Le architetture innovative di Perret e le installazioni contemporanee di Le Havre, la spettacolare natura di Etretat e le scogliere dipinte dagli Impressionisti: un binomio perfetto!
Le Havre, dove è nato l’Impressionismo
È proprio qui, vicino al faro dell’Estuario, che Claude Monet nel 1872 dipinge Impressions, soleil levant, il mitico quadro che segna l’inizio dell’Impressionismo. Oggi la città vanta al MuMa, il Museo Malraux, la più importante collezione di impressionisti dopo Parigi. E proprio il museo quest’anno è lo scenario d’eccellenza delle Nuits électriques au MuMa, evento che fa parte del ricco programma del Festival Normandie Impressionniste.
Un Patrimonio dell’Umanità
Nata come grande porto, voluto dal re Francesco I nel 1517, Le Havre è stata distrutta per l’80% durante l’ultimo conflitto mondiale, ed è rinata grazie alla geniale e audace ricostruzione di Auguste Perret, l’architetto del cemento armato, che progetta un complesso di edifici di straordinaria omogeneità e coerenza, iscritti nel 2005 nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Da non perdere la visita di un appartamento-tipo, che sorprende ancora oggi per la sua modernità e funzionalità, e naturalmente la gigantesca chiesa di Saint-Joseph, logo di Le Havre, con la torre-lanterna illuminata da 12.768 vetrate e la monumentale Porte Océane, apertura della città verso il mare.
Un Été Au Havre, il nuovo volto della città
L’innovazione a Le Havre è il filo conduttore: dopo Perret, Oscar Niemeyer ha realizzato il centro culturale Volcan, Jean Nouvel i Bains des Docks, e gli storici Docks Vauban sono completamente rinati. Ideato nel 2017 per i 500 anni dalla fondazione della città, Un Été Au Havre – guidato dal famoso creativo Jean Blaise – costella Le Havre di installazioni di artisti. Alcune sono diventate permanenti e disegnano il nuovo volto della città, prima fra tutte la Catena di Container, due archi colorati, nuova icona del porto. Un vero museo a cielo aperto!
Etretat, apoteosi naturale
Se Le Havre vive al ritmo del mare e del verde di tanti giardini, la vera apoteosi naturale è a Etretat, un sito straordinario, una successione di archi e falesie, fra la Falesie d’Aval e d’Aumont a inventare vere sculture incise nel calcare dal vento e dal mare. Non a caso Monet ha dipinto più di 100 quadri delle Falesie e Guy de Maupassant, durante le sue vacanze a Etretat, ha scritto racconti e romanzi. Passeggiate sulle falesie – una delle più scenografiche sale fino alla Cappella di Notre-Dame de la Garde sulla Falesia d’Amont – fanno scoprire panorami mozzafiato sullacosta, imperdibile. Come imperdibili sono i Giardini di Etretat, gioiello di land art, progettati dal paesaggista russo Alexandre Grivko, vere sculture vegetali fra cui sorridono i faccioni tondi dell’artista catalano Samuel Salcedo.
A casa di Arsenio Lupin
A Etretat è vissuto Maurice Leblanc, lo scrittore che ha creato il mitico personaggio di Arsenio Lupin. Insolito e piacevole scoprire la casa del celebre “ladro gentiluomo”: la residenza di Leblanc, trasformata in museo misterioso e creativo, dove l’autore e il suo alter ego letterario finiscono per confondersi. E lo sapevate che i tesori rubati da Lupin erano custoditi nelle falesie, esattamente nell’Aiguille Creuse? Gioconda compresa, naturalmente!
Fonte: it.france.fr/it – Rosalba Graglia
Durante un soggiorno ad Aruba è assolutamente imperdibile una visita all’Arikok National Park, tra distese di cactus e scorci mozzafiato sull’oceano. Nell’attesa di poterlo vedere dal vivo, ecco un assaggio di quello che vi aspetta!
In questo momento in cui non è possibile visitare Aruba, ci piacerebbe portare un po’ di Aruba nelle vostre case.
Anche se non ci è ancora possibile viaggiare fisicamente, possiamo sicuramente farlo con i nostri sensi. Ecco qui di seguito un video da poter condividere e sfogliare nelle prossime settimane con l’obiettivo di portare nelle case dei viaggiatori un po’ di allegria e positività caraibica che contraddistinguono la nostra Isola Felice.
