L’Inti Raymi si svolgerà a Cusco in forma virtuale; il 24 giugno la Festa del Sole sarà trasmessa da una delle mete turistiche più importanti del continente attraverso piattaforme digitali
La celebrazione più importante e multiforme della capitale Inca, Cusco, la festa del sole (Inti Raymi, in lingua quechua), si terrà il 24 giugno, senza pubblico, in conformità con le norme dettate dallo Stato peruviano.
La Municipalità Provinciale di Cusco e la Compagnia Municipale delle Celebrazioni di Cusco (EMUFEC), che organizzano ogni anno l’Inti Raymi, hanno dichiarato che quest’anno la celebrazione Inca sarà evocata con l’aiuto di piattaforme digitali come la realtà virtuale 360° e con una rassegna delle precedenti edizioni.
“Faremo uso delle piattaforme digitali e di telecomunicazione per raggiungere ogni casa, questi festeggiamenti saranno caratterizzati dalla capacità di Cusco di raggiungere il mondo intero attraverso l’interazione e la connessione, perché quest’anno la magia di Cusco è di casa”, ha sottolineato José Santoyo, presidente del Consiglio di Amministrazione di Emufec.
Il programma dell’Inti Raymi sarà simile a quello di ogni anno: alle 8 del mattino, dal Comune di Cusco, si terrà la cerimonia dell’alzabandiera, seguita dalla messa nella Cattedrale di Cusco. A mezzogiorno si terrà il discorso dell’Inca al “Dio Sole” con il messaggio di speranza e di ritrovo per il 2021. Dalle 18:00 in poi, verrà trasmesso uno speciale sull’Inti Raymi, esperienza in realtà virtuale.
Inoltre, nell’ambito dell’Inti Raymi, domenica 21 giugno, verrà effettuato un tour virtuale attraverso la collezione di reperti archeologici di Machupicchu, recuperati dall’Università americana di Yale.
Si svolgerà, un secondo tour virtuale anche il 21 giugno. Questa volta verrà realizzato il percorso del sole che collega il tempio Inca del Qoricancha con l’imponente fortezza di Saqsaywaman, dove ogni anno viene messa in scena l’Inti Raymi, con la presenza di oltre 700 attori e artisti.
I festeggiamenti si trasmetteranno attraverso le pagine EMUFEC su Facebook, Instagram e Youtube, le quali sono disponibili anche sul sito, emufec.gob.pe.
INFORMAZIONI SULL’INTI RAYMI
Si celebra ogni 21 giugno, quando il sole tramonta sul tropico del cancro, l’inverno inizia nell’emisfero meridionale e l’estate nell’emisfero settentrionale. Non è solo l’inizio di una nuova stagione, ma anche la notte più lunga dell’anno in cui si rinnovano le storie andine e millenarie, è la notte che precede la grande festa del Sole: l’Inti Raymi.
Gli storici raccontano che l’ultimo documento sull’Inti Raymi risale al 1535, quando la cerimonia fu sospesa dagli spagnoli. Si è dovuto aspettare fino al 1944 per far rivalutare questa celebrazione, anche se non più con gli Inca e non nella stessa data (21 giugno), ma il 24 dello stesso mese.
Nella sua versione originale, secondo le cronache dell’Inca Garcilaso de la Vega, la festa durava nove giorni e gli abitanti di Cusco si preparavano tre giorni prima con una dieta rigorosa a base di mais ed erbe. Questo evento, era il punto di partenza del nuovo anno, si svolgeva nell’attuale Plaza de Armas (precedentemente la vecchia Auqaypata o Plaza del Guerrero) dove venivano portate le mummie dei nobili antenati, in modo che potessero partecipare anche loro alla celebrazione del Padre Sol (Taita Inti in lingua quechua).
Fonte: promperu.gob.pe
In questo momento i resort all-inclusive sono quanto di più ambito nei viaggi ai Caraibi
Dopo tutto, c’è un motivo per cui le più grandi società di resort del mondo, dal Marriott, all’Hilton e all’Hyatt, stanno lanciando (nel caso del Marriott) le loro prime vere proprietà all-inclusive o aumentando significativamente le loro operazioni all-inclusive.
Aggiungilo alla continua crescita di aziende come Apple Leisure Group, Playa e Royalton, ed è chiaro che i nomi più importanti nel settore dei viaggi vedono dove stanno andando le cose.
Chiaramente, la comodità e il comfort a 360 gradi di una vacanza all-inclusive sono ciò che sempre più viaggiatori chiedono in questo momento.
Mentre il fascino tecnico del all-inclusive è in aumento, l’aspetto, l’atmosfera e il carattere dei resort all-inclusive non è mai stato più fluido. Una volta il “tutto compreso” era una descrizione qualitativa. Ora è semplicemente una caratteristica finanziaria.
In effetti, il più grande cambiamento nell’all-inclusive è stata la diversità di design, di esperienze e di personalità del resort.
Per anni, il resort all-inclusive era tradizionalmente un mega resort o simile, basato più sull’offerta della quantità che della qualità.
