‘C’ERA UNA VOLTA SERGIO LEONE’ È IL TITOLO DELLA GRANDE MOSTRA ALL’ARA PACIS CON CUI ROMA CELEBRA, A 30 ANNI DALLA MORTE E A 90 DALLA SUA NASCITA, UNO DEI MITI ASSOLUTI DEL CINEMA. UN GRANDE OMAGGIO AL PAPÀ DEGLI SPAGHETTI-WESTERN

Dalle immagini di famiglia a quelle sul set. Dalle musiche che hanno accompagnato i suoi film ai rumori che li hanno resi vivi e vitali. Roma, la città che ne ha dato i natali, omaggia e festeggia il regista Sergio Leone a 30 anni dalla sua scomparsa. La mostra C’era una volta Sergio Leone, richiamando il titolo del suo film più noto, arriva nella capitale dopo una esposizione avvenuta due anni prima a Parigi. Qui, la mostra si completa di oggetti e immagini nuove, e si impegna a portare il pubblico nell’immaginario del regista e del tempo in cui il cinema italiano faceva eco in tutto il mondo. Sergio Leone non è solo un italiano che ha fatto la differenza nel cinema internazionale, è anche l’inventore del sottogenere “spaghetti-western” ed è il fondatore della Leone Film Group, una delle distribuzioni più importanti nel nostro Paese. Di lui hanno molta ammirazione e da lui traggono molta ispirazione giganti come John Hoo, Martin Scorsese e Quentin Tarantino.

C’era una volta Sergio Leone. La mostra all’Ara Pacis di Roma

SOLI 7 FILM DI UNA GRANDEZZA STREPITOSA

Nel suo intenso percorso artistico, Sergio Leone attraversa il peplum, riscrive il western e trova il suo culmine nel progetto di una vita: C’era una volta in America. A questo sarebbe seguito un altro film di proporzioni grandiose, dedicato alla battaglia di Leningrado, del quale rimangono, purtroppo, solo poche pagine scritte prima della sua scomparsa. “Ettore, Achille, Agamennone non sono altro che gli sceriffi, i pistoleri e i fuorilegge dell’antichità”, diceva Sergio Leone e per lui il mito era fondamentale nella lettura e nella scrittura del cinema tutto. Con soli 7 film, scritti e diretti tra il 1961 e il 1984, ha segnato la storia del cinema mondiale. Il colosso di Rodi, Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto e il cattivo, C’era una volta il West, Giù la testa, C’era una volta in America. Film che sono entrati nella tradizione cinematografica di tutti e che tra fieno e pistole altro non sono che favole per adulti, attente e precise, focalizzate molto sui gesti, sui sentimenti e sugli sguardi dei personaggi.

C’era una volta Sergio Leone. La mostra all’Ara Pacis di Roma

UNA MOSTRA DI RICORDI E CARI AMICI

La mostra C’era una volta Sergio Leone è suddivisa in più sezioni: Cittadino del cinema, Le fonti dell’immaginario, Laboratorio Leone, C’era una volta in America, Leningrado Sergio Leone e oltre, dedicata all’ultimo progetto incompiuto L’eredità Leone. Grazie ai preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis Jolly Film i visitatori possono osservare da vicino lo studio di Sergio, lì dove nascevano le idee per il suo cinema; possono immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti, costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili. Possono anche lasciarsi coinvolgere dalle parole di Ennio Morricone, amico di infanzia di Leone, da un estratto del documentario che sta girando Giuseppe Tornatore. E godere della magia del cinema e della musica attraverso il pianoforte che si trovava a casa Leone, là dove Morricone si sedeva e faceva sentire le musiche pensate per i suoi film all’amico Sergio. Nelle varie sale che compongono la mostra ritroviamo anche le pistole usate nei film, il mantello di Clint Eastwood indossato per Il buono, il brutto, il cattivo, e gli abiti di Claudia Cardinale. E non mancano le foto con un Carlo Verdone agli esordi, perché Leone fu il produttore dei suoi primi film. E di Verdone c’è anche un video che regala alla mostra un tocco di nostalgia in più e di risata gentile.

