IL MUSEO INTITOLATO A LEONARDO DA VINCI INAUGURA IL NUOVO ALLESTIMENTO PRESENTANDO AL PUBBLICO UNA GRANDE ESPOSIZIONE PERMANENTE DEDICATA AL GENIO RINASCIMENTALE, TRA OPERE, CIMELI E INSTALLAZIONI IMMERSIVE
Una vasta esposizione permanente ripercorre la vita, il pensiero e l’opera di uno dei più grandi artisti e scienziati della storia, rileggendo e dando nuova linfa alla visione e agli spazi del museo che proprio a questo personaggio è intitolato: stiamo parlando delle Nuove Gallerie Leonardo, neonato progetto espositivo del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano che inaugurato al pubblico il 10 dicembre scorso, nell’anno delle celebrazioni del 500esimo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci.
LE NUOVE GALLERIE DI LEONARDO. IL PROGETTO ESPOSITIVO
Le Nuove Gallerie di Leonardo rappresentano una rivoluzione all’interno del Museo, inaugurato nel 1953 e oggi protagonista di un importante progetto di riallestimento, con lo scopo di rendere ancora più centrale il ruolo di Leonardo: le Gallerie infatti presentano la figura e l’opera del genio come umanista, ingegnere e indagatore della natura, intercalandolo nel suo tempo e mettendolo a confronto con i contemporanei. Oltre 170 opere – tra cui 70 modelli e plastici storici, 33 naturalia, 18 volumi antichi, 17 calchi, 14 affreschi e dipinti, 6 manufatti antichi, 13 facsimili storici – e 39 installazioni multimediali (23 audiovisivi, 6 interfacce esplorabili, 8 disegni animati, 2 installazioni sonore), un corredo iconografico di oltre 500 immagini da 70 Istituzioni Culturali diverse, raccontano lungo oltre 1300 metri quadrati il pensiero e l’opera di Leonardo sotto una nuova luce, ripercorrendone i campi di studio e di ricerca: il periodo di formazione presso la bottega del Verrocchio, l’interesse per le macchine e le tecnologie del tempo, il disegno come strumento di indagine, i progetti di ingegneria militare, gli studi sul volo, la filosofia, e naturalmente l’architettura e la pittura.
LE NUOVE GALLERIE DI LEONARDO. I PARTNER DEL PROGETTO
Un progetto espositivo complesso quindi, realizzato in collaborazione con i Musei Reali di Torino, la Soprintendenza Castello di Milano, l’Institut de France di Parigi, la Royal Collection di Windsor e oltre 70 istituzioni culturali di tutto il mondo, con la curatela di Claudio Giorgione, curatore Leonardo – Arte & Scienza del Museo e la collaborazione scientifica del Professore di Storia dell’Arte Moderna del Politecnico di Milano Pietro Marani, che ha portato alla nascita della più grande esposizione permanente dedicata a Leonardo: “Leonardo da Vinci, cui è intitolato il Museo, è un’icona, simbolo di curiosità e conoscenza multidisciplinare e interdisciplinare, di attenzione a soggetti specifici e principi globali, anche per questo testimone assoluto di contemporaneità”, ha dichiarato Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo. “Le Nuove Gallerie segnano un momento importante nella storia della nostra istituzione, un progetto ambizioso che per il suo valore culturale, la sua ampiezza e l’investimento economico rientra nelle maggiori realizzazioni delle celebrazioni 2019 a livello internazionale. Ad oggi è infatti la più grande esposizione permanente dedicata a Leonardo, un traguardo di cui siamo particolarmente orgogliosi anche per il particolare e positivo connubio con i nostri partner pubblici e privati”. Saranno esposti inoltre anche 12 affreschi provenienti dalla Pinacoteca di Brera e opere in prestito da Kosmos, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, insieme all’imponente affresco strappato dell’Ultima Cena realizzato dal Fiammenghino e appartenente alla Città Metropolitana di Milano.