“Oggi, il settore all-inclusive è diventato notevolmente stratificato”, ha dichiarato Alexander Britell, editore del Caribbean Journal. “Mentre la domanda di vacanze all-inclusive è ai massimi storici, non c’è mai stato un gruppo più ampio o più interessante di resort tra cui scegliere, che tu sia in un intimo boutique all-inclusive resort o in un autentico resort focalizzato sulle caratteristiche locali. “
Il nostro team ricerca la zona per i migliori resort all-inclusive e per le esperienze all-inclusive e l’edizione 2020 ti porta in giro per i Caraibi, da piccoli resort in enclave bohémien come al Negril a grandi e iconici resort in destinazioni come Antigua.
Ecco i migliori resort all-inclusive da visitare nei Caraibi nel 2020
Hammock Cove, Antigua
Nessun resort ai Caraibi all-inclusive esemplifica meglio lo straordinario resort all-inclusive come Hammock Cove, il resort all-inclusive più nuovo ed emozionante della regione. Ci sono solo 42 camere, tutte progettate in modo accattivante con piscine private, un’esperienza boutique, e un programma gastronomico guidato dal famoso chef Marco Festini. È all-inclusive solo nel nome; questo è un intimo e lussuoso resort boutique di lusso.
Curtain Bluff, Antigua
È iconico, è leggendario ed è altrettanto meraviglioso per adulti e famiglie. Curtain Bluff è un grande all-inclusive, un resort che fa sentire ogni ospite come se fosse accolto nel proprio club privato sulla spiaggia di Antigua.
Fowl Cay, The Bahamas
Non possiamo pensare ad un servizio più piacevole che avere a disposizione una barca privata. È esattamente il caso del Fowl Cay a Exuma, dove ognuna delle sue sei ville dispone della propria barca a motore (e sì, anche la benzina è inclusa e la quantità a disposizione è illimitata) per esplorare questo arcipelago di una bellezza mozzafiato. È chic, è lussuoso e non è come qualsiasi altro resort all-inclusive in cui sei stato prima.
Galley Bay, Antigua
Questa è la formula all-inclusive per eccellenza nei Caraibi, dove la maggior parte delle camere si trova proprio sulla sabbia (ad eccezione delle meravigliose suite Gauguin, le più romantiche dell’hotel). Il cibo è eccellente e il servizio è caloroso, ma è l’atmosfera “a piedi nudi” ad essere davvero chic insieme all’ambiente fresco ed arioso che contraddistingue questo resort.
Zoëtry Paraiso de la Bonita, Mexico
Gioiello della corona nel portfolio dei resort all-inclusive di AMResorts, il Zoetry in Messico è un luogo romantico e spettacolare in cui soggiornare, enfatizzato dall’impareggiabile attenzione che il brand Zoetry pone sul wellness.
Secrets Cap Cana, Dominican Republic
Le spiagge non sono mai state più belle di quella di Juanillo a Cap Cana e l’ammiraglia caraibica di Secrets offre la migliore combinazione con il resort, con 457 camere dal design elegante e la magnifica spa Pevonia.
TRS Coral Hotel Palladium
Ha migliorato il suo stile negli ultimi anni e il marchio TRS ne è la sua firma! Un resort per soli adulti ultra-lusso sulla Costa Mujeres che è uno dei pochi all-inclusive ad essere anche un Leading Hotel of the World. È il fulcro della Costa Mujeres, una destinazione ai margini di Cancun, una delle destinazioni alberghiere più frizzanti della regione.
Palm Island, The Grenadines
È la fantasia archetipica dei Caraibi, solo tu e un’isola, che ammirano il turchese scintillante e la sabbia bianca. Palm Island è il sogno dei naufraghi, incastonato nel cuore della bellissima catena di Grenadine e un resort all-inclusive autentico e meraviglioso.
Club Med Miches Playa Esmeralda, Dominican Republic
Il primo membro in assoluto della lussuosa “Collezione esclusiva” del Club Med nei Caraibi (e nelle Americhe) il resort più nuovo del brand è arroccato su un tratto di spiaggia da sogno e incontaminata nella Repubblica Dominicana orientale. Ci sono 335 camere distribuite su quattro distinti “villaggi”, uno dei quali include il nuovo concetto per soli adulti “Zen Oasis” del Club Med.
Le Blanc Spa Resort, Cancun
Uno dei nostri collaboratori ha definito questo posto “sbalorditivo” e questo è un luogo informale ma accurato, un resort che non si definisce solo lussuoso, ma offre il meglio. E, fedele al suo nome “Spa Resort”, è un ottimo resort per il wellness, uno dei migliori nel territorio.
Sandals Grenada
È stato il resort che per molti motivi ha messo Grenada sulla mappa dei viaggi qualche anno fa e Sandals Grenada continua ad elevare lo standard grazie alla eccellente gastronomia, al design delle camere e al servizio in tutti i Caraibi. Il nostro consiglio? Concediti il lusso di una delle suite SkyPool o di una delle fantastiche camere “Beachfront Walkout”.
