Il mio primo impatto con Essaouira è stato sorprendente!
Da lontano vedo il mare sferzato dal vento! Surfisti temerari aspettano l’arrivo dell’onda che, per una manciata di secondi, regala loro momenti indimenticabili, quando la forza di gravità quasi si annulla dando la percezione di volare sopra le acque blu dell’oceano Atlantico.
Nel cielo numerosi kitesurf proiettano intrepidi figure verso l’orizzonte. Sfiorando con i piedi una piccola tavola da surf e uniti da fili sottili, quasi invisibili, ai loro coloratissimi aquiloni, gli atleti coraggiosamente si fanno trasportare dai forti alizee, che instancabilmente soffiano lungo la costa.
Sono rimasta incredula davanti alla grande energia sprigionata da questo luogo, ma un’altra sorpresa mi attendeva quando sono giunta al porto!
Sullo sfondo svetta il fortino e i cannoni spagnoli in ottone puntati verso l’oceano sembrano proteggere i pescatori intenti a sistemare le lunghe reti rosse per la notte, quando lasceranno le acque sicure del porto per l’ennesima battuta di pesca a bordo di numerosissime barche in legno tutte di colore blu!
I gabbiani in cielo sono agguerriti, pronti ad assicurarsi un ghiotto pasto, sospesi nell’aria saturata dal sale marino. Li vedo volteggiare intorno al pescato fresco, mentre i chioschetti brulicano di turisti che già pregustano il pesce cotto sul momento alla griglia.
Normalmente a quell’ora faccio colazione, ma trovo il profumo irresistibile e assaporo anch’io l’inusuale spuntino!
Il gusto è amplificato da un’atmosfera straordinaria, che mi predispone immediatamente al ritmo e alle abitudini locali tramandate nel tempo.
Punto strategico nel collegare il Marocco con il nord Africa e l’Europa, Essaouria originariamente era chiamata Mogador, cioè piccola fortezza. Circa trecento anni fa, fu trasformata dai francesi, i quali conferirono al piccolo villaggio di pescatori un’architettura fortificata, coniugando magistralmente lo stile arabo con quello d’Oltre Mare.
Circondata da possenti mura a picco sul mare, la Medina gode di una impareggiabile vista. Le case sono bianche e arricchite da infissi azzurri. Camminando attraverso le ampie strade, mi trovo davanti ad una miriade di negozi artigianali, dai colori sgargianti, che vendono spezie, piatti decorati, tappeti, stoffe, abiti ricamati, alternati a gallerie d’arte e a bancarelle dove assaggio lo msemmen, il tipico pane marocchino, accompagnato da deliziosi spiedini di carne di agnello appena arrostiti.
Negli anni passati musicisti e cantanti famosi, tra cui Jimi Hendrix, i Rolling Stones e Sting, erano assidui frequentatori della zona ed Essaouira mi stupisce un’altra volta manifestando il suo carattere artistico. Trascorro una serata indimenticabile passando di locale in locale dove eccezionali performers si esibiscono live suonando musica jazz, funky, rock e reggae, unendo a volte sensuali ritmi arabeggianti.
Esplorare il Marocco è un’esperienza affascinante e i luoghi che incontro durante il mio tour sono sempre unici e stimolanti, spesso in netto contrasto tra di loro.
Le mie emozioni più intense, però, si legano alla generosa ospitalità degli abitanti: è una sensazione che rimane indelebile nel mio cuore!
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