Dedicatevi un momento zen: in questi giorni così complicati tutti abbiamo bisogno di un po’ di azzurro mare. Nell’attesa che possiate tornare a trovarci, ecco un po’ di Aruba per voi!
Anche se sono passati solo pochi giorni, i nostri visitatori ci mancano già terribilmente. Come diciamo in Papiamento, “solo ta briya” – “il sole splende”. Il luminoso sole di Aruba e i caldi abbracci locali continueranno ad aspettarvi qui, nella vostra seconda casa, quando sarà finalmente possibile
Fonte: Global Tourist – Aruba Tourism Authority Italia
INGRESSI CONTINGENTATI, OBBLIGO DI MASCHERINA, DISPENSER DI GEL IGIENIZZANTI SPARSI PER LO SPAZIO, LIMITAZIONE DELL’USO DELLA BIGLIETTERIA E DEI CONTANTI: TUTTO CIÒ CHE DOBBIAMO SAPERE PER TORNARE A VISITARE I MUSEI
Se ci saranno le condizioni sanitarie sufficienti, il 18 maggio ripartiranno le visite ai musei, ma in una veste molto diversa da quella a cui eravamo abituati. Intanto che mostre e istituzioni culturali si riorganizzano, facendo i conti con una situazione mai sperimentata prima, il Comitato Tecnico-Scientifico ha definito i protocolli necessari per la riapertura. Mentre molte norme saranno estese indistintamente a ogni sito culturale, una prima differenziazione è data dalla tipologia degli spazi (sito all’aperto, sito in locali confinati, sito ibrido), alle dimensioni e alla concentrazione dei flussi di visitatori. Questi ultimi sono considerati i più critici – segnalati in una tabella, al primo posto troviamo il Colosseo, con oltre 7 milioni di visitatori l’anno – e sono quelli che dovranno predisporsi a seguire le regole in modo più scrupoloso; tuttavia, data l’assenza di turismo internazionale che persisterà per lungo tempo, anche questo aspetto potrebbe essere da riconsiderare. Ecco allora di seguito il nutrito elenco di regole che dovremo seguire nei prossimi mesi per godere nuovamente dei nostri musei.
MUSEI: LE NUOVE NORME DI SICUREZZA
MUSEI: LE NORME PER IL PERSONALE
Anche il personale a partire dalla riapertura dei musei dovrà attenersi a un rigido protocollo normativo che impedisca la diffusione del contagio, con alcune condizioni garantite dal datore di lavoro. In generale, molte di queste norme sono comuni agli altri ambienti lavorativi e si possono ritrovare nei testi emanati in precedenza, come la Normativa specifica in materia di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08 e ss.mm.ii.) o il “Protocollo condiviso con le parti sociali” di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 24 aprile 2020. Al personale dovrà essere garantita la fornitura stabile di mascherine, che dovranno essere indossate correttamente all’interno degli spazi. La condizione di salute dei dipendenti dovrà essere verificata una volta rientrati dal contenimento sociale. Dovrà essere consentito lo smart working, alle figure professionali per cui questo è possibile, privilegiando chi risiede in un comune o in una regione differente. In generale, si caldeggia una riapertura graduale, anche sperimentale (su questo Milano è già partita con un piano strategico, rappresentando un possibile modello), dando precedenza ai luoghi all’aperto e ai musei che nel 2018 e 2019 non hanno mai fatto registrare alte frequenze. Si ricorda, infine, che il protocollo va applicato rigorosamente ai siti ad alta concentrazione di pubblico, ovvero quelli che superano i 100 mila visitatori annui. Per piccole strutture che hanno visitatori solo su appuntamento o limitato accesso al pubblico, queste norme sono semplificabili, pur sempre attenendosi nell’ottica della prevenzione del rischio da contagio garantendo distanziamento sociale, uso delle mascherine e misure igieniche. Ora non resta da capire se e quando i musei piccoli e grandi riusciranno ad organizzarsi. Una cosa è certa: non tutti ce la faranno per l’inizio della prossima settimana come previsto dal timing governativo.
