A Marrakech un’opera d’arte ha legato a sé tre uomini e coniato una sfumatura di blu: il Majorelle Bleu!

Jacques Majorelle (1886-1962) sarebbe felice di sapere che la sua creatura, un giardino botanico senza eguali, continui a vivere e ad essere apprezzata da milioni di persone provenienti da ogni angolo del globo.

Jacques era un pittore orientalista francese, figlio di un famoso designer di mobili in stile Art Nouveau. Sedotto da Marrakech già alla sua prima visita nel 1917, decise di trasferirsi nella città rossa. Acquistò un vasto palmeto, che negli anni successivi cominciò a trasformare in Le Jardin Majorelle, introducendo il famoso Majorelle Bleu a partire dai muri del suo studio da pittore, costruito in stile Art Deco. Il giardino prese forma intorno ad esso. Un’opera d’arte vivente composta da piante esotiche e da specie botaniche rare, frutto di una meticolosa ricerca fatta durante i suoi innumerevoli viaggi all’estero. Vi aggiunse fontane e straordinari dettagli caratterizzati dal vibrante ed iconico colore Majorelle Bleu.

La passione di Jacques era estremamente costosa e per far fronte alle spese di manutenzione del giardino, nel 1947 decise di aprirlo al pubblico. Il destino, però, non fu favorevole. Dopo il divorzio dalla moglie nel 1956, che lo obbligò a dividere la proprietà, ebbe un grave incidente automobilistico. Subì l’amputazione della gamba sinistra e per sostenere gli elevati costi delle operazioni, fu costretto a vendere il suo amatissimo giardino. Si trasferì a Parigi per curarsi, ma sopraggiunsero numerose complicazioni e nel 1962 morì.

Il giardino botanico cadde in uno stato di abbandono. Il destino questa volta fu benevolo. Dopo quattro anni dalla morte di Majorelle, il famoso stilista francese Yves Saint-Laurent e il suo socio Pierre Bergé conobbero la proprietà e se ne innamorarono immediatamente. Nel 1980, la acquistarono, salvandola da un progetto che ne prevedeva l’abbattimento a favore della costruzione di un complesso turistico.

La coppia iniziò un attento restauro della struttura e raddoppiò il numero delle specie di piante, tenendo conto della visione originale del suo creatore.

Quando nel 2008 Yves Saint-Laurent morì, venne rispettato il suo desiderio di spargere le proprie ceneri sul terreno del giardino delle Rose a Le Jardin Majorelle. Un monumento commemorativo dello stilista francese fu posto nelle vicinanze. Pierre Bergé donò la proprietà alla Fondazione Pierre Bergé – Yves Saint-Laurent di nuova costituzione, un’organizzazione no-profit che si occupa della conservazione e manutenzione di questo capolavoro, investendo, inoltre, i proventi per finanziare progetti culturali e sociali in tutto il Paese. Anche la strada di fronte all’ingresso de Le Jardin Majorelle fu ribattezzata in suo onore con il nome Rue Yves Saint Laurent.

Nello studio di Jacques fu creato un museo dedicato alla cultura Berbera, che tuttora presenta la straordinaria creatività delle popolazioni antiche del Nord Africa. In esposizione si trovano più di 600 oggetti, tra cui gioielli, armi, tessuti e tappeti, provenienti da tutto il Marocco, dalle montagne del Rif al deserto del Sahara, a testimonianza della ricca diversità della cultura berbera.

Un amore e una passione che hanno accompagnato per 40 anni la vita di Jacques Majorelle e che oggi, grazie ad altrettanta passione e dedizione da parte di due incredibili uomini, tutto il mondo può godere della bellezza e del fascino di un luogo esclusivo e meraviglioso.