Protetta dal venerato e divino Ptah e situata sulla riva occidentale del Nilo in prossimità del delta, Memphis fu la prima capitale
dell’Antico Regno dal 2700 al 2200 a.C. circa
La sua fondazione viene attribuita alla volontà del faraone Narmer, conosciuto anche come Menes, della I dinastia egizia, unificatore dell’Alto e del Basso Egitto. La grandezza e l’importanza della necropoli a Saqqara testimoniano il prestigio e il potere di cui godeva Memphis.
La città raggiunse il massimo splendore e prosperità durante la VI dinastia. Con il trasferimento della capitale dell’Egitto a Tebe iniziò un inesorabile declino che condusse Memphis ad un totale oblio nel 331 a.C., data di nascita della città di Alessandria d’Egitto. Successivamente, la fondazione de Il Cairo la ridusse ad essere solo una cava da cui prelevare pietre per edificare nuovi palazzi e moschee.
Oggi, nel villaggio di Mit-Rahina, il museo all’aperto situato nel sito archeologico dell’antica Memphis ospita alcune vestigia di notevole pregio, tra cui la grande sfinge di Amon-Ofis II, realizzata da un unico blocco di alabastro, insieme a statue e interessanti reperti. Di grande impatto emotivo è lo straordinario colosso di Ramses II, alto 10 metri e posto in posizione orizzontale, in quanto privo delle estremità. Un tempo troneggiava all’ingresso del tempio dedicato a Ptah insieme ad un’altra statua imponente, anch’essa raffigurante il glorioso faraone, destinata ora ad accogliere i visitatori al GEM, il nuovo museo egizio a Giza.
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