Sea Breeze Beach House, Barbados
È un altro nuovo tipo di all-inclusive, sia per le Barbados che per la regione. È un resort sulla spiaggia alla moda ma senza pretese, in cui l’arte locale si sposa con un impegno impressionante per far conoscere ai viaggiatori la cultura locale, con una posizione perfetta sulla vivace costa meridionale delle Barbados.
Sandals Royal Barbados
Il Sandals Royal Barbados, resort di sole suite, è senza dubbio il nuovo fiore all’occhiello dei Caraibi del brand e sicuramente il suo resort più vivace e altamente tecnologico, da un’offerta gastronomica senza pari a una serie di servizi unici e fantastici come una pista da bowling e l’unica piscina sull’attico del brand.
Small Hope Bay Lodge, Andros, The Bahamas
Sì, c’è qualcosa chiamato “avventura all-inclusive”. Questo leggendario luogo a conduzione familiare nel cuore della misteriosa e meravigliosa isola di Andros alle Bahamas ha tutto: bellissima spiaggia, un ambiente amichevole e una cornucopia di avventure che aspettano solo di essere esplorate, dalla pesca d’altura alla pesca con l’osso, dallo snorkeling alle immersioni senza pari. E questo è solo l’inizio.
The Caves, Jamaica
Il resort che per primo ha definito la boutique all-inclusive, firmato Negril nella collezione di resort dell’isola di Chris Backwell Outpost è uno dei resort all-inclusive nella lista dei migliori della regione, con una scogliera mozzafiato, un’esperienza culinaria giamaicana fresca, autentica e colorata e con ariosi cottage e suite.
Warwick Paradise Island Bahamas
Considerato uno dei migliori resort all-inclusive a Paradise Island, questo è un resort per soli adulti rilassato e divertente, pieno di energia e allegria. Il cibo è eccellente (sia nei suoi ristoranti con cucina internazionale che locale), le camere sono luminose ed eleganti e i piccoli dettagli, come la macchina per caffè espresso Lavazza al buffet e le numerose porte USB, sono una boccata d’aria fresca. Per non parlare che rappresenta una delle vacanze più convenienti alle Bahamas.
Sonesta Ocean Point, St Maarten
Il luogo migliore in cui soggiornare a St Maarten, il resort per soli adulti, straordinariamente rinnovato, è arroccato su una scogliera sopra Maho Beach, con un’estetica di alto design e un ambiente in stile mediterraneo che incontra i Caraibi. È un hotel particolarmente bello con un’ottima offerta gastronomica e splendide suite, in particolare quelle con la piscina. E può essere considerato all’altezza di qualsiasi all-inclusive grazie anche ai prodotti da bagno Molton Brown.
Serenity at Coconut Bay, Saint Lucia
Uno dei boutique all-inclusive più importanti della regione, Serenity è l’hotel all’interno di un hotel nel famoso resort Coconut Bay di Saint Lucia. Quando è stato inaugurato diversi anni fa, ha alzato il livello del design all-inclusive, con piscine ad immersione standard in ogni unità e un focus sulla gastronomia di alto livello.
St James’s Club & Villas, Antigua
Uno dei classici resort caraibici all-inclusive della regione, il St James’s Club, da 280 camere, è una proprietà tranquilla situata disposta su 100 acri ad Antigua. Ogni cosa è da godere, dalla bellezza naturale, alle due spiagge e al centro benessere che ospita le sale per trattamenti più panoramiche dell’isola. È anche sede di un’importante centro diving.
Estudio Playa Mujeres, Mexico
Il Messico è diventato un laboratorio per le nuove tendenze nei resort all-inclusive e l’azienda messicana Atelier de Hoteles è in prima linea. È il resort per famiglie composto da sole suite Estudio nel vivace quartiere di Playa Mujeres: offrire un’esperienza messicana immersiva e autentica, in una proposta di alto design.
Fonte: caribjournal.com/
Ritz-Carlton is reopening its Dorado Beach, a Ritz-Carlton Reserve in Puerto Rico next month, Caribbean Journal has learned.
The resort, the only Ritz-Carlton Reserve in the Caribbean, is relaunching on July 1.
The relaunch of what is Puerto Rico’s leading luxury resort comes ahead of Puerto Rico’s planned July 15 reopening for tourism.
It is the second Ritz-Carlton-branded property to reopen in the Caribbean, following the relaunch of the Ritz-Carlton, St Thomas, which began welcoming back visitors to the US Virgin Islands this week.
The 115-room-and-suite resort has reopened with parent company Marriott International’s new cleanliness practices.
The resort’s signature golf course has been open for several weeks already.
“We are thrilled to once again welcome our beloved guests to Dorado Beach,” said George Sotelo, General Manager. “Our team of dedicated Ladies and Gentlemen have been hard at work preparing for our reopening and are excited to introduce guests to new handcrafted, memorable experiences while maintaining the sense of barefoot elegance and personalized service for which we are known.”
In the age of COVID-19, the resort is emphasizing that each of the rooms and suites is accessible from the outdoors; many of the units have their own private plunge pools, and all of them have direct beach access, “allowing ample space for physical distancing.”
Puerto Rico officials say the destination is implementing major health and safety protocols island-wide ahead of the tourism reopening.