Fino al 3 maggio// Roma
C’era una volta Sergio Leone
Ara Pacis
Lungotevere in Augusta

Fonte: artribune.com – Margherita Bordino

Il tanto atteso Icehotel #30 ha ufficialmente aperto a Jukkasjärvi, ed è stato progettato quest’anno da 33 artisti provenienti da
16 Paesi diversi.

La mostra di neve, ghiaccio e luce ha 15 suite d’arte con una gamma eclettica di design. Ad esempio, gli ospiti possono visitare una produzione teatrale ghiacciata nel West End, trascorrere la notte in una stanza di ghiaccio sotterranea con gigantesche formiche anch’esse di ghiaccio, sistemarsi in una tana di un felino di ghiaccio o svegliarsi nell’isola greca di Santorini.

Feline Lair by Brian McArthur e Dawn Detarando © Asaf Kliger Icehotel

I team di progettazione hanno costruito l’hotel sotto la guida del nuovo direttore creativo dell’hotel, Luca Roncoroni. Il tema per la sala principale è ‘Brutalism’, che celebra la costruzione della struttura, e la sala della Cerimonia a tema ‘Gingko’ mette in evidenza l’albero di ginkgo, che è visto come un simbolo di speranza, forza e longevità.

Ginkgo by Nina Kauppi e Johan Kauppi © Asaf Kliger Icehotel

A Night at the Theatre ha tende di ghiaccio, renne, un modello dell’ingresso dell’hotel al centro e un letto ghiacciato incastonato tra i posti in miniatura del teatro nell’auditorium. Ci sono anche sei posti di ghiaccio per far accomodare gli ospiti.

A Night at the Theatre by Jonathan e Marnie Green © Asaf Kliger Icehotel

L’Icehotel #30 segna 30 anni della popolare attrazione nella Lapponia svedese. Iniziò nel 1989, quando il fondatore Yngve Bergqvist decise di trasformare la sua attività estiva, che offriva rafting in acque bianche, saune e mountain bike, in un’esperienza per tutto l’anno. Aggiunse un piccolo igloo che consentiva ai visitatori di rimanere durante i mesi invernali e, tre decenni dopo, l’Icehotel ha accolto un milione di visitatori ed è diventato uno dei luoghi più famosi e unici al mondo in cui soggiornare.

The 6th Feeling by Ekaterina Barsukova e Vladimir Barsukov © Asaf Kliger Icehotel

L’Icehotel #30 è stato creato da quello che lo staff chiama “sn-ice”, che è una miscela di giganteschi blocchi di ghiaccio ricavati dall’acqua raccolta dal fiume Thorne e dalla neve. Quando si scioglie in primavera, l’acqua tornerà lì. Per celebrare il 30° anniversario, l’hotel ha costruito un ponte di osservazione scolpito nel ghiaccio, che offre una vista sul paesaggio ghiacciato circostante attraverso il fiume Thorne.

Subterranean by Daniel Rosenbaum e Jörgen Westin © Asaf Kliger Icehotel

Un soggiorno all’Icehotel offre la possibilità di combinare il sonno sul ghiaccio in una di queste suite uniche, con varie avventure invernali tra cui slitte trainate da husky, sculture di ghiaccio, motoslitta, gite in slitta trainate da renne, lezioni di fotografia dell’aurora boreale, cene nella natura selvaggia e rituali guidati nella sauna svedese. Per coloro che desiderano visitare in altri periodi dell’anno, l’Icehotel ha anche aperto un’esperienza permanente su ghiaccio e neve.

White Santorini by Haemee Han e Jaeyual Lee © Asaf Kliger Icehotel

“Come orgogliosi partner dell’originale Icehotel, siamo entusiasti di vedere i nuovi design e le espressioni artistiche scolpite nel ghiaccio”, afferma Jonathan Cooper di Visit Lapland. “Questa bella e sostenibile destinazione rimane una delle preferite dai viaggiatori della Lapponia svedese, e con i design nuovi di ogni anno arriva una nuova prospettiva. Ogni stanza racconta una storia che i designer vogliono condividere con il mondo e ogni anno le persone sono incantate dalle nuove storie che emergono “.