LE NUOVE GALLERIE DI LEONARDO. I PROGETTI MULTIMEDIALI
Per comprendere il pensiero e l’opera di Leonardo e per condurre il visitatore alla scoperta della sua storia, l’architetto scenografo franco-svizzero François Confino in collaborazione con lo Studio LLTT ha realizzato installazioni che permetteranno al pubblico di calarsi nel mondo del genio rinascimentale mettendo in scena le opere da lui realizzate. Non mancheranno inoltre postazioni audiovisive e multimediali interattive che, affiancate alle opere, presenteranno in modo coinvolgente temi e storie. “Abbiamo sempre sognato di lavorare su un’esposizione dedicata a Leonardo da Vinci”, ha dichiarato François Confino, “e quando si è presentata questa opportunità ne siamo rimasti colpiti e al tempo stesso un po’ intimiditi, ma abbiamo voluto immediatamente rendere omaggio al suo straordinario dinamismo intellettuale inserendo nel progetto elementi in movimento attraverso l’utilizzo di grandi proiezioni. La sala che conclude il percorso espositivo crea uno spazio totalmente immersivo animando i suoi disegni in un’opera astratta, audace ma rispettosa del suo immenso talento”.
LE NUOVE GALLERIE DI LEONARDO A 500 ANNI DALLA MORTE DELL’ARTISTA
“Le celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci si concludono idealmente con l’inaugurazione delle Nuove Gallerie Leonardo del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano”, ha dichiarato il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. “Con questa nuova grande esposizione permanente, sostenuta dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, le ricerche leonardesche trovano una collocazione ideale per divulgare con rigore scientifico la scienza e l’arte di questo genio del Rinascimento”. Un impegno importante per la città Milano e un doveroso tributo da parte dell’Italia al proprio genio, in un anno in cui musei e istituzioni culturali di tutto il mondo hanno dato omaggio a Leonardo con grandiose mostre ed eventi. “Le Nuove Gallerie Leonardo sono un bellissimo regalo che il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia fa alla città e a tutti i visitatori”, ha commentato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Sono felice che il Comune abbia preso parte alla realizzazione di questo importante progetto. Nell’anno del quinto centenario della morte del genio vinciano, l’apertura della più grande esposizione permanente dedicata a Leonardo da Vinci nel museo che porta il suo nome aggiunge valore al palinsesto di iniziative ‘Milano Leonardo 500’ con cui l’intera città celebra l’estro di ‘da Vinci’, raccontando l’artista, l’inventore e l’uomo”.
Milano // dal 10 dicembre 2019
Le Nuove Gallerie Leonardo
Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Fonte: artribune.com – Desirée Maida
Quale città al mondo simboleggia il benvenuto al Nuovo Anno se non l’iconica New York?
Sin dal 31 dicembre 1907, Time Square rappresenta il centro delle celebrazioni che accoglie festosamente l’arrivo del Nuovo Anno.
La ”Ball Drop” è il cuore della cerimonia!
Nel 1907, il proprietario del The New York Times, dopo alcuni anni di fuochi d’artificio che partivano dal tetto del grattacielo, quartier generale del famoso quotidiano, decise di dare maggiore enfasi all’evento e ideò la “Ball Drop”, una sfera illuminata da 100 lampadine a incandescenza, che a partire dalle 23.59 impiegava un minuto per scendere dalla sommità dell’edificio fino alla base nella famosa Time Square scandendone il “countdown” per 60 secondi.
Ancora oggi quel minuto di discesa della sfera è
il più celebrato nel mondo!
Negli ultimi anni la sfera è diventata più tecnologica ed ora contiene un sistema computerizzato di Led con una superficie esterna ricoperta da pannelli di cristalli. Al passaggio dell’anno, dai tetti di otto grattacieli che affacciano sulla piazza, 1400 kg di “confetti”, chiamati così dagli americani, vengono lanciati sulla testa della folla festante. Si tratta, in realtà, di bigliettini contenenti messaggi di speranza e desideri per il nuovo anno, molti dei quali sono scritti manualmente da chi si reca durante tutto il mese di dicembre al “Muro del Desiderio” situato a Time Square. A mezzanotte inizia anche un fantasmagorico spettacolo pirotecnico.
Già alle 18.00 la sfera viene issata sulla sommità del grattacielo One Times Square e allo scoccare di ogni ora vengono scanditi mini countdown per segnare l’inizio del nuovo anno in altre zone della Terra dove, grazie ai vari fusi orari, l’anno nuovo arriva prima. Molti artisti si esibiscono durante la serata. Tutto l’evento viene riprodotto su maxi schermi e trasmesso da numerose televisioni in tutto il mondo.
