mare, baccalà o varietà di formaggio dal gusto forte come il Cabrales.

Huevos rotos: Sono uova fritte con il tuorlo liquido poggiate su un letto di prosciutto e patate fritte. Rompendosi o «strapazzandosi», il tuorlo ricopre il resto degli ingredienti. Di solito, vengono accompagnate da pane per fare la «scarpetta» con il tuorlo.

Fonte: tourspainit.makeyourboard.com

Giganti mausolei reali ospitano alcuni membri della dinastia merinide, che regnò a Fès dal 1248 al 1465, e dal sito si vede tutta l’antica medina di Fès

Situate sopra le mura a nord della Medina si ammirano i resti scheletrici delle tombe dei merenidi. Costruite nel 14° secolo, le tombe erano un tempo i sontuosi luoghi di sosta di membri importanti della dinastia dei merenidi, ma dopo anni di conquiste e saccheggi, hanno perso la maggior parte delle loro stupende decorazioni originali.

Ciò che manca alle tombe in termini estetici, è ampiamente compensato dalla vista strepitosa

Sotto il sito, l’intera Medina di Fès si estende verso est in un mosaico di minareti, vicoli intricati e occasionali incendi di immondizia. Scolpiti nelle colline ci sono grotte artificiali che servono come abitazioni per alcuni cittadini meno fortunati di Fès. La quantità di lattine di birra vuote in giro è un buon indizio su quale sia l’atmosfera a tarda notte.

Direttamente sotto le tombe su entrambi i lati della scogliera, ci sono due grandi cimiteri che vengono utilizzati come pascoli per i pastori locali.

Fonte: atlasobscura.com

Quel che manca a Westmeath in termini di costa, lo compensa con l’abbondanza di laghi, affascinanti leggende ed attrazioni storiche.

Secondo la leggenda, Uisneach nella contea di Westmeath è la via d’accesso a un mondo magico, il luogo in cui è sepolta una regina e la sede di antichi re. Fu a Uisneach che il dio del sole Lugh trovò la sua fine. Stando a quanto si narra, però, vive su una cometa, quindi non dimenticare di guardare in alto.

I laghi delle leggende

Vi sono diverse ragioni per cui Westmeath è una splendida escursione da fare in un giorno, ma i suoi laghi la trasformano in una destinazione decisamente imperdibile. Alcuni, come il Lough Ennell e il Lough Owel, sono molto amati perché adatti per praticare sport acquatici e la pesca. Altri, come il Lough Derravaragh sono legati alla mitologia irlandese.

Non sorprende che questo lago mistico nel cuore dell’Ireland’s Ancient East sia legato a così tante favole e leggende popolari. Si narra infatti che fu proprio qui che i Children of Lir (I figli di Lir) vennero tramutati in cigni selvatici dalla matrigna gelosa e condannati a 900 anni di peregrinazioni.

Nei pressi di questo lago così ricco di leggende, si trova il Tullynally Castle and Gardens, dimora della famiglia Pakenham per oltre 350 anni. In questa bellissima tenuta in stile georgiano, ricca di tesori e segreti, si possono effettuare tour guidati con prenotazione anticipata, o seguire i bellissimi sentieri che si snodano nei suoi giardini del XVIII secolo magnificamente restaurati.

Dove vive ancora il Medioevo

La cittadina di Athlone è l’accesso al fiume Shannon, un crocevia cosmopolita dove si può facilmente noleggiare un battello per una minicrociera, o visitare il castello medievale e l’artistica “Rive Gauche”.

L’Athlone Castle è una roccaforte del XII secolo aperta ai turisti, originariamente fatta costruire dal Vescovo John de Gray di Norwich per re Giovanni d’Inghilterra. Venne eretta per difendere il punto di attraversamento del fiume Shannon, e ora accoglie mostre su diverse tematiche, dalle violente battaglie agli antichi manufatti, tra le sue sale ripercorrerai 5.000 anni di storia della regione.

La cittadina vera e propria di Athlone è un labirinto di stradine antiche, centri commerciali e ristoranti quali The Left Bank Bistro e Thyme Restaurant. E se vuoi terminare il pranzo con una bevanda tipica, vai a colpo sicuro con il Kilbeggan Whiskey!

