IL CAIRO: È AMORE A PRIMA VISTA!

11 Dic 2019 In: Egitto

Il Cairo seduce e affascina a prima vista!

Centro economico e capitale del Paese, Il Cairo offre un mix di modernità e storia. Svela immediatamente la sua essenza cosmopolita integrando i ritmi di una grande metropoli con un passato glorioso antico quanto il tempo.

Attraversata dal maestoso fiume Nilo, Il Cairo seduce e affascina non appena viene colta la sua atmosfera vibrante, che unisce la tradizione millenaria dell’epoca faraonica a quella islamica e copta.

Il suo patrimonio culturale è immenso, stratificato nel tempo, e la sovrapposizione di lunghi periodi storici ha lasciato numerose testimonianze indelebili caratterizzandone la sua unicità.

Densamente popolata, a volte caotica e ricca di contrasti, promette un’esperienza autentica da assaporare in ogni dettaglio. Grazie alla sua posizione strategica, è stata da sempre un punto di riferimento tra i Paesi del bacino mediterraneo.

Nacque come città fortificata nel 969 d.C. e nel 1176 fu Saladino a regalare a Il Cairo la costruzione della Cittadella, simbolo del potere politico e militare fino al XIX secolo. Sulla sua sommità spicca la stupenda moschea di alabastro, la Moschea di Mohammad Alì.

Khan El Khalili è una gioia dei sensi. Nei vicoli stretti e tortuosi di uno dei più famosi bazar del Paese, profumi inebrianti di cibo e spezie, insieme a un tripudio di colori delle numerosissime merci esposte, avvolgono il visitatore, che entra in contatto con il calore e la vivacità della popolazione.

Di grande interesse è il quartiere Copto, situato nella zona più antica della città, che ha conservato le chiese e le tradizioni storiche importanti per la comunità cristiana, prevalentemente costituita da copti ortodossi, una significativa minoranza religiosa nel Paese.

Imperdibile è una visita al Museo Egizio, che vanta la più ricca collezione di reperti archeologici del mondo tra cui mummie, sarcofagi, gioielli e il tesoro del giovane faraone Tutankhamon, la cui famosa maschera funeraria, realizzata in oro massiccio, è un vero capolavoro artistico.

Passeggiando lungo le sponde del Nilo si vive Il Cairo più moderno.
Al centro di uno dei rami del fiume, la rigogliosa isola di Gezira ospita l’esclusivo quartiere residenziale Zamalek, ricco di splendide ville e palazzi, animato da numerosi caffè, ristoranti e locali notturni. Nel centro dell’isola svetta l’iconica Torre de Il Cairo, alta 187 metri, con una struttura che evoca il fiore di loto. Dal suo ristorante girevole si gode di una impareggiabile vista su tutta la città e sul Nilo ed è impagabile spaziare con lo sguardo fino all’orizzonte dove il cielo si congiunge con il deserto.

Stupendi ponti attraversano il corso del Nilo e collegano le due sponde, l’isola di Gezira e la vicina isola di Roda. Ampi viali, giardini pubblici, palazzi governativi, ambasciate, banche e hotel prestigiosi caratterizzano il cuore pulsante della città, che offre una vivace vita notturna nei numerosi locali alla moda.

Avvolta ancora da misteri e leggende, la confinante Giza ospita uno dei più importanti gioielli archeologici dell’umanità. La necropoli ci proietta indietro nel tempo di più di 4500 anni, quando tre grandi faraoni decisero di costruire le famose piramidi per iniziare il loro viaggio nell’aldilà: Cheope, Chefren e Micerino. Il profilo dell’enigmatica Sfinge rimarrà per sempre un ricordo indelebile.

Non lontano da Giza, si trovano la prima capitale egizia, Menphis, fondata nel 3100 a.C. e l’antichissima piramide a gradoni del faraone Djoser a Saqqara, di grande impatto emotivo.
Stagliate all’orizzonte, altri due capolavori ingegneristici sembrano sorgere dalla sabbia del deserto del sito di Dahshur: la piramide Romboidale, nota per avere i lati a doppia inclinazione e la perfetta piramide Rossa, che il padre di Cheope, il faraone Snefru, edificò segnando una svolta nella costruzione delle tombe funerarie a forma piramidale.

La visita a Il Cairo supera ogni aspettativa: una città che racchiude in sé una miriade di spunti di interesse e che svela la sua straordinaria natura in continua evoluzione.

Il venticinquesimo film di James Bond è stato girato nelle Isole Faroe

Il venticinquesimo appuntamento con il film di James Bond includerà probabilmente scene delle Isole Faroe, che indubbiamente genereranno interesse per il luogo come destinazione per le vacanze.