The Day After by Marjolein Vonkm e Maurizio Perron © Asaf Kliger Icehotel

Fonte: www.lonelyplanet.com

SCOPRI UNA MERAVIGLIOSA REINTERPRETAZIONE DELL’ALGARVE LIFESTYLE ALLA VILA MONTE FARM HOUSE

Situata a Moncarapacho, in Algarve, vicino alle spiagge selvagge del Parco Naturale Ria Formosa, la Vila Monte Farm House dista solo 25 km dall’aeroporto di Faro, 20 km da Tavira e 9 km da Olhão.

Lo stile della classica fattoria offrirà ai suoi ospiti una semplicità senza tempo, un’atmosfera locale, genuina e uno spirito boho-chic. Alla Vila Monte Farm House, i viaggiatori sperimenteranno una reinterpretazione dello stile di vita dell’Algarve, con la perfetta integrazione dei suoi elementi emblematici.

La Vila Monte Farm House trasmette la tranquillità e il comfort di un luogo unico e stimolante. L’architettura si ispira ai tradizionali edifici dell’Algarve con i suoi camini, le terrazze e le scale imbiancate a calce.

I 9 ettari dell’hotel sono magnificamente arricchiti con erbe aromatiche, un orto, un aranceto e giardini vari stagni e nicchie. Diviso in diversi edifici, ogni camera è unica nelle sue caratteristiche e nell’atmosfera.

Goditi il ​​meglio di Vila Monte con la sua Suite Collection: standard esclusivi, terrazze o giardini privati, un servizio di maggiordomo personalizzato sono alcune delle opzioni disponibili per un meraviglioso soggiorno.

Scopri nuovi sapori nel ristorante À TERRA o sdraiati al sole su una spiaggia deserta sono alcune delle esperienze che gli ospiti possono vivere nella nuova Vila Monte.

Fonte: xoprivate.com

ASWAN: DOVE IL NILO NUTRE IL DESERTO

29 Gen 2020 In: Egitto

Abbiamo tutti un posto speciale nel cuore, un posto dove siamo felici
ogni volta che immaginiamo di essere lì.
Aswan è un amore travolgente!

Ci sono luoghi dove si incontra la magia, dove le emozioni nutrono la felicità, attimi che rimangono indelebili.

Ad Aswan il Nilo diventa protagonista dando la netta percezione che le sue acque infondano vita ovunque il deserto ne venga a contatto.

Fondata da Tolomeo III intorno al 246 a.C., Aswan è situata sulla riva orientale del Nilo, in prossimità della prima cateratta, che segna l’antica frontiera meridionale dell’Egitto, luogo strategico in antichità per le campagne militari contro la Nubia.

Le sue preziose cave di granito hanno fornito materia prima per gli innumerevoli monumenti e sculture creati abilmente dagli antichi egizi e che ora sono visibili nell’intero Paese ed esposti nelle città e nei musei di tutto il pianeta. Famoso è il sito che ospita l’Obelisco Incompiuto, un’imponente opera abbandonata a causa di una crepa creatasi quasi al termine della sua realizzazione, con il lato inferiore dello stesso rimasto attaccato al letto di roccia sottostante. Importante testimonianza che evidenzia l’ingegnosa tecnica utilizzata per estrarre un monolite scolpito direttamente nella pietra.

Sospinte da una leggera brezza, le grandi vele bianche delle feluche, tipiche imbarcazioni locali, assecondano il dolce movimento del fiume. Il tempo sembra dilatarsi e, facendo una scorribanda nel passato, si riesce ad immaginare la vita che scorreva lentamente lungo le sue rive dorate.

Dune di sabbia fine vengono lambite dalle acque del Nilo, che si fa strada tra isolette lussureggianti punteggiate da palme rigogliose e scogli granitici rosa che si specchiano nel fiume.

Lungo il percorso si incontrano il Villaggio Nubiano, il Mausoleo dell’Aga Khan, il suggestivo complesso di Philae, che ospita il tempio dedicato alla dea Iside, e l’isola Elefantina, ricca di vestigia secolari tra cui un Nilometro, utilizzato per misurare il livello delle acque.