“We mean it when we say we want to aim for a gold standard in health and safety. All tourism-related businesses must comply and practice the guidelines included in this comprehensive program,” said Carla Campos, executive director of the Puert The PRTC will also inspect and certify over 350 hotels and operators over the next four months that must comply with these standards. We are certain that the assurances and security these measures provide, coupled with the experiences that make Puerto Rico such an attractive destination, will play a vital role in the short-term recovery of the travel industry of the island.”
Source: www.caribjournal.com
Chiromanti, incantatori di serpenti, poeti e narratori si radunano in questa storica piazza del Marocco
Da mille anni Jemaa el-Fna è un luogo di ritrovo e un mercato nel cuore di Marrakech. Chiromanti, incantatori di serpenti, poeti e narratori arrivano per intrattenere la folla, contribuendo a creare un’atmosfera inebriante la cui importanza culturale ha ispirato l’UNESCO a creare i suoi “Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”.
Jemaa el-Fna risale alla fondazione di Marrakech da parte degli Almoravidi nel 1062 e in seguito crebbe in importanza quando gli Almohadi presero la città nel 1147, rinnovando la piazza e la città circostante. Per quasi mille anni, la piazza ha funzionato come un mercato e un luogo di ritrovo nel cuore della città, dove una volta i sovrani tenevano le decapitazioni pubbliche per mantenere in linea i loro sudditi.
Oggi, la piazza rappresenta lo specchio della vita a Marrakech: gente del posto di diversa estrazione sociale ed etnica e turisti da tutto il mondo. Al mattino, i proprietari delle bancarelle allestiscono i loro stand vendendo succo d’arancia, spezie, medicine tradizionali, foglie di menta e lumache. I flauti degli incantatori di serpenti si spostano attraverso la piazza, gli addestratori di scimmie intrattengono la folla e gli estrattori preparano le pinze per strappare i denti doloranti dei passanti.
Una volta che il sole tramonta, Jemaa el-Fna si anima davvero. I ristoranti intorno alla piazza iniziano a servire i clienti affamati mentre passeggiano nella zona. Musicisti berberi e ballerini di Gnaoua iniziano le loro esibizioni notturne, acrobati e comici iniziano a esibirsi in tutta la piazza, gli artisti del tatuaggio all’henné si contendono i clienti come narratori e i poeti trasmettono le tradizioni orali del Marocco.
La posizione di Jemaa el-Fna come importante luogo di scambio culturale e patrimonio artistico è stata l’ispirazione per il “Proclamation of Masterpieces of the Oral and Intangible Heritage of Humanity” dell’UNESCO nel 2001. Quando le persone del posto e le altre parti interessate hanno iniziato a combattere per proteggere le tradizioni della piazza di fronte alle crescenti pressioni sullo sviluppo economico, l’UNESCO è salito a bordo. Jemaa el-Fna divenne il primo posto per ottenere lo status di Masterpieces, contribuendo a promuovere e a salvaguardare le sue tradizioni.
Durante il convegno di apertura della nuova iniziativa UNESCO, il poeta e romanziere spagnolo Juan Goytisolo ha sottolineato le qualità della piazza storica: “Lo spettacolo di Jemaa el Fna si ripete ogni giorno e ogni giorno è diverso. Tutto cambia: voci, suoni, gesti, il pubblico che vede, ascolta, odora, assaggia, tocca. La tradizione orale è incorniciata da un’atmosfera che si può definire immateriale. La piazza, come spazio fisico, ospita una ricca tradizione orale e immateriale”.
Jemaa el-Fna si trova nel quartiere della medina di Marrakech. La piazza è aperta tutti i giorni e si anima di solito intorno alle 8 del mattino fino almeno a mezzanotte.
Fonte: atlasobscura.com
Il vento e l’acqua hanno scolpito una cattedrale di arenaria rossa dalle linee vorticose con suggestivi giochi di ombre e luci. Irreale nella sua bellezza, l’Antelope Canyon in Arizona concorre certamente al titolo di slot canyon più famoso al mondo
Questi canyon sono gole strettissime e profonde, incise come rughe sulla faccia del pianeta. L’Antelope incanta con la sua luce magica, una sinfonia di forme che incarna il sogno di ogni fotografo. Tenete pronta la fotocamera, perché quando i raggi del sole si insinuano nelle aperture del canyon, le pareti ondulate si accendono di una calda luce dalle sfumature rosse, oro, rosa e arancio.
Il canyon si trova in terra Navajo ed è un luogo sacro. Le guide conducono all’Upper Canyon, detto Tsé bighánílíní (‘dove l’acqua scorre tra le rocce’), o al Lower Canyon, detto Hasdestwazi (‘archi di roccia a spirale’). Il canyon inferiore vanta le formazioni più incredibili, nascoste però in un surreale mondo sotterraneo raggiungibile soltanto tramite ripidi scalini e stretti passaggi tra le rocce. L’Upper Canyon offre invece un facile accesso a livello del suolo ed è comunque un soggetto ideale per le vostre fotografie. Purtroppo le antilopi che pascolavano lungo il bordo del canyon e che gli hanno dato il nome sono scomparse da tempo.