Secondo la Guida alle Isole Faroe, la troupe di “No Time to Die” è stato sull’isola di Kalsoy nella parte settentrionale dell’arcipelago, che è famosa per la sua natura incontaminata, scogliere a picco, strade tortuose e numerosi tunnel attraverso meravigliose montagne. L’isola è piena di splendidi paesaggi, tra cui il faro di Kallur e la costa. L’elicottero arancione utilizzato per girare le scene aeree nel 25 ° film di James Bond è arrivato sull’isola, e si ritiene che l’equipaggio abbia filmato intorno al villaggio di Trøllanes, che si trova in una valle profonda circondato da scenari maestosi.

Il quinto, e potenzialmente ultimo, film di Daniel Craig nei panni della spia britannica, ha iniziato le riprese in Giamaica all’inizio di quest’anno e ha anche girato scene in Italia. Secondo una dichiarazione ufficiale, la trama inizierà con Bond, che “ha lasciato il servizio attivo e si sta godendo una vita tranquilla in Giamaica. La sua pace è di breve durata quando il suo vecchio amico Felix Leiter della CIA si presenta per chiedere aiuto. La missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più infida del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso malvagio armato di pericolose nuove tecnologie. “

Ian Fleming ha creato l’iconico personaggio di James Bond nella sua ex casa – la Giamaica – e anche “Dr. No” e “Vivi e lascia Morire” sono stati girati lì. Il cast e la troupe hanno iniziato a girare “No Time to Die” il 28 aprile e il film uscirà l’8 aprile 2020.

Fonte: lonelyplanet.com

Dal 16 al 19 dicembre 2019 l’arcipelago delle Marchesi celebra le sue arti tradizionali con un festival unico

Sulla piccola isola di Ua Pou, una delle sei isole abitate del remoto arcipelago delle Marchesi, a nord di Tahiti, si svolgerà la dodicesima edizione del Festival des Artes des Marquises.

L’edizione 2019 rappresenta un grande ritorno sull’isola, in quanto la manifestazione ebbe luogo proprio nella meravigliosa cornice di Ua Pou per la sua prima edizione.

Si tratta di un evento molto atteso che si svolge ogni quattro anni su un’isola differente dell’arcipelago – l’ultima edizione si è svolta a Hiva Oa nel 2015.

Il festival porta alla ribalta le radici e la cultura locali e, in particolare, le meravigliose arti dell’arcipelago, tra cui la danza, i canti, i giochi sportivi e l’artigianato delle Marchesi, oltre alla lunga tradizione del tatuaggio e alle specialità culinarie del luogo.

L’obiettivo comune è quello di celebrare la tradizione delle isole, salvaguardando un ricco patrimonio culturale e favorendo gli scambi di conoscenze tra l’arcipelago e gli altri territori: i partecipanti, che superano le 1.800 persone, giungono dalle altre isole della Polinesia o addirittura da altri continenti per assistere a questo avvenimento.

Il festival intende inoltre rendere possibile la trasmissione delle arti alle generazioni più giovani, in modo che questi saperi (generalmente tramandati per via orale) non si perdano nel tempo.

Fonte: Tahiti Tourisme – Italia

IL CAIRO: È AMORE A PRIMA VISTA!

10 Dic 2019 In: Egitto

Il Cairo seduce e affascina a prima vista!

Centro economico e capitale del Paese, Il Cairo offre un mix di modernità e storia. Svela immediatamente la sua essenza cosmopolita integrando i ritmi di una grande metropoli con un passato glorioso antico quanto il tempo.

Attraversata dal maestoso fiume Nilo, Il Cairo seduce e affascina non appena viene colta la sua atmosfera vibrante, che unisce la tradizione millenaria dell’epoca faraonica a quella islamica e copta.

Il suo patrimonio culturale è immenso, stratificato nel tempo, e la sovrapposizione di lunghi periodi storici ha lasciato numerose testimonianze indelebili caratterizzandone la sua unicità.

Densamente popolata, a volte caotica e ricca di contrasti, promette un’esperienza autentica da assaporare in ogni dettaglio. Grazie alla sua posizione strategica, è stata da sempre un punto di riferimento tra i Paesi del bacino mediterraneo.

Nacque come città fortificata nel 969 d.C. e nel 1176 fu Saladino a regalare a Il Cairo la costruzione della Cittadella, simbolo del potere politico e militare fino al XIX secolo. Sulla sua sommità spicca la stupenda moschea di alabastro, la Moschea di Mohammad Alì.

Khan El Khalili è una gioia dei sensi. Nei vicoli stretti e tortuosi di uno dei più famosi bazar del Paese, profumi inebrianti di cibo e spezie, insieme a un tripudio di colori delle numerosissime merci esposte, avvolgono il visitatore, che entra in contatto con il calore e la vivacità della popolazione.

Di grande interesse è il quartiere Copto, situato nella zona più antica della città, che ha conservato le chiese e le tradizioni storiche importanti per la comunità cristiana, prevalentemente costituita da copti ortodossi, una significativa minoranza religiosa nel Paese.

