Il quartiere ebraico di Fès risale al 15° secolo. Scopriamo la sua storia
Il primo “mellah”, il quartiere ebraico, fu istituita nella città marocchina di Fès nel 1438. I documenti storici suggeriscono che il Mellah, simile a un ghetto europeo, fu costruito per salvaguardare la popolazione ebrea della città in forte crescita, separando la comunità dal resto degli abitanti residenti a Fès, in cambio della lealtà al sultano.
Il Mellah di Fès è stato il primo del suo genere in Marocco. Il nome “mellah”, che divenne il termine standard usato per i quartieri ebraici in tutto il Paese, non si ritiene abbia avuto origini dispregiative; nella sua antica gloria, il Mellah di Fès era descritto come un sito di imponente architettura e serviva a fortificare la popolazione ebraica e a preservarla da eventuali problemi.
Con il tempo, tuttavia, il termine Mellah assunse un significato diverso e fu associata a emarginati e barbari. Nel 1465, un branco di ribelli attaccò la dinastia dei Marinidi, insediata a Fès, uccidendo la maggior parte degli ebrei residenti nel Mellah e sradicando la convivenza di ebrei e musulmani in città.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la maggior parte degli ebrei rimasti a Fès fuggirono e il Mellah cadde in rovina.
Oggi, il Mellah di Fès è sostenuto dall’UNESCO ed è abitato solo da una piccola popolazione ebraica. Una passeggiata attraverso il Mellah offre un tuffo in un’epoca passata; tra i punti di interesse del Mellah vi è la sinagoga restaurata di Ibn Danan del 17° secolo e un cimitero ebraico con lapidi risalenti a 400 anni fa.
Fonte: atlasobscura.com
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