Situato a circa 11 km da Page, l’Antelope Canyon si trova in terra Navajo e si può visitare esclusivamente partecipando a una visita guidata.
Escursioni nelle vicinanze:
Fonte: lonelyplanetitalia.it – Valerio Corzani
“Riconnettiti con il mondo ne Le Isole di Tahiti”, l’ultima campagna di Tahiti Tourisme lanciata proprio ieri, invita i viaggiatori a riscoprire i valori più importanti: la natura, il tempo con i propri cari e la scoperta di nuove culture, in una destinazione unica
In concomitanza con l’annuncio della riapertura dei confini internazionali e dello status di Paese “COVID-19 free”, la campagna mira a ispirare i viaggiatori italiani mostrando la bellezza, la tranquillità e lo spirito vitale, chiamato “Mana”, che rendono ben note Le Isole di Tahiti.
Dalle immagini di antiche tradizioni alle acque cristalline, la campagna mette in evidenza il meglio de Le Isole di Tahiti – non solo l’isolamento e la sicurezza della destinazione.
“Le Isole di Tahiti sono un angolo di mondo dove tutto è ancora al suo posto, grazie alla bellezza naturale, incontaminata e stimolante della terra, dell’oceano e delle persone, interconnesse da Mana, facendoti sentire al sicuro e di nuovo tutt’uno con il mondo”, ha commentato Mia Hezi, Account Manager di Tahiti Tourisme per l’Italia. “Questo messaggio è esattamente ciò che abbiamo voluto mostrare con la campagna Reconnect, nella speranza che ispiri i viaggiatori italiani a visitare le nostre isole quando potranno”.
La campagna digital si svolgerà in più fasi, con una prima fase di awareness ideata per invitare i viaggiatori ad iniziare a sognare Le Isole di Tahiti. Una seconda fase tattica incoraggerà poi i visitatori a prenotare una vacanza, di cui molti di noi hanno bisogno dopo questi ultimi mesi.
Un viaggio ne Le Isole di Tahiti sta diventando una prospettiva sempre più reale per molti in tutto il mondo, grazie al recente annuncio che i confini internazionali riapriranno il 15 luglio, dopo due mesi di chiusura. Saranno applicate misure di accesso specifiche e meticolosi protocolli sanitari per tutti i visitatori.
“Il COVID-19 ha sconvolto le nostre vite, cambiando tutto ciò su cui pensavamo di poter fare affidamento e lasciandoci fisicamente ed emotivamente disconnessi dalla natura, l’uno dall’altro e dal nostro stesso senso di appartenenza al mondo. Le nostre ricerche dimostrano che le persone cercano qualcosa più di una vacanza, vogliono sentirsi di nuovo certe del mondo, e Le Isole di Tahiti possono davvero mantenere questa promessa”, ha affermato Jean Marc Mocellin, CEO di Tahiti Tourisme.
Fonte: © Tahiti Tourisme Italia
Andiamo con il WWF nell’Oasi del Bosco di Cornacchiaia, a due passi dalla stupenda città di Pisa, per visite guidate e una straordinaria escursione guidati dal chiarore della Luna piena
Il Bosco di Cornacchiaia rappresenta la parte di foresta del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli dove meno incisive sono state le alterazioni da parte dell’uomo e degli ungulati, con sottobosco perfettamente conservato, spesso impenetrabile. Un tipico esempio di bosco planiziale sulla costa: pini, lecci, frassini, ontani immersi nell’acqua. Sono presenti numerosi canali d’acqua dolce e pozze circolari con una vegetazione igrofila palustre. Fra le numerose specie animali il picchio, la ghiandaia, la volpe, il tasso, lo scoiattolo, il ghiro, la testuggine palustre, l’istrice e la martora, oltre ovviamente a daini e cinghiali che ogni tanto fanno capolino in fondo ai viali. Visita guidata ogni venerdì di giugno e luglio alle ore 16:30 (12 posti disponibili), a misura di tutte le età della durata di circa due ore e mezza. Nonostante la riduzione del numero massimo di partecipanti, nel rispetto delle norme preventive sul COVID-19, non variano i contributi minimi previsti, per cui le condizioni restano: contributo minimo 5 euro a partecipante sopra i 12 anni, gratuito per i soci WWF e i bambini accompagnati sotto i 12 anni. Prenotazione obbligatoria tramite form, a cui seguirà mail di conferma: https://forms.gle/dis5s2uQYWM6WgSq5
Alle visite di giugno e luglio si aggiunge un evento speciale: Cornacchiaia Full Moon, sabato 4 luglio. Trekking di luna piena all’Oasi della Cornacchiaia (15 posti disponibili). La magia dell’Oasi WWF amplificata dai raggi argentati della luna piena in questa imperdibile escursione notturna. Attività organizzata da esterni (Azimut-treks), per informazioni e prenotazioni: https://www.azimut-treks.it/escursione-notturna-oasi-cornacchia
Fonte: Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli
L’intera catena montuosa offre una miriade di escursioni interessanti, ma la più impegnativa e affascinante è la Haute Pyrenean Route (HPR; Alta Via dei Pirenei).