Imperdibile è una visita al Museo Egizio, che vanta la più ricca collezione di reperti archeologici del mondo tra cui mummie, sarcofagi, gioielli e il tesoro del giovane faraone Tutankhamon, la cui famosa maschera funeraria, realizzata in oro massiccio, è un vero capolavoro artistico.

Passeggiando lungo le sponde del Nilo si vive Il Cairo più moderno.
Al centro di uno dei rami del fiume, la rigogliosa isola di Gezira ospita l’esclusivo quartiere residenziale Zamalek, ricco di splendide ville e palazzi, animato da numerosi caffè, ristoranti e locali notturni. Nel centro dell’isola svetta l’iconica Torre de Il Cairo, alta 187 metri, con una struttura che evoca il fiore di loto. Dal suo ristorante girevole si gode di una impareggiabile vista su tutta la città e sul Nilo ed è impagabile spaziare con lo sguardo fino all’orizzonte dove il cielo si congiunge con il deserto.

Stupendi ponti attraversano il corso del Nilo e collegano le due sponde, l’isola di Gezira e la vicina isola di Roda. Ampi viali, giardini pubblici, palazzi governativi, ambasciate, banche e hotel prestigiosi caratterizzano il cuore pulsante della città, che offre una vivace vita notturna nei numerosi locali alla moda.

Avvolta ancora da misteri e leggende, la confinante Giza ospita uno dei più importanti gioielli archeologici dell’umanità. La necropoli ci proietta indietro nel tempo di più di 4500 anni, quando tre grandi faraoni decisero di costruire le famose piramidi per iniziare il loro viaggio nell’aldilà: Cheope, Chefren e Micerino. Il profilo dell’enigmatica Sfinge rimarrà per sempre un ricordo indelebile.

Non lontano da Giza, si trovano la prima capitale egizia, Menphis, fondata nel 3100 a.C. e l’antichissima piramide a gradoni del faraone Djoser a Saqqara, di grande impatto emotivo.
Stagliate all’orizzonte, altri due capolavori ingegneristici sembrano sorgere dalla sabbia del deserto del sito di Dahshur: la piramide Romboidale, nota per avere i lati a doppia inclinazione e la perfetta piramide Rossa, che il padre di Cheope, il faraone Snefru, edificò segnando una svolta nella costruzione delle tombe funerarie a forma piramidale.

La visita a Il Cairo supera ogni aspettativa: una città che racchiude in sé una miriade di spunti di interesse e che svela la sua straordinaria natura in continua evoluzione.

Easyjet, tramite una mail inviata ai propri clienti, ha annunciato che il volo EJU584 da Berlino a Vienna di ieri ha fatto la storia. Dal 19 Novembre infatti tutti i voli easyJet sulle rotte nazionali ed internazionali saranno ad impatto zero.

In una ricca pagina pubblicata sul proprio sito web, la compagnia aerea low cost rivendica il ruolo di essere la “prima grande compagnia aerea al mondo a compensare le emissioni di CO2 di tutti i nostri voli”.

Tale compensazione, che comporta la riduzione delle emissioni di CO2 ed altri gas serra dell’atmosfera, prevede la partecipazione a programmi conosciuti e stimati a livello globale. EasyJet investirà nel rimboschimento e la lotta alla deforestazione, la produzione di energie rinnovabili (come l’energia solare ed eolica) e la collaborazione con le popolazioni dei paesi in via di sviluppo per promuovere uno stile di vita sano.

“La compensazione delle emissioni di CO2 rappresenta una parte importante del nostro percorso verso la riduzione delle emissioni, ma non è l’unica. Già da qualche tempo ci interessiamo di tecnologia elettrica, ma finché non verrà messa a punto proseguiremo nell’attuazione di iniziative volte a ridurre le emissioni di CO2. Per esempio, utilizziamo già tecnologie quali il rullaggio a trazione elettrica ed energia da fonti rinnovabili per tutte le attività non di volo” afferma EasyJet.

Il progetto ha radici più profonde: già nel 2000 infatti la compagnia low cost aveva ridotto del 33,67% le emissioni di CO2 per chilometri per passeggero.

EasyJet sta anche investendo in aerei elettrici ed ibridi, nuove tecnologie e la riduzione di plastica utilizzata e sconti su bevande calde ai clienti che portano con loro contenitori riutilizzabili a bordo.

Fonte: tech.everyeye.it

Sta per partire una crociera davvero eccezionale, che i fan de Il trono di spade troveranno a dir poco meravigliosa: si chiama Cruise of Thrones, e salperà nel settembre 2021, alla volta di alcune delle più belle località al mondo. Quali? Quelle che hanno ispirato la celebre serie tv HBO, naturalmente. La nave che accoglierà gli ospiti è la bellissima Celebrity Cruise Edge, dotata di tutti i comfort, ed è (quasi) pronta per un viaggio verso i confini del Mondo Conosciuto. Sono disponibili due diversi itinerari, ciascuno della durata di 8 giorni: il primo esplorerà le terre del Nord, il secondo avrà come destinazione le calde terre del Sud. Ma i più esigenti possono concedersi una crociera extra, che in 16 giorni percorrerà entrambi gli itinerari.

