Il paesino in Costiera che ha ispirato l’eclettico artista ESCHER

LA COSTIERA AMALFITANA, con le sue case arroccate sulla scogliera e strade strette, ha incantato molti visitatori. Un villaggio della Costiera in particolare divenne un luogo di fascino, durato per tutta la vita, per M.C. Escher, l’artista e illustratore olandese del XX secolo, lo aveva rivisitato ripetutamente nelle sue opere.

Atrani, situata a est di Amalfi, vicino al centro della sua omonima costa, ricorda un castello delle favole: una serie di alti archi emerge dal mare per sostenere una stretta curva nella strada costiera che abbraccia le scogliere. All’interno di questo tornante, una chiesa del 1 ° secolo svetta il suo campanile verso il cielo, mentre gli archi sottostanti formano un portale tra la piccola spiaggia di Atrani e la sua piazza nella città. Case imbiancate racchiudono la piazza e si arrampicano su per le colline, congiunte da vicoli tortuosi così stretti che i vicini possono passare una tazza di zucchero da una finestra della cucina all’altra. Camminare in questi vicoli labirintici è come entrare in uno degli “spazi impossibili” di Escher, in cui l’acqua sembra scorrere in salita e infinite scale a zig-zag si avvolgono su sé stesse.

Lo stesso artista l’aveva visitata per la prima volta nel 1931. Eccentrico, con la barba a forcella, Escher deve aver fatto una buona impressione sui residenti, attraversando Atrani in pantaloni a maglia e calzini, disegnando il villaggio dagli alti punti della scogliera e in bassi vani scavati dalle scale. In quel periodo ha prodotto diverse immagini di Atrani, tra cui disegni, litografie e xilografie. Una delle prime incisioni su legno di Escher, Covered Alley in Atrani (Costiera Amalfitana) (1931), raffigura una disposizione di scale reali che salgono e scendono attraverso gli archi in un modo che anticipano alcune delle sue opere fantasy successive.

Escher ha tratto ispirazione per tutta la vita da Atrani e, come ha evidenziato una mostra dedicata alle sue opere, “il suo uso più sorprendente della città è il posto che occupa nelle sue metamorfosi”. Si trattava di una serie di tre stampe panoramiche su xilografia, eseguite per un periodo lungo decenni, in cui soggetti apparentemente non correlati venivano uniti in un’unica immagine continua dalla graduale variazione di motivi ripetuti.

In Metamorphosis I (1937), un’immagine semplice della chiesa di Atrani si fonde in una rappresentazione stilizzata delle sue case sulla scogliera, e poi in ulteriori motivi geometrici e stravaganti. Metamorphosis II (1940) colloca Atrani in una serie più lunga di motivi, tra forme cubiche da un lato e una natura morta di scacchiera dall’altro. E l’epica Metamorphosis III (1968) imposta l’immagine iconica di Atrani tra molti cubi, uccelli, barche, pesci, scacchi e altre forme continuamente tassellate.

Escher è morto nel 1972, e sebbene siano trascorsi decenni dalle sue visite, Atrani non è cambiata molto. La strada circonda ancora la chiesa come un nastro legato in un arco, i vicoli a zig-zag e le scale sconcertano ancora i visitatori e gli artisti in cerca di ispirazione portano ancora i loro quaderni di schizzi sulle colline circostanti.

Fonte: atlasobscura.com