Il santuario Nedujinja è noto soprattutto per le oltre 3000 azalee che sbocciano sontuosamente in primavera, ma è anche teatro di uno dei tre grandi festival di Edo.
Si dice che il festival sia stato inaugurato per la prima volta nel quarto anno dell’era Shôtoku (1711-1716), voluto dal sesto shôgun Tokugawa Ienobu. I resoconti storici lo descrivono come un festival di proporzioni enormi, tanto da essere definito “festival di stato”, al quale partecipavano carri celebrativi provenienti da ogni angolo di Edo.
Durante il festival principale, verranno eseguite le danze “Sanza” e “Urayasu”, nominate patrimonio culturale dal quartiere di Bunkyô. Inoltre, varie bancarelle saranno disseminate all’interno del vasto cortile del santuario di circa 23000 mq e daranno quel tocco di vivacità tipico dei festival giapponesi.
Il santuario è considerato una preziosa eredità culturale, perché costituisce una testimonianza diretta dell’architettura di epoca Edo. Infatti, molti degli edifici costruiti nel 1706 sono giunti intatti fino a noi, tra cui ricordiamo lo shaden (padiglione principale), lo haiden (padiglione per le preghiere), il karamon (portale cinese), il rômon (portale a due piani), ecc.
Visitare il santuario Nedujinja è l’occasione giusta per partecipare al festival e ammirare antiche testimonianze del passato.
Con il treno:
5 minuti a piedi dalle seguenti stazioni: Nezu (linea Chiyoda), “Sendagi” (linea Chiyoda), “Todaimae” (linea Nanboku).
10 minuti a piedi dalla stazione di “Hakusan” (linea Mita)
Fonte: gotokyo.org – : Nedujinja shrine
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