Con affascinanti luoghi come il Dean Crowe Theatre e il caratteristico Athlone Little Theatre, non c’è da meravigliarsi se ogni anno qui si svolge il RTÉ All-Ireland Drama Festival. Questo evento raduna gruppi di dilettanti irlandesi che amano il dramma proponendo recitazioni in strada, mostre artistiche e workshop.

Dimore meravigliose e sposi malvagi

A pochi chilometri da Mullingar, la città principale del Westmeath, troverai la bellissima proprietà di Belvedere House, con il suo giardino, affacciata sul Lough Ennell. Un capanno di caccia potrebbe essere l’ultimo luogo dove ti aspetteresti di trovare soffitti affrescati con draghi sputafuoco, ma un reperto ancora più singolare è il Jealous Wall (Muro della Gelosia).

Questa opera maestosa è un’enorme follia gotica (vuole simulare un’abbazia in rovina) costruita dal proprietario della tenuta, Lord Belvedere, con l’intento di celare alla vista Tudenham House, la casa del fratello ben più sfarzosa della sua.

Lo stesso “Conte Malvagio” imprigionò la propria moglie per 31 anni sulla base di una pretestuosa accusa di infedeltà. Un uomo decisamente poco equilibrato, a quanto pare.

Le Sette Meraviglie

Nel minuscolo villaggio di Fore si trovano i resti dell’insediamento monastico di St. Fetchin risalente al VII secolo, il più grande sito benedettino in Irlanda, nonché luogo in cui si trovano le favolose Seven Wonders of Fore (Le Sette Meraviglie di Fore).

The Seven Wonders sono “miracoli” legati a St. Fechin (un albero che non brucia, un monastero costruito su una torbiera, acqua che non bolle, ecc.). Ci sono opinioni decisamente ironiche e scherzose sulle storie popolari legate al santo, ma non c’è dubbio che la natura qui, sia davvero singolare.

Come questo luogo è rimasto nell’ombra così a lungo? Forse è solo l’ottava meraviglia in divenire, per scoprirlo ti basterà recarti a Westmeath.

Fonte: ireland.com/it

La Giordania riaprirà i propri confini il 5 agosto ai visitatori di Paesi selezionati, emergendo da uno dei più severi lockdown in Medio Oriente. I confini e gli aeroporti internazionali sono chiusi da marzo

Simile ad altre destinazioni, la Giordania utilizza un sistema di semafori verde, giallo e rosso per indicare quali visitatori saranno in grado di entrare nel Paese senza doversi mettere in quarantena. All’apertura iniziale, i passeggeri dei Paesi “verdi” di Austria, Canada, Cina, Cipro, Danimarca, Estonia, Georgia, Germania, Groenlandia, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Malesia, Malta, Monaco, Nuova Zelanda, Norvegia, Svizzera, Taiwan e Thailandia potranno entrare dalla prossima settimana, sebbene l’elenco rimanga in evoluzione e potrebbe cambiare. L’elenco dei Paesi è determinato dal Ministero della Sanità e verrà aggiornato ogni due settimane.

Grazie al repentino lockdown, la Giordania ha visto il minor numero di casi di coronavirus nella regione, con solo 11 decessi e 185 casi attualmente attivi, e questo significa che i requisiti di accesso sono severi. I passeggeri sono tenuti a sostenere un test, con tampone PCR, 72 ore prima del volo per la Giordania e un altro test all’arrivo. La Commissione per la Regolamentazione dell’Aviazione Civile ha dichiarato che il secondo test potrebbe essere eliminato se tutto andrà bene durante la prima settimana di riapertura.

A giugno sono state revocate le restrizioni sul turismo interno nei siti di tutto il Paese, compresa l’antica città di Petra. Le mascherine sono obbligatorie e i visitatori devono attenersi alle linee guida riguardo il distanziamento sociale. Il turismo costituisce quasi il 15% del PIL della Giordania, con circa 100.000 dipendenti. L’anno scorso il Paese ha registrato 5,3 milioni di visitatori, un record!

Fonte: lonelyplanet.com – LAUREN KEITH

L’incredibile spettacolo delle onde ghiacciate dal Massachusetts alla Siberia

Lingue di ghiaccio: suggestive quanto rare. Si tratta di onde oceaniche che si «solidificano» in particolarissime condizioni meteorologiche e ambientali, di temperatura e pressione dell’aria. E a immortalare un fenomeno così particolare, a Nantucket, un’isola degli Stati Uniti a Sud di capo Cod, in Massachusetts, non poteva che essere un fotografo-surfista.