Fonte: artribune.com –Giulia Ronchi
Trekking con gli alpaca, paracadutismo sui prati verdi e whale watching nel West Cork: il tuo cuore batterà all’impazzata con queste incredibili avventure sull’isola d’Irlanda
Sappiamo benissimo che ciò che è elettrizzante per una persona potrebbe essere rilassante per un’altra, perciò abbiamo provato alcune avventure da batticuore e altre più tranquille così che tutti possano definirsi avventurieri almeno una volta nella vita! Scegli tra queste otto fantastiche avventure sull’isola d’Irlanda
1. Trekking con l’alpaca a Wicklow
Va bene, il trekking con l’alpaca e l’Irlanda non vengono nominati insieme troppo spesso, ma aspetta di vedere il fantastico paesaggio della contea di Wicklow e capirai di aver fatto l’affare del secolo. Se non hai mai avuto a che fare con uno di questi simpatici e curiosi animali, capirai ben presto il detto “sorridere così tanto fa male”. Durante questa tranquilla escursione, Joe e il suo team ti faranno entrare in confidenza con queste bellezze così potrai ascoltarne i mormorii mentre accarezzi il loro morbidissimo pelo.
2. Un salto tra le torbiere del Connemara
Chi l’avrebbe mai detto che infangarsi da capo a piedi sarebbe stato così divertente? Quest’attività si chiama bog jumping e sull’isola potrai trovare alcuni posti in cui essere completamente libero di scorrazzare tra le torbiere (più fango c’è, meglio è). A Delphi hanno anche una corsa a ostacoli: una volta ricoperto di fango dovrai correre, saltare e aggirare le insidie del percorso. Dicono che sia “entusiasmante e incasinato, ma soprattutto divertentissimo”.
3. Lanciati nel cielo di Offaly con l’Irish Parachute Club
In molti si chiedono perché buttarsi da un aereo perfettamente funzionante, ma a sentire quelli hanno il coraggio di farlo non ci si butta per l’adrenalina ma per la libertà. È una sensazione che va ben oltre la scarica di adrenalina. Dopo una breve formazione, un lancio di coppia sopra l’idillio rurale di Offaly ti vedrà in caduta libera a 200 km orari gestita dal tuo istruttore, il che significa che tu non devi fare altro che goderti il momento.
4. Fai coasteering sulle Mourne Mountains
Per fare coasteering devi nuotare, arrampicarti e tuffarti in mare da scogli altri anche 10 m, naturalmente sotto lo sguardo attento di una guida esperta. Grazie all’estensione delle nostre coste, non mancano i posti in cui cimentarsi in questa attività; questa specifica sessione di coasteering si tiene in un luogo “scolpito dall’attività dei ghiacci durante l’ultima Era Glaciale.” Chi si è tuffato dal Bloody Bridge, ai piedi delle Mournes, racconta che l’entusiasmo ti resta addosso e che le insenature e le rientranze scoperte durante questa attività sono sconosciute al resto del mondo!
5. Una passeggiata a cavallo su una spiaggia di Cleggan, nella contea di Galway
Immaginati al galoppo lungo la spiaggia, la salsedine sulle labbra e le impronte del tuo cavallo sulla sabbia… Ma per un’escursione a dorso di un pony nel Connemara non serve essere un vero cavallerizzo, ti basterà avere il senso dell’avventura. Le escursioni hanno diverse durate e per i più resistenti è disponibile un percorso tonificante da 2-3 ore, che dal Cleggan Beach Riding Centre porta a Omey Island. In quest’isola che affiora a seconda delle maree è il mare a decidere quando puoi cavalcare, quindi ti consigliamo di prenotare in anticipo. Se invece preferisci guardare, ogni primo fine settimana di agosto si tengono le Omey Races con musica, balli e corse di cavalli: un’attività perfetta per tutti.
6. Scala un faraglione nel Donegal
Per scalare un faraglione devi arrampicarti su una parete rocciosa che si erge dall’Oceano Atlantico. Dovrai anche fare kayak, nuotare, calarti con una corda doppia e con una traversa tirolese alla base delle imponenti scogliere. Ma sotto lo sguardo vigile dell’istruttore di arrampicata Iain Miller, pagaierai tra foche e squali elefante e visiterai il regno di procellarie dei ghiacci, sule e gazze marine, prima di conquistare le isolate torri che s’innalzano dalle onde. Mai fatto prima? Nessun problema, c’è un “piccolo corso progettato per chi non ha mai scalato prima d’ora”.
