Un team di ricercatori della Brown University e della Brandeis University ha scoperto le rovine perdute di una capitale Maya nel cortile di un allevatore di bestiame messicano.
Professore associato di antropologia, Charles Golden e il bioarcheologo Andrew Scherer ritengono che il sito (ora chiamato Lacanja Tzeltal) fosse la capitale del regno di Sak Tz, situato in quello che oggi è lo stato del Chiapas, nel sud-est del Messico.
Sak Tz’i’ era un regno minore dei Maya, le rovine sono certamente più modeste rispetto ai siti più grandi di Palenque e Chichén Itzá.
Il primo insediamento risale intorno al 750 a.C. e successivamente la città rimase in continua occupazione per 1000 anni. Era costituita da un palazzo reale, un campo da ballo e le rovine di diverse piramidi, la più grande delle quali troneggia ad una altezza di 14 metri.
Il team ha anche scoperto varie strutture domestiche utilizzate dall’élite della città e siti religiosi usati per i rituali. Nel centro della città c’era la “Plaza Muk’ul Ton”, o Monuments Plaza, un cortile di 1,5 acri dove le persone si radunavano per le cerimonie.
Finora, tra le rovine sono state trovate dozzine di sculture, sebbene molte siano state danneggiate dai saccheggiatori o degradate nel corso dei millenni da pioggia, incendi boschivi e lussureggiante vegetazione tropicale.
Con il permesso del governo messicano e della comunità locale, Golden, Scherer e il resto del loro team hanno in programma di tornare a Sak Tz’i’ nel giugno 2020. Il team continuerà a sorvegliare la città usando LIDAR (rilevamento della luce e raggio d’azione) e a ricercare nuovi reperti che si presume si trovino sotto la fitta vegetazione della giungla.
Fonte: heritagedaily.com – Charles Golden
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