L’occhio allenato di Jonathan Nimerfroh saprebbe distinguere l’onda perfetta a decine di metri di distanza. Ma mai si sarebbe aspettato di vedere questo inconsueto fenomeno, che non solo ghiaccia i cavalloni, ma li silenzia anche.

«Ho notato un orizzonte davvero bizzarro», racconta il fotografo: «Sulla spiaggia avevo la neve fino alle ginocchia e ho visto queste onde mezze congelate. Di solito in estate si sente il suono delle onde che s’infrangono, ma lì era tutto assolutamente silenzioso. Come se avessi le cuffie nelle orecchie».

Le onde di Nantucket non sono completamente congelate: uno strato liquido rimane imprigionato sotto una pellicola di cubetti di ghiaccio che «rallentano» l’onda, togliendo il classico effetto sonoro della risacca e trasformando la curva dell’onda in un’insolita lingua cristallizzata, alta dai 60 ai 90 centimetri.

In dei ghiaccioli appuntiti e affilati si trasformano invece le onde del lago Baikal, uno degli specchi d’acqua più grandi al mondo. Siamo in Siberia e le particolari condizioni climatiche di questa regione non creano una lingua come nell’Oceano ma dei cristalli trasparenti che si congelano improvvisamente mentre si muovono. Uno spettacolo imperdibile, che al contrario delle onde americane crea un tipico rumore di vetro che si rompe.

Fonte: lastampa.it

Nelle isole magnifiche spiagge, sole, assoluto relax.
Nei fondali, tanti relitti per la gioia dei sub

Spiaggette favolose, paesaggi mozzafiato, acque limpidissime: ecco le Tremiti, che il mito vuole essere state create da Diomede. Il mare che circonda questo arcipelago, composto anche dall’isolotto di Cretaccio e da una miriade di isolotti minori, è una Riserva marina protetta. Un vero eden per chi ama le immersioni.

Le Tremiti hanno alle spalle una storia complessa e antica, che risale alla Grecia classica. Ma questo paradiso naturale nei secoli fu spesso terra di esilio e di confino: Ottaviano Augusto vi mandò la nipote ribelle, Giulia. Una curiosità, pur essendo a 22 chilometri dal Gargano, nell’arcipelago si parla un dialetto partenopeo. Ciò deriva dal fatto che nell’800, per ripopolare l’arcipelago, re Ferdinando Secondo inviò nell’isola abitanti dell’isola di Ischia.

San Domino – L’isola di San Domino è la più grande delle Tremiti. Dal colle dell’Eremita, alto 120 m, si può ammirare tutta l’isola nella sua frastagliata bellezza. La parte rocciosa è piena di grotte. Le più belle sono la grotta delle Viole, così chiamata per i riflessi dell’acqua sotto il sole del mattino, quella del Sole, la grotta di Menichello e la grotta del Bue Marino. San Domino è il centro turistico per eccellenza, mondano e dinamico, ma quando vi si sbarca, servendosi dei numerosi traghetti che partono dalla terraferma, si avverte subito un gran senso di pace e tranquillità. Su questa isola non circolano infatti automobili.

L’isola dei tramonti – Stop alle auto anche alla seconda delle Tremiti per dimensione, San Nicola. E’ chiamata l’isola dei tramonti perché quando il sole sta per calare all’orizzonte, il paesaggio si colora di un rosa particolarmente suggestivo grazie ad un fenomeno di fosforescenza. Da non perdere è la visita all’abbazia Benedettina degli inizi dell’anno mille, ricostruita nel Quattrocento e rimaneggiata nel periodo barocco. Tra le bellezze artistiche in essa conservate ci sono un raro pavimento in mosaico e un crocifisso ligneo di scuola greco-bizantina.