Si stima che ogni anno un milione di persone si radunino a Time Square per assistere alle celebrazioni.
Un imponente sistema di sicurezza e una precisa organizzazione permettono a tutti di godere appieno della serata, anche se per poter accedere alle aree transennate, è necessario recarsi sul posto con largo anticipo ed aspettare per ore in piedi l’evento. Una volta entrati nelle aree designate non è più possibile uscire per poi rientrare e questo significa armarsi di pazienza fino al momento tanto atteso. È un festeggiamento senza champagne, perché a New York non si possono bere alcolici in strada e sono proibite: bottiglie di vetro, ombrelli e grandi borse o zaini. Per ovvi motivi non ci sono nemmeno i bagni.
Questi apparenti disagi non sembrano scoraggiare i partecipanti che ogni anno affollano Time Square e perpetuano una tradizione che ormai si ripete da più di cent’anni.
Van Gogh. I colori della vita. L’attesissima mostra sarà un coinvolgente viaggio sulle tracce del pittore olandese attraverso i luoghi e le figure cruciali che ne hanno determinato l’evoluzione del colore. I capolavori del pittore olandese dialogheranno con le opere di Monet, Pissarro, Seurat, Hiroshige, Hokusai e, naturalmente, Gauguin.
Van Gogh. I colori della vita
E’ partito il conto alla rovescia all’inaugurazione di quella che si preannuncia come una grande mostra e che avrà come protagonista Van Gogh, i luoghi e gli artisti che ne hanno ispirato i capolavori. Oltre 100 opere – 80 circa quelle di Van Gogh – tra dipinti e disegni, comporranno la mostra che sarà ospitata nel cuore di Padova, nel Centro San Gaetano.
‘I colori della vita‘ – questo il titolo dell’esposizione che aprirà al pubblico il 10 ottobre 2020 – oltre alle opere di Van Gogh, proporrà dunque anche un interessante dialogo con gli artisti che hanno influenzato il percorso di crescita come Monet, Pissarro, Seurat, Hiroshige, Hokusai e, naturalmente, Gauguin.
Le opere provengono da importanti prestiti internazionali, a cominciare dal Van Gogh Museum e dal Kröller-Müller Museum. Tra i capolavori in mostra anche il celeberrimo autoritratto di Vincent con il cappello di feltro, prestito eccezionale del Van Gogh Museum.
Curatore della mostra sarà Marco Goldin che negli ultimi anni ha contribuito alla conoscenza a 360 gradi del pittore e dell’uomo van Gogh, attraverso mostre, libri e spettacoli teatrali in tutto il paese. Non si è trattato della solita mostra riproposta in varie sedi museali magari cambiando solo il titolo del progetto e l’impianto dell’allestimento: ogni esposizione, nel corso degli anni, ha avuto un taglio diverso e ha approfondito un determinato argomento in tutte le sue sfaccettature.
In questo caso, ‘I colori della vita’, come suggerisce il titolo, si soffermerà sull’evoluzione del colore nel processo creativo del genio olandese, attraverso quelle suggestioni che ne hanno guidato il cammino artistico e interiore.
E questo non può prescindere dal seguire l’itinerario dei suoi spostamenti alla ricerca dell’ispirazione e ancor di più dalla fuga da se stesso. Si partirà dal Brabante olandese, fino alle miniere del Borinage in Belgio ed infine tra Arles, Saintes-Marie -de-la-Mer e Saint-Rèmy-de Provence nella Francia meridionale. Un viaggio che lo stesso Goldin ha ripercorso insieme ai suoi collaboratori per ricercare, attraverso le immagini riprese dal drone, lo scenario più coinvolgente e immersivo possibile per l’allestimento che si preannuncia quindi, come un suggestivo contesto alle opere in mostra.
Non solo infiniti campi di grano dalle sfumature che dal giallo intenso degradano verso un caldo bronzo, il candore dei mandorli, il verde brillante dei pioppi e il vento profumato dai fiori di lavanda e camomilla. In questa ricerca del colore che rende i quadri di Van Gogh unici al mondo, sono importanti anche le figure che l’artista incontra nel suo cammino: i contadini, i tessitori, gli anziani dell’Ospizio dell’Aja e così via.