7. A spasso per le gole nella contea di Down
Più che una scalata su per una parete rocciosa si tratta di un guado tra pozze d’acqua, all’ombra degli alberi e tra le cascate, in compagnia di istruttori qualificati. Ed è estremamente divertente, specialmente quando realizzi di essere alle pendici delle Cooley Mountains e che stai attraversando una gola lungo il fiume Flurry. Il bello? Essere tutt’uno con alcuni dei più bei paesaggi naturali, circondato dal suono dell’acqua che scorre, è un’esperienza spirituale e al tempo stesso fisicamente impegnativa.
8. Whale watching nel West Cork
Il whale watching richiede pazienza e un pizzico di fortuna. E qui l’ultima abbonda, grazie al grande Oceano Atlantico. È una specie di corsia preferenziale per i cetacei (balene, delfini, focene) che viaggiano da nord a sud e ritorno in cerca di un buon pasto. Com’è avvistarne una? Pádraig Whooley dell’Irish Whale and Dolphin Groups spiega: “Sono poche le esperienze che possono competere con l’emozione di un incontro ravvicinato con una delle più grandi creature del pianeta”.
Fonte: www.ireland.com/it
Hanno nomi esotici le spiagge più belle del mondo. TripAdvisor ha svelato la sua annuale classifica e nella top 10 del 2020 troviamo la spiaggia delle aquile, quella dei fenicotteri e pure quella dei conigli. Ecco quali sono i paradisi che hanno vinto quest’anno e dove dovremmo andare in vacanza la prossima estate. Anche qui in Italia
Kleftiko Beach, a Milos, in Grecia, tra le spiagge più belle del mondo
Secondo la classifica annuale di TripAdvisor, è una delle spiagge più belle al mondo. Nella top 10 occupa il decimo posto ma è la prima volta che entra nella prestigiosa classifica. È una delle 80 spiagge dell’isola delle Cicladi e non è la solita lingua di sabbia bianca o nera – essendo l’isola vulcanica – bensì una formazione rocciosa che si getta nel blu del mare. Le sue grotte venivano usate come rifugio dai pirati
Varadero Beach, a Cuba, tra le spiagge più belle del mondo
Popolarissima località turistica sulla costa nord della provincia cubana di Matanzas, Varadero ospita l’omonima spiaggia, una delle più grandi di tutti i Caraibi. Qui si fa sport, si partecipa ad uscite di snorkeling e – durante la notte – ci si diverte nei tantissimi locali notturni che la costeggiano
Flamenco Beach, a Culebra, Portorico, tra le spiagge più belle del mondo
L’acqua di questa splendida baia a forma di ferro di cavallo è talmente chiara da abbagliare. La sabbia è bianchissima. Si trova all’interno di una riserva naturale che ha una barriera corallina meravigliosa. Secondo TripAdvisor è l’ottava spiaggia più bella al mondo per il 2020
Eagle Beach, ad Aruba, tra le spiagge più belle del mondo
La spiaggia più grande di Aruba, Eagle Beach, ospita due degli alberi Divi Divi (speciali perché piegati dal vento) più fotografati dell’intera isola. Ma non è solo questo, a renderla straordinaria. Sede di prestigiosi tornei di tennis durante il fine settimana, è l’habitat naturale di quattro specie di tartarughe marine.
Seven Mile Beach, a Grand Cayman, tra le spiagge più belle del mondo
Considerata “la spiaggia più bella dei Caraibi” dal Caribbean Travel and Life Magazine, la Seven Mile Beach di Grand Cayman si è aggiudicata il sesto posto tra le spiagge più belle del mondo del 2020 secondo TripAdvisor. È una spiaggia pubblica – come tutte quelle che si trovano dell’isola – e può essere percorsa a piedi per intero. Si trovano qui i resort e i ristoranti più celebri delle Cayman.