Cruise of Thrones, le mete: Kirkjufell (Islanda)

Nel freddo Nord, una delle prime mete è l’affascinante Islanda. Tra luoghi mozzafiato e panorami che sembrano usciti da una favola, c’è un posto che sicuramente i fan de Il trono di spade ricordano bene: stiamo parlando di Kirkjufell e della sua montagna così caratteristica, che ha fatto da sfondo a diverse scene della serie tv. Le sue cascate, inoltre, sono davvero magiche.

Cruise of Thrones, le mete: Grjótagjá (Islanda)

Ricordate la grotta in cui Jon Snow e Ygritte si lasciano andare alla passione? Si trova in Islanda ed è la pittoresca Grjótagjá, un piccolo anfratto lavico che sorge nei pressi del lago Mývatn. Offre un’atmosfera da sogno, e vi sembrerà di essere davvero sul set de Il trono di spade. Oggi è un famoso sito di balneazione, grazie anche alle sue acque calde.

Cruise of Thrones, le mete: la scogliera di Moher (Irlanda)

Le verdi terre irlandesi hanno fatto da sfondo a molte scene della famosissima serie tv. Le scogliere di Moher sono senza dubbio uno dei luoghi più belli al mondo: un panorama da mozzare il fiato sulle acque dell’oceano Atlantico, dall’alto di rocce scavate dal tempo che sembrano essere state modellate da mani giganti.

Cruise of Thrones, le mete: Dark Hedges (Irlanda)

n fuga dai Lannister, la giovane Arya Stark scortata dai Guardiani della Notte si è addentrata in un luogo senza tempo, dove regna un’atmosfera magica e tenebrosa allo stesso modo. The Dark Hedges, con i suoi faggi dai tronchi intrecciati, è la strada che si addentra nei Sette Regni. In realtà, si tratta di un breve sentiero nei pressi di Bregagh Armoy, a Ballymoney, e conduce verso la Gracehill House, che oggi è stata trasformata in un golf club.

Cruise of Thrones, le mete: il Real Alcazar (Spagna)

Tuffiamoci ora nelle terre più calde, quelle accoglienti del Sud. In Spagna, e più precisamente a Siviglia, possiamo ammirare il Real Alcazar, il palazzo reale più antico d’Europa. Lo riconoscerete sicuramente, dal momento che sono state le sue affascinanti mura riccamente decorate ad accogliere la residenza reale di Dorne, appartenente alla casata Martell. I suoi splendidi interni dai colori caldi e vivaci hanno reso alla perfezione quello che è il fatato regno di Dorne.

Cruise of Thrones, le mete: San Juan de Gaztelugatxe (Spagna)

Nel nord della Spagna, sulla cima dell’isola di Gaztelugatxe, c’è un eremo che ha fatto la storia della televisione. È un luogo ricco di storia e davvero suggestivo, soprattutto quando circondato dalle nebbie. Si tratta di San Juan de Gaztelugatxe, e ne Il trono di spade ha fatto da sfondo alle scene girate a Roccia del Drago. Ci si arriva percorrendo una lunga scalinata di 241 gradini, ma la fatica è ben ricompensata da una vista mozzafiato.

Cruise of Thrones, le mete: Malta

Sapevate che le prime immagini de Il trono di spade sono state girate a Malta? Si trova qui, e più precisamente nella splendida città di Mdina, la porta d’ingresso di Approdo del Re. E lungo le coste maltesi abbiamo ammirato molte scene di Daenerys e i Dothraki. Mentre è a Fort Manoel, suggestiva fortezza medievale, che Ned Stark perde la vita, decapitato per mano del neoeletto re Geoffrey Baratheon.

Cruise of Thrones, le mete: Dubrovnik (Croazia)

E infine la meravigliosa Dubrovnik, la città croata che ha fatto da sfondo a quasi tutte le riprese dedicate ad Approdo del Re. Ogni angolo di questo splendido posto ci parla di fantastiche avventure e ci catapulta immediatamente nel mondo de Il trono di spade. E non poteva che essere dunque questa una delle tappe principali di questa crociera da sogno.

Cruise of Thrones: la nave – piscina

Ma il divertimento non finisce a terra: anche a bordo della nave c’è molto da fare. D’altronde, ad accompagnarvi in questa bellissima crociera è una delle ammiraglie più lussuose di sempre. Si tratta delle Celebrity Edge, delle Celebrity Cruises. Un vero sogno che si muove sul mare. E la piscina vi attenderà per qualche tuffo fugace, tra un’escursione e l’altra.

Fonte: Siviaggia.it

Ouarzazate è considerata una delle porte di accesso al deserto, infatti, man mano che ci si avvicina alla città, il paesaggio cambia repentinamente e le sporadiche tracce di vegetazione vengono rimpiazzate da un terreno più arido.

Il centro abitato si sviluppa intorno alla piazza centrale, allegra e vivace, ricca di negozietti multicolore e sono molti i locali che servono l’immancabile tè alla menta, che introduce immediatamente il turista all’atmosfera affascinante di questa città.

Ouarzazate è ben nota per essere stata scelta, tempo fa, quale cittadella del cinema e ospita grandi studi cinematografici, avendo avviato una preziosa collaborazione con importanti produzioni hollywoodiane che hanno utilizzato questo territorio quale set per la realizzazione di molti film famosi ambientati in zone desertiche. Le condizioni meteorologiche favorevoli durante tutto l’anno e gli spazi enormi a disposizione sono elementi fondamentali che inducono noti registi a trasferire le riprese proprio in Marocco. Anche la stupenda Kasbah di Ait Ben Haddou e la Kasbah di Taourirt, una delle meglio conservate del Paese, sono state utilizzate per l’ambientazione di numerosi film.

Capolavori come Lawrence d’Arabia, il Tè nel deserto, Kundun di Scorsese, il Gladiatore con Russel Crowe, Star Wars, la Mummia, Sahara con George Clooney, Cleopatra e Babel e, più di recente, la serie-tv Il Trono di Spade, lasciano evidenti tracce riconoscibili che ricordano ai visitatori le scene di epici kolossal della cinematografia.

Intorno ci sono altre kasbah, che sembrano poste a guardia appena fuori dalla città. Sono dei tipici palazzi fortificati abitati fino agli inizi del secolo scorso, impreziositi da bellissimi decori all’interno e arricchiti da archi moreschi alle finestre che si affacciano da un lato su meravigliosi palmeti lussureggianti e dall’altro sulle montagne che delimitano il deserto roccioso.

La California è rinomata per le sue eccellenze gastronomiche e gli indirizzi annoverati all’interno delle migliori guide internazionali. Non sono però probabilmente altrettanto famosi i ristoranti e le locande che spiccano invece per alcuni tratti davvero peculiari: dai ristoranti immersi negli scenografici Parchi Nazionali californiani alla location più kitsch che possiate immaginare, dalle locande del vecchio west a locali progettati all’interno di ex ferrovie, fino agli indirizzi più frequentati dalle intramontabili star di Hollywood, ecco una selezione di interessanti proposte per i vostri palati.

RISTORANTI VICINO A PARCHI NAZIONALI

– Cenare alle porte del parco nazionale vulcanico di Lassen

Cenate con la cucina americana di stagione dove i campi incontrano le montagne all’Highlands Ranch Resort, situato a sud-ovest del Parco Nazionale Vulcanico di Lassen.

– Cenare all’insegna di un’eleganza più rustica al Wawona Hotel Dining Room di Yosemite

Il Wawona Hotel Dining Room, risalente al 1879, propone piatti tradizionali americani serviti in un ambiente in stile vittoriano, con tanto di camino, tovaglie bianche, veranda e posti a sedere sul prato. Questo noto monumento storico nazionale ha accolto molti ospiti famosi, tra cui il presidente Theodore Roosevelt.

– Cenare in una caserma storica in un parco nazionale

Per provare questa esperienza, potete prevedere una cena presso il ristorante The Commissary nel parco nazionale Presidio di San Francisco. Costruito nel 1895, il ristorante di influenza spagnola è ospitato all’interno dell’ex sala mensa dell’iconica caserma nota come Montgomery Street Barracks.

GOLD COUNTRY CONSERVA IL SUO PASSATO ALL’INTERNO DI ALCUNI STABILIMENTI STORICI

– Cenare sulla cima di una miniera d’oro al ristorante Smith Flat House

Costruito nel 1853 in cima ad una miniera d’oro, la Smith Flat House Cellar & Grill presenta ancora l’ingresso alla miniera e il bar originale dove si dice Mark Twain usasse scrivere. La grotta, che un tempo conteneva la polvere esplosiva, vanta ancora segni di polvere sulle pareti. Il ristorante serve vino locale e ingredienti dell’area con un menu stagionale.

– Strike Restaurant Gold nella Contea di Tuolumne

Il ristorante & saloon dello storico National Hotel, risalente al 1859, è il posto ideale dove mangiare come un re. Il proprietario accetta ancora l’oro come forma di pagamento, aggiornando i tassi di cambio ogni giorno. É possibile, ad ogni modo, pagare in contanti o carta di credito per la raffinata cucina americana proposta, approfittando dei racconti di storie di fantasmi raccontate dai camerieri.   

I RISTORANTI CHE CELEBRANO LA VECCHIA HOLLYWOOD

– Top of the Mark celebra 80 anni a San Francisco

Dalla sua posizione al 19° piano presso l’hotel InterContinental Mark Hopkins, Top of the Mark – noto per il brunch domenicale – vanta una vista sorprendente, intrattenimento e una ricca storia di 80 anni. Un tempo sede dei militari durante la Seconda Guerra Mondiale, il ristorante ha ospitato molti nomi di spicco, tra cui Elvis Presley, Judy Garland e Brad Pitt.

Il ristorante Milias, un tempo stazione di Hollywood

Il ristorante Milias, aperto nel centro di Gilroy nel 1922, serve piatti americani contemporanei – preparati con un abbondante utilizzo dell’aglio, divenuto il simbolo della cittadina – e propone cocktail in una sala a ferro di cavallo con allestimenti in stile cowboy. Un tempo questo luogo era un popolare punto di sosta per le star di Hollywood come Clark Gable e John Wayne in occasione dei loro viaggi tra San Francisco e Los Angeles, e si dice che il ristorante sia addirittura infestato da spiriti benigni.

– Musso & Frank Grill celebra un secolo a Hollywood

Il leggendario ristorante della vecchia Hollywood Musso & Frank ha compiuto 100 anni proprio   nel 2019. Nel corso della sua lunga storia, il ristorante ha ospitato un ricco elenco di celebrità, tra cui Charlie Chaplin, Marilyn Monroe, F. Scott Fitzgerald e John Steinbeck. Famoso oggi per i suoi drink molto forti – specialmente i Martini – il ristorante serve ancora bistecche e frutti di mare tradizionali, oltre alla ricetta originale delle prime “Fettuccine Alfredo”.

SPERIMENTARE LE LOCANDE DEL VECCHIO WEST NEL GOLDEN STATE

– Cenare nella più antica locanda della California

La Washoe House di Petaluma, un tempo tappa obbligata per viaggiatori in diligenza e corrieri postali, mantiene viva la sua storia di ospitalità lunga 160 anni proponendo ricette tipiche servite in un ambiente accogliente, tra dolci colline e pascoli incontaminati. La locanda più antica dello Stato offre pietanze ricche di gusto, dai pancakes fino agli hamburger e al pollo fritto.

– Cenare in stile “vecchio West” a Santa Barbara

La Cold Spring Tavern, aperta nel 1868 come fermata di diligenza nel suggestivo San Marcos Pass, serve piatti del vecchio West come pane fatto in casa alla melassa e peperoncino di selvaggina. The Hitching Post, aperto come Casmalia Hotel nel 1920, serviva il primo barbecue al coperto e oggi produce la propria etichetta di vino. The Hitching Post II, che serve il famoso barbecue di Santa Maria, era presente nel film di successo del 2004 “Sideways”.

– Fresno presenta una taverna vecchio stile con un tocco moderno

Quasi centenario, School House Restaurant & Tavern propone una cucina americana di stagione a chilometro zero con un tocco moderno e presenta alcuni elementi e cimeli a tema scolastico.

RISTORANTI UNICI

– Shadowbrook nominato tra i 100 ristoranti più romantici

Nominato uno dei 100 ristoranti più romantici della nazione dai clienti di OpenTable, il ristorante Shadowbrook a Capitola si affaccia sul pittoresco Soquel Creek. Per raggiungere questa struttura ricoperta di edera famosa in tutto il mondo, originariamente progettata come residenza estiva negli anni ’20, gli ospiti possono prendere l’iconico “cable car” che discende la collina o fare una passeggiata costeggiando cascate e giardini lussureggianti.

– Il Madonna Inn serve piatti di eccellenza in un ambiente super kitsch

Il Madonna Inn di San Luis Obispo, rinomato per le sue caratteristiche 110 camere a tema dallo stile molto kitsch, propone tutto il suo fascino stravagante nel suo Copper Cafè con elaborati intagli in legno, sedili in pelle rossa, murales dipinti a mano e gustosi prodotti da forno. La Gold Rush Steak House di Alex Madonna vanta elementi decorativi messi in evidenza da candelabri e sedie rivestite con velluto rosso con tanto di decori dorati ed un menu molto goloso.

– Provate uno degli stravaganti ristoranti di Oakland

Oakland vanta una vibrante scena culinaria, con interessanti indirizzi tra cui il Landing Cafè, situato sopra il California Trail dello Zoo di Oakland, e accessibile solo tramite un giro in gondola aerea con vista su sei contee della Bay Area. Troverete poi ottimi hamburger e insalate al Fentons Creamery and Restaurant di Oakland, dove hanno inventato il Rocky Road (un dolce a base di cioccolato e marshmellows) e dove servono un Black & Tan Sundae eccellente: vorrete sicuramente iniziare dal dessert!

– Godete della vista sul lago Tahoe e della cucina americana da Wolfdale

Wolfdale’s Cuisine Unique a Tahoe City propone una cucina ispirata alla costa est come a quella ovest e una vista mozzafiato sul lago Tahoe, oltre ad una storia unica nel suo genere. Costruito sulla sponda sud nel 1889, la struttura si è spostata verso la sua attuale posizione sulla sponda nord nel 1901. Il ristorante era un tempo occupato dal commissario della città, da cui il nome del suo drink di punta, il “The Constable”.

– Fate un salto a bordo dei ristoranti storici di Torrance

I più curiosi possono assaporare la storia della ferrovia a Torrance, che si è affermata come la capitale gastronomica della South Bay. The Depot, ospitato in una storica stazione ferroviaria della Red Car Line di Los Angeles e costruito nel 1912, presenta una cucina ricca di inventiva e lavorazioni in legno personalizzate create da un discendente di Davy Crockett.

RISTORANTI EXTRA-LARGE

– I ristoranti di Fresno

Famosa per i suoi sentieri fioriti e ricchi di frutti, la contea di Fresno si sta velocemente   guadagnando un posto sulla mappa culinaria californiana grazie ad alcuni ristoranti imperdibili. Se farete una sosta al Grill Masters BBQ, partite con lo stomaco vuoto. Qui troverete l’Ultimeat Matty Challenge Burger, composto da quattro hamburger impilati: se divorato entro 30 minuti si vince una maglietta, una gift card ed un pasto gratuito.

– I ristoranti della Conejo Valley servono piatti colossali

Anche in questo caso, prevedete di arrivare affamati e fate sosta in uno di questi due ristoranti della Conejo Valley: The Park Restaurant propone una bistecca da quasi 1 kilo stagionata a umido per 30 giorni, mentre il famoso piatto Hogzilla della Twisted Oak Tavern consiste in una mezza testa di maiale, salata durante la notte con uno speciale mix di spezie e poi arrostita al forno.

Fonte: Visit California – Aviares Italy

Le novità, già in fase di test, attese dal 2021. Grazie alla tecnologia Tac ritorneranno i liquidi nel bagaglio a mano e i dispositivi elettronici potranno rimanere nel trolley durante i controlli al gate. Il riconoscimento facciale, invece, snellirà l’identificazione

Stop alle limitazioni sui liquidi in valigia e al controllo separato di computer e tablet. E un benvenuto alla tecnologia biometrica. Sono queste le principali novità – alcune già in fase di sperimentazione – che saranno introdotte stabilmente a partire dal 2021 negli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate.
Obiettivo: rendere più veloci le pratiche di imbarco.

SONY DSC

Tornano i liquidi a bordo

L’autorizzazione a portare con sé nei bagagli a mano i liquidi fino a 100 ml è un ritorno al passato: il divieto era infatti entrato in vigore dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, motivato da ragioni di sicurezza. Come spiega il Corriere della Sera, a Malpensa la sperimentazione è iniziata già questa estate. A permetterla sono le nuove macchine radiogene, che superano i raggi X ed effettuano una vera e propria Tac alla valigia che si vuole imbarcare, riuscendo a vedere con più rapidità e accuratezza il contenuto del bagaglio e a rilevare la più piccola quantità di esplosivo. Secondo Il Sole 24 Ore, entro i prossimi due anni lo scalo di Linate, primo in Italia, utilizzerà diffusamente questa tecnologia in tutte le zone dell’aeroporto.

Pc e tablet in valigia

Altra novità è il fatto che non sarà più necessario, in coda al gate, estrarre i propri dispositivi elettronici dal trolley per farli visionare separatamente agli addetti della sicurezza. È la stessa tecnologia Tac a renderlo possibile. La finalità è sempre quella di ridurre le code: i passeggeri potranno avanzare più rapidamente senza dover togliere e rimettere in borsa pc, smartphone, tablet e macchine fotografiche.

Riconoscimento facciale

Ma tra le novità che interessano i due hub milanesi (e non solo) c’è anche il riconoscimento biometrico facciale. Scrive ancora il Corriere che la tecnologia biometrica – che punta a diventare strutturale dalla primavera 2021 – funziona in questo modo: al momento del check-in online, la fotocamera dello smartphone o del dispositivo apposito situato all’interno dello scalo fa una fotografia al viso del passeggero, convalidandone l’identità incrociando i dati del documento di viaggio e la prenotazione del volo, e passando infine per i database delle forze di polizia. A questo punto il passeggero potrà superare i diversi controlli in aeroporto senza dover mostrare i propri documenti, ma semplicemente fermandosi per alcuni secondi davanti alle fotocamere dei punti di snodo. Questo “token” personale generato dal sistema sarà temporaneo e, per rispettare le norme in tema di privacy, verrà cancellato dai server dopo circa un’ora dalla partenza.

La sperimentazione è già in corso al Terminal 1 di Fiumicino, a Roma, e lo sarà tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo a Linate e Malpensa.

Fonte: tg24.sky.it

5-17 Gennaio, la Dakar della (terza) svolta. Dopo Africa e Sud America, è Arabia Saudita. 8.000 chilometri, 12 Tappe, una giornata di riposo. 350 veicoli iscritti. Nuove regole

Il penultimo velo sulla Dakar 2020 è stato tolto. Calendario, percorso di massima, partenti, caratteristiche generali. Della Dakar 2020 Arabia Saudita (100% Arabica) adesso si sa tutto… e niente (ma è già qualcosa di interessante). Il resto, il dettaglio fine, arriverà più avanti in corrispondenza con la “mossa” del Rally.

Dopo dieci anni il Marchio e il Rally traghettano dal Sud America all’Arabia Saudita (e prima ancora aveva vissuto trent’anni di leggenda in Africa). È il frutto di un contratto di cinque anni tra ASO e il Paese della Penisola Arabica, per la realizzazione della Dakar che è definita Capitolo Terzo: Il Regno della Sabbia.

12 Tappe, dal 5 Gennaio 2020, un totale di quasi 8.000 chilometri di cui 5.000 di Prove Speciali. La prima parte del Rally si svilupperà sui dedali di piste lungo la costa, alzando il livello delle difficoltà di navigazione, la seconda sarà specificamente caratterizzata dal mixed feeling di correre attraverso scenari stupendi (e non poteva essere altrimenti) ma con grosse difficoltà legate alla natura del terreno: sabbia e dune a perdita d’occhio!

Si parte da Jeddah, si risale la costa del Mar Rosso fino Neom ed è subito Super Marathon (solo dieci minuti di meccanica e mezzi in Parco chiuso). Poi si piega a Sud-Est verso Riyadh, dove è prevista la giornata di riposo dell’11, e quindi verso il Sud-Ovest di Wadi Al-Dawasir. Si risale per piegare decisamente a Sud Est per raggiungere Shubaytah. Il ritorno verso Harad e poi verso Riyadh, ma con arrivo nella vicina Qiddiyah, conclude il programma della 42ma edizione del Rally-Raid per definizione.

È il richiamo d’Oriente. Gli iscritti sono 351, provenienti da oltre 50 Nazioni. Nel dettaglio, 170 Moto, 134 Auto, 47 Camion. Un leggero incremento rispetto all’ultima Edizione sudamericana, o 100% Perù, leggero anche il rilancio rispetto alle ultime edizioni.

Cambiamenti. Del primo e evidente, il trasferimento geografico, si è già detto. Cambia l’atmosfera, e si tratta di un elemento importante che è tutto da scoprire. Il Sud America era diverso dall’Africa, e l’Arabia Saudita sarà per gran parte dei partenti una vera e propria scoperta. Non è lo stesso mondo cui siamo generalmente abituati, ma è vero che il solo fatto di aver voluto la Dakar sul proprio territorio depone a favore di una decisa apertura al turismo, e dunque alla relazione.

Sul piano sportivo, arrivato David Castera, che sostituisce Etienne Lavigne, arrivano anche le novità introdotte dall’ex Navigatore di Despres e Peterhansel (ma anche ex motociclista “Dakariano” ed ex Direttore della Dakar prima di Marc Coma) nel recente Rally del Marocco di sua proprietà. In particolare, struttura delle Tappe Marathon e Road Book a colori. L’obiettivo è quello di restituire alla Dakar una maggiore componente di quell’Avventura che ne aveva decretato il successo sin dalla leggendaria prima edizione e, per quanto possibile, tendere a livellare le opzioni a disposizione di privati e ufficiali, amatori e professionisti. Si ricorderà che al Rally del Marocco in alcune tappe il road book veniva consegnato al mattino, addirittura pochi minuti prima della partenza. L’applicazione delle nuove idee aveva immediatamente ottenuto due effetti. Il primo era la stroncatura delle fiorenti carriere dei mapmen, i “googlemappisti” che passavano la notte e rieditare i road book dei propri assistiti. Il secondo era stato, insieme al generale disorientamento di Piloti e Navigatori nello scoprire il percorso praticamente in tempo reale, di accrescere il livello della concentrazione abbassando di conseguenza velocità e rischio. Altre regole: neutralizzazione di rifornimento per tutti i mezzi, in modo da evitarne il rimescolamento, e “jolly” Wild Card, ovvero la possibilità, per i ritirati, di proseguire in una classifica “Dakar Experience” a parte e continuare fino alla fine.

Cambia molto, e cambia anche la lingua. Lo si è visto già alla presentazione di Parigi all’Istituto del Mondo Arabo. In Africa e Sud America molti potevano almeno “arrangiarsi”. In Arabia Saudita sarà un po’ più complicato.

Fonte: automoto.it/dakar


Video









Cerca

Categorie

Archivio