Il luogo ideale per i sub – Le altre isole sono disabitate. Capraia è detta Capperara per l’abbondanza di capperi selvatici e ha rocce che formano grandi e bizzarri archi naturali sul mare. Cretaccio, un isolotto dalla giallastra terra argillosa tra San Domino e San Nicola, ed è dominata da una piccola colonia di conigli selvatici. Anche Pianosa, nonostante la distanza, fa parte dell’arcipelago e della Riserva Naturale Marina che lo tutela. I fondali delle Tremiti ospitano importanti ritrovamenti di archeologia subacquea. Si tratta soprattutto di imbarcazioni affondate in questo tratto di mare, crocevia dei traffici mercantili nel Mediterraneo e punto di sosta per le flotte che navigavano verso Oriente. Tra i ritrovamenti più recenti ci sono il Lombardo, uno dei due piroscafi usati per la spedizione dei Mille in Sicilia, affondato nel 1864, e una nave da guerra della flotta veneziana, che nel 1571 sconfisse i turchi e frenò l’avanzata dell’impero ottomano verso l’Occidente cristiano.

Tra gorgonie e aragoste – Gli appassionati di diving troveranno qui una delle mete più suggestive di questo tratto di mare: grotte e passaggi fanno da habitat a pareti di gorgonie rosse e alcionari, di aragoste e di nudibranchi. Da non perdere l’immersione agli Archi di Punta Secca a Capraia. Il Parco marino delle Isole Tremiti è detto anche Parco Blu: questa riserva, che comprende tutta l’area costiera fino a 70 m di profondità. Sono possibili le immersioni, accompagnate da guide del Parco. Un’immersione riservata ai più esperti, a causa delle grandi profondità e delle forti correnti, è quella di Punta Secca, nei pressi dell’isolotto di Capraia: a detta degli esperti, qui, c’è la più alta concentrazione di varietà di pesci.

Una gustosa cucina a base di pesce – A San Domino i trofei di pesca raccontano la grande ricchezza marina di queste luoghi. Scorfani, cernie, aragoste, dentici e polpi che la saggezza degli abitanti vuole cucinati in acqua di mare per non perderne profumo e sapore. I piatti e le ricette sono quelli della tradizione pugliese.

Fonte: tgcom24.mediaset.it

La dimora eterna degli antichi Egizi

La necropoli di Tebe è un complesso funerario molto vasto, che comprende numerose aree di sepoltura risalenti al Nuovo Regno. A differenza dei periodi precedenti, quando i monumenti funerari erano importanti strutture a piramide, a partire dalla XVIII dinastia i sovrani decisero di scavare in profondità le tombe ai piedi della Montagna Sacra, la cui sommità richiama la forma piramidale, nel tentativo di sottrarle ai saccheggiatori.

Montagna sacra

La più importante è la Valle dei Re, dove sono state rinvenute 65 tombe reali. Tutti i siti sepolcrali furono depredati, tranne quello del faraone Tutankhamon, trovato inviolato dal famoso archeologo Howard Carter nel 1922. Era sfuggito al saccheggio, perché posizionato al di sotto della tomba di Ramses VI. Nonostante si trattasse di un sovrano giovane, che regnò per soli 10 anni, i reperti giunti a noi sono sorprendenti e lasciano immaginare la maestosità dei corredi funerari, che accompagnavano i faraoni nei loro viaggi verso l’oltretomba. Il faraone-donna Hatshepsut fece costruire il suo straordinario tempio funerario a ridosso della parete rocciosa di Deir el-Bahari, vicino alla Valle dei Re.

Tomba di Ramses VI

Nelle vicinanze si trova la Valle delle Regine, dedicata alle spose reali e ai principi, che ospita la meravigliosa tomba di Nefertari, amatissima moglie del grande Ramses II.

Tra le altre necropoli, ci sono le Tombe dei Nobili, dove furono sepolti anche funzionari e figure diversificate, tra cui operai, legati ai sovrani o che si prendevano cura della loro necropoli.

La tomba era la casa eterna del faraone e rivestiva un’elevata importanza soprattutto per il suo contenuto.
Al fine di proteggere l’anima del defunto e accompagnarla durante l’insidioso viaggio verso l’ambito paradiso di Osiride, dio e giudice supremo del Regno dei Morti, le pareti delle camere funerarie erano fittamente inscritte con dipinti e geroglifici relativi a rituali religiosi e a testi sacri tratti dal Libro dei Morti. Un ricco corredo funerario veniva posto all’interno della tomba insieme al prezioso sarcofago, contenente il corpo mummificato del faraone.

