La mattina di giovedì 26 luglio, circa 7000 persone hanno effettuato l’accesso al sito Web del Wyoming Game & Fish Department, con le dita incrociate. Tutti erano entrati in una lotteria che avrebbe permesso loro di cacciare un orso grizzly negli Stati Uniti per la prima volta da decenni.
Una di queste persone era Kelly Mayor, una donna di 56 anni residente a Jackson, nel Wyoming. Era entrata alla lotteria all’ultimo minuto, poche ore prima che si chiudesse, e non pensava di controllare i risultati finché non avesse ricevuto un’e-mail di sollecito. Quando ha cliccato, è stata accolta da uno schermo che diceva “# 2”. Aveva vinto il secondo posto nella caccia. “Ero sbalordita”, dice.
La Mayor in realtà non vuole uccidere un grizzly. Lei, come migliaia di altri in tutto il paese, è entrata nella lotteria come atto di protesta. Tutte queste persone fanno parte di “Shoot ‘Em With a Camera, Not a Gun”, un movimento guidato da un gruppo di donne del Wyoming che sperano di cambiare il modo in cui il loro stato pensa alla gestione della fauna selvatica e forse risparmiano alcuni grizzly nel processo.
Enorme e ricoperto di peli scuri, l’orso grizzly è un’icona dell’ovest americano. Circa 700 di loro vivono all’interno e intorno al Parco Nazionale di Yellowstone, i beneficiari degli sforzi di conservazione, che hanno portato il loro numero ad aumentare fino a cinque volte dalla metà degli anni ’70, quando sono stati aggiunti alla lista delle specie minacciate e hanno iniziato a ricevere protezione federale. L’estate scorsa, i grizzly della zona di Yellowstone sono stati rimossi da tale lista e la gestione degli orsi è stata affidata agli stati del Montana, dell’Idaho e del Wyoming.
Il Montana ha deciso di non autorizzare la caccia quest’anno e l’Idaho sta sorteggiando una singola licenza. Ma la scorsa primavera, la Wyoming Game & Fish Commission, la divisione politica del dipartimento Game & Fish, ha votato all’unanimità per consentire la morte di un massimo di 22 orsi. I commissari sostengono che la caccia a un numero limitato di orsi ridurrà il conflitto tra esseri umani e fauna selvatica e che le disposizioni in vigore – compresa la formazione obbligatoria per i vincitori del concorso e il divieto di uccidere gli orsi femmine con cuccioli dipendenti – impediranno che la caccia comprometta il recupero della specie.
Altri non sono d’accordo con la decisione. L’American Society of Mammalogists ha definito la rimozione dalla lista “prematura”, sottolineando che nonostante il numero di esemplari sia aumentato, i grizzly non sono ancora abbastanza prevalenti da garantire una popolazione robusta e geneticamente diversificata. Grazie a una campagna del Center for Biological Diversity, diversi cartelloni pubblicitari ora raffigurano un grizzly con la scritta “Io non sono un trofeo”.
I partecipanti di Shoot ‘Em With a Camera preferirebbero che la caccia non accadesse affatto. Il 30 agosto, ci sarà un’audizione a Missoula, nel Montana, durante la quale gli attivisti per la salvaguardia dell’orso grizzly cercheranno di farlo tornare nella lista delle specie in via di estinzione.
Fonte: Atlas Obscura
Leave a reply