Fortificazione naturale che separa la Spagna del resto d’Europa, la catena dei Pirenei si estende per circa 435 chilometri lungo il confine con la Francia (il principato di Andorra si trova completamente all’interno), innalzandosi dalle acque del Mediterraneo e sprofondando come Atlantide nelle gelide profondità dell’Oceano Atlantico.
Tracciata da Georges Veron, alpinista francese considerato il padre di tutti gli alpinisti pirenaici, la sua guida è intitolata La Haute Route des Pyrénées (1968) e descrive dettagliatamente il percorso. Le descrizioni fornite da questo impareggiabile esperto di montagne sono molto concise e non sempre l’itinerario si snoda lungo sentieri esistenti, e quindi è consigliato solo agli escursionisti esperti.
Non esiste un vero e proprio tracciato: l’Alta Via, che si snoda in alta quota da Hendaye a Banyuls-sur-Mer (o viceversa), non è segnata (anche se a volte utilizza i sentieri del GR10) e sono possibili numerose varianti.
Nonostante le poche informazioni disponibili, la Haute Route richiama escursionisti da tutto il mondo. Una fitta rete di rifugi offre una comoda alternativa al pernottamento in tenda e, qualsiasi percorso scegliate, attraverserete i due parchi nazionali dei Pirenei spagnoli: il Parc Nacional d’Aigüestortes i Estany de Sant Maurici e il Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido.
Il viaggio oggi
Il fischio acuto di una marmotta risuona nel silenzio, mentre un avvoltoio volteggia sfruttando le correnti termiche. Comincia un nuovo giorno negli Alti Pirenei. Siete su queste montagne – o, più precisamente, su queste pendici – da tre settimane, ma questi suoni e queste immagini rappresentano ancora il più piacevole dei risvegli. Vi trovate a metà strada fra il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico e vorreste che questa escursione non finisse mai.
Avete programmato una giornata fantastica, probabilmente la più bella di tutto il vostro viaggio, che vi condurrà attraverso due passi fino al remoto rifugio di Renclusa. Partire da un ‘hospital’ non potrebbe essere più appropriato. L’edificio in pietra dell’Hospital de Vielha (originariamente, il termine si riferiva a un luogo che offriva ospitalità) risale al XII secolo e sembra più un albergo con bar e ristorante che un rifugio di montagna.
Il Col de Mulleres, a due ore di marcia dal Refugio de Mulleres, è il passo più elevato del percorso – la vetta più alta della catena è appena 500 m più alta – e i suoi 2928 m si sentono tutti. È qui che comincia la parte più impegnativa dell’ascensione, completamente su roccia, con tratti su lastroni di pietra e su ghiaioni scivolosi, inseguiti dall’immancabile nuvola. Il passo è da qualche parte lassù, ma è difficile distinguerlo all’orizzonte anche adesso che siete così vicini.
Seguite le impronte attraverso uno stretto campo innevato e preparatevi all’ultimo sforzo: un’arrampicata che vi farà sembrare lo zaino improvvisamente pesante. Ma una volta raggiunto con fatica il passo, sarete ricompensati dallo splendido panorama del Pico de Aneto, la vetta più alta dei Pirenei.
Altri sentieri
Anche i sentieri escursionistici GR10 e GR11 permettono di attraversare i Pirenei, ma sono segnalati e si snodano a quote meno elevate. Il GR10 è il classico percorso di trekking dei Pirenei che costeggia il confine con la Francia e nonostante la quota meno elevata è altrettanto impegnativo – con un dislivello in salita di quasi 50.000 m. Il GR11 che si snoda sul lato spagnolo presenta un dislivello relativamente più modesto (40.000 m).
Deviazione
Se avete deciso di trascorrere qualche settimana immersi tra le nuvole dei Pirenei, potreste essere tentati di affrontare la faticosa ascensione del Pico de Aneto, la vetta più alta della catena e la seconda di tutta la Spagna. L’itinerario classico, con un dislivello di 1265 m, parte dal Refugio de la Renclusa e richiede l’intera giornata, pertanto è essenziale mettersi in marcia molto presto – calcolate 41⁄2 ore per l’ascensione e quasi altrettante per la discesa a causa del terreno sconnesso. Si tratta di un’escursione da non sottovalutare e occorrono ramponi e piccozza – o almeno bastoncini – per il ghiacciaio.
Esperienze fondamentali
Percorrete il tratto dell’Alta Via che si snoda a cavallo tra Spagna e Francia tra le cime più elevate della catena montuosa.
Ammirate il panorama di Andorra dalla sottile Cresta de l’Estanyo, a tratti larga appena 2 m.
Passate ore o giorni con la sola compagnia di marmotte e camosci nelle zone più remote della catena.
Salite al Col de Mullers, dove sarete salutati dalle vette più alte dei Pirenei.
Arrancate fino al mare dopo un mese e mezzo di cammino sui Pirenei.
Informazioni fondamentali
Lunghezza – circa 800 km.
Durata ideale del viaggio – da 45 a 50 giorni.
Quando andare- luglio e agosto.
Il consiglio giusto – cartina e bussola sono indispensabili.