È proprio ad Aswan che si trovano le dighe destinate ad imbrigliare le acque del Nilo. L’Alta Diga, inaugurata nel 1970, è un’opera maestosa che ha cambiato il volto di un territorio estremamente arido dando vita al Lago Nasser. Ciò ha reso coltivabili numerose aree del Paese, garantendo una notevole disponibilità di energia idroelettrica.

Al tramonto, sorseggiando un karkadè freddo rosso rubino e volgendo gli occhi verso il Nilo, lo sguardo viene catturato dagli ultimi raggi del sole che donano colori insospettabili.

Lo stesso panorama mozzafiato che ha emozionato nei secoli chiunque abbia contemplato il grande fiume trovando ispirazione o consolazione, condividendo momenti felici o tormentati della propria vita, restando investito dall’intensa energia vitale delle sue acque.

Foto: Alessandra Fiorillo

In Sud Africa a bordo di un treno a vapore

Se ti ricordi dei tempi passati, quando un viaggio in treno era molto più di un semplice servizio superficiale, e vuoi tornare indietro al periodo dei treni a vapore, fai un viaggio sul fantastico Tshwane Explorer.

Coprendo una distanza di 60km all’interno di Pretoria e nei suoi dintorni, il viaggio sul treno a vapore Tshwane Explorer è il modo perfetto per trascorrere un pomeriggio piacevole. Se hai dei bambini, questa è una grande opportunità per fare loro conoscere la magia dei treni a vapore.

Il Tshwane Explorer, che parte dalla stazione privata di Hermanstand, lungo Michaelson Street a Hermanstad, Pretoria, attraversa numerosi sobborghi nel suo percorso verso la vicina città di Cullinan, che includono Gezina, Villieria, Queenswood, Waltloo, Silverton, Deneboom e Mamelodi.

Lungo la strada scorgerai probabilmente vari animali, allevati nell’area, che includono bontebock e struzzi. L’avvistamento di animali è ancora più appassionante quando si attraversa la Riserva naturale di Somabula, dove circolano animali come rinoceronti, antilopi, kudu, impala e giraffe.

Una volta che il treno arriva alla stazione di Cullinan, puoi scendere e fotografare il treno e poi esplorare questa bellissima e tranquilla cittadina. Pranza in uno dei ristoranti locali o trova un luogo per un picnic per gustare il cibo che ti sei portato.

Il treno parte a orari programmati, quindi assicurati di arrivare alla stazione in anticipo, circa 15 minuti prima della partenza.

Fonte: www.southafrica.net

COSA FARE A NEW YORK IN 5 GIORNI

28 Gen 2020 In: New York City

Cosa fare a New York in 5 giorni: idee non convenzionali

Sport, storia, teatro, musica: New York offre mille anime, tutte da scoprire. Tu quale vuoi vivere? Ecco 5 esperienze esclusive per conoscere i lati più nascosti e suggestivi della Grande Mela

New York ha mille anime. Questa caratteristica si avverte subito: basta mettere piede in città per essere subito circondati da luci, colori, suoni, rumori da ammirare, ascoltare, toccare… in una parola vivere.

Davanti a così tante attrattive, la selezione è d’obbligo, soprattutto se non hai molti giorni a disposizione. Le alternative sono due: potresti fare il solito viaggio e toccare le destinazioni più blasonate, oppure andare oltre, guardare il lato nascosto della Grande Mela. Optiamo per la seconda? Allora, questa guida è perfetta per te.

Ti consigliamo 5 imperdibili esperienze per costruire il tuo itinerario da sogno. Se hai a disposizione solo cinque giorni, potresti farne una al giorno e vivere così New York in modo unico ed esclusivo.

La partita dei Knicks al Madison Square Garden

Probabilmente hai storto il naso: non sei uno sportivo e non hai mai seguito il basket, tanto meno l’NBA. Qui, però, non parliamo di una semplice partita, ma di un vero e proprio spettacolo, privo di tempi morti. La partita di pallacanestro sarà talmente coinvolgente che ti sentirai il tifoso numero uno dei Knicks da una vita: le musiche, il tifo, i tuoi vicini… tutto ti farà sentire partecipe.