Praia do Pontal do Atalaia, ad Arraial do Cabo, in Brasile, tra le spiagge più belle del mondo
Non lontana da Rio de Janeiro, questa lunga spiaggia si affaccia sul mare blu ed è perfetta per chi cerca relax e silenzio. È una baia protetta ed è molto amata dai velisti che trovano qui un riparo protetto. Secondo TripAdvisor è la quinta spiaggia più bella al mondo dove andare nel 2020
La Spiaggia dei conigli di Lampedusa tra le spiagge più belle del mondo
È sicuramente la spiaggia più bella d’Italia, ma secondo TripAdvisor èuna delle più belle al mondo. per il 2020 si posiziona al quarto posto nella classifica mondiale ed è un gran vanto per noi italiani Immersa in un’atmosfera incantata, attrae turisti da tutto il mondo. E, vedendola, non è difficile capire perché
Playa Paraiso a Cayo Largo, Cuba, tra le spiagge più belle del mondo
Sono molti a considerarla una delle spiagge più belle del mondo e quest’anno TripAdvisor l’ha messa sul gradino più basso del podio. Un vero paradiso con sabbia bianca molto fine e il mare cristallino che assume colori indescrivibili. Ci si ritrova a fare il bagno con pesci di colorati che renderanno emozionante l’escursione in questa incredibile spiaggia di Cuba
Grace Bay Beach a Providenciales, nelle Turks & Caicos, tra le spiagge più belle del mondo
A Turks & Caicos, sulla costa settentrionale di Providenciales, Grace Bay è considerata una delle spiagge più belle del mondo. Il merito va ai 20 chilometri di sabbia bianchissima, dinnanzi ad acque cristalline che ospitano una delle barriere coralline più grandi del mondo. Secondo TripAdvisor è la seconda spiaggia più bella del mondo per il 2020
Baia do Sancho, Baia do Sancho a Fernando de Noronha, in Brasile tra le spiagge più belle del mondo
Paradisiaca spiaggia all’interno dell’area protetta di Fernando de Noronha, in Brasile, Baia do Sancho è uno dei migliori punti per le immersioni del Paese, ed è la spiaggia scelta dalle tartarughe caretta caretta per nidificare (da gennaio a luglio). Vista dalla collina alle sue spalle, è da mozzare il fiato. È lei la spiaggia più bella del mondo secondo la classifica di TripAdvisor del 2020
Fonte: siviaggia.it
A seguito di un importante e costante calo di casi di COVID-19, il governo israeliano ha recentemente inaugurato una nuova fase, per ritornare alla normalità al più presto, ma in tutta sicurezza
Questa nuova routine, che investirà inizialmente i mesi di maggio e giugno vedrà ripartire, seppur gradualmente, attività fondamentali come scuole, musei, negozi e imprese pubbliche e private. Da metà giugno torneranno anche cinema, teatri, ristorante e lo sport agonistico.
Uno dei settori maggiormente coinvolti dalla riapertura è quello dei grandi parchi nazionali, con la Israel Nature and Parks Authorities che ha già lanciato un piano per la ripresa delle visite in 20 aree sotto la sua giuris
dizione. Tra le aree coinvolte dal provvedimento troviamo siti di grande interesse turistico, come Cesarea, Apollonia, En Gedi, Masada, Banias e Hula.
La riapertura dei parchi, resa possibile grazie alla stretta collaborazione con i Ministeri della Salute e del Turismo, è partita lo scorso 6 maggio e avverrà in maniera graduale, così da garantire la sicurezza e il benessere di tutti i visitatori senza nulla togliere alla loro esperienza nel parco. Ognuna delle aree coinvolte avrà una quota massima di visitatori giornaliera e sarà accessibile solo su prenotazione, in modo da rendere più semplice il monitoraggio degli ingressi e il rispetto del distanziamento sociale.
Anche lo staff del parco prenderà tutte le precauzioni necessarie per la tutela dei visitatori: le reception sono state dotate di separatori, il personale è tenuto ad indossare mascherine e sono state installate diverse postazioni per la distribuzione di disinfettante.
In attesa di una ripresa del turismo internazionale, gli israeliani hanno accolto con entusiasmo la riapertura ei parchi: il primo weekend è andato presto sold-out, con oltre 50.000 prenotazioni in poche ore. La settimana prossima è prevista la riapertura di altri 20 tra parchi e riserve naturali, oltre a 6-8 campeggi.
“La riapertura dei parchi e delle riserve naturali di Israele, vero tesoro di questa nazione, rappresenta un segnale molto positivo verso il ritorno alla normalità – afferma Avital Kotzer Adari, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo. “Ci auguriamo di poter tornare presto ad accogliere turisti da tutto il mondo e a far scoprire loro le nostre meraviglie, incantevoli sia dal punto di vista archeologico che da quello naturalistico”.
I 20 parchi e riserve attualmente aperti sono: Ma’ayan Harod, Caesarea, Yarkon-Tel Afek, Yarkon Sources, Apollonia, Bet Guvrin, Herodium Castel, En Gedi Antiquities, Masada, HaBesor Park, Banias, Snir Stream, Ayun Stream, Yehudiya, En Afek, Hula, Taninim Strram, Enot Tsukim, En Gedi, Matsok HaTsinim.