Valle dei Re

Foto: Alessandra Fiorillo

Le spiagge più belle della costa ionica della Puglia

La zona della costa ionica della Puglia offre bellissime spiagge che spiccano per l’eterogeneità della scelta: si passa infatti da scogliere molto alte con fondali profondi a dune di sabbia finissima. Dei veri paradisi balneari in cui trascorrere l’estate. Andiamo a scoprire insieme quali sono quelli da non perdere.

Marina di Pulsano, ideale per le famiglie

Marina di Pulsano offre spiagge lambite da acque azzurre e cristalline. Una costa meravigliosa che si affaccia sul Golfo di Taranto e con una litoranea lunga circa 8 chilometri. La sabbia è morbida e questa è la destinazione ideale anche per le famiglie con bambini.

Le Maldive del Salento, un capolavoro

Le Maldive si trovano anche in Puglia e più precisamente a due passi da Santa Maria di Leuca. Qui le piagge sono di sabbia bianca e finissima con fondali bassi e bagnate da acque particolarmente limpide e profumate.

Spiaggia di Torre Chianca, un capolavoro

Altro capolavoro è la Spiaggia Torre Chianca. Un meraviglioso lido di soffice sabbia bianca, caratterizzato da un lungo litorale che presenta anche alcune zone rocciose. Inoltre, è impreziosito da suggestive formazioni dunali e fitta vegetazione arbustiva.

Spiaggia di Purità, gioiello di Gallipoli

Tra le più belle spiagge di Gallipoli c’è quella di Purità, un ambiente dai contorni storici che attraversa l’anima e penetra dritta nel cuore. È situata nel pieno centro del paese a tal punto da essere abbracciata dalle mura antiche del castello.

Torre Lapillo, una curva di bellezze

Quella di Torre Lapillo è una vera e propria curva di sabbia chiara e fine che si insinua sotto l’acqua cristallina come un soffice tappeto. Un piccolo paradiso in cui concedersi l’assoluta tranquillità, ma anche la più dinamica delle animazioni balneari.

Punta Prosciutto, un sogno a occhi aperti

Da non perdere è certamente Punta Prosciutto, una spiaggia uscita direttamente da un sogno e caratterizzata da uno scenario incontaminato e selvaggio, occupato da poche abitazioni, alte dune e soffice sabbia dorata.

Spiaggia di Felloniche, per un bagno nella bellezza

La spiaggia di Felloniche è un piccolo, ma paradisiaco tratto sabbioso abbracciato da una scogliera sulle rive dello Ionio. Una baia minuta che si trasforma nel luogo ideale per chi desidera concedersi un piacevole e rilassante bagno circondati da uno scenario tranquillo ed accogliente.

Punta della Suina, un susseguirsi di meraviglie

Punta della Suina è un angolo di paradiso in cui il blu del mare si confonde con l’azzurro del cielo. Due bianche distese di sabbia attrezzate con ombrelloni, scogliera bassa dove godersi il sole su comodi lettini, piccole calette magiche e tante altre bellezze uniche.

Spiaggia di Campomarino di Maruggio, tra le più amate

La spiaggia di Campomarino di Maruggio viene scelta ogni estate da tantissimi turisti. Qui si alternano tratti di sabbia soffice a scogliere rocciose, affiancate da ampie distese di profumata macchia mediterranea.

Fonte: siviaggia.it

Pearl Harbor at Home lets anyone with a computer access photos, video, recorded audio and books about World War II

For many, a trip to Hawaiʻi is not complete without a visit to Pearl Harbor, an American lagoon harbor west of Honolulu that’s brimming with World War II history and culture.

And while visiting Pearl Harbor—and Hawaiʻi—may not be possible now, Pearl Harbor at Home looks to fill the void.

Set up by the Pearl Harbor Aviation Museum, this digital archive is home to historical and educational experiences that relate to World War II and aviation from that era. And the best part is, Pearl Harbor at Home is free for anyone with a computer and internet access.

Mimicking the physical Pearl Harbor Aviation Museum, Pearl Harbor at Home provides its historic information in a variety of ways. In its first volume, with more on the way, you can view rarely seen combat photos taken by Edward Steichen and his colleagues, which gives a look into what day-to-day life was like for service members in the Pacific Theater. If video is more your foray, the documentary, “Lifeline: Pearl Harborʻs Unknown Hero,” is also available and tells the story of Joe George, a Pearl Harbor hero who saved six sailors from the USS Arizona by throwing a line from the USS Vestal. Nobody knew his name, and for decades his identity was a complete mystery.