Fonte: lonelyplanetitalia.it
Dopo il blocco del turismo internazionale causato dal COVID-19, RIU Hotels riprende gradualmente le sue attività
• Tra il 15 giugno e la prima settimana di luglio la catena riaprirà a Madrid, alle Baleari, in Andalusia e alle Canarie
• Dopo la chiusura di tutti i suoi hotel in tutto il mondo, la catena riprende gradualmente le attività con 50 hotel già aperti o prossimi all’apertura in 15 Paesi
• Tutti gli hotel potranno fare affidamento sui protocolli di igiene e sicurezza descritti nel Manuale RIU per gli hotel post-COVID
In Spagna la catena ha programmato l’apertura di 15 hotel in tutte le destinazioni in cui è presente, ovvero Madrid, Maiorca, Formentera, Cadice, Malaga, Gran Canaria, Tenerife, Fuerteventura e Lanzarote. Le aperture inizieranno a partire dal 15 giugno e proseguiranno fino alla prima settimana di luglio. RIU ha messo in campo rigidi protocolli di igiene e sicurezza per garantire la salute di ospiti e dipendenti e si augura che i suoi clienti continueranno a sceglierla per trascorrere le vacanze nelle loro località preferite.
I primi hotel spagnoli a riaprire sono stati il Riu Bravo e il Riu Concordia, a Playa de Palma, a Maiorca. Le riaperture si sono svolte e si svolgeranno in collaborazione con il Governo delle Isole Baleari e con il socio TUI, per mettere in atto la cosiddetta Prova di turismo sicuro sull’isola, avviata a partire dal 15 giugno, giorno che ha visto anche la riapertura del Riu Plaza España, nel cuore di Madrid.
Nelle Canarie il primo hotel a riaprire le porte ai suoi ospiti sarà il Riu Gran Canaria, nella parte meridionale dell’isola. Riaprirà il 19 giugno, insieme al Riu Chiclana e al Riu Costa del Sol, in Andalusia, e al Riu La Mola, sulla spiaggia di Migjorn, a Formentera.
Il 26 giugno seguiranno poi gli hotel Riu Palace Meloneras di Gran Canaria e Riu Palace Tres Islas di Formentera, mentre le riaperture dell’hotel Riu Calypso di Fuerteventura e del Riu Paraiso Lanzarote sono previste per il 1° luglio. Il giorno successivo ripartiranno poi le attività a Tenerife, con l’apertura del Riu Palace Tenerife, seguite quindi dal Riu Palace Palmeras (Gran Canaria), dal Riu Arecas (Tenerife) e dal Riu Nautilus (Torremolinos).
In questo modo la catena RIU torna a offrire ai propri clienti spagnoli e internazionali tutte le sue destinazioni in Spagna, aprendo almeno una struttura in ogni località. La catena ha anche ripreso le attività in altri 15 Paesi in totale, riaprendo o programmando le riaperture delle sue strutture in Germania, Messico, Stati Uniti, Bulgaria, Portogallo, Irlanda, Giamaica, Costa Rica, Aruba, Repubblica Dominicana, Bahamas, Marocco, Zanzibar e Sri Lanka.
Tutti gli hotel riapriranno seguendo rigidamente i 17 protocolli di sicurezza contenuti nel Manuale RIU per gli hotel post-COVID. Questa guida, creata dalla catena in collaborazione con la società di consulenze Preverisk, offre le maggiori garanzie possibili in termini di sicurezza e salute per i clienti e i collaboratori di RIU.
RIU ha inoltre creato un programma di formazione pensato per i propri dipendenti e dedicato all’applicazione di questi protocolli. Le misure sono rigide e rigorose e partono dalla limitazione dell’occupazione degli hotel fino a un massimo del 50% o del 60%, salvo normative ancor più restrittive. Sono mirate a offrire a clienti e dipendenti il più alto livello di sicurezza e tranquillità possibile e saranno gradualmente allentate secondo quanto disposto dalle autorità sanitarie.
Riguardo a RIU Hotels & Resorts:
La catena internazionale RIU è nata a Maiorca (Spagna) nel 1953 con l’apertura di un piccolo hotel gestito dalla famiglia Riu, la sua fondatrice, che ne è proprietaria da tre generazioni. Le principali attività della società si concentrano sugli hotel per le vacanze e più del 70% delle sue strutture offre il rinomato servizio “All Inclusive by RIU”. Con l’inaugurazione del suo primo hotel di città nel 2010, RIU ha esteso la propria offerta con una linea di hotel metropolitani chiamata “Riu Plaza”. RIU Hotels & Resorts vanta di 99 hotel in 19 Paesi, che accolgono ogni anno più di 4,9 milioni di clienti e in cui lavorano ben 31.270 dipendenti. Oggi RIU è la 38esima catena alberghiera al mondo per grandezza, una delle principali nei Caraibi e la quarta in Spagna per fatturato e per numero di camere.
Fonte: RIU Hotels & Resorts – riu.com
L’intera catena montuosa offre una miriade di escursioni interessanti, ma la più impegnativa e affascinante è la Haute Pyrenean Route (HPR; Alta Via dei Pirenei).