Israele resta un Paese dagli elevatissimi standard sanitari e prenderà ogni altra misura ritenuta necessaria per tutelare la salute dei suoi cittadini e dei suoi visitatori.
Tutte le informazioni sulla riapertura dei parchi saranno disponibili in tempo reale sul sito ufficiale della Israel Nature and Parks Authority: https://www.parks.org.il/en/
Fonte: Ufficio Stampa & PR – Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo
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A LEEU HOUSE
La Collezione Leeu è la manifestazione della visione del fondatore Analjit Singh (aka BAS) per fughe sofisticate ed esperienze uniche per gli ospiti. Il portafoglio di ospitalità comprende attualmente tre boutique hotel a cinque stelle nelle Winelands in Sudafrica: Leeu Estates, una casa di campagna di 17 camere e una boutique nella valle di Franschhoek; Leeu House, un esclusivo hotel di 12 camere nel cuore del villaggio di Franschhoek; e Le Quartier Français, un romantico hotel di 32 camere con due ville indipendenti, anch’esso situato nel villaggio. La prima acquisizione al di fuori del Sudafrica è stata Linthwaite House, un rifugio di campagna di 36 camere che si affaccia su Windermere nel pittoresco Lake District in Inghilterra. Le camere dallo stile personalizzato dispongono di letti superbamente confortevoli con biancheria di alta qualità e sono dotate di tappeti in sisal e tende e tappezzerie in lenzuola naturali, contribuendo a creare un’atmosfera rilassata ma sofisticata. I lussuosi bagni interni dispongono di pavimenti in marmo, vasche autoportanti e/o docce generose, riscaldamento a pavimento e termo arredo.
Situato nel vivace epicentro del villaggio di Franschhoek, gli ospiti residenti possono gustare piacevoli pasti nel Conservatorio o all’aperto sulla terrazza. Gli ospiti di Leeu House possono anche utilizzare la navetta gratuita Leeu per Leeu Estates per assistere a una degustazione di vini organizzata presso Mullineux e Leeu Family Wines, utilizzare la Leeu Spa & Gym o semplicemente passeggiare per i giardini e le vigne di Estates. Leeu House, un’oasi serena sulla strada principale della vivace Franschhoek, è immersa in giardini appartati con una grande piscina e una terrazza. Circondato da ristoranti, aziende vinicole e negozi specializzati premiati, gli ospiti hanno l’imbarazzo della scelta.
Fonte: xoprivate.com
Un’apertura graduale, e con molti accorgimenti in ambito sanitario. A cominciare dai protocolli che saranno adottati all’interno delle strutture alberghiere. Il governo egiziano, dopo una riunione tra il primo ministro Madbouli e i ministri della Salute Hala Zayed e del Turismo Khaled Al-Anany, ha deciso di riaprire gli hotel a partire dal mese di giugno, dopo la fine del Ramadan.
La norma, che prevede un’occupazione iniziale massima del 25% (che potrà nelle settimane successive salire fino al 50%), vedrà anche una serie di disposizioni che vanno dalla presenza obbligatoria di un pronto soccorso (e di almeno un medico in ogni struttura) all’allestimento in ogni albergo di un’area di isolamento dedicata ad eventuali casi sospetti o positivi al coronavirus.
In programma anche lo svolgimento di ispezioni regolari delle strutture da parte del governo, il divieto di feste e attività notturne, il tampone obbligatorio per tutto il personale alberghiero a intervalli regolari e frequenza ravvicinata, la misurazione della febbre ai clienti ogni volta che entrano o escono dalla struttura, l’installazione di una cabina sterilizzatrice all’ingresso degli hotel, di dispenser di gel disinfettante per le mani in ogni piano e area comune delle strutture alberghiere, il possesso delle certificazioni sanitarie in regola con le nuove norme anti Coronavirus.
Nel piano dell’esecutivo, le camere dovranno poi essere pulite ogni giorno con appositi disinfettanti, mentre per gli spazi comuni e tutti i touch point la sanificazione avverrà ogni ora. Le piscine, inoltre, dovranno mantenere alta la temperatura dell’acqua, mentre tutti i pasti dovranno avere luogo mantenendo le distanze di sicurezza.