Molti saranno gli eventi collaterali che accompagneranno la mostra a partire da un ciclo di cinque lezioni, tenute da Marco Goldin, per anticipare la mostra dedicata a Van Gogh, in modo da approfondirne la conoscenza. Tutti i particolari saranno svelati durante una conferenza che si terrà il 13 gennaio 2020 nell’auditorium del Kröller-Müller Museum a Otterlo, in Olanda.
Padova. La meraviglia del colore: dopo Van Gogh arriva la Storia dei cieli da Canaletto a Monet
La mostra si inserisce in una più vasta rassegna intitolata ‘Padova. La meraviglia del colore” che l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e Linea d’ombra – che si occupa dell’organizzazione delle mostre – hanno messo a punto, sottoscrivendo un rapporto di collaborazione destinato a svilupparsi tra il 2020 e il 2022. Alla grande mostra dedicata a Van Gogh infatti, ne seguirà una prestigiosa intitolata ‘Storia dei cieli da Canaletto a Monet‘ allestita sempre presso il Centro Altinate San Gaetano, dal al 30 ottobre 2021 al primo maggio 2022. Un dialogo ideale con la Cappella degli Scrovegni di Giotto – uno dei più grandi capolavori nella storia dell’Arte- e gli studi di Galileo con il cannocchiale.
Fonte: artslife.com
“Un piatto senza spezie è come un giardino senza fiori”
recita un proverbio marocchino.
Alnif è un piccolo villaggio berbero situato nel cuore di una valle arida circondata dal paesaggio tipico del deserto presahariano. Posto ai piedi delle montagne dell’Anti-Atlante orientale, il territorio è di colore rossastro e la formazione delle rocce risale all’epoca paleozoica, quando l’area era ricoperta da un bacino d’acqua poco profondo.
La zona è ricca di fossili e minerali che rappresentano una fiorente attività per la popolazione locale. Scavando a mano nei vari strati di roccia, i fossili vengono raccolti e abilmente preparati per essere commercializzati o, se particolarmente rari, per raggiungere qualche museo.
Palme da dattero, mandorli e fichi arricchiscono la piccola oasi dove viene anche prodotto il prezioso cumino, la cui pianta è ben adattata nell’ambiente ed è nota per l’ottima qualità e l’intenso profumo. Sono le donne che si prendono cura della produzione del cumino sin dalla raccolta, che viene effettuata a mano e successivamente il cumino viene composto in mazzi per farlo essiccare.
Nell’utilizzo locale i semi, ben setacciati, vengono macinati al momento e donano il tipico sapore ai piatti della cucina tradizionale marocchina, come il tajine di carne e verdure e il cous cous, e, grazie alla loro azione digestiva, rendono più leggeri piatti a base di agnello o montone, molto amati nell’entroterra del Paese.
A fine anno si tendono a fare bilanci. La maggior parte delle città più visitate nel mondo, anche quest’anno, si trovano in Oriente e confermano la tendenza degli anni scorsi.
I dati sono stati forniti da Euromonitor International che ogni anno stima e compila la lista delle città che hanno avuto in visita più turisti internazionali, escludendo quelli che risiedono nello stesso Paese, i croceristi e quelli che si sono fermati meno di 24 ore.
Nelle prime quattro posizioni troviamo solidamente in testa Hong Kong, nonostante il periodo di difficoltà che sta attraversando a causa delle continue proteste contro il governo, seguita da Bangkok, Macau e Singapore. Hong Kong è estremamente popolare grazie alla sua posizione geografica, per essere il cuore dello shopping in Asia e per la sua eredità culturale.
Al quinto posto troviamo la prima città del continente europeo: Londra.
In crescita troviamo la città di Delhi, in India che si sta rafforzando come destinazione legata alla ricerca del benessere psicofisico, avendo molte strutture di lusso, che offrono interessanti trattamenti yoga e ayurvedici, a cui si aggiunge il suo ricco bagaglio culturale.
Hurghada, in Egitto è in forte crescita, preferita soprattutto tra i turisti europei, grazie al suo mare splendido con strutture turistiche che offrono sport acquatici e un vivace intrattenimento notturno.