Inoltre, ricorda che sei in uno dei luoghi più rappresentativi di New York, non solo a livello sportivo, ma anche storico. Per esempio, proprio qui, il 19 maggio 1962 Marylin Monroe cantò la famosa “Happy Birthday” a John Fitzgerald Kennedy. Insomma, un po’ l’essenza della Grande Mela, un luogo imperdibile e da visitare a qualunque costo. Il consiglio è quello di prenotare con largo anticipo il tuo biglietto (per risparmiare e aggiudicarti i posti migliori), controllando quali sono le partite NBA degli Knicks in programma.

Un musical a Broadway

Parliamo del tempio sacro del musical, conosciuto in tutto il mondo per ospitare i più bravi attori e cantanti, per l’impatto spettacolare di scenografie, coreografie e luci mozzafiato. Il consiglio è quello di concludere la giornata a New York con questa esperienza. Gli spettacoli serali sono intorno alle ore 20. Anche in questo caso è necessario sia acquistare il biglietto per il teatro con largo anticipo, sia arrivare prima dello spettacolo, vista la lunga fila per entrare.

Una gita al Washington

Nel tuo viaggio a stelle e strisce non può mancare una gita giornaliera alla scoperta di Washington DC. Dista circa 400 km, quindi ci vorrà qualche ora per giungere a destinazione. Ma ne varrà sicuramente la pena: visitando Washington conoscerai l’anima storica e istituzionale degli Stati Uniti. Tra le tappe imperdibili di questo tour spiccano il Capitol Hill e la Casa Bianca, da ammirare esternamente, il famoso The Mall e i Monumenti Nazionali (Memorials) tra cui il Lincoln Memorial e il Washington Memorial. Se avete tempo, fate tappa anche a Georgetown, quartiere storico della Capitale statunitense.

Un giro in elicottero su Manhattan

Andare a New York significa toccare il cielo con un dito, e allora perché non farlo davvero? Tra le esperienze più esclusive e divertenti ti consigliamo un bel giro in elicottero su Manhattan. Poserai lo sguardo sugli imponenti grattacieli, il ponte di Brooklyn, il Central Park, la Statua della Libertà e il mare che abbraccia la città. Quando acquisti un’esperienza di volo in elicottero ricevi un buono. Dovrai contattare la compagnia per decidere la data e la durata del tour, da cui dipende anche il prezzo.

Visita al One World Observatory

L’One World Trade Center, conosciuto anche come Freedom Tower, è il grattacielo che ha preso il posto delle Torri Gemelle. Al suo interno ci sono intrattenimenti di ogni tipo. Il 102° piano dell’edificio ospita l’osservatorio panoramico, l’One World Observatory.

Si tratta di un’enorme stanza circondata da vetrate propone una vista mozzafiato su New York. Il consiglio è quello di andare al tramonto, l’ora più suggestiva della giornata, arrivando un po’ prima per giungere alla vetta dell’edificio e garantirsi la miglior visuale.

Se questi consigli ti sono piaciuti e vuoi prenotare una delle esperienze offerte, o semplicemente se desideri trovare altre idee, puoi consultare HelloTickets, la piattaforma che ti suggerisce diverse attività per vivere in modo unico ed emozionante tante città del mondo.

Fonte: siviaggia.it

Non c’è bisogno di presentazioni: l’Irish Coffee è una vera star! Ma qual è il segreto per prepararlo come in Irlanda? Ecco la ricetta dell’autentico Irish Coffee, da preparare direttamente a casa.

Dopo lo sforzo, il conforto! Che tu abbia passato la giornata a esplorare le regioni dei laghi del Connemara, a fare una passeggiata per le Mourne Mountains o facendo shopping a Dublino o a Belfast, ti sei sicuramente meritato un Irish Coffee alla fine della giornata.