Fonte: lagenziadiviaggi.it
Cheope, Chefren, Micerino e la Sfinge!
4500 anni di storia che continua ad appassionare e a stupire!
I gioielli archeologici di Giza, necropoli della prima capitale Memphis, sono noti, ma l’emozione di trovarsi al cospetto delle piramidi, di raggiungere il sarcofago in granito rosso di Cheope, di toccarlo, dopo aver percorso passo dopo passo, scalino dopo scalino, l’interno del suo straordinario monumento funerario per vivere la stessa esperienza che fecero gli Egizi nell’antichità, fa palpitare il cuore!
Cheope, Chefren, Micerino, padre, figlio e nipote, potenti faraoni della IV dinastia, regnarono a partire dal 2551 a.C. e scelsero di iniziare il loro ambito viaggio nell’aldilà da tre opere, che li hanno traghettati verso l’immortalità. Nei grandi complessi funerari nella piana di Giza, insieme alle piramidi delle regine, ai templi, dove veniva praticato il culto, a mastabe e a numerose altre sepolture minori, svetta la Grande Sfinge, scultura monolitica di pietra calcarea, che rappresenta una figura mitologica con testa umana e corpo di leone. Scolpita in parte direttamente nella pietra, si ritiene rappresenti il faraone Chefren.
La piramide di Cheope, l’unica sopravvissuta tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico, insieme a quelle di Chefren e Micerino, presentano una struttura perfetta, orientata verso i quattro punti cardinali.
Uomini ingegnosi ci hanno lasciato dei capolavori architettonici ricchi di significato religioso ed astronomico che, in futuro, continueranno a svelare ulteriori segreti legati alla loro costruzione ed esistenza.
I mercati resteranno aperti dal lunedì al venerdì dalle 7 am alle 6 pm, il venerdì fino alle 5 p.m.
A Tel Aviv-Yafo dallo scorso 7 maggio sono stati riaperti due luoghi importantissimi per la vita della città, i vivacissimi e colorati mercati cittadini di Carmel Market e HaTikva.
L’accesso ai mercati sarà soggetto alle normative statali connesse con l’emergenza COVID 19, disciplinato da una serie di provvedimenti decisi in maniera congiunta con i commercianti, rispettando il divieto di assembramento e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina.
I commercianti si sono organizzati nel rispetto della normativa: una continua sanificazione delle superficie, installazione di erogatori di disinfettante per mani in posti accessibili ai visitatori.
Il consumo di alimenti all’interno dei mercati risulta invece al momento non consentito,
Come parte dell’organizzazione della città per affrontare l’emergenza gli ingressi sono stati transennati, adesivi calpestabili sono stati posizionati sul pavimento per garantire il distanziamento sociale e anche volantini informativi vengono distribuiti ogni giorno.
La Municipialità di Tel Aviv-Yafo e il Ministero della Salute stanno collaborando attivamente per l’elaborazione di un piano che consenta la piena riapertura di tutti mercati, promuovendo anche numerose iniziative, tra cui la consegna a domicilio di pesce, frutta e verdura, gustosi e saporiti ingredienti della multietnica cucina israeliana.
L’iniziativa “Jaffa a casa” offre poi consegne a domicilio e l’elenco degli esercenti che aderiscono a questa iniziativa è stato pubblicato sul sito web del Comune, nonché inviato via mail ai residenti e postato sulla pagina Facebook della città.
Durante gli ultimi mesi il Municipo di Tel Aviv-Yafo ha gestito il progetto “Sostieni le attività commerciali del Boulevard di Gerusalemme” e ora il progetto proseguirà, con poche modifiche, anche durante il mese di Maggio.
Un aiuto concreto sarà infine dato dal Comune agli esercenti che vorranno stare aperti fino a notte fonda, attraverso un congelamento per i prossimi 4 mesi delle tasse relative all’apertura notturna.
La scorsa settimana è stata anche presentata una bozza relativa alle regole per la riapertura a breve anche dei ristornati.
“Tel Aviv, città con un’importantissima vocazione turistica, si sta organizzando per riprendere ad accogliere in serentià e sicurezza i turisti, nel clima di sempre straordinaria famigliarità che caratterizza questa città, sinonimo in tutto il mondo di convivenza tra culture”, ha dichiarato Avital Kotzer Adari, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo.
Fonte: Ufficio Stampa & PR – Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo