FONDATO NEL 1870, IL METROPOLITAN MUSEUM DI NEW YORK INAUGURA L’INTENSO PROGRAMMA DI EVENTI PER CELEBRARE I 150 ANNI DALLA NASCITA. TRA MOSTRE, NUOVI SPAZI ESPOSITIVI E HASHTAG A TEMA
Quello appena iniziato è un anno importante per il Metropolitan Museum of Art di New York. Il museo statunitense infatti il prossimo 13 aprile festeggerà il 150esimo anniversario dalla sua nascita, e nel corso dei prossimi 12 mesi si susseguiranno eventi, mostre e programmi che ne ripercorreranno la storia e le collezioni, coinvolgendo il vasto pubblico all’interno dell’istituzione e non solo. Tra gli appuntamenti principali sono senza dubbio la mostra Making The Met, 1870–2020 e l’apertura delle British Galleries recentemente rinnovate.
I 150 ANNI DI STORIA DEL MET. TRA CRISI E RINASCITA
Fondato nel 1870 da un gruppo di uomini d’affari, finanzieri, artisti e pensatori con l’idea di creare un museo che potesse portare l’arte al popolo americano, il Met oggi custodisce decine di migliaia di oggetti che coprono 5mila anni di arte da tutto il mondo in tre siti iconici di New York: The Met Fifth Avenue, The Met Breuer e The Met Cloisters. Un’istituzione per gli Stati Uniti e per il mondo intero, punto di riferimento per visitatori, studiosi, addetti ai lavori e amatori, nonostante le turbolenze degli anni precedenti. Nel 2015 il museo ha attirato oltre 6 milioni di visitatori – anche grazie alla politica del “pay-as-you-wish”, ma allo stesso tempo ha visto aumentare il deficit passando dai 3,5 milioni del 2014 ai 7,7 del 2015 fino ai 10milioni del 2016. Situazione dalla ostica gestione, e che nel 2017 ha portato Thomas P. Campbell a rassegnare le dimissioni dalla direzione del Met. Dopo l’uscita di scena di Campbell, il museo è stato guidato da Daniel H. Weiss, presidente e CEO dell’istituzione, che nel gennaio 2018 ha avuto l’“ingrato” compito di comunicare le nuove e a quanto pare necessarie regole di accesso al Met: dopo 50 anni, il museo è passato dal “pay-as-you-wish” – ovvero una libera offerta – al pagamento di un biglietto pari a 25 dollari per tutti i visitatori non residenti a New York. Dopo la crisi però il museo è tornato a risalire la china: è dell’aprile 2018 la nomina del nuovo direttore, lo storico dell’arte austriaco Max Hollein, e in una conferenza stampa tenutasi la scorsa primavera, Weiss ha mostrato il bilancio del museo in pareggio, per la prima volta in tre anni.
I 150 ANNI DEL MET. IL PROGRAMMA DELL’ANNIVERSARIO
Tra i punti salienti del programma di eventi è senza dubbio Making The Met, 1870–2020 (dal 30 marzo al 2 agosto 2020) mostra che ripercorre la storia dell’istituzione, dalla sua fondazione nel 1870 a oggi, attraverso alcuni temi portanti: gli ideali dei fondatori del Met; la fondazione dell’Ala Americana; il ruolo del museo durante la guerra; il collezionismo. Altro momento cruciale sarà l’apertura, il 2 marzo, delle Annie Laurie Aitken and Josephine Mercy Heathcote Galleries, uno spazio di oltre mille metri quadrati con quasi 700 opere di arti decorative, design e scultura britanniche realizzate tra il 1500 e il 1900. Una parte degli spazi sarà dedicata a una particolare sezione, Tea, Trade, and Empire, una disamina sulla prosperità commerciale del XVIII secolo con un’esposizione di 100 teiere inglesi. Il 150esimo anniversario inoltre rappresenta per il Met una grande opportunità per la crescita delle proprie collezioni: il museo infatti ha ricevuto centinaia di opere in dono da oltre cento collezionisti, e che verranno esposte presso The Met Fifth Avenue, The Met Breuer e The Met Cloisters. Altra iniziativa di natura “social” è Met Stories, con cui il pubblico viene invitato a condividere le proprie storie personali legate al museo, attraverso stories, foto e video sui social utilizzando l’hashtag #MyMetStory o tramite un modulo di presentazione sul sito web del museo.
IL MET TRA PASSATO E FUTURO
“L’anniversario del Museo è un’occasione per celebrare questa straordinaria istituzione e apprezzare la vivacità e la sorprendente profondità e portata della sua collezione, borse di studio e programmi”, ha dichiarato Max Hollein. “Questo momento è anche il momento per riflettere profondamente sulle nostre responsabilità come amministratori di questa risorsa eccezionale, sul nostro impegno a coltivare la comprensione e l’apprezzamento dell’arte e sui modi in cui possiamo illuminare le connessioni all’interno delle storie culturali. Il Met si sforza di essere un museo enciclopedico fondamentale – del mondo, per il mondo e nel mondo – e siamo grati a tutti coloro che ci sostengono nel raggiungimento di tale obiettivo”.
Fonte: artribune.com – Desirée Maida
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