In Irlanda avrete l’occasione di ordinare un Irish Coffee tradizionale nella maggior parte dei pub. Per creare l’autentico Irish Coffee irlandese bastano 2 semplici passi e avrai bisogno solo di questi ingredienti: acqua calda, zucchero di canna, whiskey, caffè, panna fresca.

Dai un’occhiata al video e segui alla lettera le istruzioni, in un batter d’occhio sarai in grado di riprodurre la vera ricetta irlandese, proprio come nei pub locali. A questo punto, come si dice dalle nostre parti: Sláinte! (Alla salute!)

Ricorda però sempre che l’abuso di alcool è pericoloso per la salute ed è da consumare con moderazione.

Fonte: www.ireland.com/it

A Marrakech un’opera d’arte ha legato a sé tre uomini e coniato una sfumatura di blu: il Majorelle Bleu!

Jacques Majorelle (1886-1962) sarebbe felice di sapere che la sua creatura, un giardino botanico senza eguali, continui a vivere e ad essere apprezzata da milioni di persone provenienti da ogni angolo del globo.

Jacques era un pittore orientalista francese, figlio di un famoso designer di mobili in stile Art Nouveau. Sedotto da Marrakech già alla sua prima visita nel 1917, decise di trasferirsi nella città rossa. Acquistò un vasto palmeto, che negli anni successivi cominciò a trasformare in Le Jardin Majorelle, introducendo il famoso Majorelle Bleu a partire dai muri del suo studio da pittore, costruito in stile Art Deco. Il giardino prese forma intorno ad esso. Un’opera d’arte vivente composta da piante esotiche e da specie botaniche rare, frutto di una meticolosa ricerca fatta durante i suoi innumerevoli viaggi all’estero. Vi aggiunse fontane e straordinari dettagli caratterizzati dal vibrante ed iconico colore Majorelle Bleu.

La passione di Jacques era estremamente costosa e per far fronte alle spese di manutenzione del giardino, nel 1947 decise di aprirlo al pubblico. Il destino, però, non fu favorevole. Dopo il divorzio dalla moglie nel 1956, che lo obbligò a dividere la proprietà, ebbe un grave incidente automobilistico. Subì l’amputazione della gamba sinistra e per sostenere gli elevati costi delle operazioni, fu costretto a vendere il suo amatissimo giardino. Si trasferì a Parigi per curarsi, ma sopraggiunsero numerose complicazioni e nel 1962 morì.

Il giardino botanico cadde in uno stato di abbandono. Il destino questa volta fu benevolo. Dopo quattro anni dalla morte di Majorelle, il famoso stilista francese Yves Saint-Laurent e il suo socio Pierre Bergé conobbero la proprietà e se ne innamorarono immediatamente. Nel 1980, la acquistarono, salvandola da un progetto che ne prevedeva l’abbattimento a favore della costruzione di un complesso turistico.

La coppia iniziò un attento restauro della struttura e raddoppiò il numero delle specie di piante, tenendo conto della visione originale del suo creatore.

Quando nel 2008 Yves Saint-Laurent morì, venne rispettato il suo desiderio di spargere le proprie ceneri sul terreno del giardino delle Rose a Le Jardin Majorelle. Un monumento commemorativo dello stilista francese fu posto nelle vicinanze. Pierre Bergé donò la proprietà alla Fondazione Pierre Bergé – Yves Saint-Laurent di nuova costituzione, un’organizzazione no-profit che si occupa della conservazione e manutenzione di questo capolavoro, investendo, inoltre, i proventi per finanziare progetti culturali e sociali in tutto il Paese. Anche la strada di fronte all’ingresso de Le Jardin Majorelle fu ribattezzata in suo onore con il nome Rue Yves Saint Laurent.

Nello studio di Jacques fu creato un museo dedicato alla cultura Berbera, che tuttora presenta la straordinaria creatività delle popolazioni antiche del Nord Africa. In esposizione si trovano più di 600 oggetti, tra cui gioielli, armi, tessuti e tappeti, provenienti da tutto il Marocco, dalle montagne del Rif al deserto del Sahara, a testimonianza della ricca diversità della cultura berbera.