Fukuoka, in Giappone, è ha avuto un forte incremento in termini turistici grazie alla sua interessante storia, agli antichi templi, alle spiagge, ai moderni centri commerciali e alla sua cucina popolare.
Se non avete ancora visto alcune di queste splendide destinazioni, non resta che prenotare un volo e partire!
Questo mausoleo del 17 ° secolo è sormontato
da una meravigliosa cupola
Gol Gumbaz è una struttura straordinariamente imponente, che si erge per 51 metri sopra la vicina città di Vijayapura e rappresenta uno degli esempi più importanti dell’architettura indo-islamica tardo-medievale. Significa “cupola circolare”. Questo famoso mausoleo ospita anche un teatro sonoro.
Con un diametro di 44 metri, la cupola di Gol Gumbaz si colloca tra le più grandi cupole del mondo pre-moderno ed è supportata da una serie di archi ad incastro senza colonne. Un balcone circonda l’interno della cupola, creando la cosiddetta “galleria del sussurro” in cui qualsiasi suono, forte o silenzioso, viene amplificato e trasportato in tutto lo spazio interno, risuonando dalle pareti concave e riecheggiando un numero vertiginoso di volte. Nella suggestiva galleria, sospesa a 33 metri sopra la camera principale sottostante, l’effetto è davvero surreale.
Gol Gumbaz fu costruito come mausoleo per il Sultano Mohammed Adil Shah, il settimo sovrano della dinastia Adil Shahi e capo del sultanato di Bijapur. La costruzione iniziò poco dopo che salì al trono nel 1627 e sembra non fosse ancora completato quando morì nel 1656.
La sua enorme camera singola copre 1.700 metri quadrati e si trova in cima a una tomba contenente i resti del sultano, nonché quelli delle sue due mogli, sua figlia e suo nipote. Ogni angolo dell’edificio è abbellito da un minareto di sette piani contenente scale che danno accesso alla “galleria sussurro”.
È preferibile visitare il mausoleo di mattina presto quando ci sono poche persone per godere al meglio della “galleria del sussurro”.
Fonte: Atlasobscura.com
IL VIDEO
Con l’approdo di “Msc Divina” (139 mila tonnellate di stazza lorda) ha preso il via ufficialmente l’avventura della Ocean Cay Msc Marine Reserve: dopo diversi rinvii, l’isola privata alle Bahamas di Msc Crociere ha finalmente aperto i battenti.
Si tratta di un altro importante tassello del piano industriale della compagnia di Gianluigi Aponte che va al suo posto. Così Msc raggiunge i grandi marchi statunitensi che finora potevano vantare l’esclusività di queste destinazioni da sogno a disposizione dei propri ospiti. La realizzazione di questo paradiso per crocieristi è stata particolarmente complicata visto che prima dell’interessamento di Msc, l’isola era un insediamento industriale utilizzato per l’estrazione della sabbia.
Si è dovuto quindi lavorare molto per ripulirne completamente l’area dalle tonnellate di rifiuti industriali che ne ingombravano la superficie, aiutando le sue spiagge a tornare pulite e le sue acque incontaminate. La compagnia sta provvedendo al ripristino dell’ecosistema marino di Ocean Cay che ospita diverse varietà di coralli a forte rischio di estinzione. Per comprendere al meglio le dinamiche di conservazione e sviluppare le principali iniziative ambientali, Msc Crociere ha commissionato un Rapid Ecological Assessment (Rea) che dovrà fornire una panoramica completa a breve termine delle acque che bagnano le sue sponde.
L’isola è dotata di sette spiagge di sabbia bianca per un totale di due chilometri; ognuna con le sue caratteristiche peculiari permetterà agli ospiti di provare tutte le esperienze del turismo balneare. Intorno all’isola si trovano 64 miglia quadrate di acque protette lungo le quali si sta creando un vivaio di coralli. Ocean Cay si trova a 65 miglia a sud di Miami, questo vuol dire che le navi possono rimanere ormeggiate al pontile dell’isola fino a sera, con la possibilità di godere delle atmosfere caraibiche anche oltre il tramonto. Ricordiamo che le navi ospitate saranno completamente operative durante questo scalo. Dall’ormeggio è possibile raggiungere qualsiasi punto dell’isola in meno di 20 minuti a piedi oppure utilizzando dei veicoli elettrici per gli ospiti.