Fortificazione naturale che separa la Spagna del resto d’Europa, la catena dei Pirenei si estende per circa 435 chilometri lungo il confine con la Francia (il principato di Andorra si trova completamente all’interno), innalzandosi dalle acque del Mediterraneo e sprofondando come Atlantide nelle gelide profondità dell’Oceano Atlantico.
Tracciata da Georges Veron, alpinista francese considerato il padre di tutti gli alpinisti pirenaici, la sua guida è intitolata La Haute Route des Pyrénées (1968) e descrive dettagliatamente il percorso. Le descrizioni fornite da questo impareggiabile esperto di montagne sono molto concise e non sempre l’itinerario si snoda lungo sentieri esistenti, e quindi è consigliato solo agli escursionisti esperti.
Non esiste un vero e proprio tracciato: l’Alta Via, che si snoda in alta quota da Hendaye a Banyuls-sur-Mer (o viceversa), non è segnata (anche se a volte utilizza i sentieri del GR10) e sono possibili numerose varianti.
Nonostante le poche informazioni disponibili, la Haute Route richiama escursionisti da tutto il mondo. Una fitta rete di rifugi offre una comoda alternativa al pernottamento in tenda e, qualsiasi percorso scegliate, attraverserete i due parchi nazionali dei Pirenei spagnoli: il Parc Nacional d’Aigüestortes i Estany de Sant Maurici e il Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido.
Il viaggio oggi
Il fischio acuto di una marmotta risuona nel silenzio, mentre un avvoltoio volteggia sfruttando le correnti termiche. Comincia un nuovo giorno negli Alti Pirenei. Siete su queste montagne – o, più precisamente, su queste pendici – da tre settimane, ma questi suoni e queste immagini rappresentano ancora il più piacevole dei risvegli. Vi trovate a metà strada fra il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico e vorreste che questa escursione non finisse mai.
Avete programmato una giornata fantastica, probabilmente la più bella di tutto il vostro viaggio, che vi condurrà attraverso due passi fino al remoto rifugio di Renclusa. Partire da un ‘hospital’ non potrebbe essere più appropriato. L’edificio in pietra dell’Hospital de Vielha (originariamente, il termine si riferiva a un luogo che offriva ospitalità) risale al XII secolo e sembra più un albergo con bar e ristorante che un rifugio di montagna.
Il Col de Mulleres, a due ore di marcia dal Refugio de Mulleres, è il passo più elevato del percorso – la vetta più alta della catena è appena 500 m più alta – e i suoi 2928 m si sentono tutti. È qui che comincia la parte più impegnativa dell’ascensione, completamente su roccia, con tratti su lastroni di pietra e su ghiaioni scivolosi, inseguiti dall’immancabile nuvola. Il passo è da qualche parte lassù, ma è difficile distinguerlo all’orizzonte anche adesso che siete così vicini.
Seguite le impronte attraverso uno stretto campo innevato e preparatevi all’ultimo sforzo: un’arrampicata che vi farà sembrare lo zaino improvvisamente pesante. Ma una volta raggiunto con fatica il passo, sarete ricompensati dallo splendido panorama del Pico de Aneto, la vetta più alta dei Pirenei.
Altri sentieri
Anche i sentieri escursionistici GR10 e GR11 permettono di attraversare i Pirenei, ma sono segnalati e si snodano a quote meno elevate. Il GR10 è il classico percorso di trekking dei Pirenei che costeggia il confine con la Francia e nonostante la quota meno elevata è altrettanto impegnativo – con un dislivello in salita di quasi 50.000 m. Il GR11 che si snoda sul lato spagnolo presenta un dislivello relativamente più modesto (40.000 m).
Deviazione
Se avete deciso di trascorrere qualche settimana immersi tra le nuvole dei Pirenei, potreste essere tentati di affrontare la faticosa ascensione del Pico de Aneto, la vetta più alta della catena e la seconda di tutta la Spagna. L’itinerario classico, con un dislivello di 1265 m, parte dal Refugio de la Renclusa e richiede l’intera giornata, pertanto è essenziale mettersi in marcia molto presto – calcolate 41⁄2 ore per l’ascensione e quasi altrettante per la discesa a causa del terreno sconnesso. Si tratta di un’escursione da non sottovalutare e occorrono ramponi e piccozza – o almeno bastoncini – per il ghiacciaio.
Esperienze fondamentali
Percorrete il tratto dell’Alta Via che si snoda a cavallo tra Spagna e Francia tra le cime più elevate della catena montuosa.
Ammirate il panorama di Andorra dalla sottile Cresta de l’Estanyo, a tratti larga appena 2 m.
Passate ore o giorni con la sola compagnia di marmotte e camosci nelle zone più remote della catena.
Salite al Col de Mullers, dove sarete salutati dalle vette più alte dei Pirenei.
Arrancate fino al mare dopo un mese e mezzo di cammino sui Pirenei.
Informazioni fondamentali
Lunghezza – circa 800 km.
Durata ideale del viaggio – da 45 a 50 giorni.
Quando andare- luglio e agosto.
Il consiglio giusto – cartina e bussola sono indispensabili.
Fonte: lonelyplanetitalia.it