Un amore e una passione che hanno accompagnato per 40 anni la vita di Jacques Majorelle e che oggi, grazie ad altrettanta passione e dedizione da parte di due incredibili uomini, tutto il mondo può godere della bellezza e del fascino di un luogo esclusivo e meraviglioso.

SALAMANCA – LA CITTÀ DORATA

26 Gen 2020 In: Spagna

Basta percorrere le strade di Salamanca per rivivere i secoli di storia, arte e sapere che l’hanno resa universale.

Salamanca è conosciuta come la città del pensiero e del sapere, ma con stupore troverete anche arte e bellezza. Il suo centro storico, iscritto nell’elenco del Patrimonio Mondiale dall’UNESCO, custodisce una magnifica eredità monumentale, con splendidi esempi architettonici in diversi stili: romanico, gotico, barocco, plateresco…  I punti d’interesse sono molteplici, e, sicuramente da non perdere:

L’Università, fondata nel 1218 è uno dei migliori esempi d’architettura rinascimentale di Spagna. L’edificio presenta un cortile centrale circondato da loggiati. Per cominciare la visita di Salamanca la facciata dell’Università è il posto ideale per ammirarne la decorazione intarsiata nella pietra caratteristica dello stile Plateresco e lì cercare la famosa rana raffigurata. All’interno dell’Università vi consigliamo di visitare la biblioteca, un gioiello sia per la struttura che per il patrimonio documentale custodito all’interno.

Salamanca is a city in northwestern Spain that is the capital of the Province of Salamanca in the community of Castile and León. The city lies on several hills by the Tormes River. Its Old City was declared a UNESCO World Heritage Site in 1988.

Le cattedrali sono un altro monumento da non tralasciare.

Parliamo di Cattedrali perché effettivamente ci sono due chiese unite tra loro, da una parte la Cattedrale Vecchia (XII secolo) e dall’altra la Nuova (sec. XVI).
La struttura della Cattedrale Vecchia, in stile romanico, spicca per la presenza della Torre del Gallo. Al suo interno si trova la cappella di San Martín o dell’Aceite. Si segnala in particolare, la pala dell’altare maggiore del XV secolo, eseguita da diversi pittori sotto la guida del maestro Dello Delli. Nella Cattedrale Nuova risaltano gli stalli del coro disegnati nel 1727 da Joaquín Churriguera.

La Plaza Mayor è il cuore pulsante della città, le manifestazioni di ogni tipo procedono per questo recinto barocco. Dalla decorazione spiccano i medaglioni, tra i quali appaiono quelli di Carlo Iº, Alfonso XIº, Ferdinando VIº, nonché Cervantes e Santa Teresa. Sia di  giorno che di notte non esitare a fare uno spuntino o a bere qualcosa per godere in relax  della vita Salmantina.

Ma Salamanca offre tanto e tanto altro. L’ideale è passeggiare per le vie pedonali del centro con tranquillità per visitare La Clerecía, La casa de las Conchas, San Esteban, il Giardino di Callisto e Melibea, il ponte romano, la Casa Lis… una lunga lista che dovrete ripetere anche con la suggestiva illuminazione notturna.

Cosa mangiare?

Il centro storico della città è una zona tipica di tapas. I bar e le taverne della Plaza Mayor sono frequentatissimi all’ora di pranzo e cena. Locali come il Cervantes, il Novelty, il Bambú o Don Mauro sono molto popolari e hanno un incanto speciale. Lungo la via della Rúa e nella piazza di Anaya sono ubicati molti locali all’aperto e luoghi deliziosi. Se invece vi piace mescolarvi tra gli studenti, dovrete tapear nei locali di Via Van Dyck.

I piatti tipici della città e che probabilmente troverete ovunque, sono ovviamente il Jamón, ma non il solito. Nella provincia di Salamanca viene prodotto il Jamon de Guijuelo, una prelibatezza di razza iberica garantita dalla Denominazione d’origine controllata. Esiste una grande selezione di prodotti iberici presso il Mercato Centrale, che si affaccia sulla piazza del Mercado.