Quindi il passeggero è libero di salire e scendere dalla nave per usufruire dei suoi servizi, mentre se vuole rimanere sempre a terra può disporre di diverse opzioni di ristorazione con supplemento. Ci sono inoltre quattro aree destinate allo shopping per offrire agli ospiti l’opportunità di portare a casa souvenir o di trovare gli oggetti necessari per il proprio soggiorno. Simbolo di quest’isola diventerà sicuramente l’iconico faro dipinto a strisce bianco-rosse; alto circa 30 metri promette di diventare il punto di riferimento dell’insediamento turistico. Ospiterà un bar in stile Hemingway e un’ampia terrazza dalla quale sarà possibile ammirare romantici panorami mozzafiato. L’investimento complessivo per Msc si aggira intorno ai 200 milioni di dollari e darà lavoro continuativo a 140 bahamensi che alloggeranno sull’isola a cui si aggiungeranno i membri degli equipaggi delle navi che avranno anche loro un’area dedicata. Ovviamente nei prossimi mesi continueranno i lavori di abbellimento del sito e sicuramente ci vorranno degli anni perché la vegetazione diventi rigogliosa. In ogni caso Msc Crociere con questo investimento rafforza ulteriormente la sua presenza nell’area caraibica e sul mercato nordamericano. Oltre a “Divina” approderanno sull’isola anche Msc Meraviglia (171 mila tonnellate), Msc Seaside (153 mila tonnellate) e “Msc Armonia” (65 mila tonnellate).
Fonte: themeditelegraph.com
Hindu Kush, Karakorum e Himalaya, il cuore montano dell’Asia, una vastità continentale immensa in quanto a estensione territoriale.
Fino a un decennio fa queste regioni d’alta quota erano considerate, come tutte le montagne del Mondo (europee comprese), territori difficili, improduttivi, critici da governare, con scarsa popolazione, la quale poco o nulla incideva sulla geopolitica delle nazioni che avevano la sfortuna di annoverare montagne dentro i propri confini. Tutt’al più le catene montuose erano buoni confini difendibili.
Quando nel 2006, sull’orma di una visionaria intuizione del professor Ardito Desio, fu avviato il progetto HKKH- Parnership for eco system management probabilmente non ci saremmo immaginati che l’Associazione EvK2Cnr, fondata dal novantenne geologo, potesse realizzare in poco più di 13 anni il sogno di un grande Parco Nazionale attorno al K2 che abbracciasse tutti gli 8000 del Pakistan. Non avremmo creduto che tale parco diventasse concretamente una realtà funzionante e che il governo del Gilgit-Baltistan potesse a quel punto chiedere che quel lavoro di ricerca scientifica, socio-economica, ambientale e legislativa diventasse il modello per tutte le aree protette della loro Regione (grande come il nord Italia), la quale si è vista dedicare ben il 38% del proprio territorio alla protezione della natura con l’istituzione di Parchi Nazionali. Parchi che ora si vogliono collegare con corridoi ecologici a protezione ambientale differente.
Il progetto HKKH oltre al Pakistan prevedeva il consolidamento del “Qomolangma National Nature Preserve” in Tibet e anche da quelle parti vanno registrate sconvolgenti recenti evoluzioni.
I cinesi hanno da tempo caratterizzato il panorama del Tibet con treni e autostrade, oltre che tralicci e cavi, che hanno sostituito le tradizionali file di bandire colorate. Ora hanno però intuito le potenzialità turistiche delle regioni montane, che nel paesaggio hanno un grande valore, come anche nell’integrità della natura, e hanno iniziato a fare quello che oltre dieci anni fa si era iniziato mettendo a sistema pratiche e consuetudini di protezione e valorizzazione dell’ambiente.
L’intenzione della Cina, che ha sul proprio territorio la maggior estensione di territori in alta quota e il maggior numero di 8000 al Mondo, è di porre dei limiti alla crescita della regione al fine di progettare un sistema di parchi nazionali. Uno dei primi parchi sarà nel Qinghai, una vasta regione della Cina occidentale che confina con il Tibet, che ospita specie minacciate, come il leopardo delle nevi e il gatto di montagna cinese, e le sorgenti di tre dei grandi corsi d’acqua dell’Asia: i fiumi Yangtze, Yellow e Mekong.