Pearl Harbor at Home also provides an excellent resource for parents looking to occupy their keiki (kids) time. The online newsletter links to WWII coloring pages, this volume’s sheet is dedicated to Rosie the Riveter, who represented the hard-working women that entered the workforce during WWII. For a more in-depth educational activity for kids, a scavenger hunt worksheet about “firsts” in aviation history is also available for parents to download.

The educational e-newsletter will also let you know about upcoming digital events, such as the National WWII Museum’s webinar on April 2 and 3 about the day Pearl Harbor was attacked. Viewers will be able to participate in a live Q&A with educators from both the National WWII Museum and the Pearl Harbor Aviation Museum.

To receive Pearl Harbor at Home, visit Pearl Harbor Aviation Museum’s website and input your email in the “Stay in Touch” section.

Source: hawaiimagazine.com – BY KEVIN ALLEN/ pearlharboraviationmuseum.org

Il Liverpool FC ha annunciato il 20 luglio una nuova partnership globale con l’Autorità per la Promozione del Turismo di Mauritius e il Comitato per lo Sviluppo Economico di Mauritius, che diventa partner ufficiale del club al fine di promuovere lo sviluppo economico e turistico

L’accordo rientra nei piani del Paese per qualificarsi come una destinazione turistica di primo piano a livello globale e business hub in Africa. La partnership triennale consentirà a Mauritius di beneficiare di una gamma di risorse digitali, social media e di marketing della squadra.

Oltre ad essere una delle principali destinazioni di vacanza di lusso al mondo, con uno dei più alti tassi di repeaters, Mauritius è anche una delle località più ambite per business e investimenti al mondo. L’isola è stata un centro consolidato per le attività bancarie e finanziarie internazionali per almeno 20 anni e prevede di accrescere questa reputazione a livello globale.

Billy Hogan, amministratore delegato e direttore commerciale del Liverpool FC, ha dichiarato: “Questa è una partnership entusiasmante e siamo lieti di sviluppare le nostre relazioni esistenti con Mauritius in seguito all’apertura della LFC International Academy sull’isola nel luglio 2019.

A Mauritius abbiamo tifosi molto appassionati, e siamo lieti di avvicinarli ulteriormente al club attraverso questa partnership.

Non vediamo l’ora di lavorare con Mauritius Tourism e il suo Comitato per lo Sviluppo Economico, contribuendo al loro intento di rafforzare ulteriormente il posizionamento del Paese come destinazione turistica e forum economico leader”.

L’onorevole Pravind Kumar Jugnauth, Primo Ministro di Mauritius, ha aggiunto: “Mauritius è orgogliosa di essere un partner ufficiale del Liverpool Football Club, un’élite calcistica, campioni della Premier League.

Condividiamo con la squadra valori comuni di dedizione, determinazione e unità. Questa collaborazione mira a rafforzare e sostenere Mauritius come una fiorente potenza economica e una destinazione turistica di livello mondiale”.

La fotografia in alto, che ritrae L’Onorevole Pravind Kumar Jugnauth e Billy Hogan, è stata scattata ad Anfield nel gennaio 2020, prima delle restrizioni COVID-19.

A proposito di MAURITIUS

Mauritius si trova nell’Oceano Indiano, a circa 800 km a est del Madagascar. Quest’isola vulcanica è nota per il calore umano della sua popolazione multiculturale, per le bianche spiagge e per gli hotel di lusso. Grazie al clima tropicale, lungo la costa persino durante le stagioni più fresche (in particolare da maggio a settembre) le temperature scendono raramente al di sotto dei 22°C; Mauritius è dunque la meta perfetta per un viaggio in qualunque periodo dell’anno. L’isola è inoltre la destinazione ideale per gli amanti degli sport acquatici, i golfisti, gli escursionisti, gli amanti della cultura, per chi è in cerca di relax nelle spa, per chi è in luna di miele e per le famiglie. Mauritius, con capitale Port Louis, conta 1.3 milioni di abitanti, compresi quelli dell’isola di Rodrigues. Tre religioni coesistono in armonia: l’induismo, l’islam e il cristianesimo. La lingua amministrativa è l’inglese, ma anche il francese e il creolo sono utilizzate quotidianamente.

Fonte: Mauritius Tourism Promotion Authority c/o AVIAREPS


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