Un altro piatto da non perdere è El Hornazo, una torta salata con un ripieno di uova e altri gustosi ingredienti (lombo di maiale, salame, prosciutto…), che tradizionalmente si mangiava durante la Pasqua ma che oggi la si trova tutto l’anno.

Vi proponiamo 3 differenti modi di visitare la città

Se visiti la mostra intitolata “Ieronimus”, potrai seguire un itinerario all’interno delle Torri Medievali della Cattedrale e passeggiare tra i pinacoli e i gargoyles. Dalle terrazze i panorami sono semplicemente indimenticabili. Infatti, la torre delle campane, con i suoi 92 metri, è la seconda torre storica più alta della Spagna. Durante il periodo estivo, vengono effettuate anche le visite serali “Mentre la Cattedrale dorme”. L’ambiente della città universitaria di Salamanca vi permetterà di godere della vita notturna e le strade illuminate fino a notte fonda. E potrete farlo in locali unici, caratteristici per la cura delle sue decorazioni: ambienti sorprendenti che riproducono, ad esempio, l’interno di un sottomarino, un chiostro universitario o una gigantesca casa delle bambole.

Ogni anno durante Il Festival Internazionale delle Arti di Castiglia e León, compagnie artistiche provenienti da diversi paesi si danno appuntamento a questo incontro, che invita il pubblico ad aprire i sensi all’ignoto e a parteciparvi nei diversi spazi della città. Cosi potrai conoscere la maggior parte degli edifici storici in eventi di musica elettronica, teatro, danza, graffiti, ecc.

Cosa comprare?

Le librerie sono i negozi che più abbondano a Salamanca, stando lì te ne renderai sicuramente conto. La visita ad una di queste librerie è già una grande esperienza. Le librerie più tradizionali si trovano nei pressi della Plaza Mayor e dell’Università.

Approfitta dei mesi di maggio e settembre, quando si tengono rispettivamente la Fiera del Libro e la Fiera del Libro Antico e d’Occasione. Sarà un appuntamento eccellente per frugare tra le bancarelle delle librerie allestite nella Plaza Mayor e in piazza dei Bandos.

Se invece vuoi fare lo shopping più classico devi dirigerti all’uscita di piazza Mayor, nell’area dove si snodano le strade pedonali Toro e Zamora. Lungo il percorso si susseguono, senza interruzione, boutique dove potrai comprare capi d’abbigliamento, scarpe e accessori. Molti di questi locali meritano una visita anche turistica per il modo in cui si coniuga architettura classica e funzionalità.

Fonte: Turespaña – Ufficio Spagnolo del Turismo

Celebriamo il Capodanno a Chianatown

La seconda celebrazione del Nuovo Anno del 2020 alle Hawaii si svolge il 25 gennaio, in realtà è l’inizio dell’anno 4718 e segna il ritorno dell’Anno del Ratto dello zodiaco cinese. E se sei nell’isola di Oahu a gennaio, considerati invitato a festeggiare in uno qualsiasi degli eventi, festival e spettacoli di danze dei leoni e fuochi d’artificio di strada nel quartiere culturale e artistico di Chinatown, nel centro di Honolulu, per accogliere il Capodanno cinese.

Le mini celebrazioni continueranno per gran parte della seconda metà di gennaio, ma se vuoi davvero vedere come il quartiere celebra il Capodanno Cinese, vai lì il 18 gennaio per il più grande festival di tutti: la Notte a Chinatown e la Parata del Nuovo Anno Lunare. Nel quartiere di Chinatown in genere vengono chiuse molte strade per eventi, mostre culturali, stand gastronomici, spettacoli dal vivo e, sì, una parata molto colorata e rumorosa. Anche le attività commerciali e i ristoranti della zona rimangono aperti fino a tardi per festeggiare. Quindi, mangia tutti i piatti cinesi di buona fortuna che desideri. Metti dei soldi nella bocca di un leone danzante per una buona fortuna nel nuovo anno. Assicurati solo di recarti nel quartiere Chinatown di Honolulu per festeggiare.

Fonte: © 2019 Hawaii Tourism Authority HVCB


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