A tal fine, i funzionari cinesi hanno visitato i parchi nazionali degli Stati Uniti, tra cui Yellowstone e Yosemite, per comprendere le migliori strategie di gestione ambientale, turistica e delle popolazioni presenti nelle aree protette. Un po’ come fatto nei giorni scorsi da una delegazione pakistana del Gilgit-Baltistan in Italia nel Parco Gran Sasso-Laga e nel Parco del Gran Paradiso.
Fonte: www.montagna.tv
IL DIPINTO, CUSTODITO ALLA NATIONAL GALLERY DI LONDRA, INSIEME AD ALTRE 60 OPERE DEL MUSEO ANDRÀ IN MOSTRA A TOKYO E OSAKA DURANTE LE PROSSIME OLIMPIADI. E POI APPRODERÀ FINO A CANBERRA
Con l’arrivo del 2020, uno dei più celebri capolavori custoditi alla National Gallery di Londra si appresta a iniziare un tour che lo vedrà protagonista di una grande mostra che toccherà il Giappone e l’Australia: si tratta dei Girasoli, opera realizzata nel 1888 da Vincent van Gogh (Zundert, 1853 – Auvers-sur-Oise, 1890) durante il suo soggiorno ad Arles. Un evento più unico che raro, considerato che, da quando il museo inglese ha acquisito l’opera (ovvero il 1923), i Girasoli hanno lasciato la Gallery solo tre volte: nel 1955 per approdare a Parigi e nel 2002 e nel 2013 ad Amsterdam. Ma l’iconico dipinto di van Gogh non sarà l’unico capolavoro del museo inglese a volare in Giappone e in Australia: gli faranno compagnia infatti una sessantina di opere, tutte facenti parte del grande progetto espositivo Botticelli to Van Gogh: Masterpieces from the National Gallery, London.
I CAPOLAVORI DELLA NATIONAL GALLERY IN TOURNÉE
La prima città in cui approderà la mostra è il National Museum of Western Art di Tokyo, dal 3 marzo al 14 luglio, per poi arrivare National Museum of Art di Osaka dal 7 luglio al 18 ottobre. Durante le Olimpiadi che si terranno a Tokyo proprio nel 2020, sarà quindi possibile fare una full immersion di capolavori che copriranno un arco temporale che va dal Quattrocento fino ai primi del ventesimo secolo, suddiviso in sette periodi chiave della storia dell’arte: il Rinascimento italiano, la Golden Age, Van Dyck e la ritrattistica britannica, il Grand Tour, l’arte spagnola del XVII secolo, il paesaggio e il pittoresco e la nascita dell’arte moderna.
LA NATIONAL GALLERY IN GIAPPONE E IN AUSTRALIA
La mostra rappresenterà dunque una sorta di “succursale” itinerante della National Gallery, con opere di Tiziano, Rembrandt, Vermeer, Velázquez, Goya, Turner, Renoir, Cézanne e Gauguin. “In concomitanza con i Giochi Olimpici in Giappone nel 2020, presenteremo una superba selezione di immagini a Tokyo e Osaka che raccontano la storia della National Gallery”, ha dichiarato Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery. “In questa inedita mostra, la Gallery condividerà la sua collezione e la sua esperienza con un nuovo pubblico con la speranza di ispirare la passione per i nostri grandi dipinti nelle nuove generazioni”. Terminato il tour giapponese, dal 13 novembre 2020 al 14 marzo 2021 Botticelli to Van Gogh: Masterpieces from the National Gallery, London farà tappa alla National Gallery of Australia a Canberra.
Fonte: Artribune.com – Desirée Maida
Festeggiare il nuovo anno a Dublino è un’esperienza imperdibile, ed ecco perché…
Gli eventi
Festeggia con noi a Dublino mentre il New Year’s Festival anima la città con tre eventi spettacolari in attesa della mezzanotte! Persone festanti da tutto il mondo si ritroveranno per brindare al nuovo anno sull’iconico sfondo della Custom House.
