Se inizi a sentire un irresistibile desiderio di mare – o se lo hai sempre sentito e cerchi nuove ispirazioni – dà un’occhiata a questa top list dedicata al Grande Blu e ai suoi tesori più preziosi, fragili e da preservare:
le splendide barriere coralline.
Grande Barriera corallina, Australia
Sarà anche una delle mete più scontate, ma la popolarità della Grande Barriera Corallina è giustificata. Il parco marino più grande del mondo si estende per oltre 2300 km lungo le limpide acque poco profonde al largo della costa nord-orientale dell’Australia e custodisce una formidabile ricchezza, tra cui 400 tipi di coralli, 1500 specie di pesci e 400 varietà di molluschi. Questi fondali, Patrimonio dell’Umanità, offrono agli appassionati di snorkelling un ampio ventaglio di escursioni e servizi.
Barriera corallina di Andros, Bahamas
Le acque cristalline di Andros, l’isola meno popolata delle Bahamas, formano il terzo sistema corallino del mondo per dimensioni e offrono un’esperienza subacquea unica. I coralli si estendono per 225 km lungo la costa orientale, fino al margine della Lingua dell’Oceano, una piattaforma della profondità di 35 m dalla quale si forma un canyon sottomarino che sprofonda a più di 1800 m. L’esplorazione delle grotte coralline della Foresta Pietrificata è un’esperienza indimenticabile.
Barriera corallina della Nuova Caledonia
La barriera corallina si presenta in molte forme e dimensioni e la Nuova Caledonia, nel Pacifico, vanta addirittura un doppio sistema lungo 1300 km che si sviluppa intorno all’isola principale di Grand Terre. Distante circa 30 km dalla costa, il reef forma una laguna popolata da specie di ogni tipo – pesci balestra, tonni, squali e testuggini – sullo sfondo di formazioni coralline iridescenti. Molte di queste sono endemiche della regione, catalogata dall’UNESCO come ‘area di eccezionale bellezza naturale’ e dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 2008.
Isole Raja Ampat, Papua Occidentale, Indonesia
Situate al largo di Sorong, nella Papua Occidentale, le Isole Raja Ampat costituiscono il fulcro del cosiddetto ‘triangolo dei coralli’, formato dalle barriere coralline di Indonesia, Filippine e Australia settentrionale. Le strabilianti formazioni sono annoverate tra le più spettacolari del mondo e costituiscono l’habitat di oltre 1200 tipi di pesci e 600 varietà di coralli, circa il 75% di quelli conosciuti. La ricchezza dell’ecosistema ha permesso a un sub di stabilire il record mondiale del numero di specie di pesci viste in un’ora: ben 283.
Atollo Carolina, Kiribati
Il Sud Pacifico è l’ultima frontiera delle escursioni su isole deserte. La Repubblica di Kiribati, costituita da 32 atolli e un’unica isola corallina, è il sito di una straordinaria barriera corallina lagunare. L’Atollo Carolina, 4200 km a est della capitale Tarawa, è un insieme di isolotti che misura appena 13 km in lunghezza e 2,5 km in larghezza. In virtù del suo isolamento, è tuttora incontaminato e ricco di formazioni coralline e sgargianti specie marine, tra cui vongole giganti, granchi del cocco e labri Napoleone. L’Atollo Carolina fa parte delle Line Islands.
Atollo di Aldabra, Seychelles
L’Aldabra è il secondo atollo più grande del mondo. Vista la posizione non ha una comunità residente e i turisti sono pochi, ma chi ama i fondali marini potrebbe sceglierlo per i bassi fondali, i pendii e le scogliere profonde, ricche di formazioni coralline incontaminate, pesci e invertebrati. In questo biosistema autosufficiente, non ancora rovinato dalla presenza dell’uomo, vivono specie come gli squali martello, i barracuda e oltre 150.000 tartarughe giganti. La pista di atterraggio più vicina si trova su Assomption Island, a 25 km di distanza.
Barriera corallina del Belize
La Barriera Corallina del Belize fa parte della Barriera Mesoamericana che dalla Penisola dello Yucatán, in Messico, si sviluppa verso sud fino all’Honduras. Lungo il tratto della costa caraibica del Belize, lungo 300 km, vivono 100 tipi di coralli e 500 specie di pesci. Il reef vanta alcuni dei migliori siti di immersione al mondo, come il Blue Hole, una grande dolina carsica larga 300 m e profonda 124 m. Nel 1996 l’UNESCO ha dichiarato la regione Patrimonio dell’Umanità, benché il riscaldamento globale, l’inquinamento e il turismo ne stiano minando le condizioni.
Parco Nazionale di Komodo, Isole della Sonda, Indonesia
Il nome ‘Komodo’ è associato all’omonimo varano, il grande carnivoro diventato un emblema delle isole indonesiane. Non sorprende, quindi, che il simpatico draghetto sia la vedette del Parco Nazionale di Komodo. Ma spostando l’attenzione verso l’oceano, scoprirete qualcosa di altrettanto straordinario: un iridescente sistema di barriere coralline caratterizzato da variopinti cavallucci, rane pescatrici bicolore, polpi dagli anelli blu e impalpabili tunicati.
Barriera di Abrolhos, Brasile
Situata a bassa profondità vicino alla costa meridionale di Bahia, la Barriera di Abrolhos è da tempo un luogo conosciuto a livello mondiale per le specie endemiche di coralli fungo. Nel 2008 i ricercatori hanno scoperto nuove strutture coralline, che hanno raddoppiato le dimensioni di un sistema già classificato come il più grande di tutto l’Atlantico meridionale. Oggi si calcola che i reef dell’arcipelago si sviluppino su un’area di 46.000 kmq e che siano popolati da coralli, molluschi e pesci finora sconosciuti.
Røst Reef, Norvegia
Situata all’interno del Circolo Polare Artico e scoperta solo nel 2002, il Røst Reef è il sistema corallino in acque fredde più grande del mondo, esteso su un’area di 120 kmq, a una profondità di 400 m. Røst è una delle Isole Lofoten, un arcipelago situato 200 km a sudovest di Tromsø. Il reef è troppo distante e profondo per i sub, ma offre anche altre alternative. Le isole sono circondate da correnti ricche di nutrienti, in cui proliferano coralli, relitti e molte specie marine.
Fonte: Lonelyplanetitalia.it
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