Il Liffey Lights Midnight Moment sarà la parte più bella: un inebriante spettacolo di luci e musica con giochi d’acqua e laser nel cielo di mezzanotte, in perfetto accordo con le performance dal vivo di DJ e percussionisti.
Nessuna festa può dirsi tale senza musica: il Countdown Concert di quest’anno vedrà protagonista la rock band irlandese dei Walking On Cars, accompagnata dagli ospiti speciali Ash, Aimee e Lisa McHugh per aspettare insieme la mezzanotte. Dublino sì che sa come divertirsi!
Il cibo
Tra tutte queste feste, ti verrà appetito. I migliori locali di Dublino uniscono contemporaneità e audacia a ottimi e semplici piatti tradizionali. Prova L. Mulligan. Grocer, dove si servono sostanziose zuppe e piatti tradizionali, accanto a piatti più ricercati come stufato di cinghiale con pastinaca croccante. La cosa fantastica di questo antico pub, ora diventato famoso “gastropub” è che per ogni piatto, potrai associare una birra artigianale, e non solo, la lista dei whiskey disponibili in questo pub è una delle più ricche dell’isola.
Preferisci il cibo di strada? Ogni sabato, dalle 10.00 alle 14.00 vai al Food Market di Temple Bar – qui troverai ottimo cibo di strada rivisitato in chiave “irlandese”. Non solo, qui potrai anche assaggiare ottime ostriche e torte sensazionali! Temple bar, nel cuore della città di Dublino, è dove molti dei locali si recheranno per festeggiare il Capodanno con amici, e non lontano da spettacoli ed eventi organizzati dalla stessa città di Dublino durante il New Year’s Festival.
Le attrazioni
Tra tutte le festività e gli eventi, lascia del tempo per esplorare le curiosità culturali di Dublino. Il Trinity College ospita il Libro di Kells, uno splendido manoscritto di incredibile complessità. Scopri il lato musicale della città mentre ti godi le speciali esibizioni di strada. Ti consigliamo di ammirare la vista a 360° di Dublino dall’alto della Guinness Storehouse prima di visitare uno dei più bei musei nazionali della città il National Museum of Ireland (in più, con ingresso gratuito)! E naturalmente non perdere la particolarissima esposizione del Little Museum of Dublin dove troverai anche un’esposizione permanente sulla storia dei mitici U2.
Il divertimento
Dublino è indubbiamente una delle 5 città più cordiali al mondo. La gente di Dublino ti accoglierà a braccia aperte, pronta a prendere un caffè o una pinta o chiacchierare con te dei luoghi preferiti. Anche Lonely Planet, Dublino si classifica terza tra le dieci migliori città da non perdere. L’accoglienza degli irlandesi è rinomata in tutto il mondo. Sono un popolo chiacchierone e ad ogni tua visita in Irlanda, ti sentirai come a casa.
Dublino è una città vivace e il divertimento non manca mai! Basta andare in un qualsiasi pub del centro città o di Temple Bar, durante una sessione di musica tradizionale, e non solo potrai assistere ad esibizioni dal vivo uniche al mondo, siamo sicuri che uscirai da questi pub con degli amici nuovi, irlandesi.
Durante il festival non mancheranno le occasioni per stringere nuove amicizie, vedrai…
I panorami
Il miglior modo per iniziare il nuovo anno? Una bella passeggiata, appena fuori Dublino, a scoprire quei famosi villaggetti di pescatori, tradizionali e antichi.
Oppure, cosa ne dici di andare alla scoperta del bellissimo “Giardino d’Irlanda”? Un’intera contea, quella di Wicklow, è stata così battezzata grazie alle sue verdi vallate, i suoi elaborati giardini e le foreste che popolano le sue montagne.
Howth, raggiungibile con la Dart, è uno di quei piccoli villaggetti dove non solo il panorama sarà indimenticabile, ma dove potrai assaggiare degli ottimi piatti di pesce – e ostriche e passeggiare sino al promontorio di un faro…
Anche Dun Laoghaire è da non perdere: qui ti attende un piccolo porticciolo, lungo il quali passeggiare e un antico castello da esplorare.
La scelta dei ristoranti da queste parti non ti deluderà, e vedrai, dopo una gita “fuori porta” ti sentirai come nuovo!
